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Autore: asya    29/11/2010    1 recensioni
So che ho già un'altra ff incominciata ma mi è venuta l'ispirazione di scrivere questo primo capitolo...cercherò di portarle avanti entrambe! E se anni dopo la morte di Vodemort Hermione incontrasse nuovamente Draco in una situazione in cui i "giochi di potere" fossero completamente rovesciati? "Aspettò quasi due ore seduta su un seggiolino fuori dalla sala operatoria. Appena la porta si aprì si alzò di scatto per andare dai medici che l'avevano visitato. -Lo conosco, io so chi è...è...Draco Malfoy. Disse tutto d'un fiato."(dal capitoli I)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I giorni seguenti passarono in completa tranquillità senza che si verificassero particolari eventi: gli incubi non tornarono a tormentare Draco e i rapporti tra i due continuarono non senza una certa freddezza. Hermione passava molto tempo al lavoro e tornava a casa lo stretto necessario per essere in grado di assistere il suo paziente in modo adeguato senza però avere occasione di passare molto del suo tempo libero assieme a lui. Il biondo cominciava a muovere i suoi primi passi in autonomia anche se, la sua camminata era ancora malferma. Trascorreva le sue giornate nel piccolo appartamento a leggere libri e ad ascoltare musica babbana che peraltro sembrava gradire davvero molto. La situazione cominciava però a stargli un po' "stretta": era praticamente quasi sempre solo, la sua memoria non ne voleva sapere di tornare ed Hermione pur essendo un'infermiera ineccepibile aveve dei modi talmente freddi... "Basta, non posso più andare avanti in questa maniera, se continuo così finirò con l'impazzire sul serio, devo andarmene!" Indossò a fatica gli abiti che aveva indosso il giorno dell'incidente che erano stati lavati e accuratamente riposti nell'armadio e che ora profumavano di lei, diede un'ultima occhiata all'appartamento, alla piccola cornice che conteneva una sua foto forse dei tempi della scuola e chuse la porta dietro di sè. Sentì una morsa alla bocca dello stomaco, la ignorò e scese le scale. Il suo fisico non era ancora pronto: la testa gli doleva, ogni singolo respiro gli procurava una fitta al petto e le gambe? lo avrebbero retto? Nell'atrio del palazzo cedettero e così si ritrovò a terra proprio di fronte ad un'anziana signora. -Giovanotto, tutto bene? Ma lei non è l'amico della signorina Granger? -Il suo paziente, rispose il biondo con una smorfia. -E dove crede di andare in queste condizioni? Se la signorina Granger sapesse che è uscito di casa in queste condizioni si arrabbierebbe moltissimo! Aspetti, chiamo mio nipote che mi darà una mano a riportarla a casa. Invano Draco tentò di ribellarsi a quella prospettiva, si sentiva come un fuggitivo che veniva riportato in cella. Scese un ragazzone robusto. Quando tentò di aiutarlo ad alzarsi svenne: scottava, aveva la febbre alta. -Non possiamo lasciarlo da solo tutto il giorno, la signorina Granger non tornerà che in serata, aiutami Paul, lo porteremo da me cosicchè io possa occuparmi di lui. Il biondo riprese conoscenza un paio di volte durante le quali pronunciò insieme a frasi incomprensibili il nome di Hermione. Non appena la signora sentì i passi della ragazza sulle scale le corse incontro. -Signora Hamilton, cosa succede? Si sente poco bene? -Io sto bene, si tratta del suo amico, il ragazzo biondo, stamattina l'ho trovato sulle scale: credo che volesse andare via ma era troppo debole ed è svenuto così Paul mi ha aiutato a portarlo su da me. Ha la febbre alta. A quelle parole la riccia sbiancò, senza dire nulla si precipitò nell'appartamento e lo vide: era pallido, le guance arrossate dalla febbre. -In alcuni momenti ha ripreso conoscenza, chiedeva di lei. Hermione si sentì terribilmente in colpa, se aveva cercato di andarsene era sicuramente perchè lei si era dimostrata così fredda. Sempre con l'aiuto di Paul lo trasferirono nuovamente a casa di lei. Gli somministrò gli antibiotici, gli rimboccò le coperte e si sedette sulla poltroncina accanto al letto. -Scotti ancora, sussurrò a bassa voce, ma vedrai che domani ti sentirai meglio. Scusami, aggiunse accarezzandogli la mano, ma non posso permettermi di avvicinarmi a te...tu sei sempre Draco Malfoy...anche se ora non te lo ricordi e io la mezzosangue e niente potrà mai cambiare questa realtà. Poteva essere sincera con lui solo quando non la poteva sentire e questo fatto le pesava come un macigno sul cuore.
  
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