Questa storia, in realtà, è una double drabble; l'ho inserita per dare una certa simmetria alla raccolta, soprattutto dal punto di vista dei protagonisti.
Piccola nota: nella florigrafia, l'amarillide simboleggia la fierezza, l'adonide un ricordo doloroso, l'agrimonia gratitudine, l'artemisia beatitudine e l'asfodelo rimpianto; inoltre, gli ultimi due sono ingredienti del Distillato della Morte Vivente. I loro nomi iniziano tutti con la lettera a in omaggio ai figli, i cui nomi presentano questa particolarità.
«Le farfalle ubriache restano con le ali che sbattono».
Amarillidi, adonidi e agrimonie riposano sul bianco della sua tomba spoglia, nel giardino di cenere di Azkaban; i loro colori sembrano urlare sangue contro il cielo grigio che minaccia tempesta. Senti la pelle bruciare al contatto con la pietra fredda, quasi il tempo con lui ti sia stato strappato così violentemente da lasciare le tue mani escoriate e piangenti.
[Artemisia e asfodelo, a ricordarti quanto hai perso].
La tua voce si è persa tra le crepe del terreno; vorresti andare lì a cercarla e ritrovare il sorriso di Percival, e restare lì con lui, senza guardie e sbarre tra voi. Solo lui, i suoi occhi ridenti, e tu finalmente felice.
Il tuo pensiero è sempre a lui, in ogni tuo respiro, mentre stringi le labbra e soffochi le parole nei tuoi tappeti di silenzio e segreti.
[E Ariana non sorride, persa nell’orrore, è solo lei e le sue urla e i tuoi sguardi impotenti.]
È nel silenzio che la vedi tremare, dilaniata, perduta, e le tue mani non la raggiungono, quel tuo abbraccio è nel vuoto, troppo lontana, le tue labbra troppo chiuse.
[Dov’è finita la tua bambina, che correva per le strade con le labbra sporche di marmellata?]
Il tuo pensiero è sempre a lui, ma ti sembra che Azkaban, quel giorno, si sia chiusa intorno ad Ariana.