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Autore: Hi Ban    19/10/2010    11 recensioni
Tra tutti i decreti che quella spostata della Umbridge aveva imposto, i Gemelli Weasley trovarono ovvio che comparisse anche quello che vietasse ‘la ricerca di passaggi o simili noti per la loro segretezza’.
[...]L’argomento sulla bocca di tutti quella mattina nella Sala Grande era proprio quella restrizione, che forse impensieriva più i fan dei gemelli che i fratelli stessi.
“Come faranno?”
“Ora la vogliono schiantare?”
“Ma che numero è questo decreto?”
“L’hanno già saputo?”
“L’hanno già schiantata?”
“Gli sta bene, così finalmente smetteranno di fare gli idioti.”
La voce della verità di Hermione Granger non si smentiva mai e anche quella mattina si era distinta in quell’ammasso di commiserazione, che affidava ben poca fiducia ai due fratelli.

Fred/Hermione
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Divieti, decreti e orgoglio Grifondoro


#Capitolo 7 – The starry night#



Di comune accordo avevano deciso di dare un’occhiata a quel posto, chi per scoprirne aneddoti e misteri – il tutto a favore di una sua prossima biografia – chi per trovare il modo di uscirne, visto che la prospettiva di passarci la vita poteva diventare scomoda oltre ogni dire.
Il discorso era caduto nel silenzio, infatti Hermione non aveva trovato un modo per chiedere spiegazioni. Avrebbe potuto esordire con un semplice ‘Ma che diavolo stai farneticando?’, ma tutto le sembrava scontato e banale. Forse aveva più paura della risposta in sé, ma fatto stava che, oltre ad aver messo a tacere Hermione Granger, Fred era riuscito a mandarla in uno stato confusionale che le aveva completamente tolto la facoltà di pensiero. Invero, le uniche riflessioni che si affacciavano nella mente di Hermione erano un’accozzaglia d’ipotesi senza un valore logico. Tra di essi figuravano anche una serie di imprecazioni che avrebbero steso un Santo, ma non sapeva neanche lei a chi erano rivolti. Era stata lei stessa prima a voler sapere a cosa si riferisse, per poi cadere nel mutismo più totale.
Lui, dal canto suo, non aveva trovato particolari difficoltà in ciò che era accaduto, tanto che era rimasto sorpreso dalla reazione della compagna di Casa.
Hermione aveva delle ottime capacità di logica e di giudizio, tanto che molto spesso erano state queste doti a salvare molti. Perché allora non riusciva a salvare anche se stessa?
L’ennesima stanzetta in cui si erano ritrovati era provvista di un’unica uscita, che portava a sua volta in un altro corridoio, che era pressappoco identico a quelli che avevano lasciato prima. “Ma saremo ancora nella scuola?” Chiese Fred, facendo sussultare Hermione, che ancora brancolava nel buio per tutto ciò che era successo meno di dieci minuti fa.
Quella domanda riuscì catturare parte del suo interesse, infatti anche lei prima si era posta la stessa domanda.
“Mmh... Non credo. La statua portava alle cantine di Mielandia che è, ovviamente, fuori da Hogwarts. Noi però ne abbiamo preso uno che portava fuori anche da quello stesso passaggio.” Ragionò, totalmente assorta nella sua meditazione.
Fred alzò un sopracciglio e annuì brevemente.
“Un passaggio nel passaggio.” Sentenziò poi.
Mentre facevano congetture sulla loro possibile locazione, continuavano a camminare, seguendo il corso che proponeva quello stretto passaggio, completamente nella roccia, debolmente illuminate dalla luce delle bacchette.
“Anche se siamo scesi per diversi metri. Probabilmente siamo finiti anche sotto il Lago Nero.”
“Allora per uscire dobbiamo salire.” Disse semplicemente, non capendo il perché di quella constatazione.
“Beh, ovvio, sempre se non vuoi andare a fare un saluto alla Piovra.” Lo rimbeccò, per poi continuare: “Ma, se ci hai fatto caso, i tunnel che ci hanno condotti verso il basso curvavano verso sinistra.”
“E perciò?” Chiese, continuando a non capire.
“La parete che è scomparsa nel passaggio era quella sinistra.”
Fred collegò tutto e concluse per Hermione ciò che aveva tentato di dirgli: “Perciò questi potrebbero essere i sotterranei della scuola.”
Entrambi stavano per aggiungere qualcosa, ma si accorsero che il loro cammino era sbarrato da qualcosa, che scoprirono essere una porta.
Fred fece subito per aprirla, curioso come non mai di vedere cosa vi ci celava dietro, ma Hermione, che aveva avuto brutte esperienze poco prima, quando si era lasciata guidare dall’impulsività, lo trattenne per un braccio. Quando lui si girò sorpreso, lei lo lasciò subito, tentando di nascondere l’imbarazzo che provava.
Possibile che si fosse ridotta ad imbarazzarsi anche solo se la guardava negli occhi?
“Potrebbero esserci incantesimi a protezione della porta.” Disse in tono serio, con l’unico intento di mascherare le sensazioni che le si agitavano dentro. In verità, l’unico problema era che lei non sapeva come comportarsi con lui, anche se Fred non si era posto lo stesso problema. Era rimasta stupita, Hermione, quando il ragazzo le aveva detto che l’aveva spiata, ma non aveva fatto in tempo a metabolizzare la cosa, causa una serie di sfortunati eventi. Ora, però, gli eventi non sembravano voler tornare a mettergli i bastoni tra le ruote e lei doveva fare i conti con la strana sensazione a cui non sapeva dare un nome, che l’aveva invasa alla confessione di Fred.
Il Grifondoro la osservò, incuriosito da quell’imbarazzo malcelato e poi scosse la testa, con un sorriso.
Hermione fu tentata di chiedergli cos’avesse da ridere, dando libero arbitrio al suo orgoglio, ma sapeva che sarebbe incappata in una situazione ancora più scomoda di quella in cui si trovava già. Abbassò lo sguardo e non disse nulla quando Fred spinse la porta, aprendola.
Hermione lo seguì all’interno e ciò che videro sconvolse entrambi allo stesso modo. L’espressione di Fred mutò a favore di una estasiata, felice come se avesse ricevuto la notizia più bella del mondo. Hermione non riusciva a dire una sola parola, non riuscendo a capire come facessero a trovarsi lì.
Com’era possibile?
Dai drappi Verde-argento che ornavano le pareti, Fred e Hermione non ci misero molto a rendersi conto che erano finiti nella parte del Castello che ospitava le Serpi.
Entrambi erano convinti di essere scivolati giù per almeno una decina di metri, anche se il tutto era approssimativo, erano certi che erano scesi di più rispetto a dove erano collocati i dormitori di Serpeverde.
Quella in cui si trovavano era un corridoio molto ampio, illuminato da delle torce, che Hermione dedusse essere stregate, come tutte le altre del castello. Quello che però glielo fece intuire era il fatto che in quel luogo non doveva venirci nessuno da anni. La povere ricopriva tutto come un grande velo, le pietre del pavimento per prime. Le ragnatele tappezzavano tutte le pareti, che la Grifondoro notò essere prive di quadri.
Questo, perlomeno, spiegava cosa ci faceva la statua del buon vecchio Salazar, a cui, Hermione ne era certa, Fred non aveva lanciato solo un imprecazione.
“Oh, beh, almeno sul fatto che siamo nei sotterranei c’avevo azzeccato!” Commentò allegro, facendo qualche passo verso il centro del corridoio.
“Come fai ad essere così allegro?” Chiese Hermione scettica, che non vedeva l’ora di potersene tornare al suo dormitorio e magari farsi una lunga, lunghissima dormita. Dannato il momento in cui aveva deciso di prendere libri in biblioteca!
Libro che, peraltro, le pesava sulla spalla, a cui aveva appeso la tracolla.
“Ho sempre desiderato vedere dove dimorano quei simpaticoni, ma tutte le volte che ci ho provato mi sono ritrovato in punizione!” Disse in tono indignato.
In effetti non c’era nessun posto che i Gemelli Weasley non avessero esplorato e di cui avevano scoperto tutti i segreti possibile e immaginabili. Ironia della sorte, in una sola sera Fred ne aveva esplorati almeno una decina, anche se tutti collegati tra loro e che comprendeva anche la meta più ambita dei due Weasley.
“Come facciamo ad uscire di qui?” Chiese lei pronta, che aveva, intanto, già vagliato tutte le possibilità per una fuga che non comprendeva punizioni o espulsioni, ma nessun modo si atteneva ai requisiti richiesti.
“Beh, possiamo andare a fare una visita a Piton, magari gli chiediamo anche che balsamo usa!” “Fred, non credo che...”
“Oh, beh, mal che vada becchiamo il caro Sev a fornicare con la McGranitt. Ho sempre sospetto che ci fosse qualcosa tra i due!”
“Fred...” Hermione tentava di fermare le sue congetture sragionate, ma era partito in quarta e non sembrava intenzionato a darle retta. Anche Ron aveva quello stesso difetto, solo che a lui la parlantina veniva solo in condizioni di panico estremo, come una verifica per cui non aveva neanche aperto il libro.
“Le vedo, io, le occhiate sensuali che si lanciano mentre si servono il porridge!”
“Fred!” Gridò Hermione, che dovette, suo malgrado, trattenere le risate.
Ora, perlomeno, era sicura che al mattino non avrebbe più avuto il coraggio di guardare verso il tavolo degli insegnati, sconvolta dalla sola possibilità di vedere una scena simile.
“Non dirmi che tu non hai fatto caso al feeling che c’è tra Sev e la cara Minnie!”
No, non avrebbe neanche più toccato il porridge.
“Fred, per quanto le relazioni amorose dei professori siano un valido argomento di conversazione, cosa ne dici se ne parliamo più tardi e ora tentiamo di uscire di qui?” Chiese, tentando di convincere il recidivo Fred, che aveva ben altri piani. Certo, non voleva andare a trovare Piton, ma darsi un’occhiatina in giro sì.
“Non sappiamo neanche in che parte del Dormitorio siamo e non sappiamo neanche che ora è!” Ribatté al tentativo di persuasione di Fred, che era totalmente incentrato nel classico atteggiamento da cagnolino bastonato.
Fred rise apertamente al cipiglio severo che aveva assunto Hermione e poi le si era avvicinato, passandole un braccio intorno alle spalle e la strinse a sé.
Hermione era diventata rossa come un pomodoro e la parte di lei ‘pro-Fred’ stava esultando come gli Irlandesi alla Coppa del Mondo di Quidditch che si era tenuta l’anno scorso.
Lei non si mosse di un millimetro e sentì la risata di Fred risuonare nel suo petto, dove la sua testa era posata.
Non si era mai sentita tanto imbarazzata come in quel momento, quello dovette ammetterlo a se stessa. Non capiva neanche lei come si sentiva, infatti una parte di lei voleva restare tra le braccia di Fred, e l’altra non era contraria, semplicemente era confusa.
Confusione che diede la forza a Hermione di staccarsi da quell’abbraccio e iniziare a camminare dritto davanti a sé.
Anche se lei non poteva vederlo, Fred continuava a sorridere; con poche falcate la raggiunse, “Sai almeno dove stai andando?” Chiese, vedendo che camminava a passo spedito ed era sicuro che non stava neanche facendo caso a dove andava, bastava che camminasse.
Superò arcate, svoltò angoli, entrò in stanze senza badare a ciò che faceva, scossa tanto da non riuscire ad ammettere a se stessa neanche perché era tanto scossa.
Poi si fermò di colpo e le sue guance si tinsero di rosso.
Ok, si era persa.
“Ti sei persa?” Chiese innocente Fred, come se le avesse letto nel pensiero.
Non disse nulla e fece vagare lo sguardo intorno a sé. Si erano fermati nel bel mezzo di un corridoio, dove i classici stendardi dei Serpeverde facevano bella mostra di sé.
Non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura che si era persa, il suo orgoglio non glielo avrebbe permesso.
Dannato orgoglio!
“Allora?” Chiese affabile Fred, non tentando neanche di nascondere il sorriso che gli nacque spontaneo sulle labbra quando la vide sbuffare e stringere più forte la bacchetta.
“Sì, ok, mi sono persa!” Sbottò, abbassando lo sguardo.
“Anche se tu avresti potuto fermar...”
Fred non le diede il tempo di finire ciò che aveva iniziato a dire; la mise una mano sulla bocca e le fece cenno di fare silenzio e, vedendo il suo sguardo scettico, indicò una porta poco più avanti.
Sebbene vedesse solo le ombre proiettate dalle torce, vide due sagome avanzare verso di loro.
Stavano per svoltare l’angolo. Fred la afferrò la mano e la trascinò in un angolo buio, premendosela contro per evitare che fosse vista. Se giravano a sinistra, erano salvi, ma se andavano dritti loro erano fregati. Non potevano neanche prendere il mantello, ormai era troppo tardi. Fred accarezzò per un attimo l’idea di schiantare i due, ma forse, così facendo, avrebbe creato più problemi di quanti i due ragazzi non ne avessero già.
“Io devo andarci!”
“Zabini, sta’ zitto o giuro su Salazar che ti schianto.” Disse con il solito tono strascicato Draco Malfoy.
Era proprio destino che si incontrassero.
“Se non mi fai andare ti spezzo la scopa.” Disse funereo Blaise che, evidentemente, era ancora oppresso dal desiderio di andare in bagno.
“E chi sei, mia madre?” Disse in tono ironico.
Si erano fermati al centro del corridoio e non si capiva in che direzione volessero continuare.
Hermione non vedeva niente perché aveva la testa sul petto di Fred e sentiva soltanto.
“Dove diavolo credi di andare? Maledizione a te, Zabini!”
Si sentì un rumore di passi da dove erano venuti e la voce di Malfoy sfumò fino a scomparire. Blaise si era dato ad una fuga dignitosa, ovvero si era girato ed era andato, a testa alta, alla ricerca di un bagno dove coronare il suo sogno.
Fred sospirò sollevato e non diede tempo ad Hermione di dire niente, infatti, sempre tenendola per il polso, la trascinò di corsa nella parte opposta ai due Serpeverde.
“Fred!” Tentò Hermione, ma lui continuava a camminare spedito.
Attraversarono una decina di corridoi tutti uguali, e quando iniziarono a salire qualche rampa di scale, una dopo l’altra, credettero finalmente di aver trovato il modo di uscire da quell’angusto spazio che formava il dormitorio delle Serpi. Quello di Grifondoro era certamente migliore, lì era tutto umido e fin troppo buio.
Purtroppo, arrivarono in cima ad una rampa di scale che si concludeva con un vicolo cieco.
“Ora ho un motivo in più per prendermela con i primini di Serpeverde.” Disse con noncuranza Fred, facendo per tornare indietro e trovare un’altra uscita.
Evidentemente non gli interessava più l’opzione di svelare i macabri segreti di Serpeverde. Avrebbe, però, potuto smentire quella voce di corridoio che affermava che nei dormitori di Serpeverde ci fossero serpenti che strisciavano per i corridoi.
Hermione lo strattonò per un braccio, presa nuovamente dal suo senso di rispetto delle regole e di Prefetto ligio al dovere.
“Che vuol dire che te la prendi con i primini di Serpeverde?” Chiese severa.
“Beh, che li affatturo per i corridoi.” Disse semplicemente. “Quando non mi vede nessuno, eh!” Aggiunse poi.
“Perciò sei stato tu ad affatturare Rayine la scorsa settimana?”
“Ottimo lavoro, non trovi?” Disse fiero di se stesso.
Lei stava per ribattere, ma lui si avvicinò a lei, ponendo pochi centimetri di distanza, e le disse con fare complice: “Rimandiamo le chiacchiere a dopo. Sono sicuro che non ci tieni a fare un faccia a faccia con Piton!”
A lei immediatamente venne in mente il porridge e no, non aveva proprio voglia di incontrare il professore di Pozioni.
“No, aspetta! Guarda!” Così dicendo, fece cenno alla porta davanti a loro e alla piccola finestrella che vi era sopra.
Fred guardò prima il piccolo spiraglio da cui, giustamente, non entrava luce, per poi spostare l’attenzione su Hermione.
“Fuori non si vede l’acqua!”
“Ma i dormitori dei Serpeverde non si trovano sotto il Lago Nero?” Chiese lui dubbioso.
“Esatto! Uscendo da quella porta dovremmo ritrovarci, finalmente, fuori.” Disse, per poi lanciare Alohomora verso la porta di legno.
Questa fece uno scatto secco, segno che si era aperta.
Hermione fu quella che rimase più sconvolta dalla scoperta: su Storia di Hogwarts non c’era scritto nulla su quella porta. Doveva essere uno di quei passaggi dimenticati da Dio che forse neanche i Fondatori avevano mai preso in considerazione.
Fred aprì la porta e fece un piccolo inchino: “Prima le Signore!”
Hermione si lasciò sfuggire un piccolo sorriso ed uscì.
Si ritrovarono dinanzi ad un’immensa distesa di erba, mossa leggermente dalla brezza notturna. Il tutto era illuminato dalla luce della luna.
Era evidente che si erano ritrovati completamente dall’altra parte del castello, più precisamente sulla parte ovest, infatti del lago non c’era neanche traccia.
Fece un passo avanti, affondando in quel mare di erba incolta che le solleticava le caviglie. Hermione era rimasta completamente estasiata da quello spettacolo e si chiese se non fosse davvero magico.
Fred esordì con un fischio, mentre si osservava intorno e si avvicinava ad Hermione, che aveva iniziato a vagare piano tra i fili d’erba. Era ad Hogwarts da cinque anni ed era sicura di non aver mai visto uno spettacolo del genere, perfino nel mondo Babbano non aveva mai avuto la possibilità di vedere così tante stelle.
“C’eri già stato qui?” Chiese la ragazza, quando lo sentì affianco a lei.
“No, però mi piace.” Disse con un tono di voce basso.
Poi Hermione fece qualcosa che fece stupire anche Fred, che credeva di aver visto di tutto quella sera. Si lasciò cadere a terra, affondando completamente nel verde speranza.
Lui la imitò, sdraiandosi accanto a lei e osservandola, seguendo poi il suo sguardo, per scoprire la fonte dello stupore che li accese di meraviglia.
Una volta stellata si apriva sopra di loro, mostrando tutte le costellazioni che avevano potuto ammirare solo nelle lezioni di Astronomia. Splendevano di una luce quasi irreale, a cui potevi credere solo vi assistevi in prima persona.
“Sarebbe ottimo qui per allenarsi a Quidditch.” Scherzò Fred, ridacchiando poi quando Hermione gli assestò, in completa calma, una gomitata nelle costole. Non capiva perché tutti i maschi dovessero mettere sempre di mezzo quello stupido sport di cui, non ne faceva mistero, non ne capiva il fascino.
Rimasero a contemplare quella meraviglia per molto tempo, fino a che i contorni di quel paradiso stellato iniziarono a sfumare nei colori più chiari dell’alba, preannunciando la fine di tutto, fino a che non fosse tramontato nuovamente il sole.
“Di che decreto stavi parlando prima?” Chiese poi la Grifondoro a bruciapelo.
Lui, inizialmente spaesato, esordì con un sorriso malandrino quando capì a cosa si riferiva. “Signorina Granger, è vietata la ricerca di passaggi o simili noti per la loro segretezza, le era sfuggito?” Disse, imitando la voce della Umbridge, con tanto di risolino finale, a cui molti avrebbero preferito di gran lunga le unghie sulla lavagna.
Le venne un’irrefrenabile voglia di ridere di se stessa e il non essere sicura del perché forse era segno che la pazzia si era presa possesso di lei.
“Sei ingenua, Hermione.” Proferì Fred. Si era stesso su un lato e, con una mano a sorreggere la testa, la osservava.
Lei arrossì e fu quasi tentata di ribattere; se quel dannato orgoglio non si metteva a tacere una volta per tutte non avrebbe più potuto definirsi una Grifondoro.
Lui però non le diede tempo di aprire bocca, infatti disse: “Ora mi concedi di infrangere quel fantastico e utile decreto che non siamo riusciti ad infrangere tutta la sera?”
Spalancò di poco gli occhi, chiaramente stupita. Ok, i decreti erano molteplici e la memoria umana non poteva certamente ricordali tutti, ma a Hermione doveva venire in mente se ce n’era anche solo uno che era stato possibile infrangere quella sera.
“Di quale parli?”
Lui sorrise.
“Quello che vieta di scambiarsi effusioni nei perimetri di Hogwarts o qualcosa del genere!” Disse con fare ovvio.
“M-ma non esiste!” Disse quasi sconvolta, perchè lei non lo ricordava e la cosa poteva diventare davvero problematica se ti chiamavi Hermione Jean Granger.
“Ancora, non ancora, cara la mia Prefetta, ma una regola di noi Weasley...”
“... ovvero solo tua e di George.” S’intromise lei.
“L’ho sempre detto che tutti gli altri Weasley sono stati adottati.” Commentò, con falso rammarico. “Sei mai siete stati voi due ad essere adottati, sai com’è...”
“Il punto è, cara Hermione, che la fantomatica regola preveda che s’infrangano regole sempre e comunque. Ciò vuol dire che anche se non l’ha ancora creato, il decreto, presto lo farà e tanto vale infrangerlo già ora!” Spiegò paziente, mentre si avvicinava ad Hermione.
“Fred... se volevi baciarmi non potevi farlo e basta?” Disse, arrossendo suo malgrado e l’imbarazzo la costrinse a voltare il capo dall’altro lato, mentre le guance si velavano di rosso. Come avesse fatto a dire una frase del genere era totalmente un mistero.
Pronunciarla era stata la cosa più difficile che Hermione avesse mai fatto in vita sua, ma la parte orgogliosa e saccente di lei non aveva resistito e aveva controbattuto a ciò che aveva detto il ragazzo.
Lo sentì ridere sommessamente e sussultò quando lui la fece voltare di nuovo dalla sua parte. “Oh, Hermione! Questo cielo stellato fa anche al caso nostro! Una coppietta sotto un cielo stellato è davvero romantico!” Cinguettò in un tono che la fece inorridire, tanto era simile allo starnazzo che era la voce della Parkinson.
“Non ci sono George e Harry questa volta.” Gli disse, facendo riferimento al fatto che si stava comportando nello stesso modo di quel giorno in Sala Grande.
Lui, senza preavviso, la attirò a sé, baciandola. Poi le sorrise e disse: “Lo so.”
La baciò di nuovo e quel bacio era sicuramente cento volte meglio di tutti quelli che non erano riusciti a scambiarsi quella sera, causa destino avverso.
Lei, ovviamente, non si tirò indietro e rispose a quel bacio, sentendo Fred sorridere sulle sue labbra. Sicuramente, se qualcuno gli avesse scagliato contro un Ratius Confundo, entrambi sarebbero finiti col desiderare di passare tutta la vita lì, su quel prato, dove quel cielo stellato troneggiava su di loro. Difficile credere che tutto fosse partito da uno stupido decreto sfornato da quella spostata della Umbridge, vero?


#Epilogo#



“Sì?” Chiese, voltandosi verso il suo interlocutore, che intanto si era alzato da terra e aveva impugnato la sua Firebolt. Lei lo guardò con un sopracciglio alzato, già cosciente di cosa volesse dire quel gesto.
“Cos’è successo questa volta?” Chiese poi con un sorriso, mentre il ragazzo le tendeva una mano. Accettò quell’aiuto e si alzò da terra, finendo praticamente tra le sue braccia, cosa che non dispiacque a nessuno dei due.
“Come sei diffidente Donna!” Fece lui in tono fintamente offeso, ma quel sentimento simulato non raggiunse gli occhi, che erano divertiti.
“Oh, ora sarei io quella diffidente?” Iniziò, assestandogli quello che credeva essere un leggero pugno, ma di leggero aveva ben poco.
“Devo per caso ricordarti che ogni anno succede qualcosa? Due anni fa hai tentato di affatturare Gazza...” Iniziò e lui annuì concorde, con aria grave.
“... l’anno scorso hai affatturato Gazza...”
Lui si mise la mano sul cuore, in maniera teatrale.
“... l’anno prima ancora abbiamo concepito Rose...”
“Sì, ho capito l’antifona Cara, ma ti posso assicurare che quest’anno non abbiamo concepito nessuno! Se vuoi possiamo provvedere però!” Disse Fred con un sorriso angelico e facendo allargare quello della moglie.
“Scordatelo tesoro!” Ribatté serafica. “Ma allora perché la scopa?” Chiese ancora, indicando l’oggetto con un breve cenno della mano.
“Beh, Cara” Iniziò, calcando il ‘cara’ “non crederai che arrivare qui sia così facile, vero?” Le alzò un sopracciglio e decise che era ora di intervenire e mettere in chiaro la situazione. “Fred Weasley, che diavolo hai combinato?”
“Potrei aver usato qualche incantesimo su qualche persona.” Disse vago, ma era ovvio che lui ci trovava qualcosa di divertente nella situazione perché i suoi occhi non erano contagiati dalla serietà con cui esponeva i fatti.
“Va avanti.” Lo incitò Hermione, con quel cipiglio severo che aveva da quando frequentava Hogwarts.
“Gazza potrebbe essersi beccato un Ratio Confundo, ma potrei non essere stato io!” Aggiunse in fretta, quando vide gli occhi della moglie spalancarsi leggermente e accendersi di quella che Fred decretò essere rabbia.
“Fred...” Iniziò minacciosa.
“Diciamo che in questo momento Gazza potrebbe avere una voglia matta di andare ad appendere per i pollici al soffitto un paio di Primini di Corvonero e Grifondoro...” Disse vago, vagando con lo sguardo tutto intorno e grattandosi pigramente la testa.
“Ti sei completamente ammattito?” Esordì acuta Hermione, prima di partire a passo di marcia per andare ad impedire che una catastrofe simile si avverasse.
Cos’aveva bevuto quando aveva deciso di sposare quell’uomo? Una dose massiccia di imprudenza sicuramente, si disse mentre accelerava il passo.
Ad un tratto, davanti a lei atterrò il suo degenere marito, che le sbarrò la strada.
“Dove stai andando?”
“Ad avvisare qualcuno in modo che fermi lo scempio che hai creato.” Borbottò, tentando di aggirarlo, ma rimanendo intrappolata poiché Fred le avvolse la vita con un braccio per impedirle di proseguire. Senza dare ascolto alle sue proteste, la fece salire e si alzarono in volo.
“Ma... ehm... beh, ci sarebbe dell’altro...”
“Ancora?” Disse scandalizzata, scostandosi un po’ da lui.
“Beh... forse, ipoteticamente parlando, eh!, potrebbe esserci qualche ragazzino di Corvonero che questa sera ha una spiccata voglia di ‘sentirsi libero’.” La informò sorridendo e prospettandosi già quale sarebbe stata la reazione della moglie.
“Cosa intendi con ‘qualche ragazzino’? E poi perché ne avresti affatturati così tanti?” Chiese, ormai sul limite dell’isterismo.
“Stavano facendo astronomia. Sai come sono i Corvonero, no? Un po’ come te, ligi alle regol- ahi!” Si lamentò dopo che Hermione gli ebbe piazzato un poderoso calcio in uno stinco.
“Beh, volevano fare la spia quei mocciosetti! Non hanno rispetto per quelli più anziani di loro!” Disse fintamente indignato.
“Fred!” Esclamò indignata e irata come non mai con lui.
Neanche il tempo di aggiungere un’altra mezza frase – che, in ogni caso, sarebbe stata una minaccia sotto varie forme –, che le condizioni in cui verteva la situazione furono ben esplicate dal gruppetto urlante di ragazzini che invase come uno sciame indemoniato il prato sotto di loro.
I want to break free!
Liberté, Égalité, Fraternité!
God save the Queen!
“Ops.” Commentò soltanto Fred, non potendo non sorridere all’espressione sconvolta della moglie.



Tadaima!*O*
*I want to break free è il titolo della stupenda canzone dei Queen che consiglio. Ne approfitto per ringraziare I_Want_to_break_Free per avermi fatto venire l’idea per il finale (che no, non avevo finito di scrivere!y_y) *Liberté, Égalité, Fraternité è il motto della repubblica francese. *God save the queen è il brano tradizionalmente utilizzato come inno nazionale del Regno Unito.
Siete implorosamente (?) pregati di non farvi (e di non farne a me) domande sulla faccenda della porta sotto il dormitorio, che in realtà sotto il dormitorio non è ma un tantino più in alto. Questo perché io lo reputo una stupiderrima licenza poetica!*sorriso convincente come un topo che dice che non sta mangiando formaggio mentre ci sguazza dentro e ha i baffi sporchi*
Pppppoi... no, basta con le note serie che poi pensate che la storia è di qualcuno serio e non la mia!U_u
Per la felicità di molti e il dispiacere di altri (cosa che mi lascia sconvolta positivamente!*O*) questa storia giunge al termine. Un termine obbrobrioso e potenzialmente fatale per chi lo legge, ma lasciarla incompiuta mi dispiaceva. Chi l’ha seguita dall’inizio aveva diritto a scoprire in che modo orribile finiva quest’oscenità!U__U
Uhm, la povera Hermione non avrà mai pace nelle mie storie, non che mi stia antipatica, ma mi risulta facile farla finire nella merda fino al collo così, tanto per. È gratificante, provate anche voi!*O*
Fred lo amo con tutta me stessa, infatti il vero significato di questa storia è un messaggio in codice per la Rowling: non doveva uccidermi Fred e dal momento che l’ha fatto ora io distruggerò la vita dei suoi personaggio, facendoli finire tutti con la cacca al collo (in primis Hermione e credo che anche in secundis!O_o).
Uhm, passando alla parte logica: se dovete tirami dietro qualcosa fatelo in fretta e possibilmente qualcosa che mi stenda subito e che non mi lasci agonizzante; ok, io ho fatto agonizzare voi per sette capitoli, più mini prologo e epilogo, ma voi mi volete bene, vero?**
V-vero?°°
*scappa*


Ringrazio tantissimo chi ha seguito la storia dall’aberrante inizio fino alla scandalosamente orribile fine e chi ha anche recensito, facendomi saltellare felice e in maniera indecente. Perciò, ringrazio Axel_Twilight_93 - BlackFra92 - Charme - data81 - EsthelBlackAngel - Ice_DP - I_Want_to_break_Free - Sheilin - VolpeGentile per averla messa tra le preferite.

alfakein - Anna Elric - AnnaWriter - Books - cagnoletti2 - claudiaap - cleids - CuLlEn_AdOtTiVa - Earane - Eco_SSJ - Elena Malfoy - Enza85 - Foolfetta - Giusy1994 - giusy91 - Hayley Black - Hinata_Chan - ila_sabaku - jalilah - Keira Lestrange - kiamilachan - LazioNelCuore 1711 - Lily_Luna - lovedance - mikyvale - Nebbia4e - Nerida R Black - NymphadoraTonks - Raimbow - Red_93 - saridda- StilledAnima - tykisgirl - __PoMeLLa, per averla messa tra le seguite.

E noemi_moony - the green fairy per averla messa tra le ricordate.


Hinata_Chan: felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto!^^ Spero che questo ultimo capitolo non sia da meno (ne dubito!^^’)! Ciao!:)
Hayley Black: O__O hai recensito tutti i capitoli! Grazie!:) Mi ha fatto piacere leggerle e sapere che ti è piaciuta così tanto mi ha fatta gongolare, lo ammetto!ù_ù Su, non è colpa di Hermione se qui non prende l’iniziativa e vi fa pensare per sette capitoli prima che accada qualcosa!... a manovrare le sue azioni e a farla sembrare un’invasata sono io!v.v Mi prendo il merito delle mie azioni!xD Fred poi è un grande a prescindere da quel che fa... semplicemente è Fred e tanto basta!U__U Per amarlo ci vuole poco!<3 Uh, e mi hai messa anche tra gli autori preferiti!*^* Se vuoi farmi morire di gongolanza (?) ci sei riuscita!U__U Grazie ancora per le stupende recensioni che mi hai lasciato e spero che questo capitolo ti piaccia!^^
Foolfetta: davvero il capitolo non ti era sembrato un immensa defecata di Thestral con la colite?*-* Davvero?*saltella* Ok, però se non hai trovato quello orribile sicuramente questo ti farà ravvedere sulle tue convinzioni sulla storia!U__U è una mezza scemata, ammettiamolo, ma è stato divertente scriverlo!xD Fred mi fa sapere che lo puoi chiamare Weas, perciò è tutto tuo! *lancia Fred* Però, mi dispiace, ora è sposato con Hermione, perciò devi prenderti anche lei! *lancia Hermione* E anche le future progenie! *lancia progenie* Ok, finiamola qui, va!xD Finalmente quei due ce l’hanno fatta, per la gioia più vostra che loro!xD Oh, vuoi anche Ron? Tutto tuo carissima! *lancia Ron* A ‘sto punto ti mando tutta la famiglia, va!xD Spero che questo capitolo ti piaccia e che non ti faccia rimanere delusa!:3 ^-^
Charme: sono felice di sapere che le battutine che ogni tanto sparo (tramite quei poveri personaggi!xD) non fanno schifo come credevo!xD Poi sono loro due che mi ispirano tanta demenza, perciò come non rispondere a questo richiamo selvaggio!*-* La frase del giorno di questo capitolo non sarà qualcosa del tipo *uccidiamo l’autrice*, vero? Cioè, io ci ho provato a scrivere qualcosa di commestibile in senso letterario, ma ogni tanto il mio gene demente si fa sentire!^^’ Grazie per la recensione e spero che questo capitolo ti piacce!^^
Earane: mi dispiace, terminare il capitolo nel momento cruciale è una dote che ho dalla nascita e che pochi apprezzano!xD Fred e Hermione, anche qui, faranno progressi solo alla fine del capitolo, ma poveretti, che ci possono fare se a trattarli sono io!xD Sono contenta che la storia ti piaccia, davvero!^___^ Spero che anche questo ti piaccia!:) Ciao!^^


Bene, ora posso mettere la parola Fine!
That’s all!
Alla prossima!
  
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