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Autore: _V a l e_    20/10/2010    6 recensioni
"Lacrime incessanti cadevano sul mio viso e non c'era modo di fermarle. Neanche la vicinanza del mio ragazzo alleviava il forte senso di vuoto che mi imprigionava e che mi impediva di respirare. Avevo detto addio al mio migliore amico, all'unica persona che mi era stata accanto quando non ero altro che un cadavere, distrutta per la perdita del mio vampiro. Avevo rinunciato alla persona che mi capiva anche con un solo sguardo, un solo gesto, perchè lui non aveva bisogno di poteri soprannaturali per leggermi dentro. Avevo sputtanato un sentimento puro, VERO, VIVO per inseguire qualcosa di irreale, di ossessivo, una droga. Avevo rinnegato il mio SOLE, la mia aria, la mia linfa vitale per avvicinarmi al mondo dei vampiri, al mondo della mia unica ragione di vita,Edward. Ed era la scelta giusta, sapevo che lo era."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Quileute | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse
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CAPITOLO 5:
Charlie


 

Piansi, piansi a dirotto per tutta la notte. Ma non potevo andare avanti in questo modo dovevo fare qualcosa, dovevo reagire.
"Sapevi che prima o poi avresti dovuto dirgli addio per sempre quindi piantala di piangere." 
Sapevo che era tutto vero ma proprio non riuscivo a darmi tregua. Rivederlo era stato come ricevere un pugno in pieno petto e la consapevolezza di amarlo ancora si faceva sempre più vivida e presente dentro di me.
"Addio Bella"
Ma quelle parole mi martellavano il cervello, non mi lasciavano in pace. Distesa sul mio letto,osservai il tetto sopra la mia testa e per cercare di rilassarmi e calmare i singhiozzi enalai dei respiri profondi, ma inutilmente. Allora cercai di chiudere gli occhi ma il risultato fu molto peggio: rividi il nostro bacio, i nostri corpi incollati l'uno all'altra e stavo bene, in paradiso, eppure lo avevo respinto per la millesima volta perchè io amavo Edward molto più di quanto amassi lui... o almeno così ho sempre creduto che fosse.
Avevo una tale confusione in testa...non ci stavo capendo un bel niente... ma una cosa la sapevo, ed era chiara come il sole:dovevo trovarlo, dovevo parlargli, non potevo lasciare le cose in sospeso, non potevo sposarmi se provavo questo senso di vuoto incolmabile, non potevo rinnegare ancora quel sentimento che mi stava avvolgendo senza chiedere il permesso e mi inebriava, mi riempiva e che ogni singolo istante stava crescendo dentro di me.
Ormai ero più che consapevole che quella "piccola parte" del mio cuore che apparteneva a Jacob, stava diventando sempre più grande ed era inarrestabile, cresceva a dismisura giorno dopo giorno.
Ma perchè proprio adesso? Perchè solo a poche ore dal mio matrimonio?Perchè non prima?
"Perchè sei stata tu ad impedirlo" Sgranai gli occhi, la mia coscienza aveva parlato al posto mio e aveva maledettamente ragione. Cominciai a tremare. Mi avvolsi ancora di più con la coperta e ne strinsi un lembo con le mani sempre più forte, fino a farmi male.
Avevo ragione. Lui era l'unico capace di far vacillare le mie convinzioni... e mannaggia a lui c'era riuscito alla grande. Sentii a poco a poco la stanchezza prendere il sopravvento e stanca, stanca anche di respirare, finalmente mi addormentai. Ma la notte sembrò sparire in un battito di ciglia, perchè era già mattino. La testa mi stava scoppiando e le guancie erano ancora umide per via delle lacrime che non mi avevano abbandonata durante la notte, guardai sfinita la sveglia sul comodino: le 08.13.
Bene, mancavano solo tre ore al matrimonio...
...Tre ore?
Saltai giù dal letto e mi avviai in bagno chiudendomi rapidamente la porta alle spalle. Ero in pessime condizioni! Le occhiaie erano ben evidenti sotto i miei occhi stanchi, i capelli ancora più arruffati del solito ma notai che le mia labbra erano più rosse e più piene. Mi portai una mano in volto e toccandole un brivido mi percorse la schiena: Erano calde,sapevano ancora di lui. Scossi violentemente la testa e cercai di non pensarci, non dovevo assolutamente pensarci. Provai a concentrarmi ancora sulla mia immagine riflessa e notai che le mie guancie avevano preso un colore rosato, toccai anche quelle e sentii calore, e questo succedeva ogni volte che lui mi era accanto, ogni volta che mi toccava..
"Bella vieni in cucina per favore".
Era Charlie e la sua voce mi riscosse violentemente dai miei pensieri. Non dovevo farmi vedere in quello stato pietoso, così mi sciacquai la faccia e feci dei piccoli sorrisi alla mia immagine riflessa sullo specchio, ma ciò che ne venne fuori erano delle smorfie e nient'altro.
Scesi in cucina e notai che qualcosa non andava: la tavola era apparecchiata e imbandita di brioche, caffè e latte.
"Papà, ma che..."
"Questa sarà l'ultima volta che faremo colazione insieme, così ho voluto prepararti qualcosa io per una volta!".
Era imbarazzato e la sua voce era roca, triste, malinconica e questo inevitabilmente mi fece commuovere.
"Oh papà!".
E mi gettai tra le sue braccia come una bambina desiderosa di conforto e protezione. Charlie mi teneva stretta ed io con la faccia poggiata sulla sua spalla, cominciai a singhiozzare. Quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto mio padre, sarebbe stata l'ultima volta che avrei potuto fare colazione con lui, l'ultima volta che avrei potuto stare tra le sue braccia. Dopo il matrimonio avrei dovuto dire addio a lui, a Reneè e questo, non sapevo se sarei riuscita a sopportarlo. Lo strinsi ancora più forte e con la mia stretta aumentò anche il mio pianto.
"Bella, tesoro che ti prende?"
Adesso mi stringeva le spalle e mi obbligava a guardarlo negli occhi.
"Ni-niente papà...st-st-sto bene".
Ma ovviamente non ci cascò.
"Bella non dire sciocchezze...tu hai qualcosa."
Era davvero preoccupato per me ma io non gli rispondevo, mi limitavo a fissare il pavimento e portai una mano davanti alla bocca per calmare i singhiozzi.
"So-sono solo f-felice papà"
Mentii spudoratamente.
E dal modo in cui lo dissi non potevo certo pensare che Charlie ci avrebbe creduto e infatti.
"Tesoro tu non sei felice. C'è qualcosa che ti turba e a dir la verità è da più di un mese che ti vedo in questo stato, da quando..."
Ma non disse altro. Io alzai di scatto il viso verso di lui e non so cosa vide esattamente riflesso nei miei occhi, ma so solo che dopo pochi istanti che mi studiò attentamente, mi abbracciò di nuovo e questa volta era come se volesse "trattenermi", come se volesse suggerirmi qualcosa...
"Non farlo, te ne pentiresti Bells".
Spalancai gli occhi, confusa. Mi aveva detto tante volte che non approvava il mio matrimonio, ma mai in questo modo, sembrava quasi una supplica. Mi stava dicendo di rinunciare al mio matrimonio perchè me ne sarei pentita, perchè avrei rovinato la mia vita. E se avesse avuto ragione? E se sposarmi e diventare una...vampira sarebbe stato uno sbaglio madornale? Io non risposi e mi lasciai cullare dalle braccia di mio padre, perchè in quel momento, era l'unica cosa di cui avevo realmente bisogno.



*Angolo ValeBlack:
 Volevo ringraziare chi ha aggiunto la mia storia tra le preferite e tra le seguite! Ma soprattutto un grazie particolare va alle ragazze che hanno recensito e che mi seguono sempre! Grazie mille a tutte!! xD xD 

 

 

 

   
 
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