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Autore: ethelincabbages    03/12/2010    6 recensioni
"I giorni seguenti non discussero affatto di Ron. Harry era determinato a non pronunciare mai più il suo nome e Hermione sembrava sapere che non aveva senso imporre l’argomento, ciò nonostante, di notte, qualche volta, quando lei pensava che stesse dormendo, la sentiva piangere."
Un’ idea che nasce dopo aver letto alcune parole di J. K. Rowling su Harry e Hermione. Ron è andato via dalla tenda, e i due ragazzi sono rimasti soli, sono ad un punto morto nella ricerca degli Horcrux, frustati, dubbiosi, spaventati, hanno solo l’altro su cui contare. In principio fu una one-shot ... Una serie di missing-moments privati tra Harry & Hermione – momenti che ogni probabilità sarebbero potuti accadere, canon con una spruzzata Auror… J
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Cicatrici

«Scopriremo quanto è sporco il suo sangue!»
[…]
Lo scoppio fu come un colpo di cannone e le fiamme dorate che eruppero tra loro, al centro esatto del cerchio che avevano disegnato, segnarono il punto in cui gli incantesimi si scontrarono. […]Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità.
[…]
La felicità sarebbe arrivata, pensò Harry, ma al momento era attutita dallo sfinimento, e il dolore per la perdita di Fred, Lupin e Tonks lo trapassava a intervalli regolari come una ferita fisica. Provava soprattutto uno straordinario sollievo e una gran voglia di dormire.

Harry Potter e I Doni della Morte – J. K. Rowling

 

Una luce verde accecante, poi il volto bianco di un Piton morente che gli ordinava a rantoli “Gu … ar … da … mi.”, un sorriso, quello di Ginny, che si offuscò immediatamente, mentre guardava quello che accadeva dietro di lei: l’esplosione del fianco di Hogwarts. La mano di Hermione, e l’aspetto sconvolto di Ron - il viso spento di Fred, freddo. Poi tanta confusione, la risata malefica di Bellatrix Lestrange, gli occhi chiusi di Remus, e il corpo morto di Tonks, accanto a lui, che in un ultimo disperato tentativo sembrava ancora cercarlo, un gridolino acuto di bimbo: Ted. Agli occhi sorridenti del bambino se ne sovrapposero altri due, verdi. Ora rivedeva se stesso, protetto dall’abbraccio di sua madre, e l’ultima maledizione, ancora, un’altra luce verde.

Si svegliò di scatto, rovesciando le coperte in aria, sentiva come la necessità di fare qualcosa, di correre da qualche parte. Poi realizzò.

Era finito. Tutto. Finalmente lui era morto, nonostante rimanesse nei suoi incubi. Allungò la mano a destra per cercare gli occhiali sul comodino, spariti. Alzò di poco la testa, li trovò dove spesso erano stati nel corso dei suoi lunghi sei anni a Hogwarts. A terra accanto al letto. In frantumi.

--

La testa leggermente piegata di lato, Hermione provava a concedersi uno dei suoi lunghi momenti di indulgenza in biblioteca. Aveva cercato il silenzio, e adesso il silenzio si intrometteva tra lei e la sua lettura. Poemi anglosassoni antichi: La rovina, L’errante, Il Bestiario

Era ancora troppo presto perché fosse semplice. Mai notte era stata così lunga e così piena di eventi.

Aprì di nuovo la prima pagina, si fermò ancora, e ancora, a osservare la grafia minuta e ordinata.

Hermione,
mi affido alla strega quattordicenne più brillante che abbia mai conosciuto affinché si prenda cura di questo libro, fin troppo maltrattato. Non potrei consegnarlo in più sagge mani.
Mi auguro ti conceda qualche attimo di svago dai tuoi due compagni combinaguai,
con affetto
il tuo vecchio amico
Remus Lupin

 

Tracciò con le dita ogni lettera, come se indugiare sulla dedica servisse a commemorarli, tutti, non solo lui. Remus e Tonks, Fred e Colin Canon, e quegli altri cinquanta. Cinquanta senza nome, che aveva visto passeggiare per questi stessi corridoi, che l’avevano salutata al mattino, con cui aveva mangiato o scambiato qualche battuta. E gli altri: quanti altri? Torturati, uccisi, prima della fatidica notte della vittoria. Torturati perché opponenti, perché orgogliosi, perché diversi. Diversi?

Si ritrovò, senza accorgersene, ad accarezzarsi il braccio. Lì, dove era stata marchiata. Mudblood. Sporca mezzosangue. Ancora una volta, seguì il percorso d’ogni carattere - una grafia così differente. Nessuna magia avrebbe mai cancellato quei segni, era stata stigmatizzata. Infangata, per un attimo, si sentì realmente sporca.

Avevano vinto. Voldemort era morto, gran parte dei peggiori Mangiamorte aveva fatto la sua stessa fine, e gli altri di lì a poco sarebbero stati tutti condotti ad Azkaban. Ma il segno sarebbe rimasto. Ma Ted Lupin non avrebbe mai conosciuto i suoi genitori. Ma quei cinquanta erano morti.

“Fa male?” udì una voce conosciuta chiederle. Harry la stava osservando, aspettando una risposta, più curioso che preoccupato. Poggiava la testa su uno scaffale, come se gli pesasse, teneva in mano gli occhiali. Hermione dedusse dallo stato terribile dei suoi capelli – più spettinati del solito – che si era appena svegliato.

“No,” rispose secca. “O almeno non in quel senso.” Harry si avvicinò, e prese posto sulla sedia affianco a lei, guardando il braccio scoperto della ragazza.

“Hai provato a - ”

“No.” Lo interruppe, “Non servirebbe.”

“Già,” si limitò a rispondere pensieroso. Per undici anni della sua vita una cicatrice era stata tutto quello che lo legava al suo passato, e per i restanti sette quella cicatrice era stata allo stesso tempo la sua condanna e la sua stessa identità. Ma quella traccia sul braccio di Hermione era di altra fattura, era un colpo volutamente inflitto per cancellarla, l’identità; per rubarle la dignità.

Alzò lo sguardo per cercare gli occhi di Hermione, lei lo rassicurò, forse non del tutto convinta, ma determinata.

“Starò bene.” Il ragazzo sorrise sollevato. Ci potevano provare, ma mai avrebbero rubato la dignità, il coraggio, la forza d’animo a Hermione Jean Granger. Mai. Herm continuò “Torneremo tutti a stare bene. Prima o poi.”

Prima o poi. Certi tagli ci avrebbero messo più tempo, ma si sarebbero rimarginati anche questi alla fine. Harry rivide il sogno di quella mattina riattraversargli la mente – l’ultimo sguardo di Piton, i corpi morti affiancati di Remus e Tonks, il sangue sul viso di Fred. Fred, sempre così pronto al sorriso: Si starà facendo già delle grosse risate alle nostre spalle, pensò. Di certo, avrà apprezzato la furia di sua madre nell’attaccare Bellatrix. Risate amare. Hermione percepì il suo disagio, ma rimase in silenzio, pronta ad ascoltare, se ce ne fosse stato bisogno.

Ron e Ginny erano tornati alla Tana quella mattina stessa, prima ancora che Harry si svegliasse. Ron gli aveva lasciato un biglietto stropicciato sul letto. Per un istante, aveva provato rabbia e delusione; ormai si sentiva parte della famiglia Weasley, si era sentito escluso. Subito dopo però, si era reso conto dell’egocentrismo che stava dietro tale ragionamento. Dovevano elaborare il lutto, e dovevano farlo da soli, in famiglia.

“Herm, quanto può far male vedere il proprio figlio morire?”

“Onestamente? Non oso neppure immaginarlo. Sarà come se ti strappassero un pezzo di te, penso.” Avrebbe potuto di dire ‘un pezzo d’anima’, ma non era più sicura di quanto un’anima frantumata fosse sinonimo di dolore immenso.

Quella domanda che ronzava nelle loro teste da circa sette anni ormai, tornò prepotente a porsi negli occhi di entrambi: perché? Perché? Perché a un vecchio mago del Medioevo piaceva credere che essere discendente di maghi da più generazioni valesse a renderlo migliore dei Babbani o dei maghi Nati Babbani? O perché un ragazzino era stato privato di ogni forma d’amore, e voleva vendicarsene col mondo? O perché quel ragazzino, poi cresciuto, aveva conosciuto cosa fosse il potere, e non riusciva più a staccarsene, non riusciva più a staccarsi dalla vita? O forse era semplicemente scritto così? Se non fosse stato Tom Orvoloson Riddle sarebbe stato qualcun altro …

“Non mi hai detto che sei venuto a fare in biblioteca, comunque.” Gli ricordò Hermione, cercando di scacciare via quei pensieri tristi, troppo vicini a elucubrazioni inutili.

“Ti cercavo. E sapevo che ti avrei trovato qui.” Hermione alzò gli occhi al cielo, era davvero così prevedibile?

“Cosa posso fare per ‘il salvatore del mondo magico’?” Harry fece una smorfia disgustata a quell’appellativo. “Ehi, ti ci dovrai abituare. Sarà questo il tuo epiteto adesso!”

Il ragazzo si accontentò di scrollare le spalle, e rispondere con un’infantile linguaccia al sorriso sarcastico di lei. Poi lasciò andare sul tavolo davanti a loro gli occhiali che aveva tenuto in mano fino a quel momento. Anch’essi sembravano aver combattuto una guerra, solo che Herm ricordava bene: all’alba, dopo la battaglia, erano ancora completamente interi.

“Sono caduti mentre dormivo, devo aver fatto un po’ troppi movimenti bruschi nel letto.” Harry cercò di giustificarsi allo sguardo interrogativo dell’ amica.

“Mi hai cercato perché ti aggiustassi gli occhiali?”

“Esatto.” Hermione continuò a guardarlo curiosa, ma lasciò correre. Bacchetta in mano, pronunciò un breve “Reparo!” e le lenti sgretolate ritornarono intatte, come se nulla fosse accaduto.

“Herm, dobbiamo ricostruire quello che si è rotto.” La ragazza capì allora che non si riferiva solo ai suoi occhiali, o alle mura crollate della loro scuola, che stavano osservando proprio in questo momento dalla finestra della biblioteca.

“Dobbiamo far cicatrizzare le ferite,” Harry prese la mano destra di lei, e i loro due indici, insieme, rifecero il percorso seguito poco prima dalla sola Hermione, “e dimenticare le cicatrici.” Poi portò le loro dita sulla sua fronte, sulla sua saetta. Mentre l’abbassava, mantenne stretta la sua presa sulla mano della ragazza. “Non faranno più male.” L’assicurò col tono di certezza e comando che aveva imparato ad assumere negli ultimi mesi.

Lo sguardo del ragazzo fece venir voglia a Hermione di abbracciarlo forte e stritolarlo tra le sue braccia, come ai vecchi tempi. Di certo non ebbe scrupoli a farlo. Harry sorrise del suo gesto improvviso, e nell’abbraccio, iniziò a canticchiarle nell’orecchio un vecchio ritornello che gli girava in testa.

“Hold on to me tight, hold on, I promise it will be all right…”

Stringimi forte, stringi, ti prometto che andrà tutto bene. Sì, andrà tutto bene. Hermione non aveva più alcun dubbio. Si staccò leggermente per guardarlo negli occhi.

“Potter, sei stonato.” E risero. Ridere non sembrava più così impossibile.

‘Cause we are stronger here together
 Than we could ever be alone
 So hold on to me
 Don’t you ever let me go*


NA: *Perché qui insieme siamo molto più forti/ Di quanto mai potremmo essere da soli/Allora stringimi/Non lasciarmi andare mai.

Confesso. Avevo in mente tutta un’altra musica, ma poi ne è venuta fuori questa cosettina qui, e boh, per ora mi piace un sacco. Mi sembra un’ottima conclusione. Spero piaccia anche a voi.

Come avrete ormai capito, è movieverse, perché nel libro la scena della tortura di Hermione è diversa, e Bellatrix minaccia solo (--__--) di ucciderla, ma quel ‘marchio’, mi è rimasto in mente fin dalla sera in cui ho visto il film. È molto forte, più del Crucio stesso forse, mi ha fatto tornare in mente il parallelo con la seconda guerra mondiale … comunque, bando alle malinconiche riflessioni sulla storia moderna e contemporanea (perché un sito di ff non è proprio la sede adatta), per la prima volta ho intrecciato i due pdv, e gli occhiali che cadono dal comodino vi assicuro sono un’occorrenza molto più ‘ricorrente’ di quello che voi potreste pensare. Dato che questa storia ha ‘sconvolto’ tutto lo schema che avevo in mente, non ho scopi particolari da sottolineare – solo il richiamo al loro primo incontro, ma che non credo affatto debba evidenziarlo ai vostri occhi (e dicendo questo l’ho fatto, vabbbé XD).

Ve l’affido. Ve la porgo in dono, come fosse uno dei miei tesori più preziosi. Fatene quello che più vi aggrada. (ihih, ci ho preso gusto a parlare ‘antico’!)

Ovviamente, questa sarà l’ultima shot della raccolta; immagino che ci sia un’altra miriade di momenti che potrebbero essere trattati, o rubati dal libro, e forse col tempo tornerò a infilarci nel mezzo momenti, così, ma credo si capisca anche abbastanza bene da quest’ultimo testo, che la mia scrittura è già in un altro mood. Infatti, ho un annuncio da farvi (altrimenti detto ‘pubblicità occulta previdenziale’) … rullo di tamburi … sto scrivendo una long-fic,  basata sul pairing Harry/Hermione, ma con tanta altra carne al fuoco che ancora non so bene come gestire; una long-fic molto ardita, e difficile per me, abituata a scrivere flufferie romantiche. Infatti, non è né una cosa solo romantica, né un tentativo di imitare la Rowling, nei miei progetti dovrebbe assomigliare più a un romanzo psicologico che a uno di avventura. Spero che vorrete farmi l’onore di andare a sbirciare, quando pubblicherò il primo capitolo (il che non avverrà presto comunque, perché vorrei andare un po’ avanti con la trama, prima di iniziare a pubblicare).

Tranquilli però, non vi libererete di me, facilmente; ormai ho la mania notturna di scrivere Ff, e credo che troverete in giro spuntare mie storie quando meno ve lo aspettate. XD

Scritto tutto questo inutile sproloquio, vi ringrazio di cuore, per aver letto, commentato, apprezzato, preferito o seguito queste shots. Era tutto nato più per sfida e per gioco, e poi mi avete fatto affezionare a queste mie idee balzane. Grazie  mille, grazie, grazie. Spero vogliate lasciare la vostra opinione anche su quest’altro momento rubato.

Credits a J.K. Rowling, per Harry Potter e tutto il resto, a Beatrice Masini per la traduzione italiana, a Micheal Bublé per Hold on, tratto dall’album Crazy Love (che non è affatto una vecchia canzone, ma ci stava bene!); i poemi anglosassoni sono veri, in genere composizioni anonime o di difficile attribuzione, non so però indicarvi le traduzioni italiane, purtroppo.

PS Visto che la soundtrack ci esce? Dato che sono fuori di testa, ho creato una playlist su youtube, potreste leggere col sottofondo musicale … http://www.youtube.com/view_play_list?p=25D2E234118C06F7 (ovviamente i video non sono miei e neppure le canzoni … XD)

EDIT 26/04/2011: Storia revisionata.

   
 
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