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Autore: darkrose12184    05/12/2005    17 recensioni
Dopo tempo rieccomi con qualcosa che ho appena sfornato... Dopo la morte di Naraku, Inuyasha e Kagome si dichiarano, ma lui deve mantenere la promessa ed andar via con Kikyo. La sacerdotessa però sa che Inuyasha non la ama più, ed escogita uno "stratagemma" per riuscire a farlo tornare da lei. Solo Sesshomaru potrà salvare Inuyasha da quello che sembra essere il suo destino: diventare una belva assetata di sangue che segue solo l'istinto. Ma Sesshomaru, restando a contatto con Kagome, imparerà molto sulla vita...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Rin, Sango, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Dico immediatamente che il bacio che Kikyo ha dato a Sesshomaru x me è stato inevitabile perchè non sapevo proprio come impostare una battaglia tra i due, allora ho cercato un modo alternativo x fargli prendere la sfera... Anch'io ho pensato "che schifo", però è stato divertente decrivere il disgusto di Sesshomaru...

Ringraziamenti: shirin, Makino, rubin89, kagome0090, Elychan, mewrobby, Natsu Yuki, kiba91, Lila, Ayako e Neera. Grazie per i commenti, sono sempre graditissimi ma posso dire che i commenti che avete postato fin ora per questa fanfic mi sono serviti molto... capirete il perchè in fondo, dopo il capitolo! Ora leggete, che il prossimo è l'ultimo!

Capitolo 10 - La barriera e il sigillo

L'alba era giunta, i tiepidi raggi del sole illuminarono il viso di Kagome, avvolgendola in un caldo tepore e svegliandola dolcemente. Due luminosi occhi ambrati la stavano guardando con apparente indifferenza, ma lei in quello sguardo sapeva leggervi un velo di dolcezza. Sesshomaru le teneva ancora la mano, istintivamente la ragazza guardò le loro mani intrecciate, per poi tornare a guardare il demone. Lui si scansò velocemente, con estrema freddezza ed indifferenza, lasciando la mano di Kagome ed intimandole di alzarsi, con un tono che sembrava non ammettere repliche. Gli occhi del demone erano tornati ad essere freddi ed impassibili.

Poco dopo si svegliarono anche gli altri, che in men che non si dica erano pronti per partire.

Tutti erano pronti, tranne uno…

"Sesshomaru, muoviti, dobbiamo andare" disse Kagome che, senza accorgersene, aveva usato il tono che usava solitamente con Inuyasha quando faceva il bambino capriccioso.

"Andate voi" rispose più freddo che mai il demone.

I raggi del sole gli sfioravano appena lo splendido viso, illuminandogli gli occhi che ora assumevano le più svariate tinte dell'ambra e dell'oro. Ma neanche quelle sfumature calde gli davano un'aria meno gelida.

Kagome lo guardò con un'espressione lievemente arrabbiata.

"Muoviti! Sai benissimo che tu sei importantissimo per la riuscita di tutta questa storia!"

"Non ci penso neanche. Perché dovrei aiutare degli stupidi umani ed un lurido mezzo demone?"

Sango e Miroku si intesero con uno sguardo, allontanandosi in groppa a Kirara, che ospitava il vecchio Miyoga e Shippo.

Kagome osservò un momento i due amici, e per un attimo si chiese per quale motivo si erano allontanati. Principalmente dava due spiegazioni a quel comportamento: o avevano frainteso tutta la situazione tra lei e Sesshomaru, o avevano capito che Sesshomaru si sbloccava un po' solo con lei e Rin, e nessun altro intorno. Sperava tanto che avessero voluto allontanarsi coscienti della seconda ipotesi.

"Dai, muoviti!"

"No"

"Vieni!"

"…" Sesshomaru non rispose. Non l'aveva guardata ancora una volta in faccia, dopo averle lasciato la mano al suo risveglio.

Kagome cercò di utilizzare un'altra strategia, gli si avvicinò e si mise a sedere accanto a lui. Poi, con voce dolce, cominciò a parlare.

"Sesshomaru, dimmi… cos'è che ti turba?"

"…" ancora nessuna risposta da parte del demone.

Kagome provò a pensare a quale motivo potesse renderlo così scontroso e assente, ma non le venne in mente nulla. Doveva cercare di farselo spiegare da lui stesso.

"Ti prego… dimmi cos'hai… parlando potresti sfogarti… e io ti ascolto… e chissà che non possa aiutarti…"

"…" ancora niente. Kagome allora provò a chiedergli l'unica cosa che le venne in mente e che, poco tempo prima, aveva fatto rabbuiare Sesshomaru.

"Non è che… tutta questa storia ti ha fatto capire che anche tu puoi provare dei sentimenti?" Kagome immaginava che il solo fatto di cercare di aiutare il fratello gli avesse fatto capire che verso Inuyasha non provava l'odio che voleva far credere, ma piuttosto pensava che volesse bene, in fondo al suo cuore, al fratello.

Gli occhi di Sesshomaru per un istante si colorarono di un rosso intenso, e con la mano spinse Kagome indietro. Non le fece male, fisicamente, ma la fece spaventare davvero molto. Accompagnò il gesto con fredde parole:

"VAI VIA! TI ODIO, COME ODIO TUTTI GLI ALTRI, E SOPRATTUTTO INUYASHA! VAI VIA E NON FARTI PIÙ VEDERE DA ME!" non le aveva urlate, le aveva dette a voce leggermente più alta, ma estremamente tagliente.

Kagome, che era stata allontanata dal gesto del demone, era terrorizzata. Sesshomaru arrabbiato, con occhi rossi e artigli sfoderati, non poteva far altro che incuterle timore. Dallo spavento poche piccole lacrime le inumidirono gli occhi, non scesero nemmeno, ma bastarono per far sentirne a Sesshomaru l'acre odore.

Gli occhi del demone tornarono color dell'ambra, e si voltarono immediatamente verso Kagome, che aveva gli occhi appena lucidi. Il suo olfatto gli aveva chiaramente fatto capire che la ragazza stava piangendo, anche se in modo molto lieve e non evidente.

Sesshomaru si voltò a guardare Kagome, senza dire nulla, ma nel suo sguardo la ragazza potè notare una luce lievemente diversa da quella che aveva poco prima.

Il demone si alzò, voltando le spalle a Kagome fece qualche passo, poi si fermò. Con la coda dell'occhio guardò appena la ragazza.

"Andiamo" le disse. Dopodichè lui si incamminò, senza controllare che Kagome lo seguisse.

Ma la ragazza lo stava seguendo.


Durante il breve viaggio Kagome e Sesshomaru non solo rimasero in silenzio, ma non si guardarono nemmeno una volta. La ragazza continuava a pensare a tutto quello che era successo.

"Si sarà svegliato con la luna storta…" pensava.

Ma durante la notte, lei si era svegliata un paio di volte. Ed entrambe le volte aveva visto il demone, sveglio, con lo sguardo fisso verso la luna e le dita intrecciate con le sue. Sembrava stesse pensando… chissà, forse rifletteva. Ma su cosa?

A Kagome venne il serio dubbio che il cuore di Sesshomaru si stesse leggermente scaldando, perché lei sapeva che in fondo provava anche lui dei sentimenti umani verso Inuyasha. Era pur sempre suo fratello.

Avrebbe potuto ucciderlo infinite volte e non l'aveva mai fatto. Un motivo c'era, e probabilmente era quello… solo che prima lui non se ne rendeva conto, o forse non voleva ammetterlo a sé stesso, ma ora… probabilmente era troppo evidente, non poteva più negarlo, almeno al suo cuore. E anche il comportamento apprensivo ed attento che aveva quotidianamente con Rin, agli occhi di Kagome, era una manifestazione di affetto.

Sesshomaru ad un tratto si fermò. Kagome, distratta com'era da queste riflessioni, non se ne accorse ed andò a sbattergli contro. Lui non reagì, ma si voltò verso di lei. Ora la stava guardando.

"Kagome… Se proprio vuoi sapere com'è andata ieri… Kikyo mi ha baciato. È stato orrendo, terrificante, davvero. Ma ho dovuto far finta di corrispondere per potermi avvicinare a lei e prenderle la sfera. Stai meglio ora che lo sai?" la sua voce era freddissima, quasi più del solito, ma allo stesso tempo sembrava… triste. E Kagome lo capiva sempre meno.

La ragazza subito non disse nulla, poi, dopo qualche interminabile attimo di silenzio, con lo sguardo a terra, sussurrò appena "grazie".

Sesshomaru le posò un dito sotto il mento e le sollevò il viso, fino ad arrivare a guardarla negli occhi.

"Oltre quelle siepi, c'è Inuyasha. Il monaco e la sterminatrice sono già là, sento i loro odori, sei pronta?" ora la voce di Sesshomaru aveva quasi una parvenza di dolcezza fraterna. Lievissima, ma Kagome la colse.

La ragazza annuì col capo, seguendo poi il demone che le faceva strada in mezzo alle piante.

Quel giorno Kagome non capiva davvero niente. Sesshomaru era stranissimo. In alcuni momenti era più terribile di come lo aveva sempre visto, ed in altri era il Sesshomaru che aveva imparato a conoscere, quello che lui stesso voleva a tutti i costi celare dietro uno spessissimo strato di ghiaccio.

Oltrepassata l'ultima fila di piante, Kagome si trovò in un piccolo prato, circondato quasi interamente da alberi. Su uno di questi, protetto da una barriera, giaceva Inuyasha, sigillato da una freccia della sacerdotessa che un tempo amava.

"È tutto come quella volta…" pensò Kagome. Le due sostanziali differenze erano che innanzitutto quella volta Inuyasha non era protetto da alcuna barriera, seconda cosa, quella volta lei era sola. Invece ora con lei c'erano Sango, Miroku, Kirara, Miyoga, Shippo e Sesshomaru.

La ragazza si avvicinò ad Inuyasha, lo guardò. Quant'era bello! Esattamente come la volta precedente, sembrava avvolto da un piacevole sonno, aveva un viso dolcissimo. Ricordò la prima volta che lo vide, quando gli accarezzò le orecchie… era commossa al punto che sentiva gli occhi pungere, ma rimandò indietro le lacrime. Sesshomaru se ne sarebbe accorto.

"Divina Kagome, ce la fate a infrangere la barriera?" chiese Miroku.

"Non da sola, ho bisogno del tuo sostegno" rispose lei.

Lui allora le si avvicinò, ed insieme andarono molto vicino alla barriera. Dopodichè si concentrarono profondamente, per poi posare entrambi la mano su di essa.

Vennero respinti lontano, con la mano bruciata. Sesshomaru guardò Kagome, mentre Sango era accorsa da Miroku.

"Niente da fare" disse Kagome, come in risposta, al demone.

Poi la ragazza fissò per un momento il fianco sinistro del demone. Lui se ne accorse, ma non disse nulla. Lei si avvicinò moltissimo, lui continuava a guardarla. Pose infine una mano su una delle due spade che Sesshomaru aveva al fianco.

"Questa… questa è Tenseiga, non è vero?" chiese timidamente lei.

"Si, perché?"

"Vorrei… vorrei provare ad infrangere la barriera con questa. Del resto ha un potere pari a quello di Tessaiga, seppur opposto"

"Prendila pure, tanto è una spada inutile"

Kagome prese la spada, e mentre la sfilava dal fodero sussurrò a Sesshomaru:

"Sai anche tu che non è così, se fosse una spada inutile sia io che Rin saremmo morte… e forse anche altre persone…"

Sesshomaru non disse nulla, ed osservò la ragazza dirigersi verso Inuyasha con Tenseiga in mano. Non la sapeva nemmeno impugnare correttamente!

Quel che conta è che la brandì con tutta la sua forza contro la barriera, sprigionando, nel punto di contatto, un'abbagliante luce azzurra.

Quando svanì la luce, apparentemente non era cambiato nulla. La barriera era sempre lì, tale e quale.

Tutti erano un po' perplessi, tutti tranne il monaco.

"Divina Kagome, ora la barriera è cambiata, la posso tranquillamente infrangere"

"Bene Miroku"

Così il monaco eliminò la barriera mediante l'uso dei suoi sigilli. Kagome porse Tenseiga al legittimo proprietario, quindi si avvicinò ad Inuyasha.

Proprio come aveva fatto la volta precedente, Kagome impugnò la freccia che sigillava il mezzo demone. Da essa brillò una luce rosea, e poi la freccia stessa svanì nel nulla.

Inuyasha era libero dal sigillo. Scivolò lungo il tronco dell'albero, Kagome lo stringeva tra le braccia. Il mezzo demone, lentamente, aprì gli occhi, andando ad incrociare quelli della sua amata Kagome.

"Kagome…" la sua voce era flebile.

"Inuyasha…"

"Kagome, che è successo?"

"Kikyo… ti ha sigillato di nuovo all'albero"

Il viso di Inuyasha improvvisamente si fece scuro, e i suoi occhi cominciarono a tingersi di rosso.

"Kagome, scappa!" urlavano Miroku e Sango

"È pericoloso, allontanati da lui, si sta trasformando!"

"State tranquilli, lui è sempre Inuyasha, e io lo amo, qualsiasi sia il suo aspetto"

Sesshomaru fiutò il pericolo, ed in un balzo si precipitò davanti alla ragazza per poi allontanarla appena in tempo per evitare che gli artigli del mezzo demone la ferissero.

"Inuyasha, no! ti prego, torna in te!" Kagome urlava. Erano passati appena tre giorni, ma era sfinita. Quella faccenda la stava distruggendo.

"Kikyo… io voglio Kikyo! Dov'è? Voglio vedere scorrere il suo sangue!" Disse Inuyasha, con voce demoniaca.

"Mi spiace deluderti, ma Kikyo è solo un corpo fatto di terra e cenere, dal suo corpo non esce sangue" disse Sesshomaru con tono di scherno, avvicinandosi al fratello.

Il mezzo demone senza pensarci sopra ingaggiò una terribile lotta con Sesshomaru. Sesshomaru dovette ricorrere all'uso di Tokijin, mentre ad Inuyasha bastavano gli artigli per combattere… e sembrava quasi essere in vantaggio.

Sango e Miroku rimasero esterrefatti dalla forza di Inuyasha. Non era mai stato così. Gli occhi di Sesshomaru si dipinsero di rosso, ed ecco che il demone riusciva ad eguagliare e forse a sovrastare, seppur lievemente, la forza del fratello.

Inuyasha ora era fermo, aveva sempre il suo aspetto demoniaco, ma sembrava più tranquillo.

Kagome corse verso Sesshomaru, che le intimò subito di allontanarsi. Era pericoloso stare nel bel mezzo di un campo di battaglia, dove uno dei combattenti era una bestia assetata di sangue che non guardava in faccia nessuno. Ma lei non seguì i suoi consigli e rimase lì, davanti a lui.

"Sesshomaru, dammi la sfera"

"Non ora, deve essere cosciente, altrimenti non acconsentirebbe mai"

"Vale la pena di provare, dammi la sfera"

"No"

Kagome mise una mano in tasca al demone e prese la sfera. Sesshomaru in quel momento l'avrebbe aggredita, ma la ragione lo fermò: se l'avesse aggredita, non solo l'avrebbe esposta maggiormente al rischio di un attacco di Inuyasha, ma se Inuyasha si fosse reso conto che il fratello aveva aggredito Kagome, probabilmente avrebbe lottato con lui fino allo stremo delle forze.

La ragazza andò lentamente verso Inuyasha, con la sfera in mano. Il mezzo demone la fissava, sembrava estasiato dalla sua visione, ma riuscì solo a dire poche parole.

"Kagome, no, vai via, allontanati da me!"

Lei non lo ascoltò, fece ancora qualche passo verso di lui. Inuyasha con un balzo le si parò davanti. Ora sembrava di nuovo una belva assetata di sangue. La strinse forte per le spalle, Kagome, anche se dentro di sé temeva il peggio, davanti a lei vedeva sempre e solo Inuyasha, non aveva paura.

"Inuyasha… tu… devi colpire questa sfera… con Tessaiga… per rompere la barriera che la protegge" la voce di Kagome tremava leggermente.

"Sangue… voglio… del sangue!" Furono le uniche parole che pronunciò il mezzo demone. Inuyasha strinse di più la presa su Kagome, che non trattenne un lamento. Sesshomaru accorse, riuscì a liberare la ragazza e continuò la battaglia iniziata in precedenza.

Sango si avvicinò a Kagome, mettendole una mano sulla spalla.

"Kagome, è troppo pericoloso… solo Sesshomaru al momento è in grado di pareggiarlo… Inuyasha… ha quasi perso del tutto la ragione…"

"O forse…" disse Kagome, con voce rotta "L'ha già persa del tutto…"

L'abbraccio di Sango si fece più stretto, anche se non poteva farla stare meglio, la rincuorò il fatto di avere accanto persone così belle e care.

Inuyasha continuava a dire solo e soltanto che voleva del sangue, finchè Sesshomaru fece un passo falso e si ritrovò con le spalle attaccate ad un albero, Inuyasha lo teneva per il collo con una mano, e con l'altra stava per trafiggerlo con i lunghi artigli.

Kagome si sciolse dall'abbraccio di Sango e corse in mezzo ai due, sempre con la sfera in mano.

"Sangue!" urlava Inuyasha.

"Se vuoi del sangue, prendi il mio! Ma devi promettermi che dopo avermi uccisa, infrangerai la barriera che protegge questa sfera" Kagome urlava ormai disperata.

Inuyasha la guardava con quegli occhi rossi, vuoti, come quelli di una belva impazzita, mentre Sesshomaru continuava ad urlare a Kagome di allontanarsi.

Allora, che ne dite? Il prossimo sarà l'ultimo, sigh... però sto già scrivendo il seguito... non assicuro ancora niente, ma sono partita bene... non lo pubblicherò finchè non lo avrò terminato, non voglio rischiare di pubblicare qualcosa di incompleto... comunque il seguito accontenterà un po' tutti, non dico altro... l'ho voluto fare in base ai commenti ricevuti su Manganet e su Efp... quindi i vostri commenti mi hanno aiutata e mi stanno aiutando a creare qualcosa di nuovo, GRAZIE!!!!! Bacioni.

  
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