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Autore: crazyfred    09/01/2011    14 recensioni
da "London Calling": "Sempre che ci resterà tempo per parlare ..." aggiunse. Adorava provocarmi anche nei momenti meno opportuni. Ma aveva ragione, ero stanca, e non avevo la forza per stare dietro alle sue malizie.
"Non vedo l'ora" mi lascia sfuggire, lasciando che racchiudesse in se un mondo di significati. "Non vedo l'ora ...." ripetè lui "I love you baby" "I love you too, dude".
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata ragazze con una nuova storia. Più precisamente con una raccolta di one shot, che non avranno un aggiornamento più o meno regolare, ma seguiranno l'andamento della mia ispirazione.
Spero abbiate la pazienza di seguirmi e prometto che cercherò di farmi viva il più spesso possibile.

Questa prima shot non ha a che fare con le mie prime storie (Canto di Natale e The Best Day) ma si ispira a quella che è la vita vera dei nostri beniamini: in questo caso la loro partecipazione ai PCA della settimana scorsa.

Buona lettura e commentate!!!!









And so They Kissed







Just Try



"Amore mi dispiace..."
"Mi dispiace un paio di palle Kris, non c'era bisogno di strusciarsi a Taylor in quella maniera e il braccio per aiutarti a salire le scale ce l'ho pure io!!!"
"Dai Rob!!! Non mi dire che sei geloso di Taylor...è un amico lo sai benissimo!!! ...e poi se ti dava fastidio avresti anche potuto dirmelo!!!"
"Sarebbe cambiato qualcosa? Avresti fatto di meno l'ochetta?"
non rispondi e abbassi la testa...sai benissimo che ho ragione io...e sai anche che ho risparmiato le parole, avrei potuto essere meno generoso ed un usare ben altri sostantivi per descriverti.
"E cosa avrei dovuto fare secondo te?" mi rispondi a testa alta.
Ma io per una volta la alzo più di te:"Ad esempio potevi evitare di fingere che non stiamo insieme. Non ha più senso Kris...facciamo ridere!"
"Lo sai che io non sono quel genere di persona..."
"che genere Kris? no, sinceramente non lo so...non capisco cosa ci sia di così sbagliato ad avere un ragazzo e ad andare con lui in giro"
"io non vendo la mia storia alle telecamere"
"qui non stiamo parlando di fare un reality show sulle nostre vite ...santo cielo sei proprio di coccio...si tratta di smetterla di vivere come se fossimo dei fuggitivi!!!"

....


Mi hai chiesto di esserti vicino, perché non volevi andare davanti a tutta quella folla da sola con Taylor. Vi volete bene, ma non è di lui che hai bisogno, non ti aggrappi a lui se vacilli, non sono i suoi vestiti ad essere ridotti a stracci ed indossati al mattino mentre con un bacio gli sfiori le labbra e lo svegli per andare sul set.
No. Quelle labbra sono le mie, così come le magliette e anche quelle braccia, verso le quali corri a fine giornata, non paga di tutte quelle volte in cui ti ho stretta sul set, e aspiri il mio odore affondando il tuo visto sul mio collo, come una drogata in crisi d'astinenza davanti ad una pista di coca.
Lo so che mi ami, me lo ripeti tutte le sante mattine, quando sei troppo stanca per alzarti dal letto alle 5 o quando è il giorno di riposo e, una volta ogni tanto, è il sole del mezzogiorno a farci da sveglia. Me lo ripeti a sera, prima di cadere nei sogni più profondi, dove ogni sera prego di essere a farti compagnia, quando vuoi che la tua schiena e il mio petto si incastrino e le mie braccia ti stringano quasi a levarti il respiro.
Me lo ripeti quando sono stanco di fuggire, stufo della vita che facciamo; e me lo dici quando ti tratto male, come ho appena fatto.
Dovrei essere contento, finalmente questa giornata di merda sta per terminare. Iniziata male, finita se possibile peggio.
Ma non ce l'ho con te.....è che proprio mi faccio schifo da solo. Ti ho trattata come non avevo mai fatto prima. quel che è peggio è che lo fatto dando spettacolo di me stesso davanti ad altre persone, sebbene abbastanza intime, su questo stramaledetto jet che ci sta riportando in Louisiana e che a forza di sballottolare mi sta dando la nausea. No, non avevo mai sofferto prima di mal d'aereo, ma la verità è che il cicchetto che ho mandato giù per calmarmi non è stato esattamente un toccanasa.
Ora sei un paio di sedili davanti a me, seduta vicino al tuo amico, e guardi fuori dal finestrino, muta, con un polso che ti tiene la testa, l'ipod alle orecchie per estraniarti dal mondo; sono convinto che hai anche quel faccino delizioso tutto imbronciato. Non imbruttirlo per me; credimi Kris, non ne vale la pena, sono solo un coglione di cui hai avuto la sfortuna di innamorarti.
E io pure ti amo, lo sai, ma mi accorgo sempre di più di quanto non ti merito. Riesco a rovinare tutto, sempre, con la mia coglionaggine, e ti porto con me nel baratro. Forse soffro di disturbi della personalità o qualcosa di simile....credi che abbia bisogno dello strizzacervelli? è una possibilità che non escluderei amore mio. Non è possibile alternare momenti di amore pure, alto ed incondizionato, a momenti di estrema follia, che fanno buttare all'aria tutto quello che abbiamo costruito.

Non dovevo esserci stasera, su quel palco, con te, tanto non avrei vinto nulla, mi era già stato annunciato, ma sapevo che invece tu avresti vinto, e volevo esserti vicino. Cosa più importante, tu mi hai detto: "Ti voglio con me". Ed io da brava marionetta, quale sono tra le tue mani, ho radunato i miei quattro stracci e ti ho seguita. Tu la mia dea, la mia diva ed io il soldatino di piombo che ti seguirà all'infinito.
Ma poi qualcosa è andato storto, non certo come avevo previsto. D'un tratto nella grande sala del teatro ti sei girata verso di me e a causa della musica ad alto volumi mi hai gridato: "Mi faccio accompagnare da lui sul palco". E mi hai sorriso. Pensi che basti un sorriso per farmi passare la rabbia che sta montando su? Beh sì...in effetti basta. Non so come ci riesci ma su di me hai anche questo potere, malefica strega ammaliatrice. Ed io rimango impassibile mentre ti vedo salire sinuosa quella gradinata. Ma vorrei essere lì con te e allora, in un gesto del tutto involontario, scatto sulla poltrona e mi protendo verso di te per guardarti meglio, bella come sei, per sentirti meglio. E per piangere; sì hai capito benissimo. Quel coglione del tuo ragazzo piange a vederti su un palco a ricevere un premio. Mi dici sempre che dovrei darmi una calmata perché hai paura della mia reazione quando e se vincerai un'Oscar. Certo che lo vincerai, non ho dubbi su questo, e quel giorno sarò li seduto al tuo fianco e, non ci saranno santi che tengano, io ti porterò su quel palco e griderò: questa è la donna che amo e sono orgoglioso di lei. Nell'attesa di quel giorno lascio che siano i miei occhi a parlare per me, so che non mentirebbero mai. Come potrebbero farlo del resto se sono stati stregati per primi.
E tu così, strega e biancaneve allo stesso tempo, continui nei tuoi giochi da gattina innocente. Mi guardi e sorridi e sai che mi hai in pugno.
Io ti ho dedicato uno dei miei premi, tu dici che non ce la fai, che ti si legge in faccia se stai mentendo o nascondendo qualcosa quindi è meglio che stai zitta. Ma nella mia testa le domande iniziano a prendere piede più prepotenti: nascondere cosa? è una cosa così brutta l'amore, da dover essere nascosta? Oppure bisogna andarne fieri in un mondo che va allo sfacelo?
Io opto per la seconda, ma tu razionale fino al midollo mi ricordi quante volte ci hanno perseguitati per avere anche solo una foto mentre entravamo in un taxi. Ed io vorrei ricordarti di tutte quelle volte che abbiamo fatto l'amore in vacanza sulla nostra isola e che bello andare in giro tenendosi per mano e fregandosene se qualcuno ci avesse visti.
Ma queste cose te le ricordi solo quando ti fanno comodo, ora ci sono le telecamere e tu mi tratti come se fossi l'ultimo arrivato, facendo mille passi da gambero, come quando si era in giro per l'Europa a presentare New Moon e a me toccava fare la ruota di scorta e lasciare che Taylor ti abbracciasse.
Allora mi prendevo la rivincita in camera da letto e potrei farlo ancora, e lo faccio, ma sinceramente ne ho le scatole piene di andare avanti così perché sono quasi due anni che siamo insieme cazzo e posso contare sulle dita di una mano le occasioni cui ci siamo potuti comportare veramente come dei fidanzati.
Sì, ho usato la parola fidanzati, hai capito bene. Ti voglio sposare...ti sposerò. Domani, tra una settimana, dieci anni, non lo so, ma una cosa è certa: tu sarai mia per sempre.
A meno che non deciderai che stanotte sono stato troppo coglione e non vorrai più vedermi; lo capisco, è giusto che la pensi così, me lo merito.

Ma è che per la prima volta un po' mi hai deluso. Non pensavo ti costasse così tanto  e pure c'eravamo quasi, perché tornare così indietro? Cos'è che ti fa paura? Ho bisogno di sapere...altrimenti come ti aiuto?
Mi fermo un attimo a pensare: cos'è che ti ho chiesto poi, la luna? Ti ho chiesto di essere una di quelle coppie finte da copertina, tutte baci e coccole davanti ai fotografi, ed estranee lontano dal tappeto rosso? Ho troppo rispetto per te, non mi permetterei mai.
Ti ho chiesto forse di baciarmi appassionatamente prima di salire sul palco a ritirare il premio? Non mi risulta; so che per te è una gesto troppo privata e personale, per essere profanato in pubblico.
Volevo semplicemente toccarti, sfiorarti la mano e magari, osando un po', intrecciare le nostre dite; tu sei mia, avrei sussurrato al mondo, e non sarebbe stato uno scandalo per nessuno, solo una conferma del nostro grande amore e della nostra tradizionale discrezione.
E invece cosa abbiamo dimostrato: che tu sei algida ed io sono il cagnolino che porti al guinzaglio. che fa quello che tu ordini, a testa bassa.
Sai le malelingue quanto staranno ricamando sopra ogni singolo movimento. Tu dici che non te ne frega, che sai quali sono i tuoi sentimenti: e allora perché te ne freghi tanto di non apparire insieme a me in pubblico?
Ho capito e sostenuto le tue ragioni per tanto tempo, la tua voglia di capire se stavamo facendo la cosa giusta, la volontà forte di proteggere la cosa più importante che avevi: noi. E non puoi capire quanto mi hai reso orgoglioso per questo. Ma ero convinto che il vento stesse cambiando, che avevi deciso di far vivere alla nostra storia un capitolo nuovo, più normale, più reale. Ed invece non ho capito un bel niente, non ho capito te.
O forse non ho capito me stesso; scopro di avere esigenze diverse dalle tue ogni giorno che passa, e prego che questo non ci porterà ad avere delle fratture.

Mi hai rinfacciato di essere stupidamente geloso di Taylor, ed di non averne motivo. Lui non ha colpe, gli voglio bene come un fratello minore, un cuginetto con cui giocare e fare gli stupidi; ma non mi chiedere di sorridere se lui può concedersi libertà con te, che io non ho.
Le mani le hai, potevi sistemarti da te il vestito; i tacchi li hai sempre portati, le scale potevi salirle da sola. Che bisogno c'era di spalmarsi su di lui a quel modo?
Sono geloso, mi chiedi? Sì sono geloso marcio. Sì anche di Taylor.
Perché mi chiedi? Perché sei mia...e ti amo.

E non posso permettermi il lusso di perderti, perché sei il mio sole, e se non c'è il sole non c'è vita. So benissimo che questo non è un banale litigio, di quelli che basta chiederti un bacio perché abbia già dimenticato tutto. Questo ti è rimasto dentro, ti ha toccata e ferita nelle corde più profonde
Probabilmente perché quello che avevo da dirti aveva un fondo di verità; ma non mi interessa avere ragione...e averti lontana. Che me ne faccio?

Aspetto che l'aereo atterri e che ti avvicini a me, che sono seduto vicino all'uscita. Non puoi scapparmi. Aspetto che Taylor si sia allontanato e mi piazzo davanti a te, pretendendo di portare il tuo ...il nostro... zaino. Ci fanno salire nell'auto blindata che ci riaccompagnerà a casa e tu porti ancora avanti il tuo silenzio, a malapena mi hai sfiorato col tuo sguardo mentre ti aiutavo col bagaglio. Mi chedo fino a quanto andrà avanti questa sceneggiata. Lo so, siamo entrambi orgogliosi, ma in ballo c'è qualcosa di troppo grosso e i nostri caratteracci per una volta dovremmo lasciarceli alle spalle...ma continui a non rivolgermi la parola e a guardare fuori dal finestrino, con le orecchie ancora occupate dalle cuffiette; probabilmente non stai ascoltando musica, come al tuo solito, ed è semplicemente il tuo modo di dirmi che non vuoi sentirmi e mi arrendo sul mio lato del sedile, aspettando un momento più propizio per riprendere la conversazione.

mattino dopo

Ti guardo mentre dormi; è una tentazione troppo invitante a cui non so resistere. Diventi splendida mentre sogni ... come se non lo fossi già ... e prego che tu mi stia sognando perché voglio davvero essere sempre con te, in te.
Sei bella mentre dormi, sì, ma quando facciamo l'amore diventi decisamente una visione.
E questa è stata la notte più bella della mia vita; peccato che prendi la piccola, avremmo potuto avere il figlio più bello del mondo, per l'impegno e la passione che c'abbiamo messo. Tutti dicono che il sesso riconciliatore è una manna; ma per noi è stato molto di più, soprattutto non è stato sesso.
Uno scambio d'anime lo definirei piuttosto, io ero in te e tu in me, eravamo una cosa sola,
"Just try...almeno provaci" ti ho detto, e tra le lacrime mi ha abbracciato e chiesto di perdonarti. Cento, mille volte ti perdono, ti perdono già per tutte le volte che mi farai ancora storcere il naso, ma tu promettimi che non andrai più via, perché se anche eri distante una decina di passi da me, per me era già l'inferno.
Sì, riconosco di essere possessivo, geloso, anche paranoico e maniaco, e mi batto il petto per essere stato così rude nei tuoi confronti. Ma ti chiedo di promettere che ci proverai a venirmi incontro, proverai ad essere la mia ragazza davvero, e non solo nel segreto delle nostre calde lenzuola.
Lo farai, me l'hai promesso. E io ti giuro che mai più ti dovrai vergognare di me.
Mi dispiace distrurbare ora il tuo sonno beato, ma non resisto, ho bisogno di sentire che ci sei.
Mi allungo di nuovo
al tuo fianco, ti circondo da dietro con un mio abbraccio e lascio che le tue spalle ed il mio costato diventino come due calamite. Non so se dormi ancora, a questo punto credo proprio di no, perché mi stai chiedendo, con i soliti mugugni da gattina, di stringerti ancora più forte. Mi faccio ancora più vicino, e finisco col baciare il tuo collo, che profuma d'amore, come le tue spalle e la tua schiena; tutto di te sa di noi e cerco di inebriarmene il più possibile, come quei fuggitivi che si ingozzano perchè sanno che prima o poi torneranno in carcere e lì la sbobba fa schifo.
Mi lasci fare ed io mi ritrovo in paradiso.
Tra le tue fusa distinguo due parole e non le lascio certo scappare:
"TI AMO"















Ho sperimentato un ennesimo modo di scrittura, spero non sia risultato troppo monotono.

Tutti dicono che Rob non se la sia preso per il comportamento freddo di Kris ai People's Cho
ice Award, che forse era persino tutto studiato a tavolino. E se invece Rob se la fosse presa? Ecco quello che ha partorito la mia mente. Mi auguro di riscontrare il vostro commento.
lo so che è una cosa brutta da dirsi...ma immagino che inserendo la storia tra preferite o seguite vi sarà sicuramente più facile seguire gli aggiornamenti.
Un grazie speciale va alla cara Iris (aka BibisGu) che ha realizzato il bellissimo banner che vedete. E devo dire che è un genio perché senza dirle nulla, ha indovinato i miei gusti!!! 
Aspetto le vostre recensioni con impazienza.
à beintot
Federica
   
 
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