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Autore: lexy90    17/12/2010    12 recensioni
“E le senti le vene, piene di ciò che sei e ti attacchi alla vita che hai.
Leggero, nel vestito migliore, senza andata né ritorno senza destinazione.
Leggero, nel vestito migliore, sulla testa un po' di sole ed in bocca una canzone”
Kei Hiwatari durante il suo percorso ha perso la retta via, ha commesso errori e ha compromesso tutto il suo mondo, ma allo stesso tempo è cresciuto, è cambiato, ha scoperto nuovi interessi e nuove prospettive. Spetta solo a lui prendere in mano le redini della sua vita e darle un senso, un qualcosa per cui lottare, una ragione per esistere.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti..non ci credo ancora che lo sto facendo eppure..eccomi qui!
Dopo anni torno a pubblicare..aiuto O_O
Comunque..mi sento in dovere di specificare qualche punto su questa storia per poter inquadrare bene il contesto e non confondersi.
Tutta la vicenda avviene tenendo conto esclusivamente della prima serie, a grandi linee la storia rimane quella negli aspetti fondamentali, cambiano un po’ di cose rispetto al Monastero e a Kei (ad esempio non inserisco la perdita di memoria), ma in ogni caso nel corso dei capitoli spiegherò bene le  mie modifiche.
Delle altre serie l’unico personaggio presente sarà Hilary, mentre per motivi di copione ho eliminato il Professor K; direte “poverino”! Lo dicevo anche io, ma mentre creavo la storia la sua presenza era sempre di troppo e non riuscivo a farlo quadrare nel contesto.
Un’altra precisazione che ci tenevo a fare è sul personaggio di Kei: chi mi conosce sa quanto lo amo e può immaginare quanto sarà al centro dell’attenzione, ma vi avverto già da ora che la versione che vi presenterò potrebbe non essere molto facile da accettare! Eheh non preoccupatevi non è tremenda, ma io stessa ho fatto fatica a vederlo subito nel modo in cui l’ho dipinto. Invece ora riesco a vederlo solo così! :)  Spero che non appena coglierete quello che lo renderà tanto strano continuerete a leggere ugualmente.
Infine vi avverto che la storia è già decisa interamente nei minimi dettagli e scritta per la maggior parte e che quindi non avverrà nessuna modifica in itinere almeno che non sia estremamente necessario. Questa fiction è il risultato di anni di perfezionamento nella mia testa e su word! E’ l’unione di almeno tre storie separate che inevitabilmente si sono connesse e hanno combaciato perfettamente, quasi in modo naturale.
Ah vi avverto, davvero come ultima cosa, che questa storia potrebbe essere infinita! XD
Immagino andrà molto per le lunghe.
Sperando di non avervi stufato vi lascio alla lettura finalmente!





Meet Me Halfway




Solita giornata senza fine, solita routine, solito posto, solito ronzio nella testa, solita sonnolenza.
Stava per chiudere gli occhi e appisolarsi cullato dalla ninnananna che forse sentiva solo lui, fatto stava che era stanco e quello era il momento buono per addormentarsi, la sua testa stava già scegliendo che sogno iniziare..ecco, dolci, tanti dolci, tutti per lui, cioccolata, panna, caramelle, biscotti e..e il professore di matematica. Che ci faceva il professore di matematica in quel paradiso? E che cosa stava cercando di dirgli? Un colpo al fianco lo fece rinvenire del tutto e notò che le torte e i biscotti si stavano diradando per lasciare spazio ai volti dei suoi compagni di classe che tentavano ogni modo conosciuto per non scoppiare a ridere, e lì, in mezzo a tutti, l’unica parte del sogno che non si era dissolta: il professore lo fissava alquanto irritato.

-Ma si può sapere perché tu riesci ad addormentarti ad ogni lezione? Ma che fai la notte invece di dormire? E poi ascoltare non ti farebbe nemmeno troppo male!- Hilary stava per l’ennesima volta facendo la ramanzina al povero Takao, che si stava già disperando per quello che lo aspettava il giorno dopo: una lunga e tremenda interrogazione sul programma svolto fino a quel momento.
-Come faccio? Ero appena riuscito a recuperare quel 4 per pura fortuna!-
-Dai ti diamo una mano noi! Cioè per quello che ne capiamo..- Takao guardò Max con gli occhi colmi di gratitudine, tanto che per poco non si mise a piangere.
-Questo non vuol dire che però noi facciamo tutto e tu ci guardi mangiando come al tuo solito!-
-Tranquillo Rei..farò il bravo e mi impegnerò tanto..parola di lupetto!-
Il quartetto di quindicenni continuava a camminare verso casa cercando di consolare il giapponese: ormai dalla fine del torneo Max e  Rei si erano trasferiti da Takao e avevano iniziato a frequentare lì la scuola dove avevano conosciuto Hilary che si era inserita subito perfettamente nel gruppo.
-Mi raccomando fatelo studiare.. ci vediamo domani a scuola! Ciao ragazzi!- Detto questo Hilary si separò dal gruppo e li lasciò proseguire da soli.
Il resto del pomeriggio si rivelò una noia mortale tra equazioni, funzioni e chissà che altro: quel che era certo era che Takao e la matematica non sarebbero mai andati d’accordo e l’interrogazione si sarebbe rivelata ancora più catastrofica del previsto, il che non rendeva l’atmosfera molto felice.
Anche l’ora di cena arrivò e il racconto della disavventura di Takao fece arrabbiare non poco nonno J il quale non sapeva più che fare con quel nipote disgraziato!
-Ma nonno che ci posso fare io se quello lì ha un tono di voce soporifero..dai è impossibile ascoltarlo..-
-E allora perché Max e Rei riescono benissimo a restare svegli durante le sue lezioni, mentre te no?-
-E che ne so io.. chiedilo a loro..-
Drin Drin
-Takao basterebbe solo che ti impegnassi un po’!-
Drin Drin
-Nonno suona il telefono..-
Drin Drin
-Lo sento.. ma potresti anche rispondere te e evitare al tuo vecchio di alzarsi..-
Tre paia di occhi fulminarono il ragazzo che si alzò e si diresse verso il telefono sbuffando.
-Pronto? Casa Kinomiya..-
-Ciao Takao.. da quanto tempo..- Una voce ferma e fredda.
-Ehm chi parla? Ci conosciamo?- Takao non riusciva ad unire a un volto quella voce anche se era sicuro di averla già sentita.
-Sì scusa in effetti è passato un bel po’ dall’ultima volta che ci siamo sentiti..- Sì qualcosa di familiare c’era, c’entrava col bey, ma chi poteva essere? - ..sono Sergay!-
-Oh ma certo.. scusa non ti avevo riconosciuto.. in effetti è da un bel po’ di tempo che non ci sentiamo.. tutto a posto?- Sentiva delle voci dall’altra parte dell’apparecchio, qualcuno che era appena arrivato, oppure..
-Aspetta che ti passo Yuri..-
-Sì certo, ma che..-
-Pronto Takao?!- La sua voce invece non se l’era dimenticata, sempre controllata, sicura, come se niente e nessuno potesse contraddirlo, eppure ora c’era qualcosa di diverso, qualcosa che le aveva tolto certezza.
-Sì.. ciao Yuri da quanto tempo.. come va lì?-
-Ehm direi bene tr..-
-Sergay mi sembrava un po’ strano.. lui e Boris hanno qualche problema?-
-No no loro stanno bene..-
-Tu invece? Mi sembri un po’ provato!-
-No io sto bene..-
-Kei invece? E’ da tantissimo che non lo sentiamo.. e meno male che ci aveva promesso che saremmo rimasti in contatto.. ma conoscendolo in effetti non è che potessi sperare in più di tant..-
-Takao ascolta ti devo chiedere una cosa importante a proposito proprio di Kei.. se non vi siete sentiti è perché lui.. diciamo che non è stato molto bene nell’ultimo periodo..-
-Cosa? Sta male? Che cos’ha? Possiamo fare qualcosa?-
-Vi volevo chiedere appunto se potevate venire qui in Russia.. solo per qualche giorno.. magari la vostra presenza potrebbe farlo sentire un po’ meglio.. e poi perché vi devo chiedere un favore.. soprattutto a te Takao.. ma dovete venire di persona.. non saprei come spiegartelo al telefono!-
-Sì Yuri, ne parlo subito con gli altri, ma non credo che ci siano problemi.. ci vorrà solo qualche giorno per prepararci.. ma cos’ha Kei?-
-Diciamo che gli ultimi anni sono stati un  po’ duri per lui.. ma sapete com’è fatto.. si tiene sempre tutto dentro e ora.. beh ha avuto qualche problema con la droga e.. no tranquillo ora ne è uscito.. o almeno ci sta provando.. ma le cose non sono migliorate troppo.. dovete venire per capire!-
-Tranquillo! Veniamo il prima possibile..-
-Grazie..allora semmai ci sentiamo domani per i dettagli!-
-Perfetto.. allora a domani..-
Yuri riagganciò prima che Takao potesse aggiungere altro.
Rimase davanti al telefono a fissare il muro bianco davanti a lui per qualche secondo; non è che avesse capito molto di quello che Yuri aveva detto. L’unica cosa certa era che Kei non stava bene e questo lo preoccupava non poco perché, conoscendo il ragazzo, se aveva ammesso di stare male e aveva chiesto aiuto voleva dire solo una cosa: era grave!
Ripensò velocemente all’ultima volta che l’aveva sentito. Non si ricordava bene quand’era, erano trascorsi diversi mesi..forse alla fine delle vacanze estive..no doveva essere prima. Primavera.. sì gli sembrò di ricordare una bella giornata, l’albero del giardino in fiore e Hilary che lo punzecchiava perché tornasse subito a ripassare. Ma quella volta, pensandoci bene, non è che gli avesse poi veramente parlato. Si sentivano con i russi molto di più in quel periodo, ma chissà come mai, ogni volta che chiamavano, Kei era sempre fuori casa; solo in quel pomeriggio di aprile era riuscito a farselo passare per pochi secondi durante i quali aveva ricevuto risposte monosillabiche ai suoi “come va?” e “è da tanto che non ci si sente!” e poi basta. Vuoto totale.
Sì, era proprio aprile. Questo voleva dire che era passato quasi un anno da quella telefonata alla quale erano seguiti solo pochi tentativi sempre più radi e altamente inutili di sentirlo, tanto che aveva rinunciato sperando che fosse lui a farsi finalmente vivo! E ora lo aveva fatto..cioè, Yuri.. o meglio Sergay.. No, non ci capiva più un fico secco!
Stava ancora guardando il muro quando finalmente gli altri lo vennero a risvegliare dai suoi pensieri per chiedergli informazioni sulla telefonata.
-Ehm.. Takao chi era al telefono? Va tutto bene?-
Finalmente il suo cervello smise di rimuginare sul passato (gli stava anche venendo un forte mal di testa!) e spostò l’attenzione sui due amici che lo guardavano perplessi e la sua vena istintiva e ottimista tornò a muoverlo.
-Presto! Dobbiamo trovare un volo al più presto! Preparate i bagagli e..-
-Aspetta aspetta! Che cosa stai farfugliando?! Dov’è che dovremmo andare? E soprattutto perché?!-
-Ah sì..si parte per Mosca! Andiamo a ritrovare quel polaretto ammattito!-
-Credi che si stia riferendo a Kei?- Max guardò Rei con un sorrisetto, capendo il perché di tutta l’agitazione e la trepidazione di Takao.
-Mi sa proprio di sì!-

Questo è un assaggino..fatemi sapere che ne pensate!
Grazie a tutti!
Un bacione :)




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