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Autore: Writer96    27/12/2010    9 recensioni
"Perché non importa quanti Signori Oscuri io possa aver ucciso. Davanti alle liti tra fratelli, io mi sento sempre una caccola di topo. Morto. Tanto per citare un’altra delle frasi preferite di James." della stessa autrice di "dear tonno would you like to marry me" un'altra pazza ff scritta di getto in un pomeriggio cupo e tempestoso.. scherzo.. :P kiss Writer96
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ecco qui.. è tornata Writer96 con un’altra delle sue pazze storie.. si svolge durante i diciannove anni che la nostra caaara Rowling ha saltato per arrivare all’epilogo di HP7 (ovviamente stimo al massimo la Rowling, perciò… ;D) ecco qui.. buona lettura a tutti!

FISH&CHIPS E VELENO PER TOPI

 


Forse sarebbe stato meglio se fossi morto per mano di Lord Voldemort. Sì, a volte sarebbe stato decisamente meglio. Avrei evitato tante di quelle sofferenze. Come ad esempio, la ricerca di un supermercato aperto la domenica mattina (e chi vive in città sa quanti pochi ce ne siano, specie se sono appena passate le feste) perché Lily ha bisogno di pongo per evitare di prendere la mia bacchetta e distruggere tutta la casa soltanto perché NON SAPEVA CHE COSA FARE.
Avrei evitato anche la levataccia domenicale che con frequenza agghiacciante si ripete due o tre volte al mese perché Al ha deciso che la sua cameretta non gli piace e ha rubato la bacchetta a me o a Ginny per cambiarla.. ovviamente trapiantando anche, perché no, una bella proboscide color topo morto (termine coniato da James per descrivere il colore della felpa di un suo amichetto quando aveva tre anni e aveva appena imparato a pronunciare la “r”) sulla fronte del padre (cioè il sottoscritto) che è costretto a girare per casa in pigiama e senza occhiali (avete mai provato a mettere gli occhiali su una proboscide? E’ un’impresa assurda!) tastando sulle librerie alla ricerca del libro (ovviamente regalato da Hermione) che contenga tutti i contro incantesimi più strani..
Sì, a volte penso che sarebbe stato meglio morire.. poi però vedo i miei dolci bambini correre ad abbracciarmi la sera prima di andare a dormire e vedo anche mia moglie sfrecciare sulla nostra scopa, portando sulla schiena la piccola Lily che ride tutta contenta. Vedo i disegni di Al che occupano tutto il frigorifero e le ciabattine di Ginny vicine alle mie accanto al letto.. e allora mi rendo conto che non cambierei mai niente di tutto ciò.
Ed eccoci giunti ad oggi.. dopo la rituale levataccia domenicale e la solita discesa strascicata per le scale alla ricerca di una tazza di caffè, mi siedo al tavolo, aprendo il giornale mentre mia moglie mi si avvicina e mi abbraccia da dietro. Amo essere abbracciato da dietro da Ginny. Sento il suo profumo ancor prima che mi tocchi e quando lo fa, appoggia la sua delicata testolina rossa sulla mia spalla, mentre mi cinge il collo con le braccia.
-Buongiorno, tesoro. Dormito bene?- mi chiede. Una domanda di rito, perché sa benissimo quanto io abbia dormito bene. Ma non importa. Mi piace il semplice fatto che lei mi parli. A volte mi chiedo se ancora io, sotto i vestiti da Auror e da padre di famiglia, sia ancora un adolescente in preda ad una fortissima cotta...
-Non avrei potuto dormire meglio. Ammetto che mi sto abituando alla sensazione di una proboscide in faccia. Che dici, potrei decidere che mi vedo sexy così e perciò lasciarla permanentemente.. O no?- scherzo, facendola girare e sedere comodamente accanto a me.. Adoro i nostri discorsifilosofici di prima mattina.
Lei si mette a ridere, con la stessa risata di quando aveva dodici-tredici anni e io la consideravo ancora solo la sorella del mio migliore amico.. Ammetto di aver cambiato opinione.. eheh
-Tesoro.. sai che ti amerei comunque anche se tu avessi tre occhi e le dita palmate, vero?- dice lei e anche se io lo so benissimo mi fa sempre piacere sentirmelo dire.
Mi giro per baciarla, facendo cozzare il mio naso contro il suo nasino dolce e lentigginoso quando..
-PAPA’! Al mi ha rubato la bambola e dice che me la ridarà solo se saltellerò per la stanza su un piede solo e facendo coccodè..
Fermi tutti. Parla l’autrice, rivolta al suo cervello. Okay, che diamine mi fai scrivere? Saltellare per la stanza facendo coccodè? E da dove viene questa? Oops, scusate per l’interruzione. Torniamo al racconto.
Sento urlare Lily da piano di sopra, mentre Ginny alza gli occhi al cielo e mi da una bottarella sul braccio, incurante della mia espressione alquanto corrucciata.
-Hanno chiamato il papà..- dice, con il suo solito sorrisino malefico di quando mi gioca qualche terribile scherzo.
-Sì, ma il papà è impegnato!- provo a protestare.. senza sortire alcun effetto. Anzi, mia moglie tira fuori la bacchetta. A questo punto mi alzo. So quanto siano efficaci le sue orcovolanti..
- Lily, tesoro di papà.. perché Al ti ha preso la bambola?- dico, cercando di mantenere un tono razionale e assolutamente rassicurante.
- Perché io gli ho preso il trenino.. – ammette, facendo una smorfia corrucciata sul visino, così tenera che mi viene l’impulso di abbracciarla, nonostante abbia appena ammesso di aver rubato qualcosa.
- E perché tu hai rubato il trenino ad Al?- chiedo, ansioso di finire al più presto tutto questo disastro. Non perché non mi interessino i miei figli e i loro problemi, eh, ma perché tra poche ore dobbiamo andare a pranzo dai miei migliori amici, Ron ed Hermione e i loro altrettanto adorabili pargoletti (mai mettere insieme i miei figli e i loro in una casa vuota.. c’è il rischio di non trovarla più, dopo) e dovrei prepararmi, visto che non sono intenzionato ad andare lì in pigiama..
- Perché.. perché lui ha preso la mia penna!- esclama Lily e lì mi sento impotente. Perché non importa quanti Signori Oscuri io possa aver ucciso. Davanti alle liti tra fratelli, io mi sento sempre una caccola di topo. Morto. Tanto per citare un’altra delle frasi preferite di James.
- Bene.. Albus Severus Potter, vieni qui e restituisci tutti i suoi giocattoli a tua sorella, mentre lei fa altrettanto. Dobbiamo andare a casa dello zio Ron e..- faccio una pausa per permettere ai miei adorabili bambini di smetterla di urlare eccitati (non so se all’idea di rivedere i cuginetti o lo zio): – Non ho intenzione di arrivare tardi!- finisco mentre Albus e Lily, dimenticata già la lite, corrono nelle loro rispettive camerette a prepararsi.
Torno di sotto, sollevato e gratificato, pronto a ritrovare la mia dolce metà dove l’avevo lasciata prima.. trovandola invece accucciata davanti al caminetto a parlare con la migliore amica/moglie del fratello (come avrete capito, è tutto in famiglia..) la quale ha un’espressione assolutamente affranta, mentre spiega:- Il pollo si è bruciato, la pasta è scaduta e Ron si è dimenticato di comprare il contorno!-
Mi avvicino al camino, dove vedo tra le braci la testa di Hermione che quando mi vede mi saluta con un debole cenno della testa, prima di tornare a rivolgersi a Gin.
- Ho pensato che potremmo andare a fare un giretto per Londra e magari trovare un ristorantino dove pranzare tutti insieme..- aggiunge, speranzosa.
Ginny si gira a guardarmi e annuisco, spingendomi gli occhiali sul naso. Mi sorride e dice ad Hermione :- Perfetto.. venite voi, partiamo da qui..-
Le due amiche si salutano ed infine mia moglie si volta verso di me:- Potter, sei minuti e trentaquattro.. caspita.. Stai migliorando, come “ammansisci bambini”- Ci mettiamo a ridere e io l’abbraccio, respirando il suo profumo, proprio come facevamo da ragazzini, dondolando, lei con la testa poggiata sul mio petto, io con una mano nei suoi capelli. La amo anche per questi piccoli gesti, oltre che per via del suo carattere esplosivo, ma anche perché è dolce, sarcastica, piena di vita, orgogliosa, testarda. La amo perché è lei e perché è la madre dei miei figli. La bacio dolcemente, ma per poco. Il tempo stringe e i bambini urlano, perciò corriamo di sopra per darci una sistemata. Un “pop” ci annuncia che la famiglia Weasley due è appena arrivata nel nostro salotto. Lily corre giù per le scale e si sentono le urla di felicità di quando incontra gli zii. Come se non li vedesse almeno tre volte a settimana.. i misteri dei miei figli..
- Ciao, cognati.. allora, dove si va? I bambini sono un tantino sovreccitati, lo dico per la sicurezza della vostra casa. Usciamo?- esclama Ron mentre Lily salta in collo alla zia abbracciandola e rischiando di strozzarla.
Appello i cappotti di tutti e cerco di convincere James che i cappotti grigi non sono fatti di topi morti, ma sono solo colorati. Mi chiedo, sinceramente, perché sia così ossessionato dai roditori. Spero soltanto che non mi chieda come regalo per gli undici anni un topo. Perché sinceramente, dopo l’esperienza con Crosta..
E’ inutile cercare un ristorante che abbia almeno un posto a Londra di domenica alle due del pomeriggio. Perciò, il pranzo di famiglia organizzato con cura da due settimane sembra essere irrimediabilmente sfumato quando..
-MAA’! C’è un Fish and Chips dietro all’angolo! Mangiamo lì!- ulula James, in preda all’euforia.
- No, no e poi NO, James, è un pranzo di famiglia, non uno spuntino!- esclamo.. Le ultime parole famose.
Un’ora dopo usciamo dal localino, con i cappotti che sanno di fritto e le mie tasche decisamente alleggerite (non capisco perché Gin insista perché ogni volta paghi io..) e decidiamo di fare un giretto per Diagon Alley. Evidentemente, oggi è una giornata assurdamente contraddittoria. Passiamo davanti al negozio di animali. Davanti a noi, una cucciolata di topolini grigi saltella dentro una gabbia cercando di raggiungere un pezzo di formaggio. James si stacca dal gruppo, trascinandosi dietro uno schifato Al.
-Papii! Me ne compri uno? Ti prego, ti prego, ti preego!- esclama giungendo le manine con espressione supplichevole sul viso. Anche peggio di ciò che temevo. Non ha aspettato fino all’arrivo ad Hogwarts, no. Ora vuole un topo. Cerco di essere ragionevole.
- James, andiamo, perché dovresti volere un topo?- gli chiedo, cercando di entrare nella sua testolina matta. Il fatto che abbia i capelli rossi come la madre e indomiti come i miei gli da un’aria vagamente da pazzo. Ebbene sì, ho un figlio che preferisce Fish and Chips al pollo arrosto e che vuole un topo. Ma dove ho sbagliato, io? Lo guardo, in attesa di una risposta. Chissà perché, ho un po’ paura.
- Perché tutti hanno un animale. E a me piacciono i topi. - risponde, risoluto. Beh, mi aspettavo una risposta peggiore, sinceramente. Mi giro verso Ginny. Lei mi guarda con il suo sguardo da “non-ci-provare-nemmeno-Potter” ma orami è tardi. Mio figlio, dopo aver notato la mia espressione confusa, ha già tirato fuori il suo portamonete ed è schizzato dentro al negozio di animali. Ne esce circa un minuto dopo, stringendo tra le mani un topo dal musetto affusolato che cerca disperatamente di guadagnarsi la libertà. Per tutto il giorno, non fa altro che cercargli un nome, coinvolgendo anche Lily, la quale insiste paurosamente per chiamare il topo Alfredo. Un topo di nome Alfredo. Il nuovo acquisto della matta famiglia Potter. A Gin non sfugge la mia aria depressa, nel sentire i nomi che vengono proposti dopo Alfredo. Lucchetto, Stellina bianca, Pocciulo, Salterino, Formaggella, Coccola. Alla fine, il topo ottiene il tanto sospirato nome “Alfredo”. Quasi quasi preferivo  un nome più strano. Almeno potevo sfottere il topo in silenzio..
Una volta tornati a casa, mia moglie mette a letto i bambini (Alfredo dorme in una gabbietta accanto al letto di James che Ginny ha fatto apparire dopo che lui l’ha supplicata di farlo dormire con il topo sul cuscino) e viene in camera da letto. Sul viso, ha quello che io chiamo il “Cipiglio alla Weasley”. Si aspetta una spiegazione.

  • Amore, ho pensato a una cosa. Se proprio quel topo ci distrugge la vita, chiediamo a Hermione di prestarci Grattastinchi- le propongo, facendo un sorriso speranzoso mentre lei mi guarda, le sopracciglia sollevate e l’aria sarcastica.

  • Quella palla di pelo? Ma se è capace soltanto di fare attacchi alle gambe di Ron?!- esclama lei, sfidandomi a risponderle. Ma ho capito che il peggio è passato. Mi avvicino a lei e prima di abbracciarla le sussurro :- E poi, tesoro, esiste un rimedio babbano abbastanza infallibile.. si chiama veleno per topi-

THE END
Ringrazio tutti coloro che hanno letto questa storia altamente demenziale e anche color che hanno letto “dear tonno, would you like to marry me” e che hanno anche recensito, ovvero
-zuzallove
-rainacullen
-chia
-Niki_Black
-AmeliaWitch
-Bonnie _85
-bambolinazzurra
-gufetta_95 
   
 
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