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Autore: sonounaspugna    10/12/2010    0 recensioni
Fantasia e razionalità non erano mai state più vicine.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ron Weasley parla.
“Ron.. come lo vorresti chiamare??” mi chiese Hermione al settimo mese. Finalmente il piccolo aveva deciso di mostrare il suo sesso.. “avevo pensato il nome del nonno, tuo padre, però abbinato a un qualcosa..”
“mio figlio non avrà il nome di mio padre!” la interruppi forse un po’ troppo bruscamente. Mi fissò allibita. “Lui deve essere.. unico. E soprattutto il suo nome deve dare l’idea  dell’intelligenza che prenderà dalla madre” sorrisi vedendola rassicurata “lo chiamerei Intelligenza se fosse femmina, sai?”
“se!” rise beffarda. “ma dato che è maschio lo chiamiamo cervello” scosse le testa.
“eddaiii! Ci vuole qualcosa di originale per il nostro piccolo” dissi accarezzandole la pancia.
“Hugo *..” sussurrò a un certo punto.
“Hugo?”
“intelligenza. È questo il significato..” bisbigliò.
“Hugo” dissi con approvazione. “mi piace.” Le diedi un rapido bacio e la guardai. I capelli voluminosi come sempre mi sembrarono d’un tratto più lucenti, erano a onde, castani con riflessi quasi rossicci. Gli occhi erano color cioccolato, profondi e pieni di lacrime di gioia. Il suo sorriso era perfetto, bianco e luminoso.
Non so dire se era l’amore a farmi questo effetto, ma Hermione Jean Granger non era mai stata più bella.
Incantevole.
 
“senti.. non è che potresti cercare in soffitta tra gli scatoloni di Rosie se c’è qualcosa che potrà andare bene a Hugo? Siamo agli sgoccioli, oramai! Tua madre mi ha dato un bel aiuto.. gli ha già fatto sette tutine, ma ecco..”
“una tutina alla Weasley? Come i maglioni di Natale??” chiesi sorridendo.
“bhe.. qualcuna qualche volta posso anche mettergliela, ma, non che non siano belle..”
“oh, no! Fanno letteralmente schifo!” conclusi io per lei. Le risultava difficile offendere la suocera.
“Ronald, non offendere lei ci mett-“
“tanto amore, affetto e bontà, ma la mia infanzia è stata rovinata da quegli indumenti e di certo mio figlio non subirà lo stesso trauma!” dissi fintamente arrabbiato e Hermione mi guardò (fintamente) seria. “vado a cercare qualcosa da riutilizzare, ma non facciamo economia. A Mio Figlio non gli metterò le tutine di Rose!”
Salii le scale lasciando dietro di me mia moglie, rideva.
Non immaginavo che ci fosse così tanta polvere, là sopra. Non era neanche così tanto tempo che Rosie aveva smesso di usare body. Gli scatoloni erano parecchi con su scritte del tipo “Rose 0-2 mesi”; “Rose 6-11 mesi”; “Hermione vestiti premaman primi mesi”; “Maglioni di nonna Weasley”; “Tomi per ammissione Auror” e poi notai uno scatolone infondo. Il più rovinato e polveroso, direi. Mi avvicinai non riuscendo a leggere quello che vi era scritto.
“Hogwards”, lessi.
D’un tratto fui preso dai ricordi. Mi mancavano quegli anni. A Hogwards ero entrato che ero solo un bambino e ne ero uscito uomo. Più o meno. Rividi il mio primo giorno, sul treno, accanto al mitico Harry Potter. Rividi lei, Hermione, con quell’aria da “so fare tutto io”. Rividi l’intera Sala Grande con gli occhi puntati su di me e il Cappello Parlante che annunciava senza esitazioni “Grifondoro”. rividi ogni istante, risentii e riprovai ogni minima emozione. Invidia, gelosia, paura, gioia, felicità, dolore.. e così mi ritrovai lì. Immobile come un babbuino a piangere sui ricordi. Mi sedetti a terra e aprii lo scatolone, incapace di trattenermi. La prima cosa che mi ritrovai fra le mani fu un ritaglio di giornale. La mia famiglia e me, con Crosta accanto. O meglio, Minus.
Poi mi passò sottomano le Fiabe di Beda Bardo. Erano di Hermione, quelle. Tra Tiri Vispi, scherzi, Cioccorane andate a male e libri di testo trovai però un foglietto. Piccolo, striminzito. Era pergamena. Stropicciata.
Lo presi tra le mani e la aprii. Mi trovai davanti a quelle parole che avevo sempre sottovalutato, ignorato, quasi.
Lavanda Brown?? Stiamo scherzando? Abbi il coraggio di guardare in faccia colei che ti tormenta. E poi quella parola, quasi a geroglifico sul retro.
Era anonima. Peccato.
Perché adesso avrei tanto voluto ringraziare colui che l’aveva scritto e soprattutto sapere come mai sapeva già. Addirittura prima di me.
La ragazza senza volto era senza dubbio lei, Hermione. L’avevo scoperto dopo.. un anno circa dopo quella lettera? Più o meno..
Mi misi in tasca quel pezzetto di pergamena.
 
Mezz’ora più tardi avevo portato lo scatolone di Rose 0-2 mesi a Hermione, e la stavo aiutando a selezionare i body unisex.
“senti secondo te, che cosa vuol dire?” dissi mostrandogli il retro del foglietto, dove c’erano quei disegni in movimento.
Le ci volle solo un rapido sguardo per capire di cosa si trattava. “Luna Lovegood” disse con semplicità. “la Luna, il cuore e il pollice alzato. Era la firma che usava ai tempi di Hogwards. Come m-“
Ma a quel punto non la sentii più.
E così era lei.
Luna.
Lunastorta.
Lei che si metteva degli orecchini con i rapanelli.
Che credeva nei Gorgosprizzi.
Che conosceva i Nargilli.
Lei che era così naturale, sincera, ma senza dubbio la persona più strana che avessi mai conosciuto.
Luna sapeva da sempre quale sarebbe stato il mio futuro..
La sentii vicina come mai eravamo stati.
mi sentii riconoscente, lei mi aveva avvisato a suo tempo.
Forse, allora, le fantasie di Luna non erano poi così assurde.
Forse Luna non era così sbarellata e irragionevole.
Non avevo mai immaginato che fantasia e razionalità potessero essere tanto simili.
“Luna” sospirai sorridendo.
 

fine

 
 
 
*essì, gente!! Il nome Hugo deriva dal germanico, Hugu, ovvero intelligenza. xD

niente commenti su questo finale da parte mia. quello che c'era da dire è stato detto, ma ora tocca a voi! Recensiteeeeee!!
   
 
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