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Autore: Kyryu    11/11/2010    2 recensioni
Continuo di "Odiami..Perché TI AMO!".. Gio aveva chiesto ad Ema un po' di tempo per pensare... ed Ema glielo aveva concesso, nonostante soffrisse la sua mancanza...Però quando è troppo, è troppo!Riuscirà Ema a farsi valere? Torneranno insieme? Dal Prologo:"-Ti amo … e ti troverò!- Fosse l’ultima cosa che faccio, pensai, mentre uscivo dalla mia camera a passo di marcia, deciso nella mia missione." I commenti, come sempre, sono bene accetti..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'DANNATAMENTE DIFFICILE SERIE'
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L’angolo dell’autrice…

Bene… eccoci arrivati all’epilogo di questa storia… o meglio dire, di queste storie…

Vedevo questo traguardo sempre più lontano, invece mi sono accorta che i due piccioncini mi avevano già spianato la strada per una conclusione che ha lasciato sbalordita anche me..!!

Allora.. da dove posso cominciare a ringraziare?

Forse dalle mie solite commentatrici (bribry85, lucyette, Asia95, xxx_Ice_Princess_xxx, sonietta, chiaa_, 4lb1c0cc4, savy85,)… vi ringrazio perché mi avete insegnato a credere un pochino in me stessa… e a darmi ogni volta l’ispirazione giusta per continuare a scrivere ogni volta che mi buttavo giù..!! ;D

Ringrazio anche voi, lettori non commentatori, che pur mantenendovi celati nell’ombra, siete sempre presenti con le vostre letture… Infatti, ho notato che questa storia ha avuto più di mille visioni… quindi mi posso ritenere più che soddisfatta… U___U … Ringrazio naturalmente anche gli adorabilissimi 25 che hanno aggiunto questa storia alle preferite, ai 32 che l’hanno aggiunta tra le storie seguite e ai 7 che l’hanno messa tra le ricordate… Sono troppo contenta… :D

Bene.. adesso che ho terminato i ringraziamenti, vi lascio nelle mani dell’epilogo, l’ultimo compagno di viaggio di questa lunga serie… :D Un bacio e spero di rivederci presto con un’altra storia…. Ne sto scrivendo un’altra, non su questa serie, ma su una cosa del tutto originale… Vabbé.. a prestoo!!

BESOSSS*****

 

Vostra.. Kyryu!

 

 

Epilogo

 

Ema…

 

Inutile dire che, dopo quelle ore passate sotto quella pioggia torrenziale e quel freddo allucinante, mi ero beccato un’influenza da paura, tanto che fui costretto a rinchiudermi in una parte della casa degli zii, dove non era permesso a Gio di venirmi a trovare.

Quelle vacanze natalizie furono dolcissime e, nonostante non fossi un ragazzo super-mega-romantico (sapevo dosarmi, eh!), mi accorsi anche io di quell’atmosfera magica che aveva preso possesso di tutto ciò che ci stava attorno.

Gio non mi era mai sembrata così solare… in quell’inverno funzionava bene come raggio di sole, tanto da rendermi dipendente da lei molto più di prima. Ormai mi ero lasciato alle spalle anche la storia con Claudio ed Elisa: dopo che ci spiegammo tutto quanto, quella volta a Moena, Gio ed io non riaprimmo mai più quel discorso, anche perché sinceramente i loro atteggiamenti e comportamenti non erano degni della mia considerazione o di un qualsiasi mio pensiero nelle mie lunghe giornate con Gio. L’unico con cui mi sentivo ancora era Giulio, quel carissimo amico che mi aveva aperto gli occhi quella famosa volta in cui volevo dichiararmi… Era l’unico per il quale ero disposto a dare la vita, l’unico che non mi aveva mai tradito.

Gio ed io avevamo deciso ogni cosa, trovandoci molto spesso in disaccordo, ma eravamo pronti ad affrontare anche questo e poi, purtroppo i lupi perdono il pelo ma non il vizio, no? E come pretendere che Gio ed io, dopo la riappacificazione, perdessimo le nostre idee?

Certamente non ci insultavamo troppo, però i litigi c’erano sempre.. li consideravamo le nostre piccole battaglie personali che al posto di dividere, rafforzavano il nostro rapporto.

Non c’è bisogno di sforzarsi per cambiare, quando ci si ama proprio per come si è fatti, così mi ricordava l’amore della mia vita, ogni volta che ci lasciavamo andare alle coccole.

Ancora più inutile mi sembrava specificare che l’amavo ogni giorno che passava sempre di più… non avevo più dubbi: avrei voluto passare per sempre la mia intera vita con lei.. se di vita si tratta.. perché per me è un perenne sogno! Notai che era maturata e quell’adorabile pancione la rendevano ai miei occhi ancora più splendida. Nonostante conservasse ancora quel suo carattere da ribelle e da indomabile leonessa, aveva degli obiettivi precisi che la facevano sembrare più calma.. ma sapevo che era tutta apparenza: non l’avrei fermata in niente e per niente al mondo, anche se non fossi stato d’accordo con le sue scelte. Perché per quanto tu possa illuderti di riuscire a braccare un uccello fiero e implacabile, quello si libererà con più rabbia e forza di prima.

E poi, c’era da aggiungere che l’avrei accompagnata in qualsiasi sua follia… non sarei mai riuscito a frenarla e cos’avevo da perdere? Niente, perché lei sarebbe stata il fulcro del mio tutto.

Quel giorno era seduta su una sedia a dondolo che avevamo messo proprio davanti all’albero di natale, addobbato con un certo gusto, e sorrideva mentre si accarezzava il pancione con fare distratto, con la mente persa in chissà quali pensieri. Era da tutto il giorno che cercavo di parlarle, ma non avevamo avuto un attimo di tregua dato che i fratelli l’adoravano sopra ogni cosa e non le davano neanche un momento di tranquillità … Gio, alla fin fine, era più grande di loro di soli sei anni… non sarebbe stato naturale litigare a quell’età? Me la dovevano occupare proprio in qualsiasi momento della giornata?

Sicuramente lei aveva notato il mio umore un poco più seccato rispetto al normale, ma non mi aveva chiesto niente, anche perché non le avrei detto niente fino a quando qualcuno non mi avesse concesso una decina di minuti da solo con lei.

Mi poggiai allo stipite della porta, che stava proprio alle sue spalle e la vidi mentre, con fare tranquillo, si sollevava dalla sedia a dondolo e s’incamminava verso l’altro lato della stanza, senza mai notare la mia presenza. O meglio, facendo finta di non essersi accorta della mia presenza. 

Si diresse verso il pianoforte, situato in fondo al grande salone, posto in modo da dare le spalle agli spettatori. Si sedette e cominciò a pigiare lentamente quei tasti; mi sentii, lentamente, trasportare in quella notte di circa sei mesi prima…

Mi ricordo perfettamente che dopo la famosa serata al “The Island”, quando la presentai ai miei amici e alla mia ex-ragazza, dopo anche una bevuta da record, l’avevo presa in spalla e l’avevo sistemata in macchina accanto a me. Avevo chiuso la portiera dal suo lato e mi ero seduto al posto dell’autista e messo in moto, pronto a riportarla a casa, tormentato da mille pensieri stupidi che, se ci penso adesso, mi fanno pensare a quanto avessi sempre amato quella piccola stupenda donna... mentre quella stessa canzone di Nek che stava suonando Gio, in quel momento, aveva risuonato nel mio abitacolo, facendomi compagnia per tutto il rientro.

 

 

Tu sei, tu sai

Nel sogno da chi vai.

Tu sei, tu sai

Stai svegliandoti ormai!

Mi sorprendono i tuoi occhi e quasi chiusi

Poi accesi, spalancati in me,

dici sorridendo:”Sognavo di te…” …

 

 

Tu sei, tu sai

Sorpresi insieme dal mattino…

Tu sei, tu sai

E adesso il sogno è già lontano…

 

La voce di Gio suonava splendidamente nelle mie orecchie. Però.. come faceva a ricordare quella canzone?

-… Ho qualche ricordo sfuocato di quella notte in cui mi presi una sbronza micidiale.. e questa canzone mi è rimasta impressa.. anche se non ricordo affatto quando mi spogliasti.. ma sono dettagli…- rispose, quasi come se avessi parlato per davvero.

Mi stupii, anche perché non aveva voltato il viso ed era impossibile che mi avesse visto prima.

Mi avvicinai a lei sempre più, fino a ritrovarmi alle sue spalle. Le poggiai una mano sulla spalla e lei sollevò la testa, fino a far annegare il suo sguardo nel mio.

-E’ tutto il giorno che ti vedo agitato… cosa c’è?- mi chiese, mentre riprendeva a pigiare i tasti del pianoforte.

Coraggio… è l’ultimo passo, l’atmosfera è quella giusta… e lei è tutta per te… avanti!

Mi sedetti accanto a lei, bloccandole per un attimo le mani. La vidi stupirsi del tutto, mentre cercavo di trovare le parole adatte… di certo non era argomento di tutti giorni dover fare una… Sentivo quella piccola scatolina di velluto nero farsi sempre più pesante nella mia tasca dei pantaloni.

-Ehm… io… volevo… dedicarti una canzone.- risposi, deragliando dal mio obiettivo principale, dandomi mentalmente dell’idiota. Gio fece una specie di faccia stralunata, assecondandomi e lasciandomi un po’ di spazio accanto a sé.

Cavolo, cavolo, cavolo… combino sempre e solo cazzate!

Mi dovetti far venire in mente una canzone ad dedicarle, giusto per riparare un po’ all’idiozia che mi aveva preso in quel momento… Mi sovvenne in mente una splendida canzone che avevo ascoltato da poco alla radio, nonostante fosse di un bel po’ di anni prima.. e cominciai a suonare e a cantare…

 

Open up your heart to me
And say what’s on your mind, oh yes
I know that we have been through so much pain
But I still need you in my life this time, and…


I need you tonight
I need you right now
I know deep within my heart
It doesn’t matter if it’s wrong or right
I really need you tonight


I figured out what to say to you
But sometimes the words they, they come out so wrong, oh yes they do
And I know in time that you will understand
That what we have is so right this time, and…


I need you tonight
I need you right now
I know deep within my heart
It doesn’t matter if it’s wrong or right

I really need you tonight…

 

Mi bloccai di botto. Sentivo di star perdendo tempo, nonostante quella canzone fosse adattissima per la situazione. Al mio fianco, sentii il singhiozzare sommesso di Gio.

-Hey! Cos’è successo?- le chiesi, mentre le cingevo la vita con un braccio.

-E’.. che.. mi sono commossa.. scema di una bambina! Condiziona tutte le mie emozioni!- mi rispose, poggiandosi delicatamente sul mio petto. Presi fiato e dissi:

-Non era questo quello che volevo fare, in teoria… anche se la canzone mi è servita per rilassarmi e per poter dire tranquillamente quello che sto per dirti..-

Gio’ si sollevò un attimo e piantò il suo sguardo nel mio, quasi a non volersi perdere niente.

-.. Ti amo… e lo sai. Però… non mi basta più.- le dissi, senza tanti giri di parole. Sentii qualcosa rompersi al di fuori di me. Non ero io. Era Gio’.

-M..mi stai lasciando?- mi chiese, scombussolata e con gli occhi fuori dalle orbite.

-COSA? No… è più seria la questione… Ecco… non so..- cavolo, mi stava disturbando ancora quello stato di balbuzie inutile.

-Cosa, Ema?- mi chiese decisa, cominciando a infervorarsi.

-Sposami, amore mio.- le dissi, mandando a puttane tutti i miei giri di parole.

I suoi occhi le si spalancarono e, quel momento, credo fu il più opportuno per togliere fuori anche l’anello semplice in oro e oro bianco con un solitario particolarmente lavorato.

Aprii la scatolina e la poggia sul piano del pianoforte.

Gio’ non aprì bocca per quasi un minuto. Poggiai un braccio sul pianoforte e mi voltai completamente verso di lei.

-Ti sono sembrato inopportuno, vero? Non dovevo chiedertelo.. forse.. era troppo presto..- sussurrai, mentre cominciavo a battere in ritirata, riprendendo la scatolina in mano. In quello stesso attimo, la sua mano strinse il mio braccio, lasciandomi stupito.

-Sei.. un.. IDIOTA!- mi urlò nelle orecchie, mentre mi soffocava in un abbraccio stritolante, per quanto nostra figlia glielo permettesse –Come cavolo puoi solo pensare che io non possa risponderti “Si! Lo desidero con tutta me stessa!”?? Sei proprio OTTUSO!- mi rispose, occupando la mia bocca con un bacio appassionato.

Mi sentivo stravolto: Gio’ aveva appena affermato di volermi sposare con tutta sé stessa.

Sentii la seconda porta del salone spalancarsi, per mostrare poi le nostre famiglie che ci applaudivano.

-Siamo contenti per voi..- disse mio padre, facendomi l’occhiolino e stringendo vigorosamente mia madre in lacrime. Gli zii sembravano felici anche loro… e sono convinto che lo fossero anche quando lo zio mi rinnovò la minaccia in caso mi fossi comportato male con lei.

La strinsi a me e sentii, provenire dal pancione, un leggero calcetto della nostra bimba.

-Luna si sta congratulando con noi..- mi disse Gio, abbagliandomi con il suo sguardo emozionato. Le sfiorai ancora la pancia, sussurrandogli, sia a lei che alla piccola:

-Grazie… per tutto… Vi amo e farò di tutto per esserci sempre per voi… e soprattutto.. farò di tutto per rendervi felici a partire da questo momento..-

Gio’, Luna ed io avremmo affrontato i nostri ostacoli, saremmo caduti insieme e ci saremmo rialzati altrettanto, ma avremmo avuto i nostri sorrisi e i nostri cuori sempre accesi, amandoci sempre di più.

Il segreto di un amore perfetto, come il nostro? Facile… non esiste… L’amore non ha regole, né limiti, né perfezione… solo compromessi, valli estese all’infinito e soprattutto imperfezioni da ogni lato. Perché ognuno deve scoprire da sé la propria perfezione e su questo Gio’ ed io non siamo in disaccordo!

 

 

Fine

 

  
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