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Autore: Silviettinax91    20/12/2010    1 recensioni
L'Oscuro Signore è tornato, presto la Guerra devaserà nuovamente il mondo magico. In Harry Potter l'unica speranza di salvezza, e se qualcosa andasse storto? Piton propone all'Ordine un'idea da tutti vista come folle, ma sostenuta da Silente, forse Harry potrebbe dare origine ad una nuova speranza che superi anche lui. Tra gli amori appena nati, una gran voglia di normalità e la preparazione per la guerra, i ragazzi dell'Esercito di Silente si troveranno a dover diventare adulti, forse troppo in fretta.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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 I RISCHI, IL PIANO.

 

La mattina successiva la signora Weasley servì la colazione in sala da pranzo come se nulla fosse successo, aveva di nuovo sfornato biscottini a forma di cuore e aveva permesso ad Harry e Ginny di sedersi vicini senza dare alcuna spiegazione di quello strano cambiamento di tendenza; era riapparsa dalla sua stanza solo di buon mattino con un grosso sorriso stampato sul volto e un’abbondanza di complimenti rivolti ad Harry, coccolato come un bimbo a cui si è data una sberla troppo forte. Il ragazzo stentava a capire,stava iniziando a preoccuparsi seriamente, non aveva mai visto i Weasley in quello stato e, ogni giorno che passava, le cose sembravano degenerare. A quanto pareva anche quel giorno ci sarebbe stata una riunione speciale dell’Ordine e di certo per questo a tutti i ragazzi era stato proposto di  passare la giornata al negozio di scherzi dei gemelli, anche se Molly aveva implorato Ginny di non portare a casa un’altra di quelle “malefiche pallette di pelo pigmee!!”

Harry non riusciva a capire il motivo della loro esclusione a priori da tutte le ultime riunioni,chi più di lui era coinvolto in tutto quello che stava succedendo? Era parecchio infastidito, pensava di ribellarsi alla cosa, di declinare l’invito per l’ennesimo giro turistico ai “Tiri Vispi Weasley” e rimanere alla Tana per ascoltare gli argomenti Top Secret dell’Ordine della Fenice, ma Ginny aveva altri programmi, andare a Diagon Alley significava libertà, per un po’, da soli.

Hermione era scesa a colazione stranamente tardi, quando arrivò nella stanza con ancora indosso il pigiama di seta avorio, Ron aveva già in mano il quarto biscotto glassato a forma di cuore, Harry aveva davanti a sé ogni sorta di leccornia portata dalla Signora Weasley che andava avanti e indietro dalla cucina presa dai sensi di colpa per la scenata della sera prima, Ginny si stava versando del te.

“Buongiorno raggio di sole!” le disse Ron con la bocca piena.

“Buongiorno” rispose Hermione effettivamente poco raggiante, con la mano fece cenno di saluto anche a tutti gli altri.

Fred e George avevano finito di mangiare da un pezzo ed erano già in salotto vestiti ad aspettare gli altri, dopo un po’ Fred fece capolino con la testa in sala da pranzo per cercare di spronare gli altri giovani a muoversi  un po’.

“Non penserete mica che vi aspetteremo ancora per molto?”

George spuntò dietro al fratello.

“ Sì, caro Harry sarai pure il nostro finanziatore ma abbiamo degli affari da sbrigare…”

“ma dai” intervenne Ginny “è solo che non riuscite a stare troppo lontani da quel posto!”

“eh sorellina!” Fred si teneva una mano sul cuore  “ il negozio di scherzi è la nostra vera casa”.

Harry si alzò, guardò Ginny negli occhi e lei di tutta risposta appoggiò la fronte su quella di lui

“ Cinque minuti e sono pronta per andare!” gli disse portando il visino a pochissimi centimetri di distanza da quello del ragazzo.

“ io veramente …”

Harry non ebbe la possibilità di controbattere, la bella ragazza rossa era già sparita sulle scale e in breve i suoi lunghi capelli svolazzavano al piano di sopra.

“Forza!!” gridarono in coro i gemelli ai tre rimasti di sotto, Harry abbastanza perplesso aprì la fila e salì. Hermione lo affiancò sulla scala.

“Nemmeno a me tutta questa situazione convince Harry, dobbiamo cercare di capire che sta succedendo, solo … non ora!”

Ginny aveva indossato un vestitino di raso viola con la gonna che scendeva aprendosi a campana e un golfino della stessa tinta un po’ più scura, era bella come non l’aveva mai vista, semplice ed elegante insieme. Non l’aveva mai immaginata sotto la divisa di Grifondoro, non aveva mai pensato a quanto fosse bella, a quanto fossero luminosi i suoi capelli rossi e lisci, a quanto fossero dolci i suoi occhi marroni. Negli occhi nocciola di Hermione aveva sempre letto l’affetto profondo di una sorella, e quelli erano gli unici occhi di donna che Harry aveva scrutato davvero prima di allora, ma nelle iridi di Ginny, di una diversa sfumatura castana, c’era qualcosa di talmente intenso che Harry non poteva spiegarselo. Amava ogni millimetro della pelle che formava il suo sorriso, e, mentre l’ammirava, non riusciva a pensare ad altro che al desiderio che quel sorriso potesse rimanere su quel volto per sempre. Quando pensava a lei, la gioia veniva sempre adombrata dalla paura, come stava accadendo in quel momento. Erano tutti intorno alla passaporta preparata dai Gemelli, un orecchio oblungo rotto, Harry assorto dalla visione della sua ragazza riuscì a metterci le mani sopra appena in  tempo per essere risucchiato nel vortice e ritrovarsi in breve a Diagon Alley, nel rumoroso e colorato negozio di Fred e George.  

“Materializzarsi sarebbe stato molto più comodo” disse Ron cercando di riaversi dallo stravolgimento della passaporta.

“questione di punti di vista” rispose Harry scrollando le spalle.

“ dobbiamo restare qui davvero tutta la mattina?” Ginny sembrava intenzionata a restare sola con Harry ed era da quando si era svegliata lo stava dando a vedere. Hermione sorridendo prese Ron per mano e rispose all’amica dirigendosi verso l’uscita :

“ Oh no, io e Ron dobbiamo fare un giretto da Ghirigoro!”

I Gemelli avevano provato ad opporsi ma in poco tempo il negozio fu pieno di piccoli maghi urlanti, niente più attenzioni fraterne per le due coppiette. Ron venne trascinato in libreria da un’Hermione entusiasta mentre Harry e Ginny sgattaiolavano fuori per andare verso il “Paiolo Magico”. Prima di entrare Ginny prese Harry da parte e lo baciò sulle labbra, il ragazzo ricambiò il bacio quando lei si fermò ad un tratto chiedendogli : “ portami nella Londra Babbana!”

 

***

“Quindi proporremo ad Harry il nostro progetto nel clima più intimo possibile, è importante che anche i suoi amici siano presenti, i suoi amici e la sua ragazza”

Silente parlava con la solennità che lo aveva sempre contraddistinto, tutti pendevano dalle sue labbra, tutti ritenevano che il suo consenso all’idea di Piton fosse un po’ folle, ma, nonostante questo, tutti si fidavano di lui. I signori Weasley aspettavano che arrivasse al punto come se l’anziano preside fosse l’oracolo di Delfi, la Pizia che, in poche parole avrebbe annunciato loro il loro destino.

“ logicamente la riuscita del piano non dipende solo da Harry,anzi, possiamo dire che dipenderà davvero in minima parte da lui, sarà tutto in mano alla ragazza che sceglierà per affiancarlo, la ragazza avrà infatti su di sé tutta la responsabilità per molto tempo. Stiamo chiedendo a Potter di darci un altro prescelto, di certo se il ragazzo avrà un figlio questo figlio prenderà da lui grandissime qualità magiche, potrebbe anche superare suo padre. Tuttavia questo bambino dovrà essere protetto sin dai primissimi momenti della sua vita. Dovremmo fare in modo che nessuno sappia che è un Potter, qualcuno dovrà occuparsi di lui fino a quando i genitori non finiranno la scuola, fino a quando, per lo meno, le cose non si saranno evolute nel bene o nel male.”

Molly, ancora una volta nel giro di poco tempo, scoppiò a piangere.

“ lo cresceremo noi!” disse nei singhiozzi.

“ oh Molly, non è detto che questa follia si compia! Harry potrebbe rifiutare! O potremmo non trovare una ragazza disposta a …”

La McGrannit cercò di consolare mamma Weasley, ma la donna in lacrime rispose che conosceva sua figlia e la sua intraprendenza. Piton intervenne a difendere la sua idea col solito tono sprezzante:

“ dovremmo ragionare su quale possa essere il miglior miscuglio di sangue!”

“ che discorso da Mangiamorte Piton” Lupin intervenne indignato.

E se lo vuoi proprio sapere noi Weasley siamo di sangue purissimo!” soggiunse Arthur poco convinto di quel che diceva, ma Piton scosse la testa guardando i suoi interlocutori dall’alto scuotendo la testa.

“Temo che nessuno di voi abbia capito!”

Nella stanza, come era successo alla prima discussione su quell’argomento, si diffusero le proteste dei membri dell’Ordine, e, ancora una volta Silente chiese attenzione e concluse personalmente:

“ Che nessuno di voi aggiunga altro! sarà Harry a scegliere e sarà Harry a decidere ogni cosa alla fine.”

***

 

“ Papà non mi aveva mai detto quanto fosse affascinante “questa” Londra”

“ Non dovremmo essere qui Ginny”

“ qui siamo solo io e te”

“ I mangiamorte attaccano il mondo babbano, i dissennatori … “

“ Siamo vicini a Diagon Alley, Harry non ci succederà nulla … guarda là”

Ginny indicò due ragazzi appoggiati ad un muro vicino alla vetrina di un negozio di abbigliamento, si accarezzavano e si scambiavano parole dolci.

“ Qui è questo che possiamo essere, solo Harry e Ginny, niente prescelto, niente sorellina Weasley, solo Harry e Ginny”

I due passeggiarono mano nella mano per qualche metro di normalità. Harry sentiva davvero il bisogno di essere normale, pensò che Ginny aveva ragione, per qualche minuto di passeggiata nella Londra babbana non sarebbe potuto succedere granchè. Le mise un braccio attorno al collo e la baciò, fecero qualche passo così, stretti l’uno all’altro nel chiasso della Londra non magica, di quella Londra normale e poco interessante. I passanti li evitavano schivandoli nella loro continua corsa a piedi, e, in quei minuti Harry si sentì quel bimbo normale che abitava nel sottoscala diventato ormai grande e felice, con una ragazza stretta a sé. Un passante non li schivò, almeno, non schivò Ginny. Non era un normale passante, era un ragazzo col volto coperto da un passamontagna nero, la piccola strega mentre se lo vedeva arrivare addosso a tutta velocità pensò  che fosse una strana creatura magica di cui non era ancora a conoscenza, ma non ebbe tempo di elaborare il pensiero che venne spinta a terra, perse i sensi. Il ragazzo, probabilmente un ladruncolo che aveva appena scippato la borsetta a una signora, scappava a tutta velocità e rovinò per sbaglio addosso a Ginny facendola cadere a terra e sbattere, per fortuna non troppo forte, la testa. Il ladro si era rialzato ed aveva continuato la sua fuga in mezzo alle urla di alcuni testimoni della scena. Harry vide Ginny a terra priva di sensi e sentì un rimorso salire dai piedi, tremò, si chinò subito su di lei, e iniziò a chiamarla dandole qualche schiaffetto sul volto, non ci mise molto a rivedere il castano chiaro dei suoi occhi che si riaprivano affaticati.

“ Che cos’era quella cosa?” appena ebbe a fuoco l’immagine del volto di Harry, Ginny gli sorrise e gli parlò.

“ Uno stupido babbano!” rispose lui e la prese in braccio. Pieno di rimorso e spaventato a morte strinse a sé Ginny e la riportò in fretta al Paiolo Magico. Ginny lo guardava sbattendo gli occhi, come una principessa indifesa in braccio al suo principe venuto a salvarla.

“ Stai bene?”

Harry aveva adagiato la sua ragazza, ormai ripresa, su una sedia ed era andato a prenderle una Burrobirra, gliela porse e lei sorrise.

“Sto bene, non è successo niente!”

“ No, no, no Ginny … io ti ho messa in pericolo”

“Quello non era pericolo Harry, cadere dalla scopa a Quidditch è sicuramente più pericoloso”

“ Ginny, ti ho vista a terra, priva di sensi! Io non dovevo permetterlo!”

Ginny accarezzò il suo ragazzo.

Ron entrò nell’osteria seguito da Hermione, raggiunsero subito Harry e Ginny, seduti poco distante dall’entrata.

“ Allora che avete fatto piccioncini?” chiese Ginny al fratello che portava un’enorme sacca piena di libri, Harry si era fatto serio serio.

“Shopping!” rispose Hermione sorridendo.

“ Già …” aggiunse Ron poco entusiasta “e voi?”

“ Niente di che” rispose Harry secco.

“ Forse è meglio che torniamo ai “Tiri Vispi” adesso”

Harry si alzò e fece per andarsene.

Ecco il nuovo capitolo, le cose ancora sembrano non evolversi ma diamo tempo al tempo :D  Un parere? Un consiglio? Anche un bell'insulto va bene :P                   Silvia
   
 
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