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Autore: Lightning Rory    19/11/2010    1 recensioni
[LightningXFang]Lightning, giovane ventenne alle prese con la professione da insegnante in un istituto superiore presa dalla solita routine verrà catapultata in una nuova vita, anche se è da poco divenuta professoressa la noia la pervade fino a quando non giunge il periodo del consiglio con i genitori degli alunni...
Il racconto non c'entra con il videogioco, solo i personaggi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono pochi giorni prima che Lightning correggesse le verifiche che aveva dato alla classe, con quelle verifiche avrebbe potuto verificare il loro livello di preparazione e decidere come muoversi, certo era ormai passato un bel po' di tempo dall'inizio dell'anno scolastico ma visto che la classe era una prima poteva fare con calma e poi avrebbe voluto che tutti fossero passati all'anno successivo.
Si mise seduta al tavolo della cucina e posò il blocco di fogli davanti ad essa, prese il primo e il foglio con tutte le operazioni già corrette, iniziò a comparare una ad uno le operazioni segnando con la penna rossa gli errori e alla fine dopo aver fatto un breve calcolo dei punti mise il voto al testo, continuò così per un bel pezzo visto che le verifiche non erano poco e verso la fine le capitò fra le mani quella di Vanille, sorrise inconsciamente ma quest'espressione scomparve poco dopo. La ragazza aveva consegnato il foglio con solo alcuni esercizi svolti e di quelli molti non erano corretti, il voto non raggiunse la sufficienza e ne rimase rattristata, la mattina dopo avrebbe dovuto riconsegnare i testi le dispiaceva che proprio quella ragazza non avesse avuto nemmeno il voto minimo.
Si rassegnò e finito di correggere gli ultimi compiti li infilò nella cartelletta, la chiuse e la mise in borsa, guardò l'orario e decise di andare a letto, sarebbe stata una lunga giornata...
 
Attese che tutti fossero in classe e che si sedessero prima di tirare fuori dalla borsa la cartelletta ed estrarne i fogli delle verifiche, tirò fuori anche gli occhiali da vista e li pulì prima di indossarli poi si schiarì la voce e lesse il primo nome sul foglio, lo studente si alzò con un sorrisetto sfacciato e si avvicinò alla cattedra, Lightning consegnò il test e questo sorrise ancora di più vedendo il voto, aveva preso un sette e mezzo nulla di speciale ma a loro bastava avere la sufficienza per essere felice, tanto al resto ci pensavano i genitori con i soldi, era risaputo che per prendere un sei nelle materie in cui erano insufficienti bastava un piccolo "regalo" al prof e se non bastava anche al preside.
*stupidi bambini con la puzza sotto il naso...vi accorgerete quando uscirete da qui che la vita è tutt'altra cosa.*
Il pensiero le passò per la mente come un lampo poi tornò a consegnare le verifiche, quando toccò a quella della giovane Oerba cercò di mantenere la sua espressione seria ma appena vide la ragazza sbuffare alla vista del voto si fece scappare una piccola smorfia di dispiacere, la ragazza se ne accorse e divenne un po' triste poi congedandosi tornò al posto.
Concluso di consegnare i fogli li fece firmare dagli studenti poi se li fece riconsegnare e li ripose, come primo test era nella norma molte sufficienze poche insufficienze e pochi voti al di sopra del sei, nulla di cui lamentarsi ma non era troppo convinta del voto di Vanille, prima di quell'anno era una ragazza molto dotata soprattutto in matematica, certo prima erano le medie ma non hanno fatto cose molto diverse da quelle degli anni precedenti, forse il fatto dei genitori...molto probabilmente era quella la vera causa della sua mancanza d'attenzione.
Iniziò la correzione della verifica alla lavagna per spiegare alle giovani menti gli errori ma la ragazza era persa con lo sguardo fuori dalla finestra, ormai era sempre così, passava le ore li a guardare il paesaggio con lo sguardo perso, Light continuò la lezioni fino al suono della campanella, gli studenti si alzarono e uscirono dall'aula visto che vi era l'intervallo, anche l'insegnante si alzò e sistemò le cose nella borsa poi fece per andarsene ma si accorse che Vanille non era più in aula, incuriosita guardò fuori e la vide dirigersi in cortile, fuori non c'era per niente caldo e la ragazza era vestita molto leggera e Lightning senza pensarci la inseguì fino al luogo in cui si era fermata.
Vanille era ferma in piedi con le mani unite dietro la schiena ad osservare gli alberi di ciliegio ormai privi di foglie, osservò la giovane incuriosita poi si avvicinò a lei.
-Non hai freddo?-
La ragazza la guardò sorridendo, ma era un sorriso finto e la donna se ne accorse subito, anche lei all'inizio per far felice Serah sorrideva in quel modo.
-No, sto bene così.-
Disse semplicemente osservando l'insegnante.
-Sicura? Guarda che ti prendi un malanno se non ti copri.-
Continuò con un pizzico di insistenza poi appoggiò a terra la borsa e si tolse il giubbotto, lo mise sulle spalle dell'Oerba e sorrise sincera sistemandolo bene, la ragazza la guardò stupita poi abbassò lo sguardo rattristata.
-Tutto bene?-
Chiese Lightning guardandole il viso, la ragazza annuì e sospirò.
-La verifica è andata male...-
La professoressa sorrise dolcemente e le accarezzò la testa.
-La prossima volta andrà meglio...devi solo stare più attenta...-
Si voltò anche lei a guardare i ciliegi e capì cosa la ragazza guardasse con tanta insistenza dalla finestra dell'aula.
-Come mai i ciliegi?-
Chiese a bruciapelo così che la giovane la guardò in volto ma Lightning non la guardò e rimase ad ammirare gli alberi, dopo un po' Vanille voltò anche lei il viso verso le piante.
-Mi ricordano i miei genitori...quando ero piccola mi portavano sempre a vedere i ciliegi in un parchetto in periferia..-
ora era Lightning a guardarla, non si aspettava una confidenza del genere.
-Non si preoccupi, voi professori solitamente sapete tutto di noi studenti...e...molti di voi si lasciano "comprare" facilmente dai genitori di alcuni individui...molti ci mangiano in quel piatto.-
Light rimase spiazzata da quelle parole, perché Vanille le diceva certe cose? Non riusciva a capire il suo comportamento, era talmente tranquilla la ragazza nel parlare che le faceva quasi paura, sapeva quello che diceva e lo diceva con una tranquillità fin troppo tagliente.
-Ma lei non è così, vero? Lei ha i suoi principi, è una persona tutta d'un pezzo.-
Guardò l'insegnante sorridendo e si avvicinò al tavolino tra le piante, Lightning prese la borsa e la raggiunse, appoggiò la borsa sul tavolo e si appoggiò al tavolino mentre Vanille si mise seduta sulla panca.
-Io ho le mie convinzioni.-
Disse solo quello Lightning.
-Penso le abbiano tutti ma il denaro corrompe...beh, i testi che leggiamo anche in classe c'è lo insegnano però i primi a farsi girare e rigirare da esso sono proprio quei professori che cercano di insegnarci la vita...forse perché si sentono in colpa oppure semplicemente perché sono pagati per quello...-
La giovane si stava dilungando in discorsi al di fuori della sua portata, alla sua età non avrebbe dovuto parlare di certe cose ma svagarsi, essere una ragazza di quindici anni come le altre, anche se non lo sarà mai almeno tentarci. Essere Felice e vivere tranquilla dovrebbe essere un aspirazione comune...
Lightning si perse nei ricordi, lei per qualche strano motivo era riuscita ad andare avanti nonostante gli avvenimenti, era riuscita ad avere una vita relativamente "tranquilla" ma anche lei infondo aveva una voragine ed è proprio per quella voragine che aveva cambiato nome, che aveva deciso di essere un'altra persona. Una persona forte per proteggere se stessa e chi le sta intorno, troppo per una ragazza di appena quindici anni qua l'era.
-Come sono morti?-
La domanda le uscì spontanea, mentre i ricordi di quella notte iniziarono a farsi più intensi...
Vanille si morse il labbro inferiore, ricordarsi quell'episodio le causava un immenso dolore avrebbe preferito dimenticare ma le era impossibile, quel passato che cercava di tenere lontano in una piccola camera della sua mente era il suo presente, ancora adesso stava vivendo il frutto di quello che era successo, un frutto amaro.
-E-era l'estate passata...uno dei primi giorni estivi...i miei ricevettero a casa un uomo, non..non era una cattiva persona anzi era uno dalla faccia simpatica e i miei lo accolsero in casa con felicità...a quanto pare era un loro amico di vecchia data...-
Prese un attimo di respiro.
-Si misero a parlare nel salotto di casa...la sera saremmo dovuti partire per andare a casa di alcuni miei zii quindi io giravo per casa in cerca delle cose da mettere in valigia...passando di fianco alla porta del garage sentì qualche rumore ma pensai fosse solo qualche animale che si era intrufolato dentro e che non riusciva più ad uscire...prima di entrare a vedere decisi di finire di sistemare le mie cose ma guardando dalla finestra della cameretta vidi un uomo allontanarsi dal garage ed entrare in una macchina posteggiata li...non partì subito...scesi per andare a controllare nel posto macchina cosa era successo...non trovai nulla di strano così uscì per andare in salotto dai miei...a quel punto arrivò un messaggio all'uomo che si alzò e salutò tutti...lo salutai anche io poi tornai di corsa in camera...giusto il tempo di vedere quell'uomo salire nella stessa macchina di quello precedente...-
Chiuse gli occhi cercando di ricordare le scene di quel pomeriggio.
-Non so il perché ma non dissi nulla visto che non mi sembrava nulla di che...quella volta sono stata troppo ingenua...la sera partimmo...in poco tempo ci trovammo fuori città...stavamo percorrendo una strada che costeggiava il mare, precisamente uno strapiombo sul mare...mia cugina con i suoi abitava in un piccolo villaggio non troppo distante che dava sull'oceano...stavamo per percorrere una curva e mio padre doveva rallentare...si lamentò che la macchina non stava rispondendo bene ma anche se invadendo l'altra corsia riuscì a superare la curva poi ve n'era una che dava verso la parete rocciosa...la macchina non frenò...in men che non si dica la vettura andò a sbattere con il muso contro la parete...non ricordo molto...solo che il giorno dopo mi svegliai in ospedale...mia cugina era seduta accanto al letto che mi teneva la mano...quando mi vide sveglia scattò in piedi ad abbracciarmi...non capivo il perché di quella reazione...io stavo bene...passarono pochi minuti prima che la scena mi tornasse in mente...chiesi dei miei genitori ma l'infermiera che era venuta a farmi degli accertamenti mi disse che non erano sopravvissuti...piansi...piansi per tutto il giorno tanto che le lacrime finirono e gli occhi mi bruciarono da impazzire...poi più nulla...solo freddo...non riuscivo a provare più alcuna emozione...pochi giorni dopo ci fu il funerale...quando vidi le due salme sentì un immenso senso di colpa e rabbia aumentare in me...mi sentivo la causa...avrei dovuto dirlo a mio padre...quando la polizia mi venne a cercare mi disse che i freni erano stati manomessi...spiegai quello che era successo ma anche dopo giorni di ricerche non trovarono nulla...quegli uomini erano come svaniti nel nulla...anzi...come se non fossero mai esistiti...-
Finì il suo racconto e riaprì gli occhi, guardò il cielo e sorrise amaramente, chissà perché si stava confidando con quella sconosciuta non era altro che una professoressa, niente di così importante da rivelarle la sua storia.
-Capisco...e ora? Con chi vivi?-
Lightning voleva mettere insieme le idee e visto che la ragazza sembrava propensa a parlarle ne approfittò.
-Ora abito qui in città nella villa dei miei insieme a mia cugina...le devo molto...si è trasferita qui solo per tenermi compagnia...per fortuna ha trovato un lavoretto in una palestra che non le occupa troppo tempo così stiamo molto tempo insieme...per me è molto di più che una sorella...è davvero importantissima...-
Confessò mentre le guance candide diventarono rossicce, Light sorrise vedendo la sua dolce espressione poi si tirò su aveva passato tutto l'intervallo a parlare e la campanella probabilmente era già suonata.
-Beh, sono felice per te...che ne dici se torniamo dentro? Sicuramente l'insegnante che veniva dopo di me sarà in pensiero...-
La giovane annuì e si alzò, l'insegnante prese la sua borsa e a passo lento tornarono verso l'istituto, quando furono dentro la Oerba ridiede il cappotto alla professoressa e la ringraziò.
Lightning la accompagnò in classe scusandosi con la prof e dicendo che la giovane era rimasta con lei fino a quel momento, si scusò per averla messa in pensiero e quando Vanille si mise seduta lasciò la classe per andare in aula professori, si mise seduta su una sedia e rimase con lo sguardo perso a pensare a quello che aveva appena saputo dalla giovane, tra i ricordi della ragazza si unì anche quello dei suoi genitori, chissà come se la passava Serah in quel momento...




Dopo un periodo di assenza rieccomi a scrivere, non ho molto tempo per farlo e appena ho idee le butto giù, probabilmente se i personaggi avessero altri nomi sarebbe uscita una bella storia a se stante ma vabbhe, nessuna recensione ma non mi arrendo e continuo a scrivere u.u Ciau Ciau ^^ P.s: Proverò a migliorare le descrizioni...
  
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