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Autore: sbrilluccica    29/11/2010    6 recensioni
“Sei sicura della tua scelta?” E quel tono le gelò il sangue nelle vene per quanto era freddo. L’aveva ferito, lo sapeva ma ormai era tardi.
“Si.” Disse in un sussurro senza neanche la forza di guardare quegli occhi di ghiaccio per un’ultima volta.
“Addio Lily” Disse con un tono che sconvolta com’era non seppe decifrare prima di voltarle le spalle e sparire lentamente dalla sua visuale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
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Paure e rivelazioni...

 

Aveva passato la notte in bianco,indeciso se correrle indietro o meno. Ma correrle indietro per cosa poi?

Non riusciva a smettere di tormentarsi, c’era poco da fare, lui con la Potter non aveva ancora chiuso i conti. Avrebbe dato qualsiasi cosa per scoprire cosa aveva condotto la ragazza, lì da lui, a quell’ora tarda.

Possibile che? No, quello era davvero improbabile, eppure non riusciva a non vagliare quella possibilità.

Ad ogni modo le avrebbe parlato, non voleva si facesse strane idee. Non che si dovesse giustificare di qualcosa, sia chiaro.

Per un attimo aveva addirittura pensato che non si sarebbe presentata alla lezione, ma fortunatamente non fu così.

L’aveva fermata, mettendo da parte il suo orgoglio, e aveva cercato di chiarire alcuni punti che per lui erano fondamentali.

Si era reso conto che non l’aveva mai vista così arrendevole, e questo l’aveva spaventato.

Forse era stato proprio questo a dargli il coraggio di pronunciare quelle parole, a farle quella domanda, che non credeva nemmeno esistesse in lui, non più.

Ovviamente poi, come da manuale degli sfigati,quel deficiente, a cui avrebbe spaccato la faccia,li aveva interrotti.

L’aveva seguito controvoglia e si era incontrato con il Ministro. Incontro che gli aveva dato il colpo di grazia.

Le parole del Ministro rimbombavano ancora nella sua mente, come una grandissima presa per il culo, mentre si apprestava ad uscire da quel posto pieno di matti.

Non aveva nemmeno messo piede a Londra che già volevano sbatterlo fuori, assurdo.

“Il tuo corso sta avendo grande successo, pensa sia il Ministro Francese che quello Tedesco mi hanno personalmente chiesto di te.

Vogliono che tu vada lì, per un periodo di tempo da definire, per avere la possibilità di apprendere anche loro questi nuovi meccanismi.

Non è straordinario?”

Certo era dannatamente meraviglioso!

Con che faccia andava dalla Potter?

Questi erano i pensieri che lo tormentavano mentre rimaneva bloccato all’uscita del Ministero.

Sarebbe voluto andare al San Mungo, aspettarla di sotto e continuare la loro conversazione, ma alla luce degli ultimi avvenimenti si sentiva gelare il sangue nelle vene.

Dopo diverse riflessioni e pensieri poco consoni a un gentiluomo, si decise ad andare da lei.

Si, sarebbe andato al San Mungo e avrebbe trovato il modo di parlarle.

***

Come mai io e te non stiamo più insieme.

Può una frase distruggere la sanità mentale di una persona?

La risposta di Lily, mentre firmava alcuni documenti, era si.

Era arrivata al San Mungo con l’intento di farsi ricoverare, poi visto il via vai di gente ci aveva ripensato.

Con la mente molto lontana dal corpo, aveva cominciato ad occuparsi dei pazienti.

Ed ora eccola lì, seduta a uno dei tavolini del bar dell’ospedale, con in mano un succo di zucca e lo sguardo perso nel vuoto.

“Lily, Lily eccoti, devi seguirmi subito” la raggiunse una Roxanne, affannata e con gli occhi lucidi.

“Che diavolo succede Roxanne?”

“Si tratta del nonno Lily, ti prego vieni con me.”

Senza perdere altro tempo, Lily con il cuore in gola, seguì Roxy.

Suo nonno era da un po’ che non stava bene, ma l’altra sera le era sembrato tranquillo, insomma cosa diavolo stava succedendo.

“Di cosa si tratta?” chiese quando entrarono in ascensore.

“Non sono riuscita a capire, sono subito corsa a chiamarti.”

Quando uscirono dall’abitacolo la scena che le si parò davanti, Lily era certa, non l’avrebbe mai dimenticata.

Sua madre piangeva abbracciata al padre, Lily non l’aveva mai vista piangere.

Suo zio Ron teneva la testa tra le mani, mentre zia Hermione lo accarezzava, così come zia Angelina e zio George. Sua nonna invece, sua nonna le sorrideva incoraggiante, ma i suoi occhi erano vuoti.

“Papà?” domandò con voce tremula.

Suo padre gli fece cenno con la testa in direzione della madre, e Lily capì che non era il momento.

Nel frattempo dall’ascensore uscirono altri membri della famiglia, Lily fece loro un cenno del capo poi si diresse alla ricerca di un collega, prima di impazzire.

Nell’attraversare il corridoio si fermò vicino a sua nonna e senza dire niente le baciò la guancia, cercando di farle capire con un piccolo gesto che lei era lì.

Ci mise poco a trovare il medimago che aveva appena finito di visitare suo nonno.

Il suo sguardo non prometteva niente di buono e Lily si sentì mancare.

Senza fargli domande, lo superò e entro nella stanza dove si trovava suo nonno.

Le lacrime scesero prima che potesse fermarle, lui era lì, dormiva tranquillo e a Lily non era mai sembrato più indifeso di così.

Gli si avvicinò e senza fare rumore si sedette sul letto, vicino a lui.

“Nonno” disse semplicemente mentre si abbassava verso di lui.

“Signorina Potter venga di là, nel frattempo potrò finalmente far entrare vostra nonna” le ordinò il medimago di poco fa.

Lily seppur riluttante obbedì.

“Che cos’è successo?” chiese appena abbandonarono la stanza e raggiunsero il resto della famiglia.

L’uomo non rispose subito ma invitò Molly a raggiungere il marito, poi finalmente parlò.

“Il Signor Weasley ha avuto un altro attacco cardiaco, che nelle sue condizioni il corpo non è riuscito a contrastare in modo adeguato.

Purtroppo il suo cuore è molto debole in questo momento . . .”

Lily preferì non sentire altro, e si allontanò da tutto quel dolore, fino a correre verso una metà ignota.

Quel medimago si stava sbagliando, suo nonno si sarebbe ripreso anche questa volta, lei lo sapeva.

Le lacrime ormai le appannavano la vista quando andò a scontrarsi contro diverse persone con le quali non si scusò nemmeno.

Avrebbe continuato la sua corsa fino all’infinito se qualcuno non le avesse afferrato il polso, bloccandola.

Si voltò per mandare al diavolo chiunque si fosse permesso di ostacolarla, quando riconobbe Scorpius però le parole le morirono in gola, riuscì solo a piangere di più.

***

Non era mai stato al San Mungo, fortunatamente per lui, e dovette ammettere che era una gran bella struttura.

Le divise del personale però andavano abolite. Quel verde era osceno.

Si chiese come avrebbe fatto a cazzotti con i capelli di Lily, e sorrise al pensiero di lei che lo malediva, se solo avesse accennato a una cosa simile.

“Il Signore desidera?” gli chiese garbatamente una Guaritrice.

“Niente, per il momento sto bene così” la prese palesemente in giro lui.

“Ad ogni modo sto aspettando un’amica, mi siedo qui e non darò fastidio a nessuno” continuò poi, per non essere sbattuto fuori.

Questa gente non conosceva il senso dell’umorismo, si disse.

Era passata appena mezz’ora, quando decise che era stanco di aspettarla e quindi pensò di andarla a cercare. Certo, avrebbe prima aspettato che, la Guaritrice senza senso dell’umorismo, portasse il suo sguardo lontano da lui.

“Per Merlino, c’è Harry Potter di sopra” urlò una bambinetta sovraeccittata all’indirizzo della madre.

“Shh, non urlare”la riprese la madre.

Una Guaritrice si avvinò alla collega senza umorismo e le chiese se fosse vero.

“Si, hanno portato il Signor Arthur Weasley, purtroppo so che non se la passa bene” rispose con fare tragico.

Scorpius non ascoltò altro e comincio a girare il San Mungo alla ricerca di Lily.

Non fu difficile per lui trovarla, in quanto fu stesso lei a travolgerlo mentre correva disperata per i corridoi.

Scorpius riconoscendola le afferrò automaticamente il polso.

Era sconvolta e lui non seppe fare altro che stringerla a se. Passarono diversi minuti in quella posizione, lei che singhiozzava sul suo petto e lui che la cullava dolcemente, accarezzandole la schiena.

Una volta calmatasi, Lily si staccò malvolentieri da lui. Si asciugò gli occhi con un gesto frettoloso della mano e poi finalmente lo guardò.

“Vuoi un becchiere d’acqua?” le chiese Scorpius, seriamente preoccupato per lo stato in cui l’aveva trovata.

Non sapeva cosa fosse giusto dire o fare in quel momento, sapeva solo che non riusciva a sopportare la vista di quegli occhi lucidi e di quelle guancia bagnate.

“No grazie, sto bene così. Anzi scusami per prima, ero fuori di me. Piuttosto che ci fai tu qui?”

“Ero passato per incontrare un amico” mentì spudoratamente, e immaginò che Lily se ne fosse accorta, ma che altro poteva fare in quel momento?

Ciao Lily sono venuto qui per continuare il discorso di prima, ma visto lo stato pietoso in cui ti trovi sarà meglio rimandare.

No, era sicuro che quello era meglio non dirlo.

“Capisco. Scusami sarà meglio che torno di sopra, sono corsa via come una cretina prima” rivelò lei massaggiandosi le tempie.

Voleva andarsene?

Si rese subito conto di non essere molto d’accordo su quest’ultimo punto.

“Non penso che tornare sopra in questo momento ti faccia bene, se posso permettermi.

Che ne dici se insomma.., si ecco noi potremo, non so, andare a bere qualcosa insieme?” chiese dandosi del deficiente.

La Potter lo guardava incredula, forse neanche lei non credeva fosse così deficiente.

“Forse hai ragione tu” lo sorprese infine.

 

***

“ Potremo sederci in quel bar all’angolo, che ne pensi?” esordì Scorpius rompendo il silenzio.

Camminavano l’uno al fianco dell’altro stando ben attenti a non sfiorarsi, entrambi immersi nei loro pensieri per poter intavolare una conversazione.

“In realtà preferirei stare all’aperto. Che ne dici se prendiamo un caffè e lo andiamo a bere al parco?”

“Si, in effetti è proprio la stagione delle passeggiate all’aperto” ironizzò lui stringendosi maggiormente nel suo cappotto.

“Non ti facevo così freddoloso,sai? Ad ogni modo per me un cappuccino”

“Ok aspettami qui”

Fu così che si allontanò da lei per entrare nel bar e ordinare due cappuccini.

Nel frattempo continuava però ad osservarla dal vetro del locale. Era decisamente a pezzi e lui tanto per cambiare non sapeva cosa fare, non era mai stato bravo in situazioni del genere.

Avrebbe dovuto consolarla? Dirle che tutto sarebbe andato per il meglio?

Dopo aver pagato i due cappuccini uscì dal bar e andò verso di lei. Le porse il suo mentre vide che trafficava con uno strano arnese.

“Che diavolo hai in mano Potter?” chiese con evidente curiosità.

“Malfoy questo è un telefonino, un maledetto aggeggio babbano di un’utilità infinita, una sorta di gufo ma solo molto più veloce”

La faccia sconvolta di Scorpius riuscì finalmente a strappare un sorriso a Lily.

“Era mia cugina, mi ha scritto che il nonno sta meglio e domani tornerà a casa” continuò poi, prima di sedersi su una panchina del parco.

“E’ una buona notizia no?” chiese lui imitandola e andandosi a sedere al suo fianco.

“Il problema è che non sappiamo quanto ancora potrà reggere il suo cuore” rispose Lily sforzandosi di non piangere.

Nonostante il freddo, quel giorno c’era il sole e quindi il parco era pieno di bambini con i loro genitori, ragazzi e giovani coppie.

Lily si fermò ad osservarli e si trovò anche ad invidiarli. Erano tutti così felici, ognuno di loro si stava godendo la giornata. Quanto le mancava quella spensieratezza.

Anche Scorpius fissava i passanti, ma senza soffermarsi sulle loro attività, infatti aveva l’aria totalmente assorta, questo almeno fino al momento in cui venne colpita da una magicpalla. Lily non riuscì a trattenersi dal ridere, ma cercò di calmarsi appena incrociò lo sguardo inferocito di lui.

“Non crucerai mica quel bambino?” gli domandò mordendosi il labbro inferiore per non ridere.

“Non ho intenzione di andare in prigione per un motivo così futile”

“Da bambina ne avevo una uguale” disse lei indicando la palla.

Scorpiu la guardò stranito da quell’ultima rivelazione, ma non rispose.

“Ci giocavo con i miei fratelli, questo fino a quando James non decise che quella palla aveva vissuto troppo”

Questa volta Scorpius non potè fare a meno di sorridere.

“Piansi tutto il giorno, nonostante mio padre non la smetteva di ripetere che me ne avrebbe comprata un’altra. Lui non capiva, io non volevo un’altra palla, era quella la mia, quella a cui ero affezionata, su cui c’erano le mie iniziali e tutto il resto. Un’altra palla non sarebbe mai stata la stessa cosa. Quando ci affezioniamo a qualcosa, e questa cosa ci lascia non serva a nulla sostituirla.”

“Era solo una palla Lily” la interruppe lui scosso dall’ultima frase.

“Io non avrei mai voluto rinunciare a te.

Stavo lasciando Hogwarts per sempre, ed ero triste. Nonostante ciò la gioia di poter finalmente tornare da te era molto più grande.

Finalmente potevamo viverci la nostra storia, senza dover aspettare le vacanze.

Non ci sarebbero più stati treni che mi avrebbero separata da te.

Sul treno che mi stava portando a Londra pensavo a tutte le cose che mi sarebbe piaciuto fare, avevo le idee molto confuse, soltanto una certezza : tu. Qualsiasi cosa avrei deciso di fare della mia vita, tu ne facevi parte.

Puoi ben capire come la notizia della tua partenza mi abbia sconvolto. Ancora una volta le nostre strade si separavano, ciò mi fece provare una rabbia profonda.

Non era giusto che mentre io non vedevo l’ora di ritornare da te, tu pianificavi un viaggio oltreoceano”

“Ti avrei portata con me, se solo avessi accettato” la interruppe lui, sconvolto da quelle rivelazioni.

“Io non volevo che tu mi portassi con te, volevo che tu rimanessi per me! Lo so che è un pensiero molto egoistico, ma avevo appena diciassette anni.”

“Non è un pensiero egoistico” sussurrò lui guardandola dritto negli occhi.

Restarono molti minuti in silenzio a rimuginare sulle cose dette, ognuno perso in ricordi lontani, alcuni dolorosi altri no.

Entrambi poco convinti delle ragioni che credevano di possedere, ma forse una ragione non c’era in tutta quella storia.

A volte le cose succedono senza motivo, senza che tu possa fare niente per evitarle, ma nonostante ciò le conseguenze ricadono su di te.

Una parola non detta, una parola detta al momento sbagliato, una parola detta per il gusto di ferire, dopo peserà sul tuo petto come un macigno.

Il vero problema è l’orgoglio che ci contraddistingue che rende molto più facile dire quella parola che chiedere scusa poi.

“Ci sono mille motivi per cui tra noi non avrebbe funzionato, sai?” disse Lily, portando nuovamente l’attenzione di Scorpius su di se.

“Già. Però c’è ne almeno uno per cui avrebbe funzionato” rispose avvicinandosi a lei.

“Quale?” chiese Lily di riflesso.

“Questo” ghignò Scorpius prima di abbassarsi per raggiungere le labbra di Lily.

 

GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE, LE SEGUITE E A CHI LEGGE.

Per fede_e : davvero? Mi fa piacere, eccoti un nuovo confronto, spero che anche questo ti piaccia. La confusione sta sparendo piano piano… A presto.

Per mayetta : grazie mille. Si l’entrata in scena di Lily mi è servita per smuovere un po’ la situazione, visto che sono due testoni. Piano piano si stanno avvicinando di nuovo e stanno cominciando a mettere da parte l’orgoglio che li caratterizza. A presto.

Per Aries_Malfoy : Piaciuto il capitolo??? Come vedi i due testoni si stanno avvicinando sempre di più, non preoccuparti penso che si riappacificheranno, poi chi lo può sapere… ahahah scherzo! A presto

Per Ami_Chan : mi dispiace molto per la tua situazione, ma mai dire mai. Lily è forte ma a volte c’è bisogno anche di una spinta esterna per far si che le cose si rimettano a posto. Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto spero che anche questo sia di tuo gradimento. A presto

Per La Nika : eccoti il capitolo, mica ti ho fatto aspettare molto??? Mi fa davvero molto piacere che il capitolo ti abbia emozionata spero che anche questo ci riesca. Per quanto riguarda la fine, mi dispiace ma si sta avvicinando, ma non preoccuparti ho altri progetti… ahahah !!! A presto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

  
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