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Autore: Burdock 95    18/01/2011    0 recensioni
Una guerriera, un assassino, una terra pacifica che viene presa di mira, un oscuro stregone assetato di potere, e un'antica entità che tornerà alla vita dopo quattro secoli di sonno forzato.
In una terra pacifica, l'arrivo di un pazzo cambierà le sorti del mondo!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 8
ATTACCO AL POTERE

Asheera e gli altri dormivano tranquilli alla locanda “Al Fiasco Sommerso” quando improvvisamente tutto tremò. I membri del Team Doom si precipitano fuori, ma ciò che videro li lasciò privi di respiro. Migliaia di navi corazzate solcavano il mare mentre da esse arrivava un forte rumore di tamburi, tamburi da guerra: un invasione.
“No, maledizione! Sono i Ghityanky!” urlò Cormick, tutti lo guardarono con aria interrogativa, Manny chiese: “Cormick, cosa sono quelle… cose?” “Sono Ghityanky, ovvero creature provenienti da un'altra dimensione, nonché fedeli servitori del Conquistatore Oscuro.” “Hai qualche suggerimento per la battaglia che ci attende?” chiese Quara, e lui rispose: “No. I Ghityanky sono forti, molto forti, e crudeli. Non importa quanti ne uccidiamo, loro non si ritireranno: dovremo spazzarli via!”
Improvvisamente una mano toccò la spalla di Asheera facendola sussultare: era Driung, accompagnato da Vengaul. Tutta la città si stava preparando con le armi in pugno a ricevere gli invasori.
In un lampo, i Ghityanky arrivarono sulla terraferma. La battaglia scoppiò, i membri del Team Doom e tutti gli altri combattevano valorosamente per quella che potevano dirsi orgogliosi di chiamare “Patria”.
Durante la battaglia, Asheera riconobbe tra i Ghityanky qualcuno che non avrebbe mai voluto vedere: Caleb, il suo miglior amico.
Asheera e Caleb cominciarono a combattere, uno contro l’altro. “Perché, Caleb? Perché schierarti con loro?” “Zitta. Sono io che decido il mio destino!” “Invece parlerò. Non capisci che stai arrecando dolore a delle persone con questo attacco?” “Non importa! Zeeari e Kile si sono messi contro di me, tu non metterti contro di me!” “Cosa? Ecco perché i miei compagni sono spariti, li hai uccisi! Io proteggerò la mia terra Caleb, anche a costo di ucciderti!” “Non mi importa più di te. O sei con me, o sei contro di me!” “Solo un Ghityanky vive di assoluti.” “Morirai e capirai perché mi sono schierato con loro.” “Caleb, ragiona. I Ghityanky sono il male!” “Dal mio punto di vista gli uomini deboli sono il male!”
“Allora sei dannato!”.
I due combatterono strenuamente, le loro lame si incrociavano, i loro cuori battevano forti, il loro fiato si faceva sempre più affannoso, mentre intorno la battaglia tra Ghityanky e umani infuriava cruenta e sanguinosa. Alla fine, la lama di Asheera si conficcò violentemente nel petto di Caleb, lacerandogli le carni e versando fiumi del suo sangue.
Caleb cadde a terra privo di vita e di respiro. Senza il loro comandante, i Ghityanky furono presto sconfitti e respinti. Ci furono grandi festeggiamenti per la vittoria, la sera della festa la gente cantava, ballava e soprattutto beveva, beveva vino a fiumi.
Ma in tutta quell’allegria, Asheera si sentiva triste, aveva dovuto uccidere il suo migliore amico. Se ne stava sola ad un tavolo con il bicchiere traboccante di Brandy Cyrodillico, una specialità della terra di Lock. Mentre, persa nei suoi pensieri, osservava il bicchiere, udì una voce, una voce allegra e forte, la voce di un Raccontatore Epico, una persona che raccontava alle folle storie di grandi battaglie passate.
“Signori e signore…” disse “Sono qui per raccontarvi della fantastica storia di Shin e Lonerin durante la battaglia con Hedraline la sanguinaria!”
Asheera lo ascoltò interessata, nonostante quella storia la sapesse ormai a memoria, non si stancava mai di risentirla.
L’uomo cominciò a raccontare:

L’eroe Shin cavalcava rapido nella foresta, quando improvvisamente un grido gli giunse alle orecchie. Shin guardò e vide un ragazzo tenuto prigioniero da quattro Lucertoloidi. Nonostante fosse in svantaggio numerico e disarmato, lui li attaccò senza esitare. Dopo averli messi in fuga liberò il ragazzo che lo ringraziò unendosi alla sua causa. L’eroe Shin e il ragazzo, Praticante di Magia di nome Lonerin, si misero in marcia verso il palazzo di Hedraline per porre fine alle sue scorribande che da tempo danneggiavano le persone delle tre terre. Lonerin, avvistata la torre, scagliò un proiettile di fuoco contro di essa. Dopo aver scalato la torre, affrontando trappole, trabocchetti e orde di nemici, i due raggiunsero le sale di Hedraline. Infuriò la battaglia tra la donna mezza demone e i 2 eroi. Hedraline stava per vincere, ma Lonerin si sacrificò. Infatti egli lanciò contro Hedraline un proiettile magico potentissimo: la sua anima. Hedraline perse tutta la sua potenza e Shin le recise la giugulare per poi strapparle il cuore dal petto. Hedraline era sconfitta per sempre, ma a che prezzo: Lonerin era morto.
Shin lo seppellì e venne nominato eroe mentre Lonerin fu ricordato come tale.

L’uomo smise di parlare e tutti applaudirono, Asheera compresa. Sebbene gli piacesse ascoltare quella storia, anche se sapeva che non era particolarmente fedele alla vicenda accaduta, ora nemmeno essa la tirava su di morale. Una mano le si appoggiò sulla spalla.
“Asheera, so che hai dovuto uccidere il tuo migliore amico, e ti capisco meglio di quanto tu non creda, ma ora devi reagire, devi essere forte!” “Manny, tu sei come un faro ora per me. Grazie.”
E continuarono i festeggiamenti.


  
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