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Autore: Alexis Potter    10/12/2005    1 recensioni
Nella mia mente, insieme ai malandrini, c'è sempre stata anche un altro personaggio, frutto della mia immaginazione! Quindi, scusetemi se non vi sembra appropriato...ma è sempre stato nella mia testa!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sirius guardò l’immagine della ragazza delinearsi sulla porta, illuminata dalla luna. Aveva lunghi capelli neri fin sotto le spalle, leggermente ondulati, un viso candido e perfetto, con due occhi azzurri che sembravano essere un pezzetto di cielo. La bocca piena si apriva in un magnifico sorriso che fece fare un salto al suo cuore. Era alta e magra, con forme perfette. Indossava dei pantaloni larghi, a vita bassa e una canottiera in microfibra a spalline sottili, leggermente scollata, i primi di colore blu scuro, mentre la seconda di un tenue azzurro. Era evidente che la ragazza usava quei vestiti come pigiama. I piedi erano nudi e evidentemente infreddoliti a causa del contatto con il pavimento di alabastro. La ragazza gli tese la mano, presentandosi –Alexis Margaret Potter! Alex andrà benissimo! Lieta di conoscerti!- lui la strinse, leggermente stranito, ma lei non lo fece parlare –Sono la sorella di James! In realtà siamo gemelli…- lui la interruppe, sbigottito –Gemelli?- lei annuì e rispose –Immaginavo non ti avesse detto nulla! E’ estremamente protettivo nei miei confronti! Invece a me ha detto tutto di voi…- il ragazzo si sentì offeso, aveva appena scoperto che il suo migliore amico non condivideva tutto con lui, mentre invece a quella ragazzina raccontava ogni minimo fatto. Lei lo fissò, capendo i suoi pensieri, e disse –Entra…accomodati! James ti dice tutto…l’unica cosa di cui non ti ha parlato sono io! Non devi pensare che non condivide tutto con te!- lui la fissò, poi, dopo che la ragazza ebbe sistemato i cristalli, la seguì nel salotto e, a un suo cenno, si sedette su una poltrona. La ragazza lo fissò, poi gli domandò –Allora Sirius…dimmi…cosa ci fai qui?- lui la fissò per un momento, si sentiva in imbarazzo, voleva vedere James, non sua sorella, anche se, rifletté, Alexis aveva una figura molto più interessante del fratello. Capendo i suoi pensieri la ragazza disse –James è con i nostri genitori è allo spettacolo per l’inaugurazione per la pista…ti chiedo scusa se mi sono lasciata andare con le chiacchiere, non ti conosco! Solo…ho sentito così tanto parlare James sui Malandrini che avrei tanto desiderato conoscerli! Specialmente tu Sirius…non fa altro che parlare di te, di che persona in gamba sei, della forza che hai nell’opporti alla tua famiglia, insomma, un elogio continuo! Avrei voluto conoscervi, ma James evitava l’argomento e non osavo chiederglielo esplicitamente!- Sirius la fissava, quella ragazza lo incuriosiva, eppure si chiedeva come mai il suo migliore amico non avesse mai parlato a nessuno di lei. Non capiva perché non l’avesse mai vista, però, prima di porle quella domanda, doveva spiegare il motivo della sua visita. Quella ragazza era la gemella di James e se lui si fidava tanto da rivelarle il loro segreto, anche lui poteva parlarle liberamente. La fissò per un paio di minuti, poi spiegò –Sono scappato di casa! Non ne potevo più di vivere segregato, di sentirmi dire che ero il disonore della famiglia, di essere deriso, di non poter vedere i miei amici, così, sono scappato! Non sapevo dove andare…i membri della mia famiglia sono tutti così…così spregevoli che non potevo rivolgermi a nessuno di loro! Mi è venuto in mente James…pensavo che mi avrebbe potuto ospitare per la notte, poi domani avrei cercato un lavoro e una sistemazione migliore…ma non sapevo che non era in casa! Non volevo disturbarti! Ti chiedo scusa…- lei sorrise, poi mormorò –Aspetta…preparo il tè! Immagino che vorrai aspettare che James torni a casa!- lui la fissò, poi domandò –Sicura che posso restare e non ti disturbo?- lei scosse il capo sorridendo, e si avviò in cucina. Tornò poco dopo con un vassoio con due tazze con una teiera e un piatto pieno di biscotti. Appoggiò il tutto sul piccolo tavolino e gli servì il tè. Lui la fissava mentre versava il liquido ambrato nelle due tazze, poi le domandò –Frequenti Hogwarts?- lei scosse il capo, sorridendo, poi rispose –No…ho frequentato Beauxbatons per un paio d’anni…poi mi hanno ritirato e adesso studio in casa!- sospirò, prima di aggiungere –Non è il massimo studiare con un tutore…non hai il minimo rapporto con gli altri ragazzi della tua età!- il ragazzo la guardava stranito, poi, incapace di trattenersi, domandò ancora –Perché ti sei ritirata e studi da privata?- la ragazza si sedette comodamente su una poltrona. Il suo sguardo volò fuori dalla finestra, triste, poi guardò il suo interlocutore. Era un ragazzo alto, bello, con corti capelli tagliati all’ultima moda e tirati su con il gel, un fisico scultoreo che si intravedeva attraverso l’abbigliamento di qualche taglia più grande. Gli occhi azzurro-grigio la scrutavano attenti e in quel momento comprese avrebbe capito. Quel ragazzo troppo bello e pienamente convinto di sé avrebbe sorriso al suo segreto, senza scomporsi. L’aria da bello impossibile era la copertura di un animo fragile, la sicurezza che ostentava serviva a nascondere le sue paure, l’arrogante modo di parlare a evitare di mostrare la sua sensibilità, era tale e quale a James. Un piccolo presuntuoso arrogante, che si pavoneggiava e credeva di essere chi sa chi per nascondere quello che in realtà era. E seppe immediatamente che James lo sapeva. Non sapeva spiegarselo, ma aveva la sensazione che suo fratello conoscesse il segreto, senza però avergliene mai fatto parola. E lei avrebbe fatto altrettanto. Lei non vedeva il ragazzo che vedevano tutti, vedeva solo un giovane che avrebbe voluto avere il calore di una famiglia normale, l’affetto di una madre, un ragazzo che soffriva perché visto diversamente dai suoi, il frutto dell’odio che vuole solo dare amore. E seppe che poteva fidarsi ciecamente di lui, che non avrebbe mai tradito la sua fiducia, così gli parlò tristemente –Sirius…BeauxBatons è in Francia…non proprio dietro l’angolo! Io…io soffro per…- lo schianto della porta e un urlò la interruppe. James e i suoi genitori si erano appena fiondati dalla porta d’ingresso, bacchette in pugno, pronti a puntare la bacchetta sull’intruso. Appena James vide Sirius sulla poltrona il suo viso si rilassò e mormorò –Un altro scherzo del genere Alex e ti ammazzo!- poi la consapevolezza che sua sorella era sola in una stanza con un ragazzo si fece strada e le urlò –Fila in camera!- lei alzò lo sguardo e si andò a posizionare davanti a lui, fissandolo negli occhi, sfidandolo. Poi domandò –Come scusa?- fu la signora Potter a intervenire –Alex tesoro vai a letto! Sei stata male ieri…e ti vedo pallida…vai…- lei la interruppe –Sono sempre pallida mamma…vado a letto!- e salì velocemente le scale. La donna sopirò, poi guardò il figlio e l’ospite, aspettando una spiegazione che non venne. Sirius i alzò e si presentò –Signori Potter…sono Sirius Black!- James lo interruppe –Che cazzo ci fai qui Sir?- lui abbassò lo sguardo –Ti volevo solo chiedere se mi potevi ospitare per la notte…sono scappato di casa! Non importa James…lascia perdere…- l’altro lo interruppe, abbracciandolo e disse calmo –Credevo che…con mia sorella…certo che puoi restare Sir vecchio mio! Vero mamma?- la donna annuì –Ovviamente! Puoi trasferirti anche definitivamente qui! Abbiamo un paio di camere libere oppure puoi star con James…come preferisci…- il ragazzo ringraziò, imbarazzato e fece per parlare, ma James lo spinse su per le scale augurando la buona notte a tutti. Sapeva che doveva chieder scusa alla sorella, ma quando passò davanti alla sua camera non ebbe la forza di bussare e proseguì.
   
 
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