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Autore: Diana924    18/01/2011    2 recensioni
Quando la sua liberta Flavia viene trovata morta in circostanze misteriose, la matrona Caterina de’Medici non crede a un incidente. Decisa a far luce sul mistero la donna indaga, nella Roma imperiale di Augusto. Perché Flavia era fuori di casa quella notte? Che segreti nasconde la sua schiava?
Genere: Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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La lettiga si fermò davanti all’abitazione di Druso Coccei, uno degli astrologi più in voga del momento. Lei era stata una delle prime clienti, e sapeva che lui la vedeva con favore.

Fu Afro, uno degli schiavi etiopi, il più massiccio, a farla scendere dalla lettiga questa volta. Si avvolse nel mantello nero, anche se era mattina ormai inoltrata. Sapeva bene che se qualcuno l’avesse vista in quel posto la sua reputazione ne avrebbe avvertito il colpo, era meglio che si nascondesse agli sguardi indiscreti della plebe operosa e ridanciana che lavorava o oziava.

Bussò tre volte, come faceva sempre. Una schiava nera, alta e formosa, venne ad aprire. La donna, che nonostante fosse molto bella aveva una cicatrice sulla faccia, retaggio del periodo in durante il quale lavorava come prostituta in un vicolo della Suburra, si inchinò e la fece entrare.

Caterina de’Medici la seguì, osservando come la schiava si muoveva per quelle stanze, quasi senza peso, volando, fino alla stanza dove Druso Coccei esercitava la sua arte di astrologo e di mago.

La donna bussò, due colpi vicini e uno lontano, poi si allontanò discretamente. Caterina de’Medici entrò nella stanza, che come al solito era al buio, eccezion fatta per il lume di una candela che illuminava fiocamente la stanza e Druso Coccei, che stava consultando un rotolo di pergamena.

Druso Coccei aveva cinquant’anni, un’età avanzata, capelli bianchi e occhi grigi che erano rimasti gli stessi della sua gioventù, freddi eppure così magnetici da convincere le matrone più ricche di Roma a fargli ricche donazioni.

Di Druso non si sapeva nulla sulla sua vita prima del suo arrivo nell’Urbe, all’indomani della conquista di Alessandria da parte dell’imperator.

Si mormorava che avesse servito alla corte della regina Cleopatra, che fosse il sacerdote di qualche culto nascosto e che conoscesse molte cose, la maggior parte oscure e pericolose.  Caterina de’Medici si era rivolta a Druso diverse volte, poche di queste perché aveva bisogno di un pugnale e di persone che lo sapessero maneggiare bene.

Caterina de’Medici mosse i primi passi, prima di sentire la voce di Druso: << Caterina de’Medici, sapevo che sareste venuta >>. << Maestro, voi mi sorprendete sempre con i vostri poteri >> disse lei, mentre si sedeva su una sedia, in modo da poter vedere abbastanza nitidamente Druso Coccei. << Mia cara, cosa vi inquieta? >> << Molte cose mio caro Druso. Ricordate la mia liberta, Flavia la cipriota? >> << La liberta che un anno fa vi chiese di poter andare a Cipro, sua patria, per avere notizie dei familiari? Venne a me, ma lessi un futuro incerto e ambiguo, le consigliai di non partire, ma non mi dette ascolto >> fu la risposta di Druso, che si era rimesso a leggere la pergamena, incurante della sua ospite.

<< Vedete, Flavia è morta >> annunciò Caterina de’Medici, con voce rotta dall’emozione. << Pugnale, veleno o incidente? >> << Tutti dicono incidente, ma io non ci credo >>. << Perché mai? >> << La sua spilla, che le avevo regalato io, è scomparsa >>. << E per questa spilla tu credi che non sia stato un incidente? >> disse Druso, alzando gli occhi dalla pergamena. << Sì, conoscevo molto bene Flavia, non se ne sarebbe mai separata, non di sua spontanea volontà>>. << Gli schiavi non hanno volontà >>. << Ma i liberti si >>. << Che cosa volete? >> << Voglio che mi indichiate il mio futuro, voglio sapere quello che mi accadrà, e se mai scoprirò quello che le è accaduto >> fu la risposta, e per la prima volta in quel giorno i suoi occhi mandarono lampi d’orgoglio, lo stesso che ancora le permetteva di camminare a testa alta, ma che durante gli anni di matrimonio, a causa del rango superiore della famiglia di suo marito, le aveva fatto difetto.

Druso arrotolò la pergamena e ne prese un’altra. In questa vi erano il movimento dei pianeti, i segni dello zodiaco e le stelle della volta celeste. << Voi siete nata il secondo giorno delle Ceralie, mentre la costellazione dei Gemelli era vicina a Mercurio. Quindi voi siete una donna terrena, fissa alla terra, ma calcolatrice e con un doppio volto, incline a usare l’astuzia piuttosto che la forza bruta. Voi scoprirete quello che è accaduto, ma non ne trarrete giovamento per il vostro spirito, sarà solo fonte di angoscia. Voi non lo fate per amor della verità, ma solo per poter stare in pace con voi stessa, che perisca il mondo se mi sbaglio >> concluse, con un gesto solenne.

Caterina de’Medici fece segno di si con la testa, era la pura verità, e che Giove e Giunone le fossero testimoni, avrebbe scoperto cosa era davvero accaduto quella notte al tempio del Divo Giulio.

X  NonnaPapera ( risposta cumolativa): ti ringrazio, da cui in poi si entra nel vivo. Per capire Caterina ho letto 2 sue biografie, quindi credo di averla capita abbastanza, aggiungi che a casa mia ci si interessa molto dell'antica Roma... et voilà

X Emily Alexandre: ti ringrazio molto, è stato molto divertente partecipare

   
 
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