Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Miza    06/01/2011    24 recensioni
Ronald Weasley si fece largo tra le ragazzine gridoline e i ragazzi che sghignazzavano.
Raggiunse Hermione Granger, anch'essa intenta a scrutare la bacheca, e allungò il collo per sbirciare oltre la sua chioma scarmigliata.
"A San Valentino, si sa, gli amori sbocciano e si concretizzano!
E allora, perchè lasciarsi sfuggire un'occasione divertente?
Per il mese in cui cade la Festa degli Innamorati, partecipate al concorso...
La Coppia più Bella di Hogwarts!
Inserite un bigliettino con i vostri nomi all'interno della scatola rossa collocata nell'Ingresso.
La proclamazione dei partecipanti questa sera in Sala Grande!"
-Miseriaccia!- mormorò Ron, gli occhi spalancati. -Che...che cos'è questa buffonata?-
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
hp7


Capitolo Settimo





La vita di un sedicenne può essere veramente complicata.
Soprattutto se questo sedicenne frequenta la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Soprattutto se questo sedicenne ha una fidanzata isterica e fa sogni erotici sulla propria migliore amica.
Soprattutto se questo sedicenne si chiama Ronald Weasley.

Quella sera i Grifondoro stavano facendo baldoria nella propria Sala Comune.
Qualcuno cantava a gran voce, qualcuno giocava a scacchi, qualcuno rideva e qualcuno ballava, addirittura.
C'era un'atmosfera allegra e distesa.
Ma non proprio per tutti.
Ron se ne stava sprofondato nella solita poltrona accanto al fuoco, le mani in tasca, lo sguardo perso.
Libri e appunti erano sparsi sul tappeto ai suoi piedi, prove di un pomeriggio di tentato studio.
Ignaro della festante confusione attorno a lui, fissava il fuoco, attonito.
Non si accorse nemmeno della figura che gli si avvicinava.
Harry mosse qualche passo nella sua direzione, fissando incerto i suoi occhi blu. Erano talmente spalancati che le fiamme del fuoco vi si riflettevano dentro.
-...Ron?- chiamò incerto, schioccandogli due dita davanti al viso.
Ron battè le palpebre e alzò lentamente lo sguardo.
-Harry?- ribattè con calma, stiracchiandosi.
Il ragazzo si spinse gli occhiali sul naso. -E' tutto ok? Perchè non vieni a giocare a scacchi con me, Neville e gli altri?-
-Ah, a scacchi...- disse stropicciandosi stancamente il viso pallido -Non so, in realtà sono piuttosto stanco... Ehi, dov'è Hermione?-
Si guardò intorno con la fronte aggrottata.
Harry alzò le spalle -Non so, credo sia ancora in biblioteca...A cena ha detto che doveva concludere un tema...-
Ron annuì, continuando ad allungare il collo in direzione dei compagni.
-Uh...credo che tu abbia compagnia!- ridacchiò Harry lanciandosi un'occhiata alle spalle.
Lavanda camminava verso di loro, un maglioncino a collo alto color prugna molto attillato, i lunghissimi capelli biondi sciolti sulle spalle e un sorrisone luminoso stampato sul viso.
Li raggiunse, salutò Harry e si accoccolò sulle ginocchia di Ron.
-Bè, divertitevi!- il ragazzo, che dovette trattenere una risata di fronte all'espressione rassegnata di Ron, si voltò e si allontanò.
Lavanda si raggomitolo tra le braccia di Ron, posando la testa nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla.
-Ecco dove eri finito, Amorino!- miagolò sbattendo le ciglia cariche di mascara viola.
Ron deglutì, continuando a fissare il fuoco.
-Stasera è un pò stanco il mio Ronron?- domandò lei preoccupata, allacciandogli le braccia dietro al collo.
Ron sospirò -Sì, sono piuttosto stanco, Lav.-
Quando  si accorse dell'espressione ferita della ragazza, si sbrigò a carezzarle i capelli.
-Però se volevi dirmi qualcosa fa pure, ti ascolto!- disse, accomodante.
Il volto della ragazza si illuminò di nuovo.
-Vedi amore, pensavo che è un pò di tempo che non stiamo un pò insieme, noi due. Da soli!-
Esclamò lei, con particolare enfasi sulle ultime due parole.
Ron si abbandonò contro lo schienale imbottito della poltrona.
Sapeva benissimo cosa intendeva Lavanda con "Stare insieme noi due da soli".
Solitamente, seguiva una pomiciata sfrenata.
-Sai... hai ragione, tesoro.- acconsentì, cingendole i fianchi con le braccia.
Lavanda sorrise e si sporse a lasciargli un piccolo bacio sulle labbra.
-E va bene, pomiciata sia. Almeno per un pò avrò di che distrarmi!- pensò Ron schiudendole le labbra con un piccolo morso.
-Oh, nonono Ronron!- ridacchiò lei allontanandosi -Non qui davanti a tutti!-
Ron aggrottò la fronte, perplesso -Ma...è quello che facciamo sempre! Baciarci in Sala Comune!-
Lavanda si alzò in piedi -Lo so tesoro...ma per stasera avevo in mente qualcosa di diverso!-
Gli lanciò uno sguardo malizioso.
Poi lo prese per mano e lo trascinò fuori dalla Sala Comune, oltre il ritratto della Signora Grassa.

*

Hermione si passò stancamente una mano sugli occhi. Aveva passato tutto il pomeriggio in biblioteca, e il tema non era ancora finito.
Quando raccolse la propria borsa e i propri libri, si accorse che lo stomaco le brontolava furiosamente.
Doveva essere ora di cena.
Restituì alcuni manuali a Madama Chips e si allontanò lungo il corridoio buio.
Nonostante fosse ormai quasi la fine di Febbraio, l'inverno quell'anno sembrava non voler finire.
Guardava i fiocchi candidi che danzavano fuori dalle alte finestre ad arco e rifletteva su quanto la neve fosse bella ma malinconica.
I suoi pensieri furono interrotti da un suono ovattato.
Probabilmente era Mrs Purr, la gatta di Gazza.
Ma quando un secondo suono, una sorta di piccolo gemito le arrivò alle orecchie, Hermione si bloccò.
Tese le orecchie, perplessa e allarmata.
Piccoli tonfi e suono di voci sembravano arrivare da non molto lontano.
Partì in direzione dell'origine del suono, svoltando a destra, in un corridoio ancora più buio.
-Sei...sei proprio sicura?- sussurrò una voce affannata -Insomma io non credo che...-
-Oh, sono sicurissima- rispose un altro sussurro. -Perchè...non sei contento?-
Seguì qualche istante di silenzio. Hermione avanzava lentamente, gli occhi sbarrati.
-Sì che sono contento!- rispose la prima voce -E' solo che...-
Una risatina risuonò nel buio -E allora, se sei contento, va bene così!-
Le voci cessarono, e furono sostituite da respiri affannati  e rumori di stoffa sfregata.
Hermione si fermò davanti alla nicchia di una delle armature più antiche di Hogwarts.
Il cuore le pulsava in gola. Le aveva riconosciute quelle voci.
Tirò fuori la bacchetta.
-Lumos.-
 Davanti a lei, due figure attorcigliate trasalirono, sorprese e spaventate.
Ron era seduto sullo scalino di marmo ai piedi dell'armatura.
Aveva la camicia sbottonata, i capelli scarmigliati, gli occhi spalancati.
Lavanda sedeva cavalcioni su di lui.
Il rossetto sbavato, le gambe spalancate, una mano intenta ad armeggiare con la cintura di Ron.
Entrambi la fissarono con occhi vitrei.
-He...Hermione.- mormorò infine Ron, la voce roca e quasi inudibile.
La ragazza non disse niente.
Restò immobile, il viso marmoreo, gli occhi lampeggianti.
-Farò togliere 100 punti a Grifondoro, per questo.- annunciò con voce fredda, abbassando la bacchetta.
-Ma...ma come!- balbettò Ron scansando Lavanda e alzandosi in piedi -E' la tua Casa, Hermione!-
-E purtroppo è anche la tua, Ronald.- rispose lei sprezzante -E io sono un Prefetto. Questo è un comportamento inammissibile e io dovrò farlo presente alla McGrannit!-
Ron la fissava sgomento, la bocca semi aperta -Hermione... ma andiamo...-
-Non voglio sentire una sola parola, Ronald!- sibilò puntandogli la bacchetta al petto -Non una, mi sono spiegata?-
Il ragazzo annuì spaventato, retrocedendo di un passo.
Hermione gli lanciò uno sguardo indecifrabile.
-Mi fai schifo.- disse piano.
Poi spense la bacchetta e si allontanò nel buio.

*


-Ron! Ehi Ron beccati questa!-
Dean Thomas scaraventò una palla di neve sulla spalla dell'amico, che imprecò ad alta voce.
-Miseriaccia, Dean, quella faceva male!- urlò Ron chinandosi a raccoglierne altrettanta.
La lanciò in direzione del ragazzo, che corse via ridendo.
-Ah, mi temono!- annunciò Ron trionfando, voltandosi verso Harry.
Era una mattinata limpida, avevano un paio di ore di buco e si stavano sbizzarrendo con la neve.
Harry ridacchiò, facendo vagare lo sguardo.
-Ehi guarda, Ginny sta facendo un pupazzo di neve!- disse, indicando la rossa a qualche metro da loro. -Andiamo anche noi?-
Ron scosse il capo. -No, grazie. Casomai vi raggiungo dopo. Ora sto cercando...uh...una persona!-
Harry sospirò.
-Allora sbrigati... è dietro alla serra di erbologia!-
Ron lo fissò, sorpreso.
Si beccò una pacca sulla spalla, forse un pò troppo forte, e corse verso le serre.

La trovò seduta su un sasso, avvolta in una grande sciarpa grigia, mentre con la bacchetta faceva fiorire gigli rossi dalla neve.
-Ehi, ecco dove eri finita!- disse ostentando allegria, ma restando a debita distanza.
Hermione alzò il viso, gli lanciò uno sguardo vacuo e tornò a fissare i gigli.
Ron sospirò.
-Ok, ce l'hai con me.-
-Non ce l'ho con te!- sbraitò lei, mutilando i fiori con un colpo secco della bacchetta.
Ron osservò i petali sparsi, trattenendo una risata.
-Va bene, allora non ce l'hai con me.- disse con una scrollatina di spalle.
Regnò il silenzio.
Fu di nuovo lui a romperlo.
-Allora si può sapere perchè fai così?-
Gli occhi di Hermione lampeggiarono e si alzò in piedi.
-Così come?Cosa?? Io non sto facendo proprio niente!- disse stizzita, le braccia saldamente incrociate.
Ron ridacchiò.
-Hermione, lo sappiamo tutti e due che il tuo problema è Lavanda!-
Fu un attimo.
La ragazza si scagliò in avanti e gli diede uno spintone che lo fece barcollare.
-NON ME NE IMPORTA UN ACCIDENTE DI LAVANDA!!ZERO, E' CHIARO???SEI UN ANIMALE!UNA BESTIA!IL SESTO ANNO, PER L'AMOR DEL CIELO, E TI COMPORTI COME SE AVESSI UNDICI ANNI!!!TI DEVI VERGOGNARE RONALD...sei... E NON MI TOCCARE!!!- urlò isterica quando lui le afferrò le braccia.
Si divincolò, gli occhi spiritati, sputando via un ciuffo di capelli che le era finito in bocca.
-Hermione calmati!- esclamò Ron sorpreso, gli occhi spalancati.
-SONO CALMISSIMA!- replicò lei serrando i pugni.
Il ragazzo si avvicinò, allargando le braccia in segno di resa.
Ma lei gli assestò un pugno proprio in mezzo al petto.
-Ehi, mi hai fatto male!- piagnucolò Ron massaggiandosi il punto colpito.
Hermione gettò indietro i capelli, compiaciuta.
Rimasero ognuno per i fatti propri per qualche minuto.
-Adesso ti sei tranquillizzata?- domandò Ron titubante.
Lei scrollò le spalle, infastidita. -Sono sempre stata tranquilla, sei tu che mi importuni!-
-Importunarti!- replicò Ron piccato -Sono venuto a vedere come stavi!-
-Bè, mi hai vista, sto benissimo, oravatteneciao!-
Si guardarono in cagnesco.
Poi Ron fece un passo avanti.
Nello stesso momento Hermione fece un passo indietro.
Lei inciampò nel sasso sul quale era seduta, cadendo sulla schiena.
Ron le precipitò addosso.
-Oh perfetto, ci mancava anche questa!- esclamò lei, tentando di alzarsi.
Ma Ron rimase ben saldo sopra di lei.
I corpi perfettamente aderenti, le braccia di lui ai lati del suo viso per non pesarle addosso, i respiri che si condensavano in nuvolette di vapore.
La guardò dall'alto.
Era così bella, la pelle bianca come la neve che la circondava, le guance e le labbra rosate, i capelli bruni sparsi su quella coltre bianca.
Lo guardò dal basso.
Era così bello, quasi maestoso così stagliato sul cielo azzurro, la stessa sfumatura dei suoi occhi, i capelli rossi scarmigliati, un'espressione attonita sul viso.
I loro occhi si trovarono e imprigionarono.
L'azzurro splendente e il marrone caldo.
Il Cielo e la Terra.
Il gelo della neve sotto di lei, il calore del corpo di Ron sopra di lei.
Hermione tremò violentemente all'idea di questo contrasto.
Quasi senza rendersene conto, allungò una mano fino a sfiorare il volto del ragazzo.
-Hermione- mormorò lui.
Cercò qualcosa da dire, ma non la trovò.
Si limitò a guardarla, completamente perso.
Le sfiorò le labbra con dito.
Hermione tremò di nuovo.
A Ron sembrò che i suoi occhi si riempissero di lacrime.
-Ron... dobbiamo andare.-
Lo disse con fatica, quasi non riuscisse a parlare.
Ron cercò i suoi occhi, ferito, ma lei fissava ostentatamente il cielo, che si stava annuvolando.
Con un sospiro, Ron si alzò.
Le tese la mano, ma lei era già in piedi e si scrollava via la neve dai capelli.
-Ci prenderà un malanno- osservò, indicando il giubotto zuppo del ragazzo.
Ron scrollò le spalle.
-Ne varrà la pena.-
Iniziò a nevicare proprio nell'istante in cui rientrarono nel castello.
Zuppa, infreddolita, stordita, Hermione avrebbe avuto proprio bisogno di un bagno caldo.
Invece rimase a fissare la tormenta che imperversava fuori dalla finestra del suo dormitorio, con gli abiti gocciolanti.
Ne varrà la pena?








--------------------------------------------------*

Questo capitolo è un'altro dei miei parti di mente notturni xD
Allllloooooraaa la seconda parte mi è piaciuta da matti, e spero sia lo stesso per voi ^^
Volevo ringraziarvi di cuore per tutto il vostro affetto, davvero, siete fantastici <3
Inoltre vi annuncio che mancano solo 2 capitoli, e mi sto già arrovellando per trovare una nuova storia! xD
Vi saluto bacio abbraccio blabla eeeee COMMMEENTIIIIIIINO? *_*
XD
Minnieinlove

   
 
Leggi le 24 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Miza