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Autore: dodux96    30/12/2010    1 recensioni
Caco è stata adottata e ora vive con suo padre Mason; Peter è l'amico di famiglia di sempre ma con un segreto nascosto: è un Vampiro... dal giorno in cui Peter rivela a Caco cosa il destino ha riservato anche per lei, ogni cosa cambia: lei è una Cacciatrice...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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 Quell'aula era la più grande che io abbia mai visto: i banchi erano disposti come nelle altre, a scacchiera, solo che erano più grandi e tutti incisi. Come prima solo due posti erano liberi: mi sembrò di vederli vicini, ma dopo mi accorsi che non lo erano; Nick, spingendo la porta per entrare, mi era passato tanto vicino da coprirmi la visuale: per un secondo i nostri nasi erano così vicini che potei sfiorarlo leggermente. Che sia chiaro, lui si avvicinò, io rimasi solamente ferma.
I posti erano così lontani che mi venne male: Nick mi spinse subito sulla sedia del posto più vicino a noi, distante dagli altri, isolato in una maniera terribile, e fece per dirigersi verso l'altro, ma una voce glaciale lo bloccò. Non me ne ero accorta, ma in classe c' éra, ovviamente, anche il professore:era un uomo sulla cinquantina, vestito di tutto punto, ma dalla voce capii che lo avrei odiato per tutta la vita, e che il mio ultimo desiderio sarebbe stato vederlo sacrificato sulla cattedra.
-” Finalmente il signor Maiorum ha deciso di unirsi a noi. Bene.”- la voce era puro concentrato di veleno, e mentre Nick stava per dire qualcosa... -” No. Si sieda al suo posto. Subito.”- sibilò. Cosa poteva fare Nick se non correre all'altro posto? Si muoveva con incredibile agilità tra i banchi e presto arrivò vicino a una ragazza vestita con un cardigan rosa confetto e dai capelli biondi: dei puri raggi di sole. Lei si girò verso di lui: aveva un profilo perfetto, un orecchino sulla parte più alta dell'orecchio e un altro che pendeva dal lobo. Il taglio degli occhi era lineare, il trucco senza ombra di sbavo e aveva un anello sull'anulare destro: lei alzò la mano verso Nick, mentre lo guardava fisso. Lui ricambiò in tutto: occhi fissi in quelli di lei, e le prese la mano, tenendola stretta sul suo banco. Le dita intrecciate...
In quel momento il professore si girò, e potei contemplare quale forma di assurda mostruosità: era orribile, rivoltante. Fissò Nick, la ragazza e poi alzò lo sguardo su di me. Mi guardò in cagnesco e dopo due secondi recitò il mio nome. -” Carlotta Milo. Sei arrivata infine.”-
-” Si...”-
-” Cosa? Non ti ho sentito!”-
-” Si.”- alzai la voce, ma probabilmente fu udibile solo al mio vicino. Forse nemmeno...
Non me ne accorsi, ma il professore in due secondi mi era arrivato di fronte. Sobbalzia dallo spavento, portando con un riflesso automatico la mano al cuore. Avevo ancora gli occhi chiusi quando il matto mi fece sobbalzare di nuovo sbattendo un quaderno sul mio banco. Lo guardai e lo aprii.
-” Qui dentro ci sono dei disegni. Copiali!”- con la testa abbassata annuii e mi piegai verso lo zaino.
-” Non qui! A casa tua! Ora tu resterai ferma a guardare i tuoi compagni.”- oddio. Tutti come presi da una scossa si mossero: inclinarono i banchi, presero foglio, squadretti, matite e quaderno e cominciarono a disegnare. Mi appoggiai al banco spossata dal colloquio col prof, infossando la testa tra le braccia incrociate. Per fortuna la lezione passò velocemente: non sarei riuscita a fissare Nick e quell'altra un minuto di più.
Per finire, alla fine della lezione se ne scapparono via, e Nick mi lasciò sola. Certo, all'inizio volevo che fosse così, però poi.... La considerai un'azione ormai diventata un'abitudine e invece...che stupida... E ora eccoli la, che se ne vanno per il corriodio mano nella mano, e io rimango sola. Arrabbiata nera mi avviai all'uscita, senza degnare nessuno, mi diressi verso la fermata del bus, aprendo l' Ipod. Se solo qualcuno avesse osato rivolgermi la parola, l'intera scuola sarebbe crollata.
   
 
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