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Autore: ClaryMorgenstern    12/12/2010    3 recensioni
Numero uno:  "Ciao Max"
Numero due: The same sky.
Numero tre: Clouds
Numero quattro: No place like home
Numero cinque: Happy new fear
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Numero 3: Clouds.



«Pensi mai alle nuvole, Alexander?»

Alec strappò un paio di fili d'erba dall'imponente collina, stringendoli come se fossero il più grande dei tesori. Da quella posizione non poteva credere che il mondo fosse tanto orrendo quanto credeva: Alicante occupava tutta la sua visuale ricordandogli quando era bambino e tutto ciò che desiderava dalla vita era poter salire sulle torri antidemoni e volare.

Il cacciatore però era cresciuto, non erano le torri specchiate di Alicante a riempire i suoi sogni e i suoi desideri, ma degli occhi verdi con delle pupille decisamente maliziose, occhi da felino che appartenevano a chi un tempo li aveva odiati fino ad od odiarsi.

Accarezzò distrattamente i lunghi capelli neri del figlio dei Lilith. «a cosa dovrei pensare?»

«Alle nuvole, sciocchino.» gli schiaffeggiò delicatamente la mano sui suoi capelli, prima di stringerla. «io le adoro. Sono fumo grigio che non possiamo raggiungere. E' poetico, non credi?» Lentamente alzò un braccio, mosse le dita in cerchio lasciando scappare delle scintille azzurre come il cielo sopra di loro. Le nuvole si mossero più velocemente. Alcune presero la forma di degli orsacchiotti, altre di faccine sorridenti, una addirittura diventò un coniglio.

«Non ti facevo così filosofico.» gli disse con un sorriso.

«Io non ti facevo così carino quando sorridi. Siamo pari.» sorrise con quell'accenno di malizia che lo faceva sempre diventare rosso. Si coprì le guancie con le mani cercando di non farlo notare. «Non sempre sono così poetiche. Non quando sei circondato da demoni e la nebbia ti fa vedere poco e niente.» disse.

«Non tutta la vita si basa sulla guerra, Alexander.» disse lo stregone.

Il sospiro di Alec echeggiò nel vuoto. «Per i nephilim, è così.» dei profondi occhi azzurri incorniciati da degli occhiali troppo grandi apparvero nei suoi ricordi. Strappò altri fili d'erba, con foga, con rabbia, con dolore. Una mano affusolata strinse la sua fermando lo sterminio della vegetazione. Ebbe l'effetto di un calmante, il giovane si accovacciò sul petto del nascosto assaporando la dolce sensazione di serenità.

«Non conosci un incantesimo per arrivare sulle nuvole?» chiese dolcemente giocherellando con la collana appesa al collo dello stregone.

«Ne conosco uno per superarle.» posò le labbra sulle sue in una muta richiesta dell'amore che gli fu negato per troppo tempo. Le labbra dello stregone sapevano di fragole, ma più di ogni altra cosa gli ricordavano che adesso non doveva più nascondersi, non doveva più mentire.

Quando si decise a ricambiare il bacio, le goccioline di pioggia cominciarono a cadere.
 

Okey, lo ammetto, è a me che piacciono le nuvole. *scappa via*

 

 

  
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