Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: taty990    10/12/2010    4 recensioni
Una Sana e un Heric adulti; un mondo diverso nel quale conoscersi e - magari - amarsi. Alle volte, però, bisogna mettersi in gioco. Perciò, giochiamo?!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
giochiamo 3 Quel pomeriggio, a dispetto delle sue aspettative, le apparse molto meno pesante di come lo aveva invece immaginato. Forse era semplicemente per l'allegria che sprizzava da tutti i pori e per quel sorrisetto felice che aveva stampato sulle labbra. Non c'era niente da fare, poteva anche cercare di non dare a vedere quella sua contentezza, ma il suo corpo non sembrava voler seguire la sua mente, continuava ad autogestirsi. Tutto quello che poteva fare era prendere atto di quella sua condizione e cercare di non reprimere nessun gesto o espressione del suo viso. Non faceva altro che continuare a pensare a quella sera; dire che era emozionata era davvero riduttivo. Fremeva, non vedeva l'ora che quelle ore che la distanziavano da lui passassero velocemente, così da poter rivedere il suo viso ed i suoi occhi.
Era strano come tutto fosse avvenuto così di punto in bianco, coinvolgendola in un modo assolutamente celestiale e totalizzante, rendendola schiava di quei pensieri e di quelle emozioni che la preparavano a ciò che poi avrebbe vissuto.
Ancora non riusciva a capire quale strano incantesimo le avesse fatto per coinvolgerla così, ma nemmeno le interessava scoprirlo. Voleva solo passare altro tempo con lui, voleva sentire il suo cuore battere all'impazzata per la sua vicinanza o perdersi nei suoi occhi come era successo spesso quella mattina.
Non appena veniva incoraggiata da un pensiero come quello, si ritrovava a sorridere come un ebete dandosi della sciocca da sola, per tutto quel caos che le viveva dentro.

Fortunatamente terminò di lavorare prima del previsto, così si fiondò immediatamente a casa per prepararsi e soprattutto per passare ore davanti allo specchio, facendosi mille complessi per come appariva con un vestito piuttosto che un altro.
Nonostante solitamente non si facesse problemi, in quel momento sembrava che ogni abito avesse qualche difetto o che mettesse in risalto tutti i punti che le piacevano meno del suo corpo. Rimase sicuramente troppo tempo imbambolata davanti all'armadio aperto, sfiorando qualche vestito e osservando qualche completo, senza decidersi a provare qualcosa.
In realtà non sapeva nemmeno che tipo di festa era, ma ovviamente doveva essere qualcosa di abbastanza elegante, così decise di scartare a priori i jeans.
Forse era meglio scegliere un abito, qualcosa di non troppo corto o scollato, ma che comunque avesse qualcosa di sensuale e di femminile. E, ovviamente, anche in quel caso la decisione non era affatto semplice.
Dopo una buona mezz'ora si decise, indossando un abito che aveva comprato poco tempo prima e che non aveva ancora indossato. Passata la fase più difficile si dedicò al trucco, per poi occuparsi - infine - dei capelli che lasciò sciolti, aggiustandoli con il phon e la piastra.

Heric, dal suo canto, per tutto il giorno, come supponeva, non aveva fatto altro che pensare a lei. Guardava i volti delle persone sperando di vedere in loro qualche caratteristica in particolare. Ma nessuna che superasse quelle che aveva lei.
Il suo sorriso, i suoi occhi. Ma in particolare il suo carattere. Lei lo aveva colpito. E nessuno riusciva a farlo. Almeno non come lo aveva fatto lei. Ormai la sua attenzione le apparteneva; era sua anche quando non c'era.
Così, senza saperlo, entrambi non avevano fatto altro che pensarsi per tutto il giorno, in attesa che arrivasse velocemente quella sera e quel maledetto incontro.

Per il ragazzo fu tutto molto più semplice, non passava mai molto tempo davanti allo specchio ed indossò un paio di jeans e una camicia, senza stare troppo tempo a disquisire con se stesso su ciò che fosse appropriato o meno da indossare.

Entrambi si recarono lì al locale,  quasi nello stesso istante, vagando tra la folla di gente per riuscire a trovarsi, per rivedersi, finalmente.
Sana arrivò a pensare troppo spesso che il suo cuore non avrebbe retto ad un'emozione del genere. Sembrava non riuscisse a smettere di battere all'impazzata, la stava travolgendo di sensazioni benevole ma allo stesso tempo di brividi che le impedivano di portare tutta la sua attenzione su quella situazione.
Le pulsazioni del suo cuore erano troppo forti, sovrastavano il resto. Voleva essere ascoltato, il poveretto.

Cercavo una ragazza pericolosamente bella stasera e da un carattere altrettanto colorito...L'hai per caso vista in giro?
Fu questa la frase d'esordio che fece rabbrividire la ragazza e comprendere che finalmente il momento era arrivato. Heric infatti era proprio dietro di lei, l'aveva notata da lontano e non aveva aspettato altro tempo, avvicinandosi e catturando la sua attenzione.
Hai cercato bene?! Se non sbaglio credo di averla intravista...Credo aspettasse qualcuno...Magari un ragazzo carino, chi lo sa!
Rispose lei mentre si voltava, lasciandosi andare in una piccola risatina liberatoria che la fece sentire molto meglio, soprattutto quando incontrò nuovamente i suoi occhi ambrati e l'ennesimo brivido la pervase totalmente.
Ma...forse...A pensarci bene...Mi sa che l'hai trovata!
Continuò ancora, avvicinandosi a lui e stampandogli un bacio sulla guancia, sorridendo divertita.
Allora sono stato fortunato...
Fu il turno di Heric, poi, che rispose in maniera altrettanto divertita, ricambiando quel suo bacio e cercando di non farsi soggiogare troppo da quelle emozioni che erano state scatenate da quel gesto.
E' davvero bello qui!
Fortunatamente ci fu la voce di Sana ad interrompere i suoi pensieri e a riportarlo con i piedi per terra, costretto a guardarsi intorno e a sorridere soddisfatto, annuendo.
Sì, in effetti piace molto anche a me. Ci ho impiegato tanto a mettere su questo posto, ma ne sono davvero soddisfatto.
Spiegò Heric, felice di poter condividere con lei quei pensieri.
Bene, ora non ti resta che invitarmi ad ogni festa e completerai l'opera!
Scoppiò a ridere lei, sinceramente sicura di voler passare altre serate lì dentro, soprattutto se accanto a lei ci sarebbe stato proprio lui. In fondo, che cosa se ne sarebbe fatta del locale se non c'era l'unica persona che potesse renderla allegra e felice con la sua sola presenza?

Parlarono ancora e ancora, prima di decidere di avvicinarsi al bancone del bar e ordinare qualcosa da bere. Ma, di punto in bianco, Heric notò che il dj, dall'alto della sua consolle,  insisteva a fargli segnali con le luci, cosa che significava che aveva urgentemente bisogno di parlare con lui.
Così il ragazzo non potè fare altrimenti, scusandosi con Sana e allontanandosi per qualche istante.

La ragazza, dal suo canto, rimase lì seduta al bancone del bar, prima di decidere di prendere il suo cocktail e di fare un piccolo giro di quel posto, ancora sconosciuto per lei.
Scorse tante persone conosciute, all'università aveva avuto occasione di conoscere davvero tanta gente. Nel bel mezzo di quella confusione, però, ad un certo punto, accadde qualcosa che la lasciò completamente basita.
Ciao!
Non ebbe il tempo di voltarsi che si ritrovò un ragazzo davanti, intento ad avvicinarsi a lei.
Come mai tutta sola?
Sana inarcò un sopracciglio, facendo spallucce e indietreggiando di un passo, dato che era a pochissimi centimetri dal suo viso.
Posso farti compagnia?
Rabbrividì al solo pensiero, scuotendo il capo meccanicamente.
No grazie...Sto aspettando una persona!

Un sorriso forzato si formò sulle sue labbra, mentre tentava di voltarsi e tornare al bar. Ma, ovviamente, lo scocciatore non glielo permise, prendendola per un braccio e facendola rigirare.
Il tuo ragazzo? Fossi in lui non lascerei una tipa come te sola in giro! E' proprio uno stupido! Vieni qui...Aspetta con me fino a quando torna lui!
La attirò a sè, cingendole i fianchi con le mani.
Ti ho detto di no, e ora lasciami!
Disse scocciata ed irritata, cercando di liberarsi dalla sua presa ferrea.
Odiava quel genere di persone, perchè non capiva che doveva lasciarla in pace?!
Non ho intenzione di lasciarti scappare! Su, fai la brava!
Avvicinò il capo al suo, come per provare a baciarla. Scostò la testa con un'espressione schifata, cercando nuovamente di liberarsi dalle sue mani.
Quando dico che non voglio averti tra i piedi, vuol dire che devi mettere in pratica quello che ti ho rifertito! Chiaro?!
Il suo tono di voce era più alto del solito, ma non sembrava sortire alcun effetto in quella sottospecie di uomo.
All'ennesimo tentativo di baciarla decise di agire in qualche modo, altrimenti non l' avrebbe più lasciata in pace.
Adesso basta!
Disse Sana in tono rabbioso buttandogli in faccia l'intero contenuto del suo bicchiere, scostandosi così da lui che finalmente sembrava aver capito.
Fece qualche passo; ma, prima che si rendesse conto di quello che stava succedendo si ritrovò stretta nelle sue braccia; infatti, in un impeto di rabbia, l'aveva afferrata da dietro. Il bicchiere le cadde dalle mani, rompendosi in mille pezzi; ma nessuno sembrava essersene accorto, data la musica alta. In quell'istante iniziò veramente ad aver paura; non sembrava aver perso le sue intenzioni, anzi, sembrava averne di ben peggiori.
L' avvicinò al muro, facendola aderire ad esso e schiacciandola con il suo corpo fin troppo forte per pensare anche solo lontanamente di cercare di liberarsi.
E quando dico che voglio farti compagnia...Vuol dire che voglio fartela...Con le buone o con le cattive!
Il tono di voce di quel maniaco non era affatto calmo e allegro, anzi, si capiva benissimo che non stava scherzando e che aveva intenzioni per niente nobili.
Sana chiuse gli occhi, sospirando. Non sapeva più che fare.
Che cosa vuoi da me?!
Domanda retorica e stupida, detta un po' per esasperazione e un po' per il terrore che si stava facendo strada dentro di lei.
Non riusciva più a pensare a nulla, voleva solo svegliarsi da quell'incubo al più presto, voleva scoprire che non stava vivendo davvero quei momenti, che era tutta finzione.

Cosa sarebbe accaduto?







_______________________________________
Salve a tutti!
Rieccomi con questo capitolo, spero sia di vostro gradimento!
Aspetto dei vostri commenti e pareri, nel mentre ringrazio infinitamente ryanforever, lillixsana ed elenafire per aver deciso di recensire lo scorso capito. I vostri commenti mi hanno fatto davvero piacere, spero che continuerete a seguirmi! ^^
Inoltre ringrazio chi ha inserito questa ff tra i preferiti e tra le seguite, vi adoro! *-*
Bene, ora vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento.
Grazie a tutti, anche a chi legge! =)
Un bacione
Taty990







  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: taty990