Chiazze bianche.
Cosa avrebbero detto gli altri?
Avrebbero notato quel cambiamento?
L'avrebbero insultata come al solito, provando a farle capire che l'unico destino che li attendeva è quello di una vecchia e zitella maghinò?
Forse.
Sapeva benissimo che sole due persone si sarebbero divertite nel farle notare la sua inutilità.
E quelle si stavano avvicinando lungo il corridoio del treno.
Il primo, alto e aggraziato camminava sprezzante con la bacchetta in mano divertendosi a lanciare spruzzi di fuochi d'artificio a chiunque osasse guardarlo.
L'altro più basso e quasi ranicchiato su di sè, osservava i vari studenti con aria superiore.
Eccoli, Blaise Zabini e Theodore Nott.
E proprio come aveva pronosticato il primo si fermò davanti al suo sportello aperto.
-Ma guarda qui, la cara Bullstrode porta gli occhiali!- la schernì.
Nott la fissò con aria divertita, quasi come fosse un fenomeno da baraccone patetico.
Millicent rimase in silenzio e tremante si alzò.
-Certo che questo modello proprio non ti dona...Sembrano due vecchi rami secchi. Vecchi e luridi quanto te, ver...-
Non fece in tempo a finire la frase perchè Millicent chiuse la porta della cabina con uno scatto violentò che fece tremare i vetri.
Si sedette pesantemente sul sedile e cercò di trattenere le lacrime.
Gli occhi, però, altro non riflettevano che le chiazze bianche e salate del vetro.
Ancora una volta sentì la sconfitta bruciarle la gola.
Ancora una volta aveva perso.