Ho
visto che il capitolo precedente vi è piaciuto molto! ^^
Che bello....vi
piace curiosare tra i pensieri di Darien, eh? Approfitto del ragalo di Natale
per aprire una parentesi sul suo mondo, dando un'occhiata anche a Simon che è un
personaggio importante per lui e che penso di inserire anche all'interno della
vera e propria storia...
Grazie mille per tutte le persone che mi stanno
seguendo e che continuano a spronarmi in questa mia passione ^^
Bacioni
e
ancora Buone Feste!
Erano poche le volte in cui Darien poteva fare a
meno di allenarsi o studiare.
Poteva solo
significare una cosa: l'avrebbe rivista.
Una volta
all'anno da quando aveva dieci anni, Layla chiedeva a Simon di accompagnarlo
fuori dalle mura della città dove sapeva che abitava Zara. Era quello il suo
nome.
Ogni volta che sfiorava appena quella lettera
marchiata s'immaginava che in qualche modo anche lei lo percepisse. Mancava
ancora poco.
Una manciata d'anni e sarebbe stata sua, nessuno
sarebbe più riuscito a separarli. Nessuno.
Già per troppi
anni era sparita, volatilizzata e tutto per colpa dei suoi genitori. Erano
restii ad acconsentire l'entrata della propria figlia nel suo
mondo.
Nel suo stesso mondo, che le apparteneva di
diritto.
La macchina non tardò molto ad arrivare e Simon,
puntuale come sempre, era già accanto alla macchina con sguardo guardingo. Non
appena fu in macchina capì quanto ogni giorno desiderasse ardentemente quel
giorno.
Gli era concesso di vederla, da lontano, solo una
volta all'anno e con precise regole.
«Le ripetiamo?» gli chiese Simon guardando fuori
dalla macchina. Sapeva perfettamente che ormai le conosceva a memoria, ma Layla
era molto restia a questi suoi allontanamenti. Non comprendeva che per lui la
distanza era straziante, riuscire a percepirla ma non poterla mai vedere o
toccare, ma questo lei non poteva capirlo. Simon era più che convinto che non
avesse mai saputo cosa significava amare realmente una persona, non poteva
capire l'amore così assoluto e totale di queste due anime destinate ad
incontrarsi vita dopo vita. Layla si preoccupava solo di gestire la città, nel
suo cuore non c'era posto per l'amore. Non almeno nel modo in cui Simon avrebbe
voluto.
Più pensava a lei, più non vedeva l'ora di rivederla. I loro incontri non
erano mai stati romantici, Layla da vera reggente usava come più desiderava il
suo corpo. Lo montava più e più volte fino a quando non era completamente
soddisfatta, incurante dei sentimenti che lui poteva
provare.
Gli uomini guerrieri erano trattati quasi come giocattoli a sfondo
sessuale oltre che perfette macchine da guerra. Simon non aveva mai avuto
scelta.
Guerrieri si nasce, non si diventa.
È una classe ben precisa che
deve unicamente sottostare agli ordini dapprima della reggente, poi dell'Eletta
dimenticando tutto il resto: famiglia, amici ed eventuali
amori.
«Se mi guarda, distolgo lo sguardo. Se si avvicina o prova a parlarmi, io
mi allontano.» rispose Darien come se fosse un pappagallo con un groppo in gola.
Non era mai successo, ma non sapeva se sarebbe stato in grado di farlo
realmente.
Ogni volta che la vedeva, sperava in cuor suo che lei si accorgesse di
lui come invece facevano le altre donne o le ragazzine che si accorgevano della
sua presenza.
Tuttavia, Layla gliele aveva inculcate a forza
nella testa fin dalla sua prima "uscita".
Non poteva rischiare di
mandare a monte il patto con i genitori solo perchè non riusciva a tenerlo a
bada. Le erano già sfuggiti una volta, non sarebbe ricapitato un'altra volta.
Non dovevano esserci contatti fino almeno ai vent'anni, ma superata quell'età
Zara avrebbe dovuto varcare le porte della città. Lì, nemmeno i genitori
avrebbero pututo imporre condizioni. Sarebbe stata libera di prendere le
decisioni e comprendere il suo nuovo ruolo sotto la sua
influenza.
Darien, come Simon, era pensieroso. L'aveva vista cambiare anno dopo
anno, era incredibile come riuscisse a notare anche solo un minimo cambiamento
dei suoi capelli. Pian piano erano diventati più scuri ed il suo corpo aveva
iniziato a modellarsi diventando sempre più femminile.
«Di cosa si tratta questa
volta?» chiese Darien in apprensione.
Ogni volta non sapeva mai cosa aspettarsi dalla piccola Zara. Era
stato a vari teatrini a cui partecipava attraverso la scuola e a due feste sulla
spiaggia che i suoi genitori le avevano organizzato per il compleanno. Almeno da
quel punto di vista si dimostravano accondiscendenti, cercavano di organizzare
delle feste nelle quali uno come Darien poteva passare
inosservato.
«Saggio di danza classica...» disse Simon come se
niente fosse continuando a puntare lo sguardo verso l'orizzonte. Si sentiva
leggermente in colpa per quello che Simon doveva subire a causa sua, ma per
Darien, assistere ad una parte del suo mondo non era un peso come poteva esserlo
per lui.
Simon non era minimamente interessato a Zara e queste uscite non
significavano nulla, ma da quando aveva memoria Simon, insieme a Layla, faceva
parte della sua vita.
Era come un padre per lui anche se sapeva che non
poteva chiamarlo in quel modo.
La macchina si fermò davanti ad un edificio
piuttosto banale ma per Darien era normale vedere la decadenza degli edifici al
di fuori della città. Gli esseri umani non erano ancora arrivati ad un livello
tale di stile e conoscenza per erigere determinati palazzi o saper sfruttare
appieno le qualità che il luogo offriva.
Darien si sedette composto,
cercando quasi di eclissare quella bellezza che attraeva tanto le
donne.
Tutte si accorgevano di lui, anche le donne più mature che cercavano di
darsi un contegno o apparire al meglio tirando fuori il petto. Vendevano i loro
corpi e poco importava se Darien era ancora un ragazzino poco più che
ventenne.
Simon era rigido, in attesa di vedere finalmente alzarsi quel maledetto
tendone rosso e finalmente, dopo una decina di minuti, le sue preghiere vennero
ascoltate.
Dieci ragazzine iniziarono a sgambettare sul palco sotto le note di una
qualche musica classica composta da un umano. Stranamente bella per essere stata
composta da un normodotato.
Il guerriero diede solo una breve occhiata verso
Darien, sapeva cosa stava per vedere...un ragazzino totalmente ed
incondizionatamente innamorato.
Come lo era lui una decina di anni fa quando
guardava Layla.
Darien la scorse subito, seconda fila, terza da
destra. Raggiante nel tutu bianco su cui era stata posta una gonnellina azzurra
molto corta in modo da far vedere sotto, il tulle.
Non si poteva dire che era
brava, era alquanto goffa nei movimenti. Di certo un piccolo neo nella
rappresentazione.
«L'ha obbligata sua madre...» spiegò Simon
sussurrando appena quelle parole per non disturbarlo eccessivamente. Per lui
però, poteva anche rimanere immobile sul palco. Come una
statua.
La sua adorazione per lei, non sarebbe cambiata.
Piaciuto? E' stato più che altro è stato incentrato su Simon che
come ho detto...voglio dare una parte anche nella storia principale.
Questo è
come sarebbe Simon
Darien sapete già com'è...
mmm, altro?
Vi
lascio i due trailer che ho fatto per la storia. Il secondo (Extended) è quello
che ho terminato ieri sera e si riferisce alla seconda parte della
storia...praticamente dove stiamo per avventurarci.
^^
Love Manipulated
Love Manipulated - Extended trailer
E vi ricordo le altre mie
storie:
I'M ONLY A DEMON
THE REAL ME
HOW LONG I'VE WAITED FOR YOU
THE TWILIGHT SAGA'S CELESTIAL
CODICE: TWILIGHT
CODICE: VENOM
PRIGIONIERA
DESTRUCTIVE DESIRE
LOVE MANIPULATED
Bacioni