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Autore: sakura2480    23/11/2010    5 recensioni
Nell'Akatsuki può succedere di tutto, e ho pensato di fargliene davvero succedere di tutti i colori a partire dalla coppia di compari che ammiro di più, Kakuzu e Hidan. L'inizio è abbastanza leggero e senza pretese, spero solo di strapparvi un sorriso. Buona lettura. Scusate ma non sono proprio capace di scrivere le introduzioni!!!
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Festa di compleanno - Tranquillo, Hidan! Non ti mangio. - diceva l'Uchiha al collega mentre se lo trascinava dietro come un trolly.
I due entrarono nella stanza di Itachi, quando Hidan vide che il moro chiudeva a chiave ebbe qualche pensiero che avrebbe preferito non gli passasse per la testa.
- Perchè hai chiuso a chiave? -
- Per fare in modo che la diretta interessata non senta. Ascolta, lo sai che giorno è oggi? -
- No. - rispose Hidan con la faccia di quello che pensava "ma come mi interessa tutto questo!"
- Oggi è il compleanno di Konan e questa festa è stata organizzata da Pain, però le abbiamo fatto credere che nessuno si ricordava e lei arrabbiata si è rinchiusa in camera... -
Hidan fissò ad occhi sgranati Itachi che continuava imperterrito a parlare con l'appendiabiti accanto alla porta mentre Hidan era seduto comodamente sul letto.
Bastardo come non mai, non gli disse nulla.
- Vogliamo farle una sopresa e stavamo pensando che magari tu...bhè...insomma... -
Tutte quelle titubanze, quelle interruzioni nella frase insospettirono non poco Hidan.
- Perchè non parli francamente? -
- Non vuole uscire dalla sua stanza e ci chiedevamo se tu...potevi convincerla. -
Hidan sbatteva le palpebre.
Aveva sempre reputato Konan l'amante di Pain, colui con la quale faceva giochini erotici mentre erano rinchiusi nella loro fortezza nel Villaggio della Pioggia.
Ora sembrava che nemmeno "er capoccia", fosse riuscito a convincerla.
Hidan sudava e tremava, conosceva bene Konan quando era arrabbiata e avvicinarsi a lei significava morire tra atroci sofferenze.
- ...bla bla bla... - Itachi non la finiva più.
- ...bla bla bla... -
Fu solo allora che per sancire il patto, ma senza chiedere per niente l'opinione della parte interessata, Itachi decise di avere un contatto fisico con Hidan.
L'appendiabiti che l'Uchiha stava usando per i suoi petulanti discorsi aveva chiare e sensuali fattezze femminili, non appena Itachi lo toccò rimase di sale.
- Hidan, certo che ti sono cresciute un bel paio di tette!  - diceva mentre ravanava senza ritegno.
Hidan pensò che se non lo avesse fermato  avrebbe visto uno spettacolo indecente perchè quelle poppe erano davvero immense e ben fatte, roba che pure Kakuzu avrebbe aperto la valigetta pur di  dare una mega palpata.
- Ma senti che roba! -
- Itachi, comunque io sono qui. -
Hidan aveva cominciato a sentire uno schifo fuori dal comune perchè Itachi tastava e palpava le tette di legno e aveva dato il via ad una specie di rituale pre-accoppiamento senza ricordarsi che dopotutto stava tastando le poppe che pensava appartenessero a Hidan.
- Itachi? Yu-huuuuu, girati verso il letto! -
L'Uchiha non appena si rese conto dello sbaglio madornale si ricompose come solo lui e il Kazekage Gaara sapevano fare.
- ...ma certo, guarda...guarda che me ne ero accorto che stavi seduto sul letto, era solo...solo per...
- ALMENO NON CERCARE SCUSE, CRETINO! PENSAVI CHE ERO IO E QUASI STAVI ANDANDO IN CALORE A FURIA DI TOCCARMi LE TETTE! - sclerò Hidan
- GUARDA CHE QUANDO HO SENTITO LE POPPE A TE NON C'HO PIU' PENSATO! SCUSA MA NON MI ISPIRI NULLA, MI SPIACE! -
I due si guardarono in cagnesco per un paio di minuti, poi ripresero il controllo.
- Allora, fammi capire bene, io dovrei andare da Konan e cercare di convincerla a venire di là? Ma perchè non ci pensa il Capo? -
Itachi sospirò manco dovesse ricordare chissà quale tremenda tragedia.
- C'ha provato, ma poco c'è mancato che lo dovevamo rimettere insieme da capo a piedi. -
Dopo aver riflettuto per un po', ossia la velocità che i suoi neuroni gli consentivano dopo essere stati trapassati più e più volte da oggetti strani duranti i rituali, arrivò alla macabra sentenza.
A quanto pare i maledetti, nessuno escluso, avevano scelto lui per affrontare le ire di una donna incazzata semplicemente perchè, anche se Konan avesse dovuto farlo a pezzi poi ci avrebbe pensato Kakuzu a rimettere le cose a posto.
- Bhè, alla fine tu sei l'unico qua dentro che non rischia di morire. -
L'avevano pensata proprio bella, la cosa brutta era che non poteva rifiutarsi perchè rischiava di essere impalato a vita da Pain.
- Perchè non ci mandate Tobi? Sono sicuro che nessuno farebbe mai del male al piccolo Tobi, a parte Deidara naturalmente. -
Nulla da fare.
Itachi accompagnò Hidan davanti alla porta di Konan.
- Buona fortuna, fratello! - disse Itachi scappando di corsa.
Sfortuna volle che però non vide il gradino e si schiantò a terra come un idiota.
Il rumore di Itachi che cascava giù come un sacco di patate allertò Konan.
- LA VOLETE FARE FINITA, BRUTTi DEFICIENTI? STO CERCANDO DI LEGGERE UN LIBRO, BEOTI TUTTI QUANTI SIETE! -
Di certo Hidan non prevedeva cose facili.
Prima di dare retta a Konan si premunì di andare a raccogliere l'Uchiha dal pavimento.
- Certo che sei mentecatto! Le cose sono due! O la pianti con questo cavolo di Sharingan Ipnotico o ti fai vedere da un oculista che ti dirà di piantarla con lo Sharingan Ipnotico a sua volta. -
Itachi, dopo aver tirato un paio di bestemmioni all'indirizzo del dio del suo collega che poco si confacevano alla sua natura da soprammobile senza sentimenti, si rivolse ad Hidan.
- Ancora sei qui? Vai dentro a parlarle. -
- Itachi, ascolta amico mio, io non posso rimanere da solo con quella. E' la donna del capo! -
Itachi sospirò disperato.
- Guarda che ci devi solo parlare con lei, mica... -
Hidan fece un sorriso strano.
- Certo che se però ci scappasse io la piglio e... -
Fu la faccia di Itachi a farlo smettere di blaterare, faccia che prima divenne bianca con due occhi sgranati da metter paura.
- Dimmi un po' Hidan! Cos'è che scapperebbe e chi piglieresti? Spiegami perchè non ho capito bene. -
Hidan si sentì sprofondare nel pavimento e ancora non si era voltato.
Quando lo fece ecco Konan sulla porta, tranquillamente appoggiata allo stipite  mentre giocherellava con un origami in mano, Hidan aveva più terrore di quel pezzetto di carta che di lei.
- Io...parlavo...parlavo della mia falce che...se ci scappasse l'occassione la piglierei e...gli darei una bella affillata...ogni tanto. -
Konan fece la faccia accondiscendente ma non era per niente stupida.
- Ah, la falce! Ho capito! Perchè stai sudando? -
Itachi decise che era ora di intervenire.
- Fa caldo qui dentro, Konan. Senti perchè non vieni di là? C'è una bella festicciola a quanto pare. -
Itachi cercava di prendere tempo mentre i neuroni di Hidan facevano pace con le loro sinapsi e ricominciassero a mandare segnali.
Quasi sembrava che Itachi, che all'inizio non vi sperava minimamente, avesse potuto proteggere il suo compagno da una scarica di legnate che nemmeno immaginava, ma purtroppo non fu così perchè ecco giungere Kakuzu alla ricerca della dolce metà perduta.
- Hidan! Ma insomma si può sapere quanto ci metti a convincere quell'isterica? -
- Isterica? - domandò Konan.
Kakuzu ancora non l'aveva vista e sembrava che nemmeno si accorgesse della sua esistenza.
- Ma si, dopotutto quella la reputi una donna? E dai, Hidan, tu stesso hai sempre detto che è buona per una botta e via. -
- Ka...ku...zu... - pigolò Hidan mentre Itachi aveva già ingranato la retromarcia per andare a cercare un pertugio in cui nascondersi.
Avrebbe volentieri creato una realtà illusoria dove andarsi a rintanare e torturarsi da solo pur di non stare lì.
- Dai, ammettilo anche tu! Scommetto che se ci provi lei ci sta! E fagliela passare una bella festa di compleanno! -
Hidan non sentiva più le gambe, le braccia, la testa...non sentiva più niente.
Sentiva solo il fetore della morte che gli aleggiava intorno e Konan lo avrebbe smollecolato nei minimi anfratti del suo corpo lasciandolo solo sotto forma di DNA, poi lo avrebbe infilato dentro una provetta e spedito per raccomandata a Orochimaru.
Fu allora che Kakuzu, avvertendo una presenza omicida dietro le spalle, si voltò.
Se avesse potuto si sarebbe cucito anche quella parte di bocca lasciata libera per parlare e mangiare.
Konan si scrocchiò le nocche delle mani.
- Hidan...così...tu...avere...detto...di...me? -
Hidan sudava come una salamandra appena uscita dall'acqua.
- Ma erano...erano solo complimenti per...per dire che sei una bella gnoc...cioè una bella ragazza! -
Konan fece un sorriso stranamente accondiscendente.
Dall'altra parte del covo, dove la festa infuriava, Deidara e Sasori si stavano cimentando al mix.
- Sto piatto lo devi girare, cavolo! - gridava Sasori.
- Si, ma dopo con la mano devo fare su e giù? - chiedeva Deidara.
- Deidara...usa altri termini per favore! - lo rimproverò Kisame calmo calmo.
- Si, altri termini! Andiamo in giro ad ammazzare a destra e a manca e poi ci preoccupiamo dei termini! Ma va a cagare, va! - rispondeva Deidara.
Sua Magnificenza Pain, si avvicinò al mix dove Deidara voleva fare la parte del dee-jay indiscusso.
- Quando sarà che le vostre menti unite riusciranno a capire il funzionamento? - chiese serio.
Fatto sta che mentre domandava, Sua Allegria Nagato decise che come sedia avrebbe usato il sub principale dell'impianto stereo.
- Largo, largo, largo! Lo so io come funziona! -
Un Tobi tutto trotterellante e allegro si avvicinò alla postazione di comando.
- Tobi lascia stare per carità! Se non hai minimo una laurea in ingegneria lascia perdere. - disse Sasori buttandosi sul divano.
- Ma no, è semplice. Per accendere basta premere qui. -
Quello che accadde al pigiamento del pulsante ON fu fantascienza.
Il sub acustico venne riempito di un fantastiliardo di kilowatt di energia che facevano solo bum bum ma sparati ad una intensità supersonica, il Signor Rinnegan venne scagliato per aria e la sua partenza verso i cieli lo faceva sembrare uno shuttle.
Ricadde giù dopo un minuto buono schiantando un tavolo e due sedie.
- Oh mamma! Pain! - disse Deidara precipitandosi.
- Mamma...dove sei...mamma? - pignucolava Pain quando lo rimisero in piedi.
Gli ci sarebbe voluto un po' per riaversi dallo shock.
- Se Konan viene a sapere...a proposito, dove sta la bella? - chiese Kisame.
- Da quello che ne so sembra che Itachi fosse andato con Hidan a parlarle ma poi è sparito pure Kakuzu e da allora...puff! Spariti tutti! -
La loro curiosità venne soddisfatta quando videro la porta che dava sugli alloggi che si riaprì e si richiuse subito con un botto assurdo.
Tutti i presenti, tranne Pain che contava ancora le stelle e scopriva nuove Galassie lontane, videro Itachi e Kakuzu appoggiati alla porta, sconvolti e col fiatone.
- Ma che succede? -
- Giù, state tutti giù!- disse Kakuzu mentre assieme ad Itachi si stendevano dietro il divano a mò di trincea.
- KAKUZUUU! ITACHIIIII! APRITE PER CARITA'! NON LASCIATEMI DA SOLO! AIUTOOOOOOO! -
- Ma...ma...non è la voce di Hidan dall'altra parte? - chiese Sasori mentre tergeva la fronte di Pain con un panno bagnato.
- No, no. E' solo...un effetto degli spifferi di vento. - disse Itachi.
- Uuuuuu mammina, ma quello è davvero Hidan! Aspetta che vengo a salvarti!-
- Tobi non toccare quella porta o ti ammazzo! - strillò Kakuzu.
- Fermati Tobi! Il sacrificio di uno per la salvezza di tutti! - ribattè Itachi in piena vena filosofica.
- Vergognati, abbandonare il tuo compagno, Kakuzu! - lo sgridò Deidara.
- Hidan! Ti apro ed esci, ok? - insistette Tobi.
Silenzio.
- Hidan...Hidan perchè non rispondi? -
Come risposta alla domanda di Tobi la porta si schiantò in mille pezzi e se Pain sembrava prima uno shuttle, Hidan prese le sembianze di un disgraziato lanciato da un cannone, attraversò volando metà stanza, prese di petto Nagato Rinnegato e lo fece
ancora decollare,  solo che stavolta il decollo fu in orizzontale.
Si schiantarono contro il muro stile macchina in crash-test e il povero Pain divenne una fetta di mozzarella tra il muro e Hidan.
Dalla porta sembrò uscire il male in persona.
- Tu...miserabile essere...immondo...raccomanda l'anima al tuo dio perchè adesso lo vedrai! -
- No, ferma! -
Tutti si scagliarono addosso a Konan per fermarla e sembrava che riuscivano bene nell'impresa ma non avevano fatto i conti con la testardaggine di Hidan.
- Konan! Tu non sai apprezzare i complimenti! - strillava lui passegiando su Pain senza farci caso.
- Hidan, se ti prendo giuro che ti taglierò in pezzetti così piccoli che la smetterai per davvero di rompere sempre i coglioni! -
Hidan la guardò con aria di sfida.
- Kakuzu mi ha detto che sei gay e che c'hai provato con lui! - ribattè lei.
Ormai era diventata un sfida verbale, a quanto pare Konan si era limitata solo a farlo volare.
Forse il diavolo non è così brutto come lo si dipinge.
- Ma non è vero! Cavolo, che schifo? - ribattè il ragionier Kakuzu che in tutto quel trambusto non potè fare a meno di cercare la valigetta con gli occhi.
- Ehi, Kakuzu, da quando in qua attenti al mio culo? -
Quell'altro rispondeva mentre stringeva il maltolto.
- Ma le vai a dare anche retta, idiota? -
Konan cominciò a ridere in maniera irrisoria davvero.
- Pure scemo oltre che idiota! -
- Konan? Posso dirti una cosa? - chiese Hidan.
Lei quasi lo ascoltò in maniera seria.
- Che c'è? -
- Suka! - le strillò Hidan con chiari gesti provocatori.
Ed ecco che da Konan si dipartirono Sasori e Deidara che si buttarono su Hidan cercando di tenergli ferme le mani ed evitargli di continuare a fare quei gesti abbastanza provocatori.
- Hidan, basta! -
- Ma allora le vuoi prendere sul serio! -
Konan era sul punto di esplodere, si slanciò verso Hidan pestando Kisame Kakuzu e Itachi come tre zampogne, non appena fu libera dell'attenzione  degli altri mise le mani attorno al collo dell'immortale collega con chiaro intento di spappolargli la tiroide.
Hidan resisteva come poteva.
- Tu non sei una donna...sei un'arpia! -
Alla fine si accorsero entrambi che stavano passeggiando su qualcosa di morbido ed abbassarono gli occhi.
- PAIN! SANTO CIELO! - urlò Konan non appena vide il suo amico-collega-amante?-capo.
- Ma guarda un po', stavo usando Pain come scendiletto e non me ne ero manco accorto. Però era davvero morbido.-
Era bastato vedere l'adorato Pain in quelle condizioni per far tornare in se la bella origamista, tanto che si dimenticò di Hidan e del suo "suka" dopo avergli dato una gomitata sui denti per farlo spostare.
Hidan si portò una mano alla bocca biascicando qualcosa.
- Ecchecazzo! - fu l'unica cosa di comprensibile.
- Pain! Avanti su, apri gli occhi! -
Lo schiaffeggiava in una maniera tale da fargli ribaltare la testa di qua e di la.
- Konan, Pain non è Hidan, se quella si stacca...addio! -
A furia di sgrullate, colpi di strega e colpi di frusta persino nell'osso sacro, il povero Nagato riprese conoscenza.
Con il passare del tempo Hidan, sempre più indiavolato, non riusciva a credere di essersi fatto prendere a botte per niente.
Si era veramente incazzato quando vide quel maledetto dell'Uchiha che si avvicinava a Konan mentre curava Pain e le spiegava tutto quello che Hidan non aveva avuto il tempo nemmeno di pronunciare, la ragazza scoprendo che la festa era in suo onore, si sciolse in lacrime chiedendo scusa a tutti.
- Senti un po', maledetto. Perchè non ti sei fatto avanti tu fin dal principio visto che hai risolto tutto in quattro e quattr'otto? Adesso chi glielo dice a Kakuzu di mettere in conto la porta? -
Itachi stava per rispondere quando la voce potente di Pain zittì tutti.
- Bene, visto che è stato ristabilito l'ordine e io non voglio indagare su niente, vi conviene andare a letto presto stasera e riposarvi perchè domani... -
Per due interminabili minuti sembrava di stare in uno di quei quiz televisi dove ci sono in palio barche di soldi e il conduttore ti fà venire il patema d'animo prima di dirti se hai azzeccato o meno la risposta.
- Domani...e bhè? - chiese Deidara.
- Ma è morto? - esordì Sasori.
- Hidan! Potrebbero essere le conseguenze cerebrali dello scontro con te? - domandò Itachi.
- Ma che c'ho scritto "medico" in fronte? Che vuoi che ne sappia? -
Con un sorriso di soddisfazione Pain annunciò il messaggio.
- Domani c'è un lavoro per tutti voi da svolgere insieme! Ora...buonanotte. -
Tutti si guardarono.
Chissà perchè la faccenda non prometteva bene.


Spero che anche questo vi sia piaciuto.
Non è facile gestire tutti in maniera comica e riuscire a dare un senso ma cerco sempre di fare del mio meglio ^_^
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito alla quale ho risposto tramite questa nuova e bella funzione del sito e tutti quelli che hanno messo questa storia tra i Preferiti e i Seguiti.

Alla prossima.



  
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