La
capanna di Hagrid troneggiava in mezzo al verde.
Allungai
il passo, quasi a voler arrivare prima, mentre il mio cervello rielaborava
informazioni su informazioni.
Innanzitutto,
Black aveva uno strano concetto di "coerenza": venire da me quasi
pregandomi di dare una possibilità a Potter e poi presentarsi il giorno
dopo scongiurandomi di lasciar perdere il suo amichetto non erano un grande
esempio di coerenza pura.
No di
certo.
Era
mentalmente instabile, ecco cos'era.
E poi
cos'era questa storia di afferrare la gente e strapazzarla qua e là,
trascinandola in aule isolate? Non era per niente educato.
Ma,
senza girarci troppo intorno, il problema più grande era un altro:
ciò che avevo sbraitato in faccia a quei due decerebrati. Andava bene il
fatto di impuntarsi, di affermare di non voler far soffrire Potter e
quant'altro, ma urlare come una pazza
davanti a quei due di tenere al
ragazzo no, non andava affatto bene, proprio per niente.
Bussai
con forza alla porta della capanna di Hagrid, continuando ad analizzare e maledire
la mia stupidissima fuoriuscita.
Poco
dopo, l'abbaiare di Thor, il nuovo cucciolo di Hagrid, mi annunciò
l'arrivo del mio grande amico.
- Lily- Hagrid mi guardò sorpreso aprendo la porta -
Qualche problema?-
- Dobbiamo
parlare, Hagrid. E parlerei molto volentieri con Mary,
togliendoti da questi impicci, ma seriamente, Mary inizierebbe con la storia
della scommessa e io ho bisogno di chiarirmi le idee e... Pensavo che tu, visto
che non sei di parte, potresti consigliarmi...-
Nel
momento in cui dicevo quelle parole al guardiacaccia, mi resi conto che la mia
non era stata un'idea geniale: Hagrid era amico mio tanto quanto lo era di
James, per non parlare del fatto che in ambito sentimentale non era un grande
asso.
Misi
a tacere il forte istinto di fuggire a gambe levate, decidendo di andare fino
in fondo alla mia confessione; entrai nella casupola e mi accomodai su una
sedia.
- Un
the, Lily?-
- Oh,
sì, grazie-
Hagrid
prese a fare il the senza togliermi gli occhi di dosso - Allora- parlò
infine- che ci hai da dire su James?-
Aprii
bocca, poi la richiusi, infine tacqui e ordinai le
idee.
-
Scusa- iniziai - ma come fai a sapere che si tratta di Potter?-
- Oh,
è semplice, ogni volta che parli di lui ti agiti e oggi
sei proprio agitata- spiegò, versando il the nella grossa tazza.
- Ah.
Va be', comunque, ho detto una cosa a Black e Lupin, una cosa che ho sempre
negato per sette anni, e sinceramente non so più che pensare-
Hagrid
bevve il suo the tutto d'un fiato, mentre io lo guardavo alquanto sconcertata,
infine s'asciugò le labbra e mi porse un vassoio di biscotti.
Fatti
da lui, s'intende, il che spiegava la mia faccia orripilata.
- Oh,
grazie, ma davvero non ho fame, oggi- rifiutai, mentre lui ne addentava uno.
Per i
restanti cinque minuti meditai su quanto fossero resistenti i suoi denti, poi
lui spezzò il silenzio.
- Io
non so che dire, Lily, davvero. Io non ci capisco di queste cose, proprio no. E
voi vi odiate da sempre. Cè,
tu lo odi da tanto tempo. E io davvero non ti capisco,
perchè James è proprio un bravo ragazzo. A me mi
ha sempre fatto favori, quando glieli chiedevo, te lo assicuro-
Annuii
vagamente, torturandomi l'orlo della gonna.
- E'
che io l'ho sempre visto come una persona da disprezzare, capisci? Proprio non
mi capacito di ciò che ho detto-
- Ma
si può sapere che hai detto?-
- Che
io ci tengo a lui, il che è davvero strano, visto che lo trovo
petulante, presuntuoso e arrogante; non potrei mai tenere ad una persona
simile. Oltretutto, sai cosa?, credo proprio di averlo
detto per presa di posizione, semplicemente per contraddire Black e Lupin.
Andiamo, io non tengo a Potter.
Stiamo parlando di me, capisci, Hagrid?, stiamo
parlando di Lily Evans, e Lily Evans detesta James Potter- iniziai e conclusi
tutta d'un fiato, sentendo le mie guance avvampare.
Avevo
caldo, comunque, ecco tutto.
- Io
non so, Lily, ma davvero non ci credo tanto. Ho sempre pensato che tu e James
eravate fatti l'uno per l'altra, davvero, non mi sembra una cosa tanto strana.
Come dice il proverbio, là, quello strano...-
Iniziai
a pregare perchè non dicesse quella sciocchezza allucinante sul
disprezzare e comprare, quando lui proruppe - tanto va la gatta al largo che ci
lascia lo zampino!-
Io
alzai un sopracciglio: avrei preferito quello del disprezzare e comprare, solo
perchè era inerente alla questione.
- No,
Hagrid, questo proverbio non c'entra molto...-
- Oh,
sì, forse hai ragione. Be', allora, chi disprezza compra, oppure gli
opposti si attraggono. Oppure occhio non vede, cuore non duole-
Sorvolai
sul fatto che l'ultimo proverbio non ci azzeccava di nuovo niente, e presi a
soffermarmi sui primi due.
Anzi,
sul secondo, perchè il primo era un'emerita stupidaggine.
Per
non dire stronzata
Ops,
l'avevo detto.
Ma
comunque; rimuginai sugli opposti che si attraevano per tutta la serata, anche
dopo la visita al guardiacaccia che, come previsto, non era stata proprio
illuminante. Non eccessivamente, comunque.
Due
ore dopo entrai in Sala Comune stremata come non mai: avevo passato a setaccio
tutti i corridoi della scuola meditando e balbettando frasi senza senso, fermandomi
ogni tanto a confrontarmi con qualche quadro o quant'altro, finché le
caviglie non avevano iniziato a cedere e il mio aspetto non era andato
pressoché vicino a quello di un deportato di guerra.
Quando
quindi mi svaccai sul letto senza pudore, non colsi lo sguardo d'eccitazione
che aleggiava sui visi delle mie compagne di stanza.
-
Quindi...- cominciò Mary, con il tono che usava
per intavolare un discorso assai interessante - quindi siamo giunti alle
dichiarazioni-
-
Mh?- ribattei io, tirando fuori l'aria da finta tonta.
Dovevo
fare un corso di recitazione, dovevo assolutamente iscrivermi a quei robi lì, non potevo continuare a tirar fuori
quell'aria da spaesata rimbecillita a lungo, perchè non era affatto
credibile.
-
Dico... Gira voce che tu abbia urlato ai quattro venti il tuo amore per Potter-
buttò lì con nonchalance, osservandosi le unghie della mano
destra e accomodandosi sul bordo del letto.
- I
corridoi di Hogwarts hanno il grande talento di ingrandire le cose a dismisura,
eh?-
-
Oppure di riportare i fatti come una migliore amica dovrebbe fare-
-
Tanto hai il tuo grande amore che riferisce ogni qualsivoglia dettaglio, no?-
- Ma
non c'è gusto a farselo dire da lui, Lily!- protestò Mary- Suvvia, sei la mia migliore amica, dovresti dirmi se
ti piace o meno Potter-
Emmeline,
Marlene e Alice annuivano tutte concentrate, senza un minimo di pietà
nei miei confronti.
Era
una congiura, tipo quella di Giulio Cesare, solo che Giulio Cesare non era
infatuato di James Potter.
Non
che io lo fossi, sia chiaro.
-
Addirittura piacere? Dovresti dire a
Sirius Black di imparare a riferire i fatti in modo veritiero- iniziai
tirandomi su- Allora, in primis- e qui alzai il pollice- Non mi piace James
Potter, in secondo luogo- su l'indice- Scommetto che Black ha casualmente
evitato di spifferarti che lui e Lupin mi hanno rinchiusa in un
aula fuori uso per costringermi a dare buca a Potter, e infine- e tirai
su teatralmente il medio- ho detto di tenere a Potter, e sia chiaro, tenere, non piacere, semplicemente per
presa di posizione- spiegai tutta convinta.
Emmeline
mi osservò per niente sicura, Alice traspirava compassione nei confronti
delle mie parole e Marlene, seguita a ruota da Mary, tratteneva una risatina.
-
Lily, lo sai che la tua teoria non regge, no?-
Stavo
per rispondere che no, porcadiquellapalettasporcadicacca, la mia teoria reggeva
più che bene, quando la realtà mi balenò dinanzi agli
occhi canticchiando una cosa che assomigliava orribilmente ad un "ti piace
Potter, ti piace Potter".
Mi
lasciai cadere all'indietro, sprofondando tra i cuscini e le coperte:
ammetterlo a voce sarebbe stato troppo doloroso.
Troppo.
La
stagione di Quidditch era iniziata ormai da qualche tempo, il che la diceva
lunga: Potter andava affiggendo manifesti per tutta
Sirius
Black, dall'alto della sua carica di battitore, fermava chiunque fosse in grado
di mantenersi su una scopa e intimandogli di presentarsi il venerdì ai
provini.
-
Ehi, Evans-
- Non
verrò ai provini per i battitori, Black, disgraziatamente il Quidditch
è l'unica cosa in cui pecco- tagliai corto.
- No,
Evans, questo lo so già... Volevo parlare-
-
Scrivimi un gufo, se hai qualcosa da dirmi-
- Ma
se ti vedo ogni giorno di persona...-
-
Facciamo così, Black: fai finta che io non esista, va bene? Così
tu non vedi me, io non vedo te e la maggior parte delle conversazioni tra noi
due si ridurrà in qualche lettera scambiata nell'arco di mesi. Non la
trovi un'idea magnifica?- sorrisi amabile e tirai
dritto.
Non
avevo alcuna intenzione di intavolare una conversazione con quello stupido ragazzino che aveva lo stupido potere di farmi dire cose stupide: avrebbe potuto incastrarmi
un'altra volta ed io, dall'alto della mia carica di caposcuola, avevo una
reputazione già in bilico da difendere.
-
Evans, io e te dobbiamo parlare. A voce-
Sbuffai,
ma mi arresi: forse, prima avrei iniziato, prima avrei finito.
- Che
vuoi?-
-
Per... l'altro giorno... ecco... Mi rendo conto di non essere stato molto
coerente, sai, ma mi sentivo combattuto. Cioè, volevo che James avesse
una possibilità, ma non volevo che tu lo ferissi... per tutte le ragioni
che già sai... Ma se la questione sta in... quel modo... be', sì, cioè, se tu non hai... se tu ci
tieni... se sei affidabile... cioè, potrei anche darti... non so... Il via libera-
Osservai
la faccia da schiaffi di Sirius Black mentre proferiva tali parole, mettendo a
tacere l'irrefrenabile voglia di buttarlo a terra e pestarlo per bene.
-
Quello che ho detto l'altro giorno...- iniziai,
vagamente tremante per la rabbia- be', innanzitutto non è da prendere
proprio alla lettera... Tenere è un verbo davvero pesante, non vorrei
che venga sopravvalutato... e
comunque, spero che tu non l'abbia spiattellato ai quattro venti. Senza contare Mary, ovviamente-
Per
quattro venti, grazie a Dio, Sirius intuì che mi riferivo a Potter,
assicurandomi che non l'aveva detto a nessuno, Mary esclusa.
- E
comunque- aggiunsi infine- quella frase è stata dettata... dallo spirito
di contraddizione...- tentai di nuovo.
Ormai
non convincevo più neanche me stessa, alla fin
dei conti, ma non lo diedi a vedere.
Il
fatto che da qualche settimana a quella parte Potter non mi provocasse
più quella fantomatica irritazione che accusavo anni prima, non era che
uno dei tanti segnali che la mia mente avrebbe dovuto cogliere, prima che
urlassi ai settantaquattro venti il
mio vago (vaghissimo, oserei) interesse nei suoi confronti.
Che
poi, interesse era una parola grossa: era semplicemente affetto nei confronti di
una persona che avevo tra i piedi giorno e notte da sette anni a quella parte.
Ecco
tutto.
-
Chiaro come il piscio, Evans-
Lo
osservai andarsene, orripilata, mentre la parola piscio mi balenava in mente.
Per
un'ora intera, infine, mi chiesi come il piscio potesse essere chiaro e
soprattutto come Mary riuscisse a stare con uno simile.
Poi
mi ricordai di ciò che avevo detto riguardo a Potter, rammentai che
Potter era il suo migliore amico, e dedussi che io non ero poi così
lontanamente diversa da Mary.
La
fine del mondo era vicina, oppure io sarei finita a sbaciucchiarmi con Potter,
e la cosa grave era che nessuna delle due opzioni portava pace al mio ego
personale, chi per una ragione, chi per l'altra.
- Che
abbiamo, ora?- Marlene, alle mie spalle, consultava l'orario delle materie.
-
Possibile che tu non l'abbia ancora memorizzato? Siamo a Ottobre, quasi
Novembre, e tu ancora ti affidi a quel pezzo di carta? Il mio sarà
andato bruciato!- le rispose Mary che le camminava accanto.
- Ho
solo qualche problema di memoria, ecco tutto-
Io
ridacchiai- Difesa Contro le Arti Oscure-
- Oh,
che bello, quello sì che è un corso fatto per bene-
commentò Mary.
-
Solo perchè in quello te la cavi- La voce si Sirius Black arrivò
forte e chiara alle mie orecchie mentre io, ostinata, non mi girai nemmeno a
squadrarlo sprezzante, o giù di lì.
Emmeline
mi dette una gomitata nella costola - Dovresti salutare il migliore amico del
tuo amato- sghignazzò.
Perchè?
Perchè
le mie amiche erano deficienti, infantili e... deficienti l'avevo già
detto?
Entrai
nell'aula e mi sedetti al mio solito posto, aspettando che da lì a
qualche secondo una delle mie compagne comparisse al mio fianco, quando la
testa corvina di Potter si materializzò alla mia destra.
- Evans-
-
Potter-
-
Come va?-
-
Bene-
-
Anche io-
- Mi
fa piacere-
-
Allora, Evans, domani ti aspetto all'entrata alle
dieci in punto-
-
O... Okay- balbettai.
Balbettai?! Perchè, per le mutande di Merlino, stavo
balbettando? Lily Evans non balbettava, cavoletti di
Bruxelles.
-
Evans, balbetti?-
- No,
Potter, sono le tue orecchie che intercettano il suono della mia voce a
spezzoni. Fatti controllare- improvvisai sul momento.
Ma
potevo mai? Le sue orecchie che facevano cosa...?!
Potter
avvicinò le sue labbra al mio orecchio - Amo quando improvvisi e ti
rendi conto di aver sparato una cazzata, Evans-
sussurrò. Poi, nello stesso modo in cui era venuto, si eclissò in
un angolino dell'aula.
-
Bene, ragazzi, fuori le bacchette: oggi ci esercitiamo nell'Incanto Patronus- annunciò il professore.
Ci
misi qualche minuto per accorgermi che Mary sgomitava al mio fianco - Che ti ha
detto? Che ti ha detto? Che ti ha detto?- mi chiedeva, saltellando.
-
Mary, perchè quando dovresti passare inosservata sembra che tu abbia dei
petardi nel sedere?!-
-
Sono emozionata per te!-
Mantenni
il contegno, riferendole tutta la nostra conversazione; dopo mezzora,
però, il mio lato da fedele migliore amica ebbe la meglio sul lato della
"faccio tutto da sola e me la cavo benissimo e non ho intenzione di
perdere le scommesse".
-
Mary, ho un disperato bisogno di sostegno psicologico! Non so che mettermi, non
ho idea di ciò che sto facendo e soprattutto quando Potter mi parla
credo che il mio battito cardiaco acceleri...- la
guardai preoccupata - la situazione è grave?- chiesi infine, come se mi
aspettassi da un momento all'altro un " Sì, morirai nel giro di
qualche minuto"
- Oh,
no, tutto va per il meglio- mi sorrise lei.
Quella
frase, sfortunatamente, suonò peggio di un "Sì, morirai nel giro di qualche minuto"
Eccomi
gente!
Ho
cambiato carattere della scrittura, mi sono innamorata di questo! Aahahah
Allora,
qui abbiamo vari movimenti! :D ma lascio a voi il
commento del capitolo.
Ah,
una cosa, ho fatto sì che Hagrid parlasse in modo vagamente
sgrammaticato come nel libro della Rowling, non sono io che ho momentaneamente
dimenticato la lingua italiana xD
Spero
di aggiornare presto, ma non prometto niente D:
Al
prossimo capitolo!
Ah,
ringrazio le fantastiche 117 persone che hanno inserito la storia tra seguite,
preferite o ricordate: vi amo tutti!
Inoltre
ringrazio ancora le 9 spettacolari persone che hanno commentato il capitolo
precedente :D Non abbandonatemi, perchè io amo
voi e tutto ciò che mi scrivete (troppo buoni, come sempre ù_ù)
Un
bacio!
Vecchia
caramella_rosa_gommosa che si è stancata del suo nome e si è
convertita ad Ellens!