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Autore: _Pandora    14/01/2011    5 recensioni
-Elizabeth, ho una notizia favolosa da darti.-. Mia madre è in fibrillazione. La guardo con sospetto.
-Sapevi che i Johnson hanno venduto la loro casa, quella che si trova poco distante dalla nostra?-. Il suo sorriso è a trentadue denti. Mia madre sa essere inquietante.
-Sì madre, me lo avevate detto. E con questo?-. Mia madre prende un grosso respiro, è pronta ad una raffica di parole. Ho paura.
-Al loro posto sono arrivati gli Smith, e presto andremo a trovarli per accoglierli nel migliore dei modi. Ma non è tutto! Hanno un figlio di vent'anni, si chiama Daniel, e dicono sia davvero un bel giovanotto!-. Oh no, no no no. Ho capito già tutto, ma prima che io riesca ad aprire bocca, mia madre mi interrompe nuovamente. -Spero che tu sarai gentile e carina, signorinella! Le stagioni passano e occasioni come queste non si possono lasciar scappare. Sono anche molto ricchi!-. Ditemi che è un incubo, vi prego. La guardo sconsolata. Gentile e carina con un uomo? Io?
AVVISO: TORNERò AL PIù PRESTO, NON HO INTENZIONE DI ABBANDONARE QUESTA STORIA! VI RINGRAZIO PER L'AFFETTO, PROMETTO CHE VI SPIEGHERò TUTTO. NON STO MOLTO BENE DA PARECCHIO TEMPO, PERDONATEMI. UN BACIO, PANDORA
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FDP7
Eccomi di nuovo. Sono davvero felice che questa storia venga seguita da sempre più persone, vedere che ciò che scrivo viene apprezzato mi sprona moltissimo ad andare avanti :) Ringrazio inoltre le persone che inseriscono questa storia fra preferite/seguite/da ricordare, e un ringraziamento in particolare va a quelle anime pie che si fermano a recensire e a farmi crescere con le loro opinioni, complimenti e suggerimenti. Vi ringrazio davvero di cuore, siete fantastiche ^^ Vi lascio alla lettura del nuovo capitolo, sperando che vi possa piacere!
Pandora





7. Fuoco sulla pelle






POV Elizabeth



Non so che cosa mi sia passato per la mente, ma credo di essere totalmente impazzita. Sì, dev'essere così per forza. Sento il mio volto scottare, come in preda ad una febbre tremenda. Che cos'ho combinato? Mezzo minuto fa ero lì, seduta sulla pietra, e le mie labbra sfioravano quelle di Daniel. Quale svergognata, probabilmento l'ho sconvolto. Non riesco a voltarmi per guardarlo, procedo in linea diritta verso il mio cavallo. Voglio sparire, ma sento la sua presenza dietro di me. Afferro le redini e faccio per salire sul dorso, ma la sua mano mi blocca. Bene, ora desidero davvero scomparire sotto dieci metri di terra. Mi volto verso di lui e abbasso lo sguardo, consapevole della situazione imbarazzante che sono stata io a creare.

-Elizabeth, guardami-. Non mi aveva mai dato del tu. Probabilmente lo sta facendo perchè mi considera una sciocca bambina, immatura. Non voglio alzare gli occhi, non riuscirei a sostenere il suo sguardo.
-Guardami, ho detto-. La sua voce è ferma, mi fa tremare. Non rispondo assolutamente delle mie azioni quando sento nuovamente le sue dita afferrarmi il mento e costringermi a posare i miei occhi nei suoi. Quello che vedo mi lascia senza fiato. In un istante, cattura i miei occhi in un legame indissolubile. La sua espressione è un misto di dubbio e...rabbia? Non riesco a comprenderlo Daniel, aiutami.
-Mi dispiace-. Lo ammetto velocemente, senza pensare. Mi sembra il modo migliore per mettere termine a quella situazione, mi sento quasi soffocare dalla stoffa del mio abito. Sento una sua mano prendere la mia e stringerla possessivamente, quasi facendomi male. Mi sembra di vivere una scena irreale. I suoi occhi sembrano contenere un liquido color del mare in continuo movimento, quasi a seguirne le emozioni. Si avvicina al mio volto e credo di stare per morire di crepacuore.
-A me no, invece-. Ora credo davvero di rasentare la tachicardia e l'infarto. Un semplice sussurro alle mie orecchie, il suo alito fresco che mi solletica il collo. Avvampo immediatamente e cerco di nascondermi il volto fra le mani, ma risulto ancora più impacciata. Gli sorrido, incontrando di nuovo il suo sguardo, e salgo definitivamente a cavallo. Cerco di ricompormi e di mostrare dignità mentre aspetto che anche lui monti il suo destriero.
Il viaggio di ritorno non prevede alcuna gara, procediamo fianco a fianco senza proferire parola. Mi accorgo di fissarlo da alcuni istanti, senza ritegno. Ripenso alle sue parole e di nuovo il mio cuore accelera la sua corsa. A me no, invece. Non so che cosa pensare. Tutte le mie convinzioni riguardo agli uomini stanno crollando pian piano, come un castello di carte scompigliato dal vento. Stare in compagnia di Daniel è qualcosa di magico, estasiante. Lo guardo di fianco a me e vedo un uomo forte, fiero. I suoi capelli sono mossi dal vento e a me sembra di osservare un personaggio incantato. Non è comparabile a nessun uomo che i miei occhi abbiano mai scorto. Fortunatamente, perlomeno per la mia sanità mentale, non manca molto all'arrivo. I cavalli sfrecciano veloci lungo l'ultimo tratto e io non posso fare a meno di ridere felice. Daniel incontra il mio sguardo e sorride a sua volta, lasciandomi spiazzata. Mi farà sempre questo effetto? Lo spero con tutta me stessa.

-Berta, quest'oggi il signor Daniel si fermerà a pranzo da noi-. I miei genitori, dopo l'incontro di ieri con gli Smith, sono dovuti partire in viaggio per andare a discutere di questioni di lavoro. Quasi sempre, mia madre accompagna mio padre e io rimango a casa con mio fratello George. Beh, oggi saremo in tre in sala da pranzo. Qualche minuto fa, entrando in casa, mi è sorto spontaneo invitare Daniel a pranzo con noi. O, meglio, volevo che si fermasse un pò di tempo ancora con me. Devo essere certamente fuori di senno. Con un nuovo balzo all'indietro del mio cuore, Daniel ha accettato con piacere.
-Bene signorina Elizabeth, il pranzo sarà pronto fra poco. Perchè non porta il signor Daniel nel vostro giardino? E' così bello, sono sicura  che gli piacerà-. Giusto, il mio giardino. Da anni ormai coltivo questa passione. Vi sono piante di ogni genere e fiori meravigliosi. Dopotutto, l'idea di Berta è capitata al momento giusto.

-Venite con me-. Mi rivolgo a Daniel con un sorriso, invitandolo a seguirmi. Sento i suoi passi dietro i miei, probabilmente mi sta osservando.
-Dove mi state portando?-. Chiede, con curiosità. Si porta di fianco a me e mi guarda con aria enigmatica. Mi spunta un sorriso divertito sulle labbra, chissà dove crede che io lo stia portando. Una stanza delle torture, forse?
-Aspettate e vedrete-. Mi diverto a tenerlo sulle spine. Questo comportamento non si addice ad una signorina che si rivolge ad un uomo, ne sono consapevole. Ma con Daniel è diverso, mi sento libera di essere me stessa.
Percorriamo un lungo corridoio che conduce ad un'uscita sul retro. Il mio giardino è poco distante e quasi inizio a sentire il profumo dei fiori giungermi alle narici. Osservo Daniel e vedo che il suo sguardo si fa sempre più curioso, il suo passo è veloce ed impaziente. Uomini. Vogliono sempre avere tutto sotto controllo.
Eccoci, siamo arrivati. Spingo il grande cancello di ferro battuto e ci adentriamo in questa meraviglia che è la natura. Moltissimi fiori diversi ci circondano e ci stupiscono con i loro colori e i loro profumi. Il volto di Daniel è estasiato, sembra perso in una realtà tutta sua.
-E' meraviglioso, Elizabeth. Meraviglioso-. I suoi occhi contengono a stento l'emozione, li vedo brillare incantati. Il suo sguardo passa in rassegna ogni specie, ogni sfumatura. Il suo olfatto coglie le diverse fragranze e io mi accontento di guardare lui. E' magnifico, non può essere vero. Forse ho incontrato un uomo in grado di farmi cambiare idea sull'universo maschile. Lui è diverso, lo sento.
Passiamo ancora qualche istante ad osservare i fiori, mentre ogni tanto Daniel mi chiede di spiegargli quale specie abbia davanti agli occhi. E' divertente, e condividere la mia passione con lui mi rende felice. Se avessi mostrato il mio giardino a qualcun altro, probabilmente non avrebbe saputo apprezzarlo come ora sta facendo lui. Mentre sono di spalle a raccogliere una piccola pianta dai fiori arancioni, Daniel mi sfiora il braccio con una sua mano. Per poco non faccio cadere il vaso. Sento la mia pelle bruciare dove è appena passato il tocco della sua mano. Mi volto verso di lui e incrocio nuovamente i suoi occhi. Se continuerà ad esercitare questo effetto su di me, credo che prima o poi cadrò al suolo inerme. Ma quello che fa mi porta davvero a non sentire più il cuore per la velocità dei suoi battiti. Sento le labbra di Daniel posarsi sull'angolo della mia bocca, come poco fa ho osato fare io con lui. Mi sento ardere in tutto il corpo, le mie ossa sembrano sciogliersi ed una sensazione di vertigine mi pervade. Possibile che con un solo bacio, nemmeno approfondito, riesca a ridurmi in questo stato? Devo riprendere controllo di me stessa oppure i miei polmoni inizieranno a soffrire per mancanza d'aria. Vorrei stringerlo a me e rimanere così per sempre, ma non so come reagire. Daniel mi guarda e dopo poco mi accarezza una guancia con delicatezza. Di nuovo fuoco su pelle. Vorrei fargli sentire il battito del mio cuore, fargli capire l'effetto che ha su di me. Non conosco a fondo le sue intenzioni, non so che cosa potrebbe accadere. Decido che è meglio per tutti e due uscire dal giardino e avviarci in sala da pranzo. Daniel mi segue senza dire una parola, ma le sue labbra sono curvate in un leggero sorriso.

Mio fratello ci sta aspettando in sala da pranzo e, quando ci vede, viene incontro a noi. Il suo sguardo è un misto di stupore e curiosità e passa prima verso di me e poi verso Daniel. Mi accorgo di arrossire, ma decido di non farci caso.
-E' un piacere avervi qui, Daniel. Siete il benvenuto in casa nostra-. George porge la mano a Daniel, stringendola con la sua e salutandolo.
-Vi ringrazio, George. Vostra sorella è stata così gentile da invitarmi per pranzo e non ho saputo dire di no-. Daniel mi guarda e sfoggia uno dei suoi sorrisi più belli. Ovviamente l'effetto su di me è immediato, ma spero che mio fratello non se ne accorga.
-Bene, che ne dite di sederci?-. Invito i due a seguirmi, mentre attendiamo il pranzo.
Le pietanze vengono portate mentre io, Daniel e George parliamo allegramente di diversi argomenti. Hanno due menti brillanti, entrambi. Per dessert, Berta porta la torta che abbiamo fatto insieme questa mattina e riscuote un grande successo. Sono orgogliosa di me stessa.

Dopo aver finito di pranzare e di aver parlato ancora per un po', Daniel si scusa dicendo di dover tornare a casa. Speravo di poter passare ancora del tempo con lui questo pomeriggio, ma so bene di non dovermi mostrare impaziente. Lo accompagno all'uscita e attendo con lui l'arrivo della sua carrozza.
-Ho trascorso una bellissima giornata con voi, Elizabeth-. Le sue parole mi riportano alla realtà. Chissà a che cosa stavo pensando.
-Lo stesso vale per me, Daniel. Spero di rivedervi presto-.
Daniel si avvicina a me e incatena per la seconda volta i suoi occhi ai miei. Non riesco a resistergli. Mi prende una mano e se la porta alla bocca, baciandone il dorso.
-Ci rivedremo presto, Elizabeth-. Mi sorride e si volta per salire sulla carrozza, lasciandomi inerme. So solamente di desiderare con tutto il mio cuore di rivederlo ancora, di sentire nuovamente la mia mano sfiorata dalla sua.





POV Daniel




Sono arrivato a casa da poco, e non so che cosa stia succedendo dentro di me. Questa giornata passata con Elizabeth è stata ancora meglio di ieri. Non so come descriverla, ma credo di essere attratto da lei. Queste parole suonano impossibili alla mia mente, ma non saprei in che altro modo spiegarmi tutto ciò. Ogni dettaglio che vengo a conoscere di lei mi rimane impresso come un marchio. Voglio scoprire tutto di te, Elizabeth.
Mi dirigo verso le mie stanze, ma non appena apro la porta della sala antistante la mia camera da letto, rimango bloccato sull'uscio.
-Claire-. La voce mi esce strozzata. Non riesco a crederci, lei non può essere qui. Purtroppo tutto è reale. La vedo sorridere compiaciuta, e so che questo non porterà a niente di buono.





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