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Autore: Miss Weasley    17/11/2005    0 recensioni
“ - …Ci sono cose che anche io devo… - affermò XXX, prima di avvicinare con lentezza le sue labbra a quelle di lei, sentendo il corpo della ragazza lasciarsi andare tremante tra le sue braccia. ” Una nuova arrivata ad Hogwarts. Una ragazza forse come tante, destinata però a cambiare la vita di qualcuno all’interno della scuola. Scoprite insieme ad Harry come spesso sia l’amore a portarci all’odio!!! Riposto la storia ora corretta da TREVOR...che non smetterò mai di ringraziare!!!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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XXX

CAPITOLO 20

 

- No! – rispose deciso il ragazzo, fissando a fatica Kioko.

- Harry… - cercò di rispondere la ragazza , sorpresa.

Ma il ragazzo non la lasciò parlare. – Scusa, devo andare dai miei amici – disse, allontanandosi velocemente.

- Harry aspetta – urlò lei mentre il ragazzo aveva cominciato a correre, ma lui sembrò non volerle o poterle rispondere.

Harry sentiva echeggiare nella sua mente la voce di Kioko, mentre correva il più velocemente possibile per i corridoi per allontanarsi da lei.

Si sentiva stordito, come la prima volta che aveva contrastato la maledizione Imperius a lezione con il falso Moody, o come tutte le volte che si opponeva a Piton a lezione di Occlumanzia. E all’improvviso sentì un lancinante dolore alla cicatrice; Voldemort stava provando un forte senso di collera.

*********

Non m’importa, lo faremo! ” la voce ormai nota di Voldemort rimbombava nella testa di Harry. Oltre a furioso l’uomo sembrava essere irrequieto. Il ragazzo riusciva a intravedere la figura di una donna che accanto a lui piangeva sommessamente.

Mio Signore io non posso “ continuava a dire lei tra le lacrime soffocate.

Non vuoi obbedire ai miei ordini? “ chiese Voldemort con un tono di voce che voleva essere gentile. “Credevo fosse pronta a tutto pur di uccidere il ragazzo.. Lui lo sarebbe stato “ continuò l’uomo voltandosi a guardare con un ghigno un’altra donna.

Bellatrix, pensò Harry provando una forte sensazione di rabbia e l’irrefrenabile voglia di uccidere.

Assassina “ Harry sentì Voldemort pronunciare quelle parole nello stesso istante in cui lui le aveva pensate.

Signore… “ cominciò a dire la donna, ma fu interrotta.

Scccc… credo che abbiamo visite: Potter… “ lo sentì dire Harry prima di provare un terribile dolore alla cicatrice, e improvvisamente qualsiasi altra voce venne ricoperta dalle sue urla.

Così impari a spiarmi Potter “ sentiva in lontananza la voce di Voldemort, e poi all’improvviso lo vide: suo padre.

La bacchetta in mano, tesa davanti a se, che urlava a sua madre di fuggire e proteggere Harry, e poi una abbagliante luce verde.

- Ahhhh – urlò Harry mentre la risata di Voldemort echeggiavano nella sua testa. Quando improvvisamente vide sua madre, che, dopo aver chiuso la porta, lo posava nella culla per voltarsi rapidamente verso l’uscio e sollevare anche lei la bacchetta.

- Ahhhhh – urlò ancora Harry mentre viveva per l’ennesima volta la scena della morte di sua madre.

- Potter… Potter svegliati – il ragazzo sentiva una voce nota in lontananza chiamarlo. – Professore, cosa facciamo? – risuonava in lontananza la stessa voce, ma Harry non riusciva a rispondere, continuava solo a sentire un lacerante dolore alla cicatrice, e a vedere le persone che Voldemort aveva ucciso.

- Harry puoi sentirmi? So che puoi, reagisci, opponiti, ricordati cosa ti ha insegnato Piton. Harry… – la voce preoccupata ma rassicurante di Silente si fece largo tra le sue grida e quella di Voldemort, ed Harry cercò di aggrapparvisi disperatamente.

È solo questione di tempo Silente, ma alla fine avrò Potter. Tu … fallo … ora! “ la voce furibonda di Voldemort risuonò ancora nella testa di Harry e poi niente.

**********

- Harry… Harry – si sentiva chiamare il ragazzo. Voleva svegliarsi e rispondere, ma non riusciva ad aprire gli occhi, non riusciva a parlare.

- Ah – disse a bassa voce Harry. Aveva aperto gli occhi, ma provò un forte dolore.

- Con te non c’è niente da fare eh? – sentì dire una voce al suo fianco.

Lentamente Harry cercò nuovamente di aprire gli occhi, ma faceva quasi fatica. Piano piano, riuscì ad aprirli e a distinguere la figura davanti a se: - Fred – disse sbigottito.

- Ben risvegliato Harry – rispose il ragazzo con il suo abituale sorriso. – Però non sono Fred, ma George – aggiunse.

- George? Ma tu … eri … come stai? – farfuglio il ragazzo confuso, cercando i suoi occhiali.

- Bene, anche se Madama Chips non vuole proprio lasciarmi andare. E io che speravo, quando sei arrivato tu, che si sarebbe dimenticata di me – disse guardandolo con sorriso burlone. – Temo  proprio che si sia innamorata di me – aggiunse poi scoppiando a ridere.

- George tu eri in coma … - insistette Harry.

- Sì ma mi sono svegliato, tre giorni fa – rispose il ragazzo guardando Harry.

- No, come è possibile, ieri … - cercò di dire il ragazzo ma fu ancora una volta interrotto.

- Lo dicevo io che sei senza speranza, avevo il mio piccolo momento di gloria, tutta la scuola che si preoccupava per la mia sorte e invece tu mi hai rubato la scena – spiegò scherzoso l’amico. – Harry tu sei qui privo di senso da tre giorni - aggiunse serio.

  
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