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Autore: Mikhi    28/12/2010    1 recensioni
Correre. Correre. Correre.
Dovevano correre, più veloce che potevano, poco importava se la stanchezza prendeva possesso di ogni singolo centimetro del loro corpo.
Poco importava se le gambe davano l'impressione di cedere da un momento all'altro.
Poco importava se la neve, così bianca e fredda, rallentava la loro fuga.
Con un ultimo sospiro afflitto guardò il viso della piccola ed infine la poggiò in terra con dolore, ciò significava abbandonarla, ma se questo comportava la sua salvezza sarebbe stato anche disposto a consumare, a sacrificare la sua vita.
-Che questa eclissi di mezzanotte ti aiuti a vivere bambina mia e che la sua forza giovi alla tua salute ora e per sempre.-
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wizard
Fuga di mezzanotte











Correre. Correre. Correre.
Dovevano correre, più veloce che potevano, poco importava se la stanchezza prendeva possesso di ogni singolo centimetro del loro corpo.
Poco importava se le gambe davano l'impressione di cedere da un momento all'altro.
Poco importava se la neve, così bianca e fredda, rallentava la loro fuga.
Avrebbero protetto a qualcunque costo quella neonata in fasce, una donna dalla chioma scura la stringeva con fare materno contro il suo petto che, con movimenti irregolari, sembrava scandire il ritmo della loro corsa.
Un uomo più alto accanto le cingeva le spalle rassicurandola con brevi ed efficaci parole, incitandola ad aumentare l'andatura che ormai con il passare dei secondi dava l'impressione di rallentare.
In cuor suo la donna non desiderava altro che la salvezza della piccina, quel volto addormentato così pacifico, dolce e troppo pallido per il vento freddo e pungente che inevitabilmente le frustava il volto.
Eppure non vi era altro modo per tenerla in vita se non abbandonarla in quella foresta, in quel posto così lugubre e oscuro le guardie del re non si sarebbero mai addentrate, del resto quegli sciocchi non avevano mai tollerato ambienti del genere.
Il villaggio, o almeno quel che ne restava, non era più zona sicura, tramutato in un cumulo di macerie ardenti e fumanti, cosparso del sangue degli abitanti, delle lacrime dei caduti in battaglia, dalla presenza di quegli immondi e sacrileghi soldati.
Come avrebbero potuto soltanto due semplici esseri umani proteggere una bambina? L'unica soluzione era la fuga.
L'uomo con un fendente basso tagliò di netto alcuni rami che intralciavano il passaggio mentre con le braccia scostava le liane che pendevano dagli arbusti scuri e ricoperti di muschio.
Corsero per un altro breve tragitto con tutte le forze che risiedevano nelle loro gambe finchè la donna dalla chioma scura non si accasciò al suolo priva di qualsiasi energia, le braccia sorreggevano ancora la piccola in fasce, le palpebre spalancate per il terrore ed il cuore che palpitava dolorosamente per l'enorme sforzo appena compiuto.
-Amil!-
Il compagno la raggiunse, nelle sue iridi blu come la notte era tangibile la paura che provava in quell'istante dove tutto sembrava nemico, pronto ad assalirli quando le loro prede sarebbero cadute dinnanzi ai suoi piedi.
La strinse con tutte le sue forze contro il suo corpo, lacrime calde inumidivano le guance così bianche e fragili da sembrare porcellana, il fruscio delle fronde rendeva l'atmosfera inquietante mentre il cozzare delle armi in lontananza dava l'impressione di giungere sempre più vicino.
-N-Non ce la faccio...- singhiozzò con la voce rotta dalla fatica e dal pianto.
Con sveltezza adagiò il fascio fra le braccia dell'uomo rassicurandolo con un mezzo sorriso: -Portala in salvo, ti prego. Una creatura così piccola non merita la morte.-
Con qualche indugio osservò la giovane donna che tremava come una foglia, così debole, senza energie. Avvolse il mantello che aveva sulle spalle contro il corpo gelido della ragazza che, ancora una volta, lo incitiò ad andare avanti.
-Prometto che tornerò.- disse prima di iniziare a correre verso il centro del bosco dove ormai non si scorgeva neppure un barlume di luce, la luna non splendeva nella volta celeste, era un'eclissi di mezzanotte.
Corse ancora per qualche minuto verso la parte più fitta della foresta dove anche la neve faticava a raggiungere finchè anch'esso senza fiato e vitalità non poggiò una spalla contro il tronco umido e vischioso di un albero.
Con un ultimo sospiro afflitto guardò il viso della piccola ed infine la poggiò in terra con dolore, ciò significava abbandonarla, ma se questo comportava la sua salvezza sarebbe stato anche disposto a consumare, a sacrificare la sua vita.
-Che questa eclissi di mezzanotte ti aiuti a vivere bambina mia e che la sua forza giovi alla tua salute ora e per sempre.-












Spazio dell'Autrice.


Salve! Ok, devo ammettere che è la prima volta che mi cimento nello scrivere una storia originale e spero appreziate questo Prologo seppur breve. Da qui non si intuisce molto ma, più avanti, vi saranno chiarimenti.
Spero che vi piaccia :3 Al prossimo aggiornamento!
Mikhi.









 
 
   
 
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