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Autore: LadyMerendina    16/01/2011    3 recensioni
Rivisitazione della 10^ Episodio della Terza Stagione
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Camminava su e giù per la Sala, con andatura decisamente nervosa: la sua testa era un frullatore di pensieri, e il suo cuore era quasi fermo da quanto era agitato e preoccupato per la sorte sua e di Merlino. Ma aveva preso una decisione: voleva Merlino al suo fianco. Non solamente come amico, né tantomeno come servitore, o soltanto  come Consigliere. Voleva di più.

L’ enorme porta della Sala del  Trono si aprì.

“Padre.”

Uther guardò il figlio con espressione dura quanto pensierosa. Dopodiché scoppiò a ridere.

Sta … RIDENDO..?

“Pensavo vi sareste infuriato..”

“Sono stato giovane anche io, figliolo.”, rispose lui ridendo, “Conosco perfettamente questo genere di divertimenti con servitrici e servitori. E quanto siano allettanti divertimenti di questo tipo.”

Artù tirò un sospiro di sollievo. E tornò a respirare.

 “Lo so, avrei dovuto parlarvene. Credevo di agire per il meglio..”

Uther annuì comprensivo.

“E’ chiaro che non posso  permetterti di rivederlo. Né che Merlino sia ancora il tuo servitore.”

Come era appena tornato.. il fiato se ne andò di nuovo. E guardò il padre.

“M..ma.. avete appena detto che…

“Artù, è fuori discussione.”, lo interruppe duramente scrutandolo, “Non permetterò che tu metta a repentaglio il nostro Regno per una passione passeggera.”

Una… Una passione passeggera??

Padre… Vi supplico. Non è una passione passeggera!” poi lo  guardò dritto negli occhi “Ho cercato di..reprimere ciò che provo, ma non posso più negare i miei sentimenti. Io AMO Merlino.”

Lo sguardo di Uther fu di ceca rabbia.

“Non lo posso permettere. Merlino è bandito da Camelot.”, disse per poi dirigersi all’uscita, “Ha due giorni per prendere tutta  la sua roba, e lasciare il Regno.”

Il cuore di Artù diminuì i battiti d’improvviso. Ma non era il tipo da abbandonare il ‘campo di battaglia’  senza lottare.

“No!”, Uther si voltò, “Vi..prego. Camelot è diventata la sua vita, padre. Vi giuro che non lo vedrò più. Mi cercherò un altro servitore. Ma vi prego…”

Uther lo guardò  severamente.

“Hai detto pochi secondi fa di non saper  contenere i tuoi sentimenti per quel ragazzo.”

“Vi supplico…”, disse afferrandogli il braccio.

Uther gli scoccò un’occhiata delle più severe che sapeva  fare.

“E’ per il tuo bene, figliolo.”, e uscì.

Il cuore di Artù, se prima batteva  dannatamente piano, in quel momento si era pressoché fermato. Davanti a sé vide apparire una sconvolta Gwen, ma sul momento non le diede  molta importanza: fissava il  vuoto davanti a sé. In preda all’angoscia più totale.

“Artù..”

“Dimmi che non è vero, Gwen…”, si stupì di quanto la sua voce uscisse flebile, “Ti prego.. Dimmi che…” poi sbottò “Come ha fatto a saperlo?! COME??”

La ragazza scosse la testa.

“Non lo so! Io Vi giuro che non ho detto niente.”

Lui sospirò e le fece un mezzo sorriso.

“Lo so. Hai la mia piena fiducia, Ginevra.”, rispose, “So che non ci avresti  mai traditi.”

Lei lo guardò. Poi sospirò triste.

“Mi scusi… Col Vostro permesso, io andrei.”

“Vai da lui..?”

Lei annuì.

“Magari ha bisogno di aiuto per … Per la sua roba, ecco.”, sussurrò inchinandosi , “Ci vediamo domani.”

Artù con gli occhi lucidi la guardò.

“Ti prego… Digli da parte mia che…

Lei sorrise.

“Lo farò.”, e si allontanò.

Artù uscì subito dopo di lei, dirigendosi verso le scale per poi salirle di corsa e chiudersi nella sua stanza. E non appena entrò si buttò sul letto. Ma l’agitazione e il dolore che provava  lo fecero alzare. Camminò avanti e dietro per la stanza,poi  afferrò un cuscino e lo lanciò contro il tavolo che tremò.

“Artù…”

Il biondo si voltò verso la porta: con  tutti i suoi pensieri non aveva sentito bussare.

“Morgana.”

La giovane entrò e chiuse la porta dietro di sé, sul volto una delle espressioni più addolorate e  angosciate che riuscisse a fare.

“Ho appena saputo. E’ terribile! Dei, mi dispiace così tanto!”

“E’ colpa mia.”, disse Artù

“No! Tu non hai colpe, Artù”, disse  avvicinandolo, “La colpa è stata mia. Se non avessi proposto a Uther di uscire a cavallo! E non ti avessi  suggerito di…

Lui sorrise scotendo il capo.

“Tu mi hai aiutato a dire ad alta voce ciò che provo  per Merlino.”

Lei sorrise e sospirò guardandolo .

“Che cosa farai ora?”

Lui si poggiò al tavolo e la guardò sofferente.

“Non posso sopportare l’idea di non poterlo più vedere, Morgana.”, disse, “Io non sopporto di non poter … Andrò con lui. Lasceremo Camelot.”

Morgana, sorriso di soddisfazione nascosto ‘tra i baffi’, lo guardò sconvolta.

“Vuoi rinunciare al tuo diritto al trono??”

Lui annuì alzandosi e guardandola diritto  negli occhi.

“Per il momento. Un giorno torneremo, insieme. Prenderò il posto che mi spetta sul trono. E Merlino sarà al mio fianco.”

Le certezze della Strega vacillarono.  Ma gli sorrise.

“Giusto. Se Uther non accetterà, dovrete aspettare il momento in cui non potrà più decidere su di voi.”

 

Merlino tirò fuori le sue poche magliette dal cassetto.

“Ci sono un sacco di cose da fare.”, disse all’amica, “Devo impacchettare le mie cose, considerato che da un anno e mezzo fa ne ho di cose nuove da dover portare via. E dovrò trovare un nuovo servitore per Artù!”

Gwen sospirando guardò Gaius, che a sua volta fissò Merlino che andava su e giù per la sua  piccola stanza.

“Merlino.”

“Per caso uno di voi conosce qualcuno di adatto? Perché Artù non può esser seguito da uno qualsiasi. Deve essere all’altezza, e”

“Merlino!”, esclamò dopo di lei Gaius, “Fermati un attimo!”

Il giovane lo guardò, anzi guardò entrambi, come se li vedesse in quel momento veramente.

“Sì?”

“Dove andrai?”, gli chiese Gwen preoccupata, “Eldor é nella giurisdizione di Uther. E ti ha bandito dal Regno … Dunque dove..?”

Quelle due parole riecheggiarono nella sua mente: “dove andrai?”.

Gwen ha perfettamente ragione.. Uther ha il controllo anche su Eldor. Non posso tornare là. E quindi dove …

Realizzò in QUEL momento che non aveva un posto dove andare. E con ancora due asciugamani tra le braccia, si lasciò sedere sul letto con le lacrime agli occhi.

“Non lo so! Eldor e Camelot sono  le…mie uniche case.”, disse, “Sono gli unici luoghi che conosco….”

Gaius sospirò e si sedette accanto a lui.

“Hai idea di come Uther possa aver saputo dove eravate?”

Lui scosse la testa.

“No. Io non l’ho detto a nessuno. E ci metterei la mano sul fuoco che neppure lei”, con la testa indicò Gwen che  scosse la testa, “Ha detto niente. Quindi proprio no so come possa aver”

Le parole gli si fermarono in gola. Nella sua  mente si fece strada lentamente una nuova consapevolezza. Un piccolo dettaglio che nell’angoscia di quei momenti aveva  scordato completamente.

“Cosa?”, chiese ansiosamente Gwen

“Morgana.”

Gaius guardò Gwen, e si scambiarono  uno sguardo consapevole.

“Lo sospettavo..”

“C’ era da aspettarselo.”, disse lei adirata, “E’ arrivata a tanto! Non so  come possa essere arrivata a … E’ decisamente cambiata.”

Merlino si alzò e sistemò gli asciugamani in una borsa.

“In ogni caso, devo andarmene. Non ho altra scelta.”

 

 Quando Morgana uscì dalla sua stanza, Artù sospirò e  aprì il proprio armadio: avrebbe lasciato Camelot assieme a Merlino.

Oramai non negherò mai più ciò che provo per lui. Lo amo. Non lo lascerò da solo. Se mio padre ha deciso di bandirlo dal Regno, il mio destino è quello di seguirlo. E lo farò. Costi  quel che costi.

 

Il re in questione se ne stava seduto alla finestra delle sue stanze. Assorto nei suoi pensieri.

TOC TOC.

“Ero preoccupata per te.”

Lui sorrise.

“Entra pure Morgana. Stavo pensando…

“Ad Artù?”

“Non riesco a capire  i suoi sentimenti per questo ragazzo. Questo servitore!”, disse, “Io non so che cosa pensare. E’  molto strano..”

Lei annuì.

“Già.. Io conosco  Artù da sempre. Mi ha sempre parlato di tutto quanto.. Ma non mi ha mai parlato di questi sentimenti per Merlino.”, sospirò, “Temo che non sia come sembra.”

Uther  la fissò.

“Che intendi dire?”

Lei si sporse in avanti e lo guardò negli occhi preoccupata.

“Temo che sia sotto effetto di un Incantesimo! Ricordi quando Gwen fu accusata, e lui ne uscì che era lui lo Stregone? Artù lo ha negato. Ti ha convinto del contrario. Ma se, invece, fosse vero?”

Uther guardò davanti a sé.

“Uno Stregone … Grazie Morgana. Domani mattina farò setacciare le  stanze di Artù.”

 

 

 

 

 

 

LA DE.TE.STO.

 Non  la  reggo. Cioè.. come .. cosa.. PERCHE’?? -_-“  questa ragazza  é un Mistero.  Un Enigma.  Un.. ARGH!!!!

Comunque.. Spero  vi piaccia ragazze  mie ^,^

  
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