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Autore: CatcatKhad    09/01/2011    7 recensioni
Tutti umani.
3 ottobre 1893, Londra, Inghilterra. Di fronte al cancello della dimora del dottor Cullen, tre sorelle e la loro zia avevano davanti un'opportunità che avrebbe cambiato la loro difficile e sofferta esistenza. Riusciranno a trovare finalmente la pace tanto agognata, o si ritroveranno in un intreccio famigliare scomodo e proibito? E l'arrivo di una piccola creatura, potrà riportare la pace in quella casa?
Tratto dalla storia:
"Ero un treno in corsa. I miei passi lenti, strascicati sul ciglio del marciapiede, compensavano la velocità dei miei pensieri, delle mie emozioni. Un battito, seguito da un altro più debole. A ricordarmi che da quel momento non sarei mai più stata sola."
Genere: Erotico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Bondage, PWP, Tematiche delicate | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Pov. Esme

Ero contenta come non mai.
Vidi le mie adoratissime figlie andare ognuno dietro a un ragazzo, e la commozione salì.
Beh, ero felice di essere riuscita a trovare questo lavoro per me e per loro, e non come quello di prima.
Perchè, piuttosto che tornare a fare quel lavoro, avrei preferito morire di fame.
Un ragazzo mi chiamò, destandomi dai miei pensieri, e lo seguii per i corridoio che portavano alla stanza del signor Cullen.
Da quello che avevo capito, erano cugini di secondo o terzo grado del Re in persona, e contavano molto nella società di Londra, e in generale di tutta l'Inghilterra.
Continuammo a camminare ancora per un po', fino a che non arrivammo nello studio.
Bussai, prendendo il vassoio con la colazione e entrando con passo deciso e con un sorriso stampato in faccia.
- Buongiorno sig. Cullen. Sono la sua nuova cameriera, e anche dama di compagnia, vi ricordate? - Dissi, posando delicatamente il vassoio sulla scrivania di legno davanti a lui.
- Certo che mi ricordo! Benvenuta. Allora, ti chiederei di portare questo messaggio al cocchiere, giù in salone, e poi torna qui. - Disse, con un sorriso.
Era gentile, un angelo in confronto al mio ex-padrone.

Scesi immediatamente di sotto, consegnando quel messaggio al cocchiere, poi tornai sopra.
- Bene, perfetto. Ora, ti prego di cambiare le lenzuola e rifare il letto, poi andiamo di sotto.

A fine giornata, nella camera delle ragazze.



Pov. Alice

Passarono le ore, e finalmente finii il mio turno.
Quasi volai verso la mia camera, arrivando davanti alla porta a tempo a Rose e Bella.
Aprii, e mi buttai sul letto.
- Ragazze.. Come è andata? - Chiesi, con la testa affondata sul cuscino.
- Guarda, uno schifo.. Voi? - Disse Rose, con la voce stravolta.
- Be, a me è andata bene.. E tu, Aly?- Disse Bella, sedendosi accanto a me.
- Pfff.. Non molto bene, Jasper non faceva altro che ghignare, spaventandomi seriamente. E poi, mi ha fatto pulire il box del suo cavallo. E io ho il terrore dei cavalli, cioè dei cavalli maschi. I cavalli femmine di solito sono calmi, più o meno, ma quelli maschi.. Porca miseria! - Dissi, sconsolata.
- Alice.. Io ho sgobbato come un mulo.. E solo in camera.. Non mi parlare delle scuderie.. E in più, Emmett era simpatico come un dito piantato nello stomaco. Ecco. - Affermò convinta Rose, facendomi ridacchiare.
- Beh, con me Edward è stato molto gentile.. Mi dispiace per voi.. - Disse Bella, abbassando la testa.
- Beh, tesoro, tu non hai mai avuto la faccia da sgualdrina come noi. E questo è un bene, anche perchè se prima non fruttava, ora frutta molto di più. - Disse Rose.
- Ma.. Rose! - Urlai, ridendo come una pazza.
- Accidenti, Aly, è vero! Non dirmi che noi non abbiamo la faccia da sgualdrine, perchè non è vero! Beh, se no non avremmo avuto tutto quel successo, anche se non era proprio una cosa bellissima eh.. - Disse Rose, con una nota sarcastica nella voce.
- Confermo.. - Dissi.
Sospirai; Bella si alzò e andò alla finestra.
- Ragazze, voi pensate ci troveremo bene nei giorni a venire? - Ci chiese poi, sempre con lo sguardo rivolto alla finestra.
Rimanemmo un po' in silenzio; Rose si alzò e la raggiunse.
- Non lo so.. So solo che ora è meglio se andiamo a dormire, domani ci tocca il turno completo, e non possiamo farlo come zombie! Buonanotte.. - Disse, poi si cambiò in fretta e andò a dormire.
Anche Bella, si spogliò e andò a letto in biancheria.
Io invece, mi cambiai ma uscii nel piccolo poggiolo della camera, seduta sullaringhiera.
Eravamo al primo piano, per cui non avevo da temere.
Sospirai; indossavo la mia camicia da notte, era cortissima e attillata, come piacevano a me.
Guardai di sotto: per essere al primo piano non era per niente alto.
Mi venne un'idea, così mi aggrappai alla ringhiera scendendo lentamente fino ad arrivare al limite, così mi mollai e caddi in piedi a terra.
Mi guardai un attimo in giro, poi mi incamminai verso il giardino-parco della villa.
Era estate, e vestita così stavo benissimo, e comunque la usavo anche al locale.
Non dovevo ripensare a quel periodo, non mi andava di causare di nuovo problemi alla mia famiglia per i miei incubi notturni, tutte le sere, o di finire quasi a non riuscire ad andare avanti, non potevo farlo.
Mi sedetti su una panchina.
Avevo i piedi nudi, accidenti! Mi ero dimenticata le ciabatte, però non avevo ancora trovato schegge o cose del genere.
Al massimo avrei avuto male per un po', ma suvvia, cosa avrebbero potuto farmi un paio di schegge di legno?
Sospirai, osservando le stelle e cercando di trovare un legame tra loro, immaginario.
Tirai su le gambe, incrociandole e sospirando.
Mi sentii poggiare una mano sulla spalla, e mi girai di scatto terrorizzata.
Era Jasper.



Pov. Rose

Avevo visto chiaramente Alice scendere dal poggiolo, ma era abituata a farlo, in più la finestra era così bassa a quel piano che ce l'avrebbe fatta anche nonna Iris.
Ero curiosa di sapere cosa stesse facendo però, infondo non avevo sonno e Bella dormiva da un pezzo, quindi l'occasione era ghiotta e nessuno mi avrebbe impedito di fare ciò che volevo.
Mi alzai e mi avvicinai alla finestra, spiandola. Avevo tirato la tenda davanti a me per non essere vista, ma era così intenta a osservare il cielo che non si sarebbe accorta comunque di me.
Si era seduta su una panchina, ma poi era arrivato Jasper, e le sue intenzioni non mi sembravano così tanto docili.
Cosa voleva da lei? Sperai nulla di brutto, non potevo immaginare come aiutare Alice se si fosse trovata in una situazione poco piacevole.



   
 
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