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Autore: Bakacchi    26/11/2010    5 recensioni
« Per quelle che mi parvero delle interminabili ore non riuscii a far altro se non osservare quella figura in ogni suo minimo dettaglio, dal pallore della pelle alle ciocche di capelli corvini che gli incorniciavano il viso. Ma quando trovai la forza di arrivare ai suoi occhi, di tornare a guardare quelle iridi che tanto avevo amato...fu come se tutte le emozioni che avevo perduto, che lui mi aveva strappato andandosene quella sera, fossero tornate bruscamente, come un elastico portato alla massima tensione e poi rilasciato improvvisamente. E il colpo che ricevetti fu esattamente così: secco, improvviso ed insopportabile. »
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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A drop in the ocean

capitolo 4 - by Venusy

 

Avevo passato il resto del giorno e l'intera notte in uno stato di completa dissociazione: in quelle ore non c'era stato altro che Sasuke. Tutto il resto era andato dimenticato, come se non fosse mai esistito altro nella mia vita. Persino i mobili, i muri e l'intera stanza in cui mi trovavo sembrava essere svanita: focalizzavo soltanto il ragazzo che mi stava davanti e il letto sulla quale eravamo seduti.
Mi aveva raccontato tutto, per filo e per segno, senza omettere nessun dettaglio, nemmeno il più insignificante. Mi disse che, dopo essere partito quella notte, aveva cercato Orochimaru in lungo e in largo, alla ricerca disperata di quel potere che gli mancava e che tanto bramava. Quel potere che gli avrebbe permesso di vendicarsi dell'unico familiare che gli restava. Ma durante i primi mesi del suo viaggio si era ritrovato a dover combattere contro un ricordo assillante che si era insinuato nel profondo della sua coscienza, senza che lui ne fosse consapevole.

E quel ricordo ero io. O meglio, era la ragazzina insicura di quella notte, che si era attaccata così testardamente a lui da costringerlo a farla svenire per potersene andare senza disturbo. Malgrado il mio ultimo ricordo di quella sera fosse il suo “grazie” appena sussurrato, ero sicura che tutto ciò che gli avevo detto per pregarlo di restare fosse stato inutile: dopotutto era partito lo stesso.

Ma non era stato così e lo stavo scoprendo solo a due anni di distanza. Le mie parole avevano continuato a rimbombargli nella mente, come un monito severo e straziante inciso su un disco senza fine. Aveva così interrotto il suo inseguimento, cambiando completamente direzione: aveva bisogno di tempo per schiarirsi le idee, per tentare di capire quale fosse la giusta via da scegliere. Da una parte c'erano i suoi propositi di spietata vendetta, che lo chiamavano a gran voce verso un futuro destinato alla rovina. Dall'altra c'ero io, e c'era Naruto, e il villaggio intero, la sua unica speranza di redenzione. Gli unici che l'avessero mai davvero accettato, l'altra famiglia di cui non aveva mai creduto di far parte.

E alla fine l'aveva capito. Il desiderio di vendetta era ancora vivo e pulsante, ma c'era qualcosa di più forte ed ostinato che lo spingeva a scegliere una vita che si sarebbe di certo rivelata più serena e soddisfacente. Si era preso tutto il tempo che gli era servito, consapevole di dover compiere una scelta estremamente ardua, che avrebbe portato inevitabili conseguenze sulla sua vita, ma anche su quella di chi lo stava aspettando al villaggio. E dopo aver riflettuto ed essersi allenato duramente, era tornato. Ed ora stava di fronte a me, a raccontarmi la sua avventura.

 - In un modo o nell'altro mi stai sempre intorno, Haruno - aveva detto ironicamente una volta concluso il suo racconto. 

Dal canto mio, l'avevo ascoltato incantata, senza distrarmi nemmeno un secondo da quella storia tormentata almeno quanto la mia. Seguivo avidamente ogni parola, non volevo perdere neanche un secondo del suo discorso. Anche se a modo suo, mi aveva chiesto scusa e io avevo cominciato a credere che tutti gli sforzi fatti per tirare fuori il Sasuke in cui credevo fermamente avessero pian piano iniziato a dare i loro frutti. Ma poi, sovraccaricata di emozioni, eventi ed informazioni, finii con il cadere addormentata tra le sue braccia e per la prima volta dal giorno del nostro addio, dormii un sonno tranquillo, senza incubi e pervaso dal dolce profumo di Sasuke.


- - -

 

La mia serenità, però, era durata troppo poco. Nonostante il detto dicesse che la notte porta consiglio, a me aveva portato solo un'enorme confusione. Finalmente mi ero resa conto che il ritorno di Sasuke non era solo un bellissimo sogno, ma la pura realtà, e nulla avrebbe potuto rendermi più felice. Che lui fosse davvero lì era ormai un dato di fatto e io non avrei permesso a nessuno di portarmi via quella certezza. Ma insieme a tutto ciò, insieme alla gioia smisurata e al sollievo che provavo, era giunta un'altra verità. O meglio, era riemersa: ero ancora terribilmente innamorata di Sasuke. Un amore vasto, profondo e indissolubile che si era assopito in un angolo del mio cuore durante la sua assenza, ma che si era risvegliato ed era esploso più potente che mai non appena il mio sguardo si era soffermato sui suoi occhi. Ed era impossibile anche solo l'idea di contenerlo o reprimerlo: non avevo controllo su quel sentimento così vivo e bruciante, anzi, era lui a controllare me.

 Fu questa consapevolezza, dolce e crudele allo stesso tempo, a portare il tormento di nuovi sensi di colpa: come avrei potuto fare una cosa del genere a Naruto?

 Ero combattuta, lottavo contro i miei stessi sentimenti, cercavo di imporre al mio spudorato amore per Sasuke di restarsene nell'angolo che aveva occupato fino a quel momento, di riassopirsi e di sparire perché con quale faccia tosta avrei potuto tradire la fiducia di Naruto? Lui, che si era preso cura di me per tutto quel tempo, lui che dava più importanza al mio benessere che al suo... Non potevo. Mi aveva salvata da me stessa, e io l'avrei ringraziato così, lasciandolo senza pietà per tornare a inseguire la causa di ogni mio dolore. 


Non mettevo in dubbio di essermi realmente innamorata di Naruto, di avergli trasmesso quel poco che ero in grado di provare in quel periodo...ma quel sentimento, paragonato a ciò che sentivo per Sasuke, era come una goccia in un oceano. E mi odiavo, mi detestavo con tutta me stessa, al solo rendermi conto della brutalità di quel pensiero. Non volevo credere di aver preso in giro fino a quel momento la persona che mi aveva dato tutto.

Dovevo parlare con lui, e al più presto.

 

- - -

 

Con gli occhi ancora gonfi per le troppe lacrime versate quella notte uscii dalla stanza, camminando in punta di piedi e con l'attenzione di chi si muove in un mondo di cristallo, per non svegliare il principe nero che vi dormiva profondamente.

Naruto era seduto al tavolo della cucina e teneva gli occhi fissi sulla tazza che reggeva tra le mani e che pareva potergli cadere da un momento all'altro. Le profonde occhiaie e lo sguardo provato non lasciavano dubbi: non doveva aver chiuso occhio.
Non appena si accorse della mia presenza, parve risvegliarsi da un pacato stato di vuoto mentale, si alzò di scatto e mi venne incontro.

 - Sakura!Come ti senti? - mi chiese sgranando gli occhi e stringendomi debolmente il braccio. 

Assomigliavamo a due fantasmi tormentati a cui non era permesso lasciare il mondo terreno prima di aver espiato le loro colpe. Ed esattamente come spiriti erranti privi di vita stavamo l'uno di fronte all'altra senza realizzarne realmente il motivo, sperando invano di non averlo, un motivo. Ma una ragione c'era e palpitava forte nei nostri cuori e nelle nostre menti, voleva e doveva uscire.

Un'altra fitta di sensi di colpa mi attanagliò lo stomaco. Non ci potevo credere: dopo quella nottata tremenda Naruto aveva ancora voglia di sapere come stavo. Non avrebbe dovuto degnarmi di uno sguardo, mi avrebbe dovuto cacciare di casa in quello stesso istante e urlarmi che mi odiava con tutto sé stesso, perché era quello che mi meritavo.
E invece no, lui era preoccupato per me. E io mi detestavo sempre più.

- Sto...bene, non preoccuparti Naruto – esalai osservando l'azzurro dei suoi occhi, che pareva aver perso tutta la sua allegria, lasciando il posto ad un grigio cupo.

Sembrò tranquillizzarsi un po' sapendo che stavo bene, ma cercò comunque di bombardarmi di domande sulla mia salute, evitando in effetti quelle che entrambi tenevamo incastrate in gola e cercavamo in ogni modo di evitare.
Ma io gli dovevo una spiegazione e un mare, un immenso mare di scuse. Così mi costrinsi ad interrompere quella serie infinita di domande, alzando debolmente una mano. Lui tacque all'istante, capendo che il momento tanto temuto era arrivato e non ci potevamo più permettere di posticiparlo.

Abbassò rassegnato lo sguardo, ascoltandomi mentre gli infliggevo altro immeritatissimo dolore.

- Naruto, noi...dobbiamo parlare – sussurrai, percependo altre lacrime pungermi gli occhi e sforzandomi di ricacciarle indietro.

Ma fu lui a interrompere me. Rialzò lo sguardo e mi rivolse un debole sorriso. Mi sentii morire.

- Il rischio c'era, l'ho sempre saputo. Sapevo che saresti sempre stata innamorata di lui, Sakura, anche quando ti ho chiesto di stare con me. Sapevo che non avresti mai potuto amare me come ami lui, perché tu sarai sempre legata a lui da un filo indissolubile. Forse è quel famoso filo rosso del destino che tanto sospiravi da bambina, te lo ricordi? -

Si fermò un istante, ridacchiando senza allegria al ricordo della nostra infanzia. Non risposi alla sua domanda: le lacrime avevano sconfitto di nuovo il mio flebile autocontrollo e mi stavo sforzando di sopprimere i singhiozzi, affondando il viso nella coperta che mi avvolgeva le spalle.

- La verità è che ho sempre temuto l'arrivo di questo momento perché, nonostante tutto, io credevo in Sasuke e sapevo che prima o poi sarebbe tornato da noi. Ma ho voluto starti accanto comunque, perché sì, io ti amo, Sakura -

Quelle ultime parole vibrarono nell'aria recidendomi il respiro. Avrei voluto sprofondare, sparire dalla vista di Naruto. Avrei voluto non aver mai contato nulla per lui, così avrei potuto evitargli simili sofferenze. Cercai di dire qualcosa ma non ne fui in grado, perciò mi limitai a rimanere in silenzio, scossa violentemente dal pianto. Non avevo nemmeno più il coraggio di guardarlo negli occhi.

- Non piangere così. Hai già sofferto abbastanza e ora hai la possibilità di essere felice... davvero felice. Perché sai che è questa l'unica cosa mi interessa. Quindi non esitare, corri dal tuo Sasuke e sii felice, Sakura-chan. Io per te ci sarò sempre e comunque – disse in un sussurro, mentre ancora una volta cercava di cancellare la mia tristezza con un debole sorriso.

Senza attendere una mia risposta, si avvicinò lentamente e mi strinse delicatamente tra le braccia, poggiando il mento sulla mia testa e sospirando profondamente. Rimasi immobile avvolta da quel caldo abbraccio, vergognandomi troppo di me stessa per osare ricambiare quel gesto.

- Grazie, Naruto – fu l'unica cosa che riuscii a dire, la più sincera e sentita che riuscii a tirare fuori da quel mare di lacrime. Erano le coincidenze amare della vita: gli avevo appena risposto con un "grazie", quella piccola parola che a me aveva causato così tanto dolore. All'udire le mie parole Naruto mi strinse più forte, solo per un secondo, prima di scostarsi appena per riuscire a guardarmi negli occhi. Mi sollevò il viso, che tenevo nascosto tra le mani, e mi regalò un altro dei suoi sorrisi. Non osavo nemmeno immaginare quanto gli costasse farlo.

Vidi una strana espressione nascere sul suo volto, un misto di sofferenza e frustrazione, e capii che c'era qualcos'altro, qualcosa che non aveva osato chiedermi. 

- Sakura, posso... -

Non ci fu bisogno che mi chiedesse un ultimo bacio. Mi avvicinai senza permettergli di finire la frase e sfiorai le sue labbra calde con le mie, bagnate dal pianto. Mi strinsi forte a lui per l'ultima volta.

In quell'ultimo bacio che sapeva d'addio.

 

 


Postilla: oooh salve :) mi scuso infinitamente per il ritardo, ma non vi dico che razza di periodo sto passando a scuola!ho avuto poco tempo per scrivere e perciò ci ho messo un sacco a scrivere questo capitolo...e ammetto che non è stato nemmeno tanto semplice D: Spero che il risultato sia buono, fatemi sapere cosa ne pensate!

Ah e vorrei ringraziare INFINITAMENTE tutti coloro che hanno messo questa ficcy tra le preferite/ricordate/seguite e in particolare vorrei ringraziare (ancora XD) bimba innamorata per averla recensita <3 
 A presto (spero) con il quinto capitolo ^^ eheheh ora comincerà la parte dedicata a Saku e Sasu, la mia preferita *-* 
Baci, Venusy. 

   
 
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