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Autore: Tetide    20/10/2010    12 recensioni
Una crociera, per dimenticare; un viaggio per ricominciare. Un incontro inaspettato, in un momento inaspettato. Dopo una separazione è sempre molto difficile ricominciare, anche per Rosalie; ed è per questa ragione, che Oscar ed André le propongono una vacanza un pò diversa... che finirà per cambiarle la vita!! Dedico questa storia a Ninfea Blu e a tutti coloro che hanno amato Blue Velvet. Per la fanart al capitolo 6, debbo un enorme grazie a Ninfea Blu!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quel che non si dice CAPITOLO 9
QUEL CHE NON SI DICE

Nota: per la gioia di Ninfea Blu (e di qualche altra, spero…), ho preso per titolo di questo capitolo quello di una canzone dei Pooh (che purtroppo risveglia in me ricordi agrodolci), dato che la vedo parecchio adatta alle situazioni che incontreremo adesso. Buona lettura!

Rosalie si rigirò nel letto, stiracchiandosi come una gatta; con gli occhi ancora socchiusi, allungò una mano in cerca della mano di Louis, ma trovò solo le lenzuola vuote e calde.
Aprì gli occhi “Louis…”.
Nella cabina non c’era nessuno, a parte lei; si guardò attorno, ritrovando lo stesso disordine festoso che avevano lasciato la sera precedente, i loro abiti caduti insieme sul pavimento, i cuscini lanciati in aria in un angolo, le bottiglie vuote di champagne
Ma di lui non c’era traccia.
Scese i piedi dal letto, ed indossò la biancheria; entrò nel bagno, ma lui non si trovava neanche lì.
Ma dov’è finito?
Bussarono alla porta; indossata la vestaglia di Louis, Rosalie andò ad aprire.
Rimase letteralmente a bocca aperta.
Davanti a lei c’era un mazzo enorme di rose rosse.
Si portò le mani al viso.
“Louis…”.
L’interpellato spostò il mazzo di fiori, rivolgendole un enorme sorriso.
“Un dono di scuse per la mia gelosa fidanzata”,
“Louis, amore…”.
Rosalie non sapeva se ridere o piangere; tutto ciò che fu capace di fare, fu di abbracciare stretto il suo amore.
“Non… credi che… faremmo meglio… ad entrare in… cabina?”, Louis cercava di farsi strada tra i baci appassionati di lei,
“Credi?”,
“Ci stanno guardando tutti, non trovi?”.
Una coppia attempata ed una famiglia con un bambino osservavano la scena con espressione ebete.
“Forse hai ragione”, rise Rosalie, trascinando dentro Louis.
Appena entrati in cabina, ricaddero, abbracciati, sul letto, continuando a baciarsi, mentre la radio trasmetteva I love you so, delle Chantels. Louis teneva ancora in mano il mazzo di rose, anche se adesso aveva abbassato la mano, in posizione non comoda.
Rosalie gli cingeva i fianchi con le gambe; se solo il mese precedente le avessero detto che avrebbe dimenticato Bernard in così poco tempo, annegando letteralmente in un mare di gioiosa felicità, si sarebbe messa a ridere.

La nave, frattanto, proseguiva la sua rotta verso Napoli.

                                     **********

André tornò in cabina dal bagno per la quarta volta, e si buttò sul letto, coprendosi gli occhi con una mano; “Non ne posso più!”, sospirò.
Seduta al lato opposto del letto, Oscar se la ridacchiava un poco sotto i baffi “Quante storie per un po’ di mare mosso!”, gli disse,
“Parli bene tu, che reggi il mare come se fossi una corazzata!”,
“Esagerato! Il capitano ci aveva avvertiti che una volta arrivati nel canale d’Otranto avremmo ballato un po’!(1)”,
“Sì, ma questo non mi aiuta a sentirmi meglio!”.
Qualcuno bussò alla porta. Oscar andò ad aprire.
“Oh, ciao Alain. Come mai qui?”,
“Ehm,… volevo vedere come ve la passavate…”,
“Io abbastanza bene, grazie. André, invece…”,
“Uno schifo, grazie!” una voce provenne dall’interno della cabina.
Oscar rivolse all’amico uno sguardo eloquente “Vedo con sollievo che anche tu non te la passi male…”,
“Io no, ma mia moglie non può alzarsi dal letto: è venuta anche la dottoressa e le ha dato delle pasticche per il mal di mare”,
“Mi dispiace per lei; ma allora, perché l’hai lasciata da sola?”,
“Bé, ora si è addormentata, così ne ho approfittato per uscire un attimo. Dovresti vedere cosa c’è in giro per la nave: tutti i passeggeri stanno male!”.
André si rigirò nel letto, lamentandosi; Alain riprese:
“O.K., è meglio che vada! Se avete bisogno, conoscete il numero della nostra cabina”,
“Grazie, Alain. Ciao.”.
Oscar rientrò in cabina, chiudendosi la porta dietro.
“Bé, quanto meno non sei da solo, consolati!”,
“Gran bella consolazione!” esclamò André prima di alzarsi per correre nuovamente in bagno.

Louis camminava per il ponte, diretto alla cabina di Rosalie; bussò, e lei gli venne ad aprire.
“Amore, come stai?”,
“Come una con il mal di mare!”,
“Ti ho portato un cuscino dalla mia cabina, e sono venuto per stare con te: non voglio saperti da sola mentre non stai bene!”.
Rosalie sorrise a quel tesoro di uomo che era da poco diventato il suo fidanzato: come avrebbe fatto senza di lui? Di certo, non avrebbe potuto pesare su Oscar ed André…
“Com’è la situazione in giro?”, gli chiese per cambiare argomento,
“Non è delle migliori: quasi tutti i passeggeri sono chiusi in cabina, ed i pochi che circolano sembrano simili a degli zombies; lungo le scale sono stati anche appesi dei sacchetti per il vomito”,
“Durerà ancora per molto?”,
“Secondo il comandante, siamo quasi fuori. Purtroppo, questo è un braccio di mare un po’ irrequieto, diciamo”.
La ragazza socchiuse gli occhi e rigirò leggermente il viso, Louis le carezzò una guancia.
“Ehi, Rosalie… desidero vederti di nuovo piena di entusiasmo come nei giorni passati… cerca di rimetterti in piedi al più presto!”,
“Sai una cosa? Non credevo esistessero uomini come te… sei così dolce, premuroso, oltreché bello… ero convinta che quelli come te esistessero solo nelle fiabe!”, gli aveva preso una mano tra le sue;
lui rise forte “Beh, grazie mille per il complimento! Ma sai, gli uomini non sono proprio dei mostri senz’anima…!”, si interruppe, vedendo che Rosalie si era irrigidita.
“Non tutti, Louis…”,
“Capisco cosa vuoi dire…”.
Tacquero entrambi; in quel silenzio carico di confessioni, ciascuno leggeva benissimo dentro al cuore dell’altro. Louis, sebbene avesse capito che dentro il cuore della sua Rosalie si nascondeva una cocente delusione, non aveva mai insistito affinché lei parlasse, ma aveva rispettato il suo pudore; attendeva che fosse lei a fargliene parola, se avesse voluto. Rosalie, d’altro canto, non voleva più ricordare quella triste esperienza, né voleva affliggere il suo nuovo uomo con storie lacrimevoli, e poi non voleva che il passato potesse affliggere il suo presente, così bello.
E così, era il silenzio a parlare al posto delle loro voci.
Ti dirò in silenzio quel che non si dice…(2)
“Louis… io ti amo, lo sai…”, Rosalie guardava il compagno con sguardo intenso, ma sospeso; lui le sorrise “Sì, lo so”,
“Allora… beh… io credo… che non sia giusto tenere… un segreto tanto importante… con te…”,
“Non sei obbligata a raccontarmi niente, Rosalie, se non te la senti; non abbiamo nessun obbligo tra di noi: ci amiamo, e questo basta”,
“No, io voglio… desidero che tu lo sappia… che tu conosca il motivo che mi spinge ad essere diffidente verso gli uomini… tranne che verso di te…”,
Noi ci siamo presi al volo tra la gente(2).
“Prima di te… avevo un fidanzato… che amavo… progettavamo di sposarci, presto o tardi… però lui, un brutto giorno, mi ha fatto molto male. L’ho trovato insieme alla mia capufficio, una donna molto bella, ma sposata… e dopo poco lui mi ha detto che era finita tra noi… distruggendomi; il mondo mi è crollato addosso, sono stata male per tanto tempo; poi, quando mi sono ripresa, ho deciso che mai più mi sarei cercata un altro uomo… avevo paura di soffrire ancora… finché non ho conosciuto te”.
Louis le passò due dita sulla fronte, spostandole una ciocca di capelli dolcemente “Lo avevo capito, sai? Si vedeva che stavi male, e che non riuscivi a fidarti. Perché poi, allora, hai deciso di farlo?”,
“Ecco… quando poi ti ho conosciuto meglio… la tua dolcezza nei miei confronti… quel pelouche… non era più solo semplice attrazione fisica…”,
Io pensai: “Se questo uomo travolgente mi ha capito in un istante, forse è lui la libertà…(3)
“Io lo avevo capito che soffrivi per amore… come me; mi facevi tenerezza, così indifesa sotto quell’apparenza forte”,
“E tu mi hai protetta! Quel giorno, quando mi hai salvata da quel folle… oh, Louis!”,
“Shh, non dire più niente, amore”, Louis si era chinato su di lei, fino ad appoggiare il proprio viso al suo,
“Louis… lo sai che io non apro facilmente il cuore e che con me a volte non si può parlare… ma per te mi giocherei qualunque vita!(2)”.
Lui le baciò delicatamente la fronte.
“Adesso tutto è diverso, Louis: la mia testa col mio cuore han fatto pace!(2)”.
Lui continuava ad accarezzarla, e la guardava sorridendole.
Rosalie continuava a parlare, come un torrente in piena, dalla forza inarrestabile.
“Non ho più paura, adesso, Louis: non con te accanto! Sei diventato il mio angelo, Louis! Non ho più paura di amare, né di vivere”.
Lo sa il mondo come tu mi hai trasformato, passo passo mi hai insegnato quanto amore c’era in me…(2)
“Finalmente, hai capito che non devi avere paura di amare, mai: tu sei una ragazza capace di dare tanto amore, ma lo avevi dato ad un uomo che non ti meritava, e questo tuo sbaglio ti ha costretto a negare a te stessa l’amore, ma fare ciò ti stava lentamente spegnendo dentro. Non è così, forse?”.
Rosalie annuì.
Senza te sarei un’arma carica e smarrita!(2), pensò Rosalie, Soltanto tu sei riuscito a leggermi dentro così bene, Louis!
L’uomo si chinò su di lei per baciarla; Rosalie contraccambiò con languida intensità.

                                       **********

Verso sera, la nave aveva raggiunto acque più tranquille; Oscar era riuscita a trascinare un frastornato André nel salone principale, dove poco dopo erano stati raggiunti da Axel e Antoinette, e poi anche da Alain e la moglie.
“Come va a voi?” aveva chiesto André ad Axel,
“Molto meglio. Io e Antoinette non soffriamo molto il mare, ci siamo limitati ad avere un po’ di mancanza di equilibrio, e basta. E voi?”,
“Io ho sofferto come un matto, invece; il mare mosso proprio non lo reggo. E mia moglie che mi prendeva per un mollaccione!”,
“Allora siamo in due, André!” gli fece eco Diane, seduta di fonte ad Oscar,
“Ehi, io non ti ho dato della mollacciona!”, fece Alain.
In quel momento, entrarono Rosalie e Louis.
“Salve, ragazzi!”, sembrava molto sollevata,
“Ecco un’altra che soffre il mare: mia sorella!” si alzò Oscar e le andò incontro.
Le due sorelle si abbracciarono “Come ti senti, sorellina?”,
“Adesso bene, grazie; ma è tutto merito di Louis, senza lui non so cosa avrei fatto!”.
Oscar sorrise al cognato “Sei stato prezioso, Louis, non sai quanto: mia sorella, quando non sta bene, diventa intrattabile; devi avere qualcosa di davvero speciale per averla addolcita fino a questo punto!”.
Lui sorrise, compiaciuto; cinse con un braccio i fianchi della fidanzata.
“Il comandante Robespierre annuncia che l’arrivo al porto di Napoli è previsto per domani mattina intorno alle 8”, da un altoparlante si diffuse un annuncio per i passeggeri.
“Propongo di andare a cena tutti assieme” lanciò l’idea Alain, idea che fu accolta con entusiasmo da tutti quanti.

 
________________________________________________________
(1)E’ vero, purtroppo: quel passaggio di mare è un vero tormento per chiunque soffra il mal di mare! Ricordo bene il malessere che prese praticamente tutti i passeggeri… ed altri particolari che leggerete!
(2)Pooh, Quel che non si dice.
(3)Pooh, Quel che non si dice, ho modificato leggermente il testo originale per adattarlo al contesto.

Ciao a tutti! Innanzitutto, desidero ringraziare tutti coloro che stanno avendo la pazienza di seguirmi anche in questa follìa, e che mi stanno incoraggiando a fare sempre meglio nella scrittura, anche al di fuori di questo bellissimo sito: se il libro che vorrei pubblicare vedrà la luce, sarà soltanto merito vostro: SMACK!
Pure in questo capitolo ho inserito alcuni ricordi personali, non proprio piacevoli: il mal di mare! E' una delle cose peggiori che possano capitare ad un crocierista, e le immagini delle scale adornate di sacchetti da vomito sono vere!
Kikkisan: come avete letto, ho "modificato" Rosalie, per farla diversa dalla solita piagnola; non avevo idea del risultato, ma da quanto ho visto, l'esperimento è piaciuto! :-) Ah, come vedi i due piccioncini hanno proseguito in cabina quello che volevano fare contro al muro... non so se è meglio..!
Livia: eh sì, purtroppo troppo spesso la gelosia porta a vedere mostri dappertutto, specie in chi (come Rosalie) è stata "scottata" dai precedenti; ma Louis è parecchio paziente nei suoi confronti! Grazie per il complimento, spero di non deludervi!
Crissi: hai decisamente ragione, la povera Rosalie è ancora sotto shock; meno male che Saint-Just la sta curando... credo che le cure in cabina siano le migliori... tu che ne dici? ;-)
StregaGrianne: allora, il capitolo è all'altezza delle tue aspettative? ;-) Penso che se, nel precedente capitolo, Louis si è dimostrato comprensivo, qui ha toccato l'apice.. ma ovviamente non debbo essere io a dirlo.
Cicina: in questo capitolo, purtroppo, oltre all'atmosfera vacanziera, si vedono anche i risvolti inaspettati e meno piacevoli della crociera: il mal di mare!! E meno male che Rosalie ha risolto le sue pare sentimentali, altrimenti sarebbe stata male col cuore... e con lo stomaco!!
Ninfea Blu: non so se hai gradito la dedica, ma dovevo pur sdebitarmi ;-) Penso che tu conosca questa bellissima canzone (anche se a me risveglia ricordi non belli, di un'estate un pò lontana, se vuoi ne parliamo in privato), così, da brava fan dei Pooh ho pensato di dedicarla ad un'altra fan. Ho voluto modificare un pò anche Oscar, evidenziando il suo ruolo "saggio" e maturo e trascurando i suoi dilemmi sentimentali: sono lieta che stia piacendo.
Lady in Blue: eh sì, magari la nostra Rosalie ha un pò esagerato, ma la si può capire... il tradimento scotta! La paura di un altro tradimento le ha impedito di chiarire subito le cose con Louis, ma anche se lui le avesse detto che si trattava di sua sorella, lei (scioccata com'è) gli avrebbe creduto?
Pry: non ti domando nemmeno se conosci la canzone che dà il titolo a questo capitolo.. se vuoi, puoi ascoltarla, ti garantisco che è bella.. anche se, conoscendo il tuo genere, ti verrebbe un'immediata crisi depressiva, i Pooh sono tutt'altro che allegri! Maxime ha fatto un salutino dalla cabina di pilotaggio, che dedico ovviamente a te!
Kira91: immagino perfettamente cosa avresti fatto a "quella gocciolina" (lo stesso che avrei fatto io, credo), ma cerco di far trattenere la cara Rosalie, dato il rating :-) Adesso però i due piccioncini vanno d'amore e d'accordo, dopo lo sfogo di Rosalie. Sai che non avevo pensato alla similitudine con Saint-Antoine?
Medusa e Jenny 123: se vi fate sentire non mi offendo.. :-)

Un bacio anche a chi legge solamente.
Tetide.


  
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