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Autore: Lylasly    07/12/2010    7 recensioni
Era un po' come se il topo, dal giornale, gli stesse sorridendo. Dimenava le zampette su quella camicia a quadri, sfiorando le punte dei capelli scompigliati del suo padrone, la lunga coda pelata riversa sulla spalla.
Ciao, Peter!
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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The dog laugh







Qualcosa di perversamente buffo risaltava su tutta la situazione.
Un'ironia che Sirius avrebbe colto di buon grado, se soltanto l'orgoglio, amaro e tentatore, non lo rendesse del tutto incapace di farlo. Il ghigno che d'istinto affiorava a quella vista lo pugnalava nella gola con una violenza sconosciuta perfino a tipo come lui, togliendogli il poco respiro che sembrava rimanergli.
Era un po' come se il topo, dal giornale, gli stesse sorridendo. Dimenava le zampette su quella camicia a quadri, sfiorando le punte dei capelli scompigliati del suo padrone, la lunga coda pelata riversa sulla spalla.
Ciao, Peter!
La tentazione era stata troppo forte per lui; una volta o due, Sirius aveva agitato la mano in direzione della prima pagina del Profeta. Un sorriso sarcastico rivolto al grasso topo grigio, una complice strizzata d'occhio, mormorando un semplice “A presto”.
Quasi poteva sentirlo squittire. Lo guardava, ne imparava i movimenti fino a immaginare quel sorriso untuoso persistere anche quando il ragazzo lo prendeva tra due mani, riparandolo dal sole forte.
Ehi, Sirius, di un po', ti piace il panorama dietro di me? L'Egitto, che avventura... fa troppo caldo per i miei gusti, ma immagino che a te andrebbe bene, no? Non devi passartela granché in quella prigione fredda e puzzolente... ma si sa, è il prezzo giusto da pagare per chi ha commesso crimini talmente orrendi...
Disteso sulle crepe del pavimento impolverato, Sirius continuava a fissare la foto del giornale.
Oh, sì, immagino che tu sappia tutto sui crimini orrendi, Peter. Sono sempre stati una leccornia per te, specialmente quando si trattava di pararti il sedere. Comodo avere tre amici così brillanti, vero? Comodo... è sempre stato tutto così facile per te, vile canaglia...
Le parole gettate su quelle pagine si facevano alte e impetuose contro le mura gelide della sua cella. A volte Sirius si accorgeva di star parlando ad alta voce e taceva; altre appoggiava la testa sulla carta, lasciandosi andare al sonno mentre le sue labbra riprendevano assorte a muoversi.
Sembrava non esser rimasta più traccia dell'ordinata copia della Gazzetta del Profeta datagli da Caramell. Le pagine erano state strappate e i brandelli umidi macchiavano il pavimento circostante. Soltanto una foto era stata salvata dalla miseria e dalla polvere di Azkaban; quell'immagine in bianco e nero di una famiglia come tante, gli angoli sbucciati e logori, sporchi di tempo perduto come i capelli aggrovigliati di Sirius che vi poggiavano sopra.


« Tredici anni... quasi tredici anni di prigionia ».
Nell'avvicinarsi alle sbarre arrugginite, la fronte premuta contro il ferro ghiacciato, Sirius poteva scorgere un angolo della cella di sua cugina. Solitamente se ne stava seduta sul pavimento, la schiena contro il muro e lo sguardo pazzoide perso nel vuoto. Continuava a gettare occhiate al Marchio Nero sbiadito sull'avambraccio e a parlare ad alta voce. Il suo tono acuto si incrinava, affievolendosi al tetro passaggio dei Dissennatori, ma l'anima rimaneva presente e vigile quasi quanto quella di Sirius.
Talvolta Bellatrix si ricordava della sua presenza lì e lo malediva, assicurandosi che lui potesse sentirla. Sirius in risposta sogghignava e riprendeva a sfogliare l'unico giornale di cui disponeva.
Fissava il topo. Parlava con il topo. Sorrideva al topo.
« Tredici anni di cui il Signore Oscuro ci sarà grato, Bellatrix ».
Rodolphus, quel dannato idiota. Sirius arricciò istintivamente un angolo delle labbra.
« Non ho detto di essere dispiaciuta. Io considero un onore essere qui per lui. Darei la mia vita per servirlo, per onorarlo... per dimostrarmi una serva più fedele e leale di colui che ha portato l'Oscuro Signore alla disfatta... »
Il topo squittiva lieto in sua direzione. Il naso umido tremolava nell'annusare l'aria calda.
« Dannato Minus! »
Bellatrix aveva pestato i pugni sul pavimento. Ondeggiando sulla schiena, Sirius giunse in prossimità delle sbarre.
« Sudicio traditore bugiardo! Ah, almeno ha avuto quel che si meritava... la morte è stata per lui una benedizione, a confronto con ciò che avrebbe subìto se fosse toccato a me ripagarlo... sì, la morte è ciò che gli spettava... »
Il topo si era alzato sulla spalla del suo padrone, dal piccolo ritaglio del giornale, come se volesse attirare l'attenzione.
Peter... se mai venissero a sapere che sei ancora vivo... 
Guardò Bellatrix, il sorriso malvagio che le increspava il volto. Tornò sul topo, che sembrava squittire vivacemente dalla foto.
Forse in principio era stato un colpo di tosse. Sirius si batté sul petto scarno. Ma ben presto le sue labbra si curvarono, inesorabili, in una risata che gli mozzò il respiro. 
Tutto rimbombò attorno a lui come dall'interno di una campana; il muro gli franava addosso, il pavimento lo risucchiava, le sbarre erano strane e storte. La sua voce riempiva l'aria e premeva sulle pareti. 
Rideva, folle e selvaggio, le braccia sullo stomaco e un principio di lacrime a imperlare le estremità dei suoi occhi. 
Presto la sua schiena vibrò al contatto col pavimento gelato, fu costretto a distendersi, sperando di trovar pace. 
Ma la risata gli spezzava le forze, donandogliene di nuove; era roca, insensata, infinita; non riusciva a smettere, a respirare, a riaprire gli occhi.
« Cosa diavolo ha da ridere? » riecheggiò lontana la domanda di Rodolphus.
Bellatrix fissò il cugino con disgusto. « Tutti sanno che Black è pazzo ».








L'idea di scrivere questa shot è arrivata nel rileggere il terzo libro, dal pezzo: "Tu ti nascondi dagli antichi sostenitori di Voldemort. Ho sentito delle voci ad Azkaban, Peter... Credono tutti che tu sia morto, perché altrimenti dovresti spiegare molte cose... Li ho sentiti gridare nel sonno".

Spero di non aver fatto una catastrofe, Sirius non è un personaggio a cui mi dedico di solito xD
Un bacione!

   
 
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