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Autore: _Ginny197    01/11/2010    8 recensioni
Iniziano gli ultimi saluti. La Banda ci saluta, le più piccole hanno le lacrime agli occhi.
Ci disponiamo in cerchio e Grisam mi stringe la mano, rassicurandomi con uno dei suoi soliti e meravigliosi sorrisi.
Mi mancherai Fairy Oak.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo primo
 
Pervinca
Mi rigiro nel letto. Un flebile raggio di sole mi solletica la pelle. Apro un occhio, poi l’altro. È mattina, non me lo sono immaginata. Metto un piede fuori dal mio tiepido letto. Brrr! Trovo il coraggio di far uscire anche l’altro e mi siedo.
Do un’occhiata alla mia, o meglio nostra, camera. Guardo la sveglia di Babù. Suonerà tra poco meno di un minuto. Se non la spegne subito giuro, e dico giuro, questa volta non la passerà liscia. Anche se ormai sono completamente sveglia, quel trillo è insopportabile. Ecco perché io non ne uso.
Vado in bagno a lavarmi e fisso la mia immagine riflessa allo specchio. Non sono poi tanto cambiata dallo scontro con il Terribile 21, ho solo lasciato crescere un po’ di più i capelli, su consiglio di Grisam, ma non troppo, non voglio assomigliare a Vaniglia, io sono io. Anche se ogni tanto non mi dispiacerebbe essere ingenua e pacata come lei. Giusto per non mettermi nei guai ogni mezzo secondo.
Continuo a rimirarmi senza accorgermi che la sveglia di Babù suona già da un pezzo.
<< Ragazze alzatevi!>> urla mamma dal piano di sotto.
Magicamente la mia gemella tira fuori da sotto le coperte una mano e spegne quel fracasso.
<< Buongiorno Vi>> mormora con la voce impastata dal sonno. Poi aggiunge :<< Come mai già sveglia?>>
Non rispondo e inizio a cambiarmi.
<< Secondo te>> chiedo a Vaniglia, che intanto si è alzata e si sta lavando in bagno << La gonna blu con la camicia sta bene?>>
<< Ci metti anche gli stivali blu sotto il ginocchio?>> urla dal bagno.
<< Si!>>
<< Perfetto! Ma da quando ti importa come ti vesti?>> domanda entrando e togliendosi il pigiama.
Le mie gote diventano un po’ più rosse del solito.
<< Aaah ho capito>> dice con il tono di una che la sa lunga << Tranquilla, rimarrà incantato>> e mi fa l’occhiolino.
Io sorrido timidamente. Controllo di avere l’anellino all’anulare e scendo per la colazione.
 
Vaniglia
Sorrido appena lascia la camera. Sono contenta per lei.
È ormai un anno che stanno insieme ufficialmente, eppure per la mia gemella è sempre come la prima volta.
Indosso il vestito rosa pallido con le maniche a tre quarti.
Poso lo sguardo sulla scrivania, dove è posata, tutta ordinata, la mia famiglia di penne e matite, proprio di fianco al quadernone. Lo sfioro e apro la prima pagina.
Tutti i miei pensieri sono raccolti qui dentro, giorno per giorno, da quando è partito. Sorrido amaramente e scendo giù in cucina.
C’è un dolcissimo profumo di rosa che si mischia a quello abituale di mele e legno d’acero. Mi siedo di fianco a Vi che sta guardando perplessa la sua tazza di latte.
<< Tutto bene?>> le sussurro.
<< Si… è la tensione>> mi risponde curvando le labbra in un leggero sorriso.
Pervinca che sente la tensione? Ma quando mai? Anche le rare volte che si dimentica di studiare è sempre tranquillissima. Qui gatta ci cova.
Mangio la mia fetta di torta alla rosa e poi insieme andiamo in camera per sistemare le ultime cose. Tra poche ore partiamo. L’Accademia Ombralievedineveviene ci sta aspettando.
<< Sei sicura che è tutto apposto?>> chiedo di nuovo alla mia gemella.
< Si… cioè no..>> ammette sconsolata.
<< Ti preoccupa la nuova scuola?>>
<< Non tanto quello, ma il fatto che passerò praticamente 24 ore su 24 con Grisam… ho paura che si stanchi di me…>> mi confida tristemente.
Mi siedo di fianco a lei sul letto.
<< Senti, Grisam non si può stancare di te. Sennò sarebbe già successo, non trovi?>>
Dopo averci un po’ pensato annuisce con il capo.
<< Grazie Babù>>
 
Pervinca
Ha ragione Vaniglia, cosa mi preoccupo a fare? Mi giro verso la libreria, in ginocchio sul letto e prendo la mia scatola dei ricordi e la infilo nei bagagli. Ora sono pronta per partire. Babù prende il suo quadernone e lo mette nella sua valigia. Anche lei, come me, non può partire senza. A volte siamo più simili di quanto pensiamo.
Diamo un’ultima occhiata alla nostra camera e sospiriamo. Poi, presi i nostri bagagli, andiamo al piano di sotto, dove sono già riuniti mamma, papà e zia Tomelilla.
Lillà indossa un vestito verde bottiglia che le arriva fino ai piedi e sopra il grembiule panna che usa per stare in casa. Papà con l’immancabile pipa in bocca e la mamma con il solito sorriso che le dipinge il volto.
<< Prima di andare vi vogliamo dare un regalo>> annuncia mamma Dalia << Questa è per te, Vaniglia>> aggiunge.
Le posa nelle mani immacolate una matita.
<< È una matita speciale. Non si consuma. Così avrai un nostro ricordo>>
Babù sorride di gioia e li abbraccia.
<< Per la nostra Pervinca invece>> continua papà << Questo>>
Da dietro la schiena tira fuori il suo bellissimo cannocchiale.
<< Così quando scruterai il cielo ci penserai>>
Non potevano farmi regalo più bello. Ero sempre stata attratta da quell’oggetto, fin da quando ero piccola. Non so bene il perché, forse lo consideravo misterioso, e io e il mistero siamo sempre andati d’accordo.
Li abbraccio anche io.
<< Su ragazze>> ci incita la zia appendendo il grembiule << Ci dobbiamo muovere se vogliamo passare a prendere Flox e arrivare in orario>>
Salutiamo per l’ultima volta i nostri genitori e ci incamminiamo.
Fairy Oak non è cambiata, anzi forse è diventata ancora più bella. Dopo l’attacco di tre anni fa abbiamo dovuto ricostruire tutto, ma alla fine il nostro piccolo villaggio fatato è tornato quello di un tempo.
Per la strada tutti ci salutano con un sorriso: Lilium Martagon che passeggiava insieme alla vedova Amory, la professoressa de Transvall, Primula Pull il cui singhiozzo è definitivamente passato, Joe, l’immancabile guardiano della scuola, il liutaio McMike, la preside Fulmini, McDoc e persino quel bisbetico e attacca brighe di Meum McDale.
Arriviamo a casa di Flox. La nostra amica ci vede dalla finestra ed insieme a sua zia Ortensia ci raggiungono.
 
Vaniglia
Zia Ortensia è un personaggio, ma è una persona a cui devo davvero molto. Se non fosse stato per lei non avrei mai incontrato Jim. Mi ricordo ancora come lo invitò, dopo averlo liberato dalla prigione, a casa sua per prendere un tè con noi. Come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Mentre le due streghe parlottano tra di loro, oggi Flox è ancora più irrequieta del solito.
<< Il mio Acanti, il mio Acanti… oooh il mio dolce Acanti>>
<< L’amore le ha dato alla testa>> mi sussurra Vi in un orecchio.
E non solo a lei, penso sorridendole.
Siamo in sette a frequentare l’Accademia. Io, mia sorella, Flox, Shirley, Grisam, Acanti e Scarlet. Già quella “vipera”, come la definisce Pervinca, verrà a scuola con noi. Perché l’accademia è aperta sia ai magici che ai non magici.
 
Pervinca
Arriviamo da Quercia che ci saluta con il suo vocione e agitando le verdi fronde.
Scarlet, Shirley e Acanti sono già arrivati e insieme a loro ci sono Scricciolo, i fratelli Corbirock, Celastro Buttercup, Nepeta Rose, Cecilia e Melissa Buttercup e la piccola Sophie. Tutta la banda, o quasi. Manca solo il bel capitano. Sospiro e mi siedo su una panchina protetta dalle foglie di Quercia.
<< VEDRAAAAIIIII CHEEE ARRIIIIIVERAAAAAA’>> cerca di consolarmi il grande albero.
Sorrido. Vaniglia parla con Shirley, Scarlet sta ascoltando le mille e una raccomandazioni di sua madre “Miss Faccia – di – fagiano” alias Adelaide.
<< Oh ecco che arrivano i Burdock!>> esclama zia Ortensia.
Al solo pronunciare di quel nome, o meglio cognome, mi alzo in piedi. Verso di noi arriva, accompagnato da suo zio, il più bel mago del villaggio, ma che dico, del mondo.
Saluta tutti con sorrisi e si scusa per il ritardo. Io, intanto, mi rifugio in angolino.
Ha i capelli un po’ arruffati dal leggero venticello autunnale come piacciono tanto a me.
Mi torturo le mani e inizio a giocare con l’anellino che mi ha regalato. Avanza verso di me con un bellissimo sorriso, mentre tutti riprendono i loro discorsi.
Avvicina il suo volto al mio e mi bacia. In questo momento le sue labbra premute sulle mie sono tutto quello che voglio sentire. Le gambe mi tremano come foglie e non so per quanto tempo riuscirò a non cedere.
Ci stacchiamo, a malavoglia, per riprendere ossigeno. Lui mi fa uno strano sorrisetto che io timidamente ricambio.
<< Bhè direi che ci siamo tutti>> constata Duff.
<< Mancavate giusto voi>> lo riprende zia Tomelilla.
<< Orsù! Allora muoviamoci!>> dice zia Ortensia.
Iniziano gli ultimi saluti. La Banda ci saluta, le più piccole hanno le lacrime agli occhi.
Ci disponiamo in cerchio e Grisam mi stringe la mano, rassicurandomi con uno dei suoi soliti e meravigliosi sorrisi.
Mi mancherai Fairy Oak. 

   
 
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