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Autore: Ellens    07/01/2011    11 recensioni
- Evans, le bugie non le sai dire- ridacchiò.
- Non mettere in risalto i miei difetti, Potter, potrei buttarmi a terra e iniziare a piangere-
- Sarebbe una giornata memorabile-
- Non credi che lo sia già? Un'altra opportunità simile quando ti ricapita?-
- Evans, la modestia dove l'hai lasciata?- disse lui, adocchiando il locale.
- Al castello, con la tua, stanno facendo amicizia-
- Perchè non seguiamo il loro esempio?- chiese a bruciapelo, mentre finalmente entrava ai Tre Manici di Scopa e si sedeva ad una sedia.
Ero sul punto di rispondere che noi non avremmo mai potuto farlo, perchè, come già ribadito, eravamo nati per odiarci, ma le parole mi morirono in bocca: la verità era che quella era una grande sciocchezza.
- Perchè è troppo difficile?- tentai, infine.
- Potremmo provarci-
- Ma non sarebbe divertente, Potter-
- Non lo sarebbe, hai ragione- convenne lui, ordinando due burrobirre.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I, Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Ormai tra me e Potter la situazione era diventata altalenante

Capitolo 6

 

Ormai tra me e Potter la situazione era diventata altalenante.

Alternavamo momenti d'odio profondo a momenti di pura indifferenza a momenti in cui lui si professava cambiato drasticamente.

Dopo quell'infausto giorno in cui lui mi baciò, le cose continuarono a prendere una strada tutta loro: Mary e Black cercavano sempre con più noncuranza di nascondere la loro storiella ormai sconosciuta probabilmente solo a Silente.

Li vedevi infiltrarsi in aule abbandonate e non uscirne per ore, tanto che dovetti a malincuore accettare la situazione, a patto che davanti a me non si scambiassero effusioni troppo esplicite e disgustose; mi sfogavo quindi con Emmeline, andando avanti per ore a parlare del fatto che la mia migliore amica stesse con il migliore amico di quell'energumeno di Potter, finché Emmeline non iniziò ad insinuare che fossi solo gelosa e avessi bisogno di un rapporto di amore profondo e passionale con James, costringendomi quindi a sfogarmi da sola davanti allo specchio del cesso.

 

Quel mercoledì di metà ottobre me ne stavo seduta calma e interessata ad un tavolo della biblioteca sfogliando un libro sugli Incantesimi Avanzati, quando qualcuno si sedette accanto a me.

Alzai impercettibilmente lo sguardo, scrutando Sirius Black che apriva un mattone di Trasfigurazione e iniziava a leggere a bassa voce.

- Potresti leggere nella tua mente? Grazie-

- Non capisco se leggo in silenzio. Grazie-

- Probabilmente tu non capisci e basta-

- Credi di essere più intelligente di me?-

- Credi di essere simpatico, Black?- dissi infine, voltandomi e piantandogli gli occhi addosso - Che vuoi?-

- Voglio parlare-

- Lo stiamo facendo-

- Bene, allora parliamo di Mary-

- Ho già detto a lei che mi sono arresa. SE ha intenzione di spezzarsi il cuore lo faccia pure, io l'ho avvertita-

- Non voglio spezzarle il cuore, Evans, perchè sei così presuntuosamente certa  che io sia sempre nel torto?-

- Non è forse vero?-

- No-

- Tu sei peggio di Potter che se ne va in giro dicendo di essere davvero cambiato-

- E quando l'ha fatto?-

- Ad Hogsmeade, per esempio, senza contare le innumerevoli occhiate da cane bastonato che non fa altro che lanciarmi-

Black ci pensò un attimo - Ah, ma credo sia un altro modo per abbordarti-

- Comunque sia, se vuoi stare con Mary stacci, non vi fermerò, ma sappi che se esce una sola lacrima dai suoi occhi a causa tua, tu sei un uomo morto-

Lui annuì; per una decina di minuti restammo in silenzio, infine s'alzò e si diresse verso l'uscita. A metà strada, però, si voltò e tornò da me - Dovresti dargli una possibilità, però-

- A chi?-

- A James-

- Ma se mi hai appena detto che tenta solo d'abbordarmi- iniziai scettica.

- Ah, be', sì, ma ci si mette d'impegno, te lo assicuro-

 

 

 

* * *

 

 

 Entrai nell'aula di Pozioni in anticipo di cinque minuti, come al solito.

Lumacorno era seduto alla cattedra sfogliando la Gazzetta del Profeta, la fronte corrugata e le grosse dita sudaticce.

- Salve professore- salutai sedendomi al mio posto. Amavo quell'aula, era il posto perfetto, quello che più preferivo in assoluto, subito dopo il mio letto.

- Oh, signorina Evans, salve- tossì un attimo, poi alzò la voce - Ha... Ha letto? Delle morti, intendo, ha letto?-

Il mio cuore ebbe un tuffo: ogni giorno andavo a dormire ringraziando il cielo che la mia famiglia fosse ancora intera; ogni giorno era un miracolo che non avessi qualcuno da rimpiangere, qualcuno di cui avere nostalgia.

- Se ne legge ogni giorno, ormai-

- Oh, certo, certo. Mi dispiace molto, i babbani sono innocenti, dopotutto-

- Anche i maghi, o per lo meno, la maggior parte, sono innocenti-

- Certo, certo-

Intanto l'aula s'era riempita e accanto a me aveva preso posto Lens.

- Ciao, oggi non mi hai aspettata-

- Sì, sono passata in biblioteca- spiegai, mentre Lumacorno dava le istruzioni per un Elisir elimina bruciature.

- Ehm, Marlene?-  James Potter, da dietro, bussò sulla spalla della mia amica.

- Sì?-

-Mi cedi il tuo posto?-

Che? No!

- No, Potter, resta dove sei-

- Voglio solo parlare un attimo-

Lens, che naturalmente non capiva il mio dolore, prese il suo calderone e si posizionò accanto a Remus, visibilmente sollevato e speranzoso di portare per una buona volta a termine una pozione ben fatta; Potter, felice e sorridente si piantò accanto a me, poggiando le mani sul calderone e prendendo ad osservarmi.

- Che hai da guardare, Potter?-

- Sei particolarmente bella oggi, sai, Lily?-

- Non sei cambiato più di tanto, James, eh- dissi, ricordandomi ciò che aveva detto Black.

- Sono oggettivo, Evans-

- No, sei pedante-

- Evans- iniziò lui mescolando l'intruglio nel calderone- che devo fare con te? Provo a cambiare e non ammetti il mio sforzo, torno ai soliti approcci e mi rifiuti...-

- Hai mai pensato che io non voglia davvero uscire con te?-

- Ovviamente no-

Sospirai; la situazione era davvero tragica.

- Potter, dimostrami che sei cambiato davvero-

Lui meditò un secondo - Se te lo dimostro uscirai con me?-

- Va bene- acconsentii. Naturalmente non avrei mai ammesso il suo cambiamento: il gioco era fatto.

- Facciamo una cosa, Evans: ora ti farò delle domande, rispondi sì o no-

Non mi sembrava una cosa insidiosa, quindi annuii.

- Hai visto la mia nuova uniforme?-

Gli lanciai un'occhiata, notando che effettivamente ne portava una nuova fiammante.

- Sì-

- La trovi diversa?-

La scrutai di nuovo: aveva effettivamente delle pieghe diverse dalle mie: probabilmente la madre gli aveva fatto qualche ritocco.

- Sì-

- E le mie nuove scarpe?-

Osservai le sue nuove scarpe nere lucide.

- Sì-

- Quindi, indosso vestiti diversi da ieri?-

Non avendo neanche più tanta voglia di pensare alle sue inutili domande, risposi sì senza ragionare.

- Mi sono cambiato, quindi?-

- Sì-

- Perfetto, allora sabato prossimo ci troviamo davanti all'entrata principale-

Cosa?

- Cosa?-

- Tu hai detto che saresti uscita con me se fossi cambiato, e io oggi mi sono cambiato-

- Io.. io non intendevo quello!-

- Hai detto sì, Evans, il gioco è fatto-

Che gioco schifoso.

 

 

 

- Esco con Potter-

Nella camera calò il silenzio.

Emmeline, che prima si lavava i denti, fece cadere a terra lo spazzolino, Mary si voltò a guardarmi preoccupata, Alice e Marlene smisero di lanciarsi i cuscini che fino ad un secondo prima volavano per la stanza.

- Tu cosa?-

- Esco con Potter. Mi ha fregata-

Mary si mise a sedere accanto a me, circondandomi le spalle con un braccio - Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno, tesoro. Ora, sgancia i soldi-

- Ehi, la scommessa finisce a fine anno. Ho tutto il tempo per scaricarlo-

Mary s'alzò iniziando a misurare la stanza a grandi passi - E hai anche tutto il tempo per riprendertelo, no?-

- Senti, chiariamo le cose, esco con lui semplicemente perchè mi ha incastrata, la cosa inizia e finisce qui-

- No, Lily- s'intromise Alice, sedendosi sul bordo del mio letto - La cosa è iniziata al primo anno e finirà... be', non finirà proprio-

Perchè mi ero scelta delle amiche stupide e cocciute?

Andata a letto un'ora dopo, continuai a rigirarmi tra le lenzuola assillata da un dubbio: una voce acuta e squillante, molto somigliante a quella di Mary, continuava a ripetermi che la cocciuta ero io.

 

 

Il giovedì mattina passò calmo e placido, abbastanza noioso e insignificante.

Bighellonavo nei corridoi aspettandomi che qualcuno infrangesse le regole, non avendo un gran che da fare; Trasfigurazione era filata liscia come l'olio, Difesa Contro le Arti Oscure altrettanto, e Potter, stranamente, non mi aveva rivolto la parola.

Ero dunque nella pausa prima di Storia della Magia, che setacciavo i corridoi del secondo piano, gremiti di ragazzi apparentemente innocenti.

Mi sentivo quasi in colpa nel provare dei dubbi sulla loro innocenza, quando, improvvisamente, qualcuno mi prese di peso e mi chiuse in un'aula abbandonata.

Sentii il rumore della porta rinchiudersi alle mie spalle e le voci di Remus Lupin e Sirius Black che riempivano il silenzio della stanza.

- Siete pazzi? Che volete?- chiesi, prendendo la bacchetta e sussurrando Lumos.

Era una giornata buia, il sole faticava a farsi strada tra le nuvole e l'aula era pressoché inondata dall'oscurità.

- Evans, ti ricordi la scenata che mi hai fatto per Mary, no?- iniziò Sirius.

- Certo, ma che c'entra ora?-

- Lily, non puoi prendere in giro James. Seriamente, non permetteremo che tu ci esca per scaricarlo il giorno dopo. Ci rimarrebbe davvero male, Lily,  ci spera realmente, non puoi illuderlo- spiegò Remus.

- Cosa? Io non voglio illuderlo, punto primo, è lui che mi ha costretta, punto secondo-

- Bene, allora tu va da lui e annulla l'appuntamento-

- Perchè dovrei?-

- Perchè tu lo faresti stare male-

- Non voglio farlo stare male-

- Allora disdici l'appuntamento-

Ciò che mi dette fastidio fu proprio quello: nessuno poteva darmi ordini, nessuno mi avrebbe costretta a fare qualcosa se io non avevo intenzione di farla.

- No- m'impuntai - sabato uscirò con James-

- Evans, non fare la cocciuta. Lo faresti star male-

- No, invece-

- Lily, lui ci tiene a te, forse sin troppo anche se non lo da a vedere, lo feriresti uscendoci un giorno e scaricandolo il giorno dopo...-

- ... Sappiamo che farai così, Lily, tu non hai intenzione di uscire davvero con lui-

Sentii il sangue salirmi alla testa.

- E voi che ne sapete?-

- Lo hai ripetuto per sette anni, fai un po' te-

- Evans- Sirius mi guardò negli occhi- ti ricordi la scenata, no? Non volevi che Mary ci stesse male, non volevi che la facessi soffrire. Ora ti chiedo io di non fare soffrire il mio migliore amico-

- Ma alla fine vi ho lasciati liberi. a vita è la vostra-

- Ma io a Mary ci tengo davvero, Lily, davvero. Tu...-

- Chi ti ha detto che io non ci tenga?- dissi infine, rossa in faccia.

Oh cazzo, che avevo detto?

Sirius aprì la bocca, Remus alzò un sopracciglio.

Oh cazzo, che avevo detto?

- Tu... cosa?!- iniziò Sirius, alquanto scioccato.

Io mi divincolai senza difficoltà e me la squagliai, tuffandomi nella folla di studenti e correndo verso la capanna di Hagrid.

Dovevo parlare con lui, lui era imparziale e giusto.

Mentre mi dirigevo a grandi falciate verso il guardiacaccia, un pensiero mi frullava convulsamente in testa: mentre urlavo quella frase insensata in quell'aula semibuia davanti ai migliori amici di Potter, la tremenda sensazione di crede davvero a quelle parole  mi aveva invasa.

 

 

 

   
 
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