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Autore: Kitty_Thomas    15/12/2010    2 recensioni
Edward e Bella sono amici da sempre.. ma qualcosa cambia, il loro sentimento cambia.. e Edward? come prenderà questo cambiamento? sono tutti umani e di conseguenza Edward non è l'Edward che noi conosciamo.. che succederà?scopritelo leggendo questa storia ;) ps- è la mia prima fan-fiction scatenate gli insulti xD
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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grazie delle recensioni e quindi dei complimenti *_* .. il bacio.. che cosa potrà mai significare?? O.o vi anticipo che nei prossimi capitoli troveremo un Edward un pò come dire... diverso! ma basta parlare vi lascio alla storia!! un bacione..

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-Bella?? _ era la voce di Charlie! O no!! Ci aveva beccati!
Sobbalzai dal letto e cercai di svegliare Edward a suon di spinte ma lui sembrava essere in uno stato semicomatoso. In preda al panico allora lo spinsi giù dal letto. –ahi!! Bella ma che ti prende!? Sei impazzita? _disse lui sorpreso.
- Charlie! Ho sentito al sua voce lui è qui e se non vai via immediatamente finirà male.
- Bella amore, purtroppo devo restare in centrale tutta la mattinata. Tornerò questo pomeriggio.
Era senza dubbio la voce di Charlie ma aveva qualcosa di strano. Uscii dalla camera mentre Edward si nascondeva nell’armadio come aveva fatto la sera prima. –papà? _ non ricevetti risposta. Poi mi andarono gli occhi sul mobiletto posto vicino le scale. Su di esso c’era il telefono con la segreteria telefonica. Non ci credo! Tanta paura per poi scoprire che Charlie in realtà non era a casa ma aveva semplicemente lasciato un messaggio in segreteria.
Scoppiai a ridere e tornai in camera per avvertire Edward.. uscii dall’armadio, aveva una faccia buffissima e la mia risata diventò sempre più forte.
-Bella!_disse lui_ non è divertente! Mi hai buttato giù dal letto, mi hai chiuso in un armadio e per di più sono ancora le 6:00 del mattino!!
-per una volta hai preso il mio posto! _dissi ancora ridendo_a hai visto cosa si prova a essere sempre presa in giro? Ahahha
Lui mi guardava serio, poi scoppiò a ridere anche lui- ahhaha si ma tu sei molto più buffa di me. _disse ridendo come un pazzo.
Poi d’un tratto smise di ridere e mi si avvicinò. Posò la mano sulla mia guancia e l’accarezzò delicatamente. Il mio cuore stava andando in fibrillazione.
-sai_ disse con voce soave_ sei molto bella appena sveglia. Non hai bisogno di impiastricciarti il viso con trucchi e robacce varie. Stai bene così.
Sentii le mie guance andare a fuoco. –gra.. grazie_dissi. – bhe _continuai_ visto che siamo in piedi approfittiamone per non fare tardi almeno una volta nella vita!
-va bene_ rispose lui lasciando cadere la mano_ allora preparati, poi andremo a casa mia, mi preparo e andiamo a scuola. –ok_dissi io_ vado a fare la doccia. – ti aspetto qui_ disse lui.
Entrai in bagno e feci una doccia veloce. Quando ebbi finito, mi accorsi che avevo dimenticato i vestiti in camera. Nell’armadio del bagno avevo solo gli indumenti intimi. Allora presi un completino, il più semplice ma allo stesso tempo il più carino e uscii dal bagno. Edward era sul letto girato dal lato della finestra.
-finalmente!_ disse girandosi verso di me.
Tutto d’un tratto sgranò gli occhi verso di me e arrossì. Non potevo crederci, lui Edward Cullen, il mattatore era in imbarazzo? Non era mai successo prima. –Emh_disse confusamente_ ti lascio vestire. Si alzò dal letto e andò verso la finestra e puntò il suo sguardo fuori. Io ero imbarazzata forse di più di lui ma non volevo che lui se ne accorgesse. Presi svelta un paio di jeans dall’armadio e una maglietta e li infilai velocemente. Infilai anche le mie adorate scarpette basse e mi avvicinai a lui. –sono pronta, possiamo andare_ dissi.
Scendemmo le scale e ci precipitammo in macchina.. durante il tragitto casa mia- casa sua, ringraziai Edward per quello che aveva fatto x me e lui mi rispose con il suo solito sorriso mozzafiato. Arrivati a casa sua mi sentivo strana. Infondo c’ero cresciuta li, i Cullen erano una seconda famiglia.. ma quella mattina mi sentivo come se fossi un estranea, forse perché in casa eravamo da soli visto che i Cullen erano partiti e Alice non era in casa.
-salgo a fare una doccia_ disse Edward_ vieni su o resti qui?
Lo guardai sgranando gli occhi. –cioè non intendevo .. insomma.. non volevo.._disse lui confusamente. – tranquillo risposi io_ ho capito cosa volevi dire.. e vai tranquillo io resto qui.
Non riuscivo proprio a salire, non volevo si riproponesse la situazione imbarazzante di prima. Mi sedetti sul divano in pelle bianca, in soggiorno e lo aspettai li.
Quando scese le scale mi voltai automaticamente al rumore dei suoi passi. Aveva ancora i capelli bagnati e arruffati. Indossava un paio di jeans e una camicia che lo rendeva davvero sexy. Scrollai la testa come x scacciare quei pensieri dalla mia testa. -Andiamo a fare colazione_ disse lui. Mangiammo qualcosa in cucina e poi andammo a scuola. Quel giorno di scuola era diverso dagli altri. Infatti c’era la visita medica che prevedeva aimè il prelievo del sangue. Io ho la fobia degli aghi. Mi terrorizzano e ogni volta che ne vedo uno rischio di svenire. Arrivati davanti la porta della scuola mi rifiutai di entrere. –andiamo Bella non fare la bambina, è solo un prelievo, non morirai. __disse Edward divertito. –certo la fai facile tu_ ribadì io_ tuo padre è il medico della città, anche se salti la visita nessuno ti dirà niente ma per me è obbligatoria! –tranquilla_disse lui con voce rassicurante_ ti prometto che ti starò accanto! –ok_ acconsentii io per nulla convinta.
Entrammo in infermeria e ci mettemmo in fila. Arrivato il mio turno il panico mi assalì e cercai di divincolarmi ma Edward mi fermò mettendomi una mano al fianco. –Bella mi hai promesso che non avresti fatto la bambina_ mi ricordò.
-va bene andiamo però tu stammi vicino eh!
-haha certo fifona, dove vuoi che vada!
Entrammo nella stanza delle torture, mi sedetti ma appena vidi l’ago che doveva entrare nella mia pelle, sobbalzai dalla mia sedia e mi diressi verso al porta. Edward mi fermò e guardandomi fisso negli occhi mi disse- Bella? ma che combini? Avanti siediti e rilassati. –no!_ protestai io.
-bene amari estremi, estremi rimedi _ disse lui, mi prese in braccio come se fossi una bambina e si sedette sulla sedia, facendomi sedere sulle sue gambe. A quel punto il mio cuore impazzì ma nonostante ciò cercai di protestare.- Edward! mettimi giù subito! –no!_rispose lui_ proceda prego_ disse cordialmente alla dottoressa pronta ad infilzarmi il braccio. Edward mi girò il viso verso di se e iniziò a parlarmi di un idea che aveva per il giorno dopo. Ad un tratto smise di parlarmi e scoppiò a ridere. –e ora cosa ti prende?_ Gli dissi io sorpresa della sua risata.
-sei una bambina viziata!! Ahhaha non ti sei neanche accorta che la dottoressa ha già prelevato il tuo sangue ..
Mi girai automaticamente verso la dottoressa. Aveva ancora la fialetta del prelievo in mano ma aveva finito. Edward mi era davvero stato d’aiuto. –grazie, pazzo che non sei altro.! _ gli dissi girandomi verso di lui. –è stato un piacere bimba! _disse facendomi l’occhiolino. Mi prese in braccio ancora e mi portò fino alla porta della stanza. Alla fine della scuola Edward mi accompagnò a casa e mi disse che mi avrebbe tenuto compagnia la sera, visto che era sabato e io per colpa sua ero costretta a rimanere dentro. Scesi dalla macchina salutandolo con un semplice “a presto Eddy”. Quando entrai in casa cercai di studiare qualcosa ma venivo continuamente distratta pensando alla notte trascorsa con Edward. la notte più bella della mia vita, e poi non potevo non pensare al quasi-bacio avvenuto per distrazione? Casualità? O c’era altro sotto? Tra un pensiero e un esercizio trascorsero le ore pomeridiane. Intorno alle 19:00 sentii dei rumori al piano di sopra.
Ero convita che fosse Edward pronto a farmi uno dei suoi scherzi perciò iniziai a chiamarlo ma giù dalle scale scese Charlie. –perché chiami Edward? _chiese.
-niente papà l’ho chiamato al cellulare per delle cose di scuola_ mentii io. Più tosto_ continuai_ cosa ci fai tu qua?
-sono venuto a fare qualche ora di sonno. Il caso dell’omicidio purtroppo non è stato risolto perciò questa notte dovrò rimanere in centrale.
-ah_ risposi io pensando immediatamente ad una nuova serata con Edward.
-ma questa volta non ti lascio sola. _ continuò Charlie_ ho parlato con i Cullen, loro sono fuori città però a casa ci sono Emmet e Rosalie questa sera, naturalmente oltre a Edward e Alice…
Alle sue parole mi si illuminarono gli occhi.
- Alice ha preparato già un pigiama party fra ragazze mentre i ragazzi guarderanno la partita perciò tu questa sera andrai da loro. Ci stai?_ finì Charlie.
- Certo papà!! Voglio dire e come rinunciare ad un pigiama party organizzato da Alice?!
Mentii naturalmente. Non vedevo l’ora di stare con Edward perché in fondo era scontato che sarei rimasta con lui. Come ad ogni festa, ricevimento del resto.
Charlie mi salutò con un bacio sulla fronte e andò in centrale. Io salii sopra e preparai la mia borsa per la notte.
Sentii un claxon, mi affacciai e vidi la macchina di Edward. mi precipitai giù e salii svelta in macchina. –libera!!! _esultai. – Edwarrd sorrise e andammo verso casa sua.
Arrivati a casa, mentre ancora eravamo in garage arrivò Alice.
-allora, ti vuoi muovere? Siamo in ritardo! _mi rimproverò.
- ritardo? Ritardo per cosa?_ Chiesi io
-ehi è sabato sera! Non penserai mica che io rimanga in casa! Ora ci andiamo a preparare e dopo io e te andremo a ballare tutta la notte!
- Alice! Am che dici? _la rimproverò Edward.
-Edward, non pensare che la lascio qui a farla deprimere con te. Questa sera, serata femminile di puro divertimento!
-Alice io.. _cercai di dire ma mi interruppe subito. –ahahah niente scuse! Questa sera penseremo solo a divertirci! Mi trascinò via prima che potessi dire qualunque cosa e andammo in camera sua. Era enorme. Aprì una porta di un armadio a muro il quale era colmo di trucco. Mi fece sedere su una poltrona e iniziò a piastricci armi il viso. Quando finì iniziò con i capelli. Alla fine mi proibì di guardarmi allo specchio e lei si chiuse in bagno per prepararsi.
Quando uscì, dopo svariati quarti d’ora, era + bella di prima. Sembrava una fatina. Mi prese le mani e mi accompagnò vicino alla porta del suo immenso armadio. Iniziò a cercare dei vestiti e me ne porse uno davvero bello ma che se fosse dipeso da me non avrei mai indossato. Era un tubino nero cortissimo e anche parecchio scollato. Quando aprii bocca per protestare me la tappò dicendo- ehi ehi niente proteste! Infila quel vestito, metti queste scarpe_ porgendomi una scatola_ e questa sera la disco sarà ai tuoi piedi. Proprio quello che non desideravo, essere al centro dell’attenzione. Mi metteva ansia e mi faceva sudare, una cosa molto imbarazzante. In fondo non potevo dire di no perciò infilai ciò che mi era stato dato e mi girai verso lo specchio.
Ero carina davvero. Lei infilò un vestito bellissimo, ma in fondo cosa su di lei non lo era? E scendemmo le scale. Emmet che era seduto sul divano bianco scoppiò a ridere.
-di un po’ Bella. hai intenzione di romperti una gamba questa sera con quelle scarpe?? Ahahahah
-smettila_rispose Edward. si alzò e venne verso di noi. Mi guardò sbalordito. –sei davvero bellissima questa sera, attenta, farai una strage di cuori!_ Disse sorridendo
-grazie_ risposi timidamente.
-okok basta smancerie, è ora di andare adesso! _disse Alice.
Mi prese al mano e mi trascinò in garage. Salimmo sulla suo poche e ci dirigemmo verso la discoteca. Ero dispiaciuta. In fondo avevo già programmato una serata con Edward ma Alice distrusse i miei piani. Ma in fondo non volevo ferirla. Era molto entusiasta del programma che aveva fatto e andare a ballare la rallegrava molto. Così cercai di smettere di essere triste e iniziai a ridere con lei e a cantare a squarcia gola canzoni dei Muse in macchina. Arrivammo in discoteca e Alice fece gli occhi dolci al buttafuori che non voleva farci entrare. Alla fine lo convinse ed entrammo. Quella ragazza era incredibile. Con un semplice battito di ciglia poteva avere il mondo intero! Alice mi trascinò in pista andando contro le mie proteste. Poi iniziai a sciogliermi e ballammo insieme. Mi stavo davvero divertendo. Io e il ballo siamo come l’acqua e il fuco ma quella sera mi divertivo. Forse perché il locale era stretto, eravamo attaccati e c’era tanto fumo. Bastava alzare le braccia e muoversi un po’ x dare l’idea di ballare. Tanti ragazzi ci stavano intorno ma noi non gli davamo retta, in fondo come aveva detto Alice, quella serata era solo nostra. Dopo qualche canzone ci venne sete. Alice ordinò 2 drink alcolici. Io non sapendolo ed essendo molto assetata, bevvi il mio drink tutto d’un fiato e ne ordinai un altro. Bevvi anch’esso velocemente e subito dopo mi sentii strana. Mi girava la testa e inizia a delirare. Alice scoppiò a ridere e mi riportò i pista. Mi scatenai e flirtai con un tipo. A quel punto Alice si preoccupò e uscimmo fuori. Mi girava la testa, e ridevo, ridevo senza motivo. Alice allora decise di tornare a casa. Per tutto il tragitto cantai a squarcia gola e risi senza motivo. Arrivati a casa Alice mi prese sotto braccio e in punta di piedi ma ridendo sempre come due matte andammo in camera sua. Lei andò in bagno. Io uscii dalla camera e mi intrufolai in camera di Edward. era sul letto, bello come il sole. Mi sfilai il vestito e le scarpe e mi infilai nel letto con lui. Per quanto ero fuori di testa mi sembrava uan cosa normale. Lui si svegliò e si accorse subito che ero ubriaca. Iniziai a delirare e a dirgli ch era bellissimo. Lui mi assecondava ma bello stesso tempo mi avvolse nelle lenzuola e mi portò in bagno in braccio. Arrivati li mi mise nella vasca e iniziò a schizzarmi acqua fredda addosso. Io urlai a squarcia gola ma nessuno x fortuna mi sentii. Dopo di chè Edward mi infilò una sua maglietta e mi prese in braccio. Ritornammo in camera sua. dopo quella doccia fredda mi sentii meglio ma ero esausta. Lui mi mise delicatamente sul suo letto e si sdraiò al mio fianco. –dormi adesso e domani faremo i conti_ disse lui serio. Non avevo forza per rispondergli perciò mi limitai ad abbracciarlo e caddi in un sonno profondo. Il mattino seguente mi svegliai tra le braccia di Edward, con un forte mal di testa.
Lui era sveglio e mi fissava.
-buongiorno_disse_ mi spieghi cosa ti è preso ieri sera?? Ripensai alla sera precedente ma ricordavo poco e niente così gli chiesi di raccontare cosa era successo.
Dopo il suo racconto ero molto imbarazzata soprattutto dopo la parte dell’intrusione nel letto.
Edward mi fece uno dei suoi sorrisi dolci e mi tranquillizzò.
-stavo pensando, visto che Rosalie, Emmet e Alice andranno in campagna da Jasper, che ne dici se io e te passiamo una giornata al mare? _ disse Edward sorridendo.
- bell’idea!_ risposi pronta io_ ma non ho il costume! _ continuai.
- te ne farai prestare uno da Alice_ rispose Edward.
Quando mi alzai dal suo petto nudo mi ritrovai con la sua maglia che ormai mi era arrivata sopra l’ombelico. L’abbassai subito e Edward scoppiò a ridere.
Mi alzai e andai in camera di Alice per chiederle in presto un costume. Era già sveglia e pimpante. Ma come faceva dopo una serata del genere a essere così? –Alice, Edward vorrebbe andare a mare, hai mica un costume da prestarmi?
-certo!_ rispose lei con un sorriso a 32 denti.
Mi diede un bikini bianco con la parte di sopra a fascia. Davvero molto carino. Insieme ad esso mi prestò anche un vestitino estivo anch’esso bianco, delle scarpe a infradito bianche e una borsa provvista di tutti gli occorrenti per il mare.
-grazie mille Alice, sei fantastica _ le dissi abbracciandola. Non lo dissi solo perché mi aveva prestato tutte quelle cose ma perché lei era davvero una ragazza unica, una vera amica.
-non c’è di che sorellina mia_ rispose lei.
Indossai tutti quegli abiti e scesi in soggiorno dove c’era già Edward che mi aspettava. Entrammo in macchina e ci diremmo al mare. Una volta arrivati in spiaggia, Edward si tolse la maglia e si lanciò subito in acqua.
-vieni, l’acqua è bellissima! _ mi disse.
Io rimasi incantata dalla sua bellezza ma cercai di concentrarmi per dargli una risposta.
-ehmm no Ed preferisco abbronzarmi un po’. Magari dopo.
-ok_ disse ridendo.
Mi svestii e mi sdraiai al sole. Si stava veramente bene tanto che mi appisolai. Ad un tratto sentii il freddo aderire al mio corpo. Edward mi aveva presa in braccio e correva verso il mare. Quando capii il suo intento era troppo tardi. –Edward no!!!
Ma non feci in tempo a protestare e mi ritrovai in acqua e lui accanto a me che rideva e mi schizzava. Io scoppiai a ridere e gli promisi che gliela avrei fatta pagare. Facemmo dei giochi in acqua e il tempo volò.. dopo qualche ora andammo sulla riva e iniziammo a fare dei castelli di sabbia come i bambini. Era una cosa divertente però anche perché Edward rendeva ogni cosa speciale, anche la più infantile. Dopo di chè decidemmo di andare a prendere il sole. Ci sdraiammo sulla sabbia e li iniziai la mia vendetta. Coprii Edward di sabbia mentre si era addormentato. Questo apparentemente però infatti si alzò all’improvviso mettendo anche paura e prendendomi sulla spalla come se fossi un sacco di patate, mi ributtò in mare. Io lo tirai e cadde su di me e finimmo sott’acqua. Dopo aver giocato ancora un po’ io uscii dicendo che sarei andata a prendere i panini per mangiare qual cosina. E così fu, quando lo chiamai perché era pronto e lui uscì dall’acqua restai sbalordita. Era tutto bagnato, illuminato da un raggio solare e si passò una mano fra i capelli. Era di una bellezza accecante. I suoi occhi smeraldo come il mare brillavano e la sua pelle bianca scintillava. –ehi Bella!! che ti prende_ mi disse.
-niente Ed guardavo il mare_ risposi pronta io._ su mangiamo.
Arrivò presto la sera, Edward accese il fuoco e ci sedemmo attorno ad esso. Faceva freddino e io, freddolosa come sono iniziai a tremare. Lui andò in macchina, prese una sua felpa e me le porse ma io nnon finivo di tremare così mi abbracciò stringendo la mia testa contro il suo petto. –ti ricordi quella notte che mi hai portata qui? _dissi io
-certo che la ricordo _ rispose lui.
Poi ci ritrovammo entrambi a guardare le stelle. Ad un tratto cadde una stella.
-esprimi un desiderio presto!_ dissi io.
-in questo momento sto benissimo, non ho altro da desiderare disse.
Mi girai sorridendo verso di lui, aveva gli occhi lucidi, il riflesso della luna ci illuminava il volto.
-sei particolarmente bella questa sera_ disse guardandomi negli occhi.
-tu non sei di meno_ risposi senza pensare.
-sai, di quella sera, quando ti ho portata qui, ricordo anche quando ti ho portata a casa.
Avevo già capito a cosa si riferiva. Il fatidico bacio della buona notte. Ma feci finta di non aver capito.
- Ti riferisci alla sfuriata di Charlie? _ risposi io mentre il cuore iniziava ad accelerare.
- No a ciò che successe prima_ disse lui calmo.
- Non capisco _ insistetti io. Ad un tratto notai che il suo sguardo andò sulle mie labbra. Il suo volto si stava pian piano avvicinando al mio. Guardai le sue labbra e vidi che erano pronte a scoccare un bacio. Restai ferma. Quando sentii le sue labbra poggiare sulle mie rabbrividii. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare. Le sue labbra si aprirono e la sua lingua tracciò un segno sul mio labbro inferiore come se stesse chiedendo il permessi di entrare. Acconsenti e da li iniziò il mio vero primo bacio. All’inizio era un bacio dolce poi divenne più violento per finire poi ancora una volta in modo dolce. Le nostre labbra si staccarono solo per respirare.
- Scusa_ mormorò lui con voce soave.
Io non risposi e tenni gli occhi chiusi. Ad un tratto sentii il suo respiro sul mio collo. Mi diede un bacio sul collo, salendo pian piano sul mento fino ad arrivare ancora una volta alle labbra. Il mio cuore andava a mille. Ricominciammo a baciarci come prima. Lui mi sdraiò delicatamente sulla sabbia poggiandomi una mano sulla pancia, senza però interrompere il bacio e si chinò su di me. Le emozioni che provavo in quel momento sono indescrivibili. Il mio primo bacio, non potevo immaginare modo, luogo e persona migliore di quello che avevo ottenuto.
  
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