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Autore: Julia92Cullen    22/01/2011    5 recensioni
La storia parte circa un paio di mesi dopo la conclusione di Breaking Dawn. Finalmente la pace sembra essere arrivata per la famiglia Cullen. Tuttavia rivelazioni, nuovi arrivi e amori improbabili arriveranno a sconvolgere nuovamente le loro vite. Ma soprattutto, questa apparente tranquillità sarà stabile oppure il fato sarà di nuovo oscuro per loro?
Tratto dalla storia: La mia mente era completamente in bianco: non avevo la minima idea di come affrontare quello che stava per accadere. Eppure ero consapevole che prima o poi sarebbe successo, non potevo non rivedere più mia madre. Già anche solo questi mesi di lontananza mi avevano fatto soffrire: avrei tanto voluto parlarle di Renesmee, raccontarle che era diventata nonna. Mi sarei divertita un mondo a vedere la sua reazione a questa notizia.
Se solo Nessie non fosse cresciuta così in fretta.
Ora avevo di fronte solo due possibilità: o nasconderle del tutto l'esistenza di sua nipote oppure mostrargliela, come avevo fatto per Charlie, ma con la differenza che lei avrebbe fatto un milione di domande, sul fatto di come potessi avere già una figlia di cinque anni che ovviamente era biologica.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Capitolo 1 seconda parte
Sunrise

Chapter 1: February the thirteenth

(Part Two)


(POV Bella)


L'aria del mattino era molto fresca e vicino al suolo c'era ancora una leggera nebbiolina che rendeva l'atmosfera ancora più verde del solito. Gli animali che incontravamo scappavano via al nostro passaggio. Un corvo spaventato volò via gracchiando dal ramo imperlato di rugiada sul quale era appollaiato. Uno scoiattolo si rifugiò nella tana che si era costruito all'interno di un albero. Perfino alcune termiti, che sentivo perfettamente grazie ai miei sensi sovrasviluppati, si ritiravano spaventate.

Il sole illuminava solo le cime degli alberi secolari rendendole color verde giada, molto diverso dal verdognolo tendente al grigio che caratterizzava il sottobosco. Alla nostra sinistra, a qualche centinaio di metri da noi, si sentiva il fiume che correva verso ovest parallelamente al nostro percorso per poi curvare dietro casa Cullen.

Era meraviglioso.

Avevo trascorso la maggior parte della mia vita in una città assolata, ma solo questo posto, che avevo così sottovalutato all'inizio, poteva davvero essere considerato casa mia.

Papà, scommettiamo che riesco ad arrivare prima di te?” chiese la mia piccola in modo assolutamente adorabile.

Ah sì? Adesso vediamo: dai il via”

Via!” e schizzò in avanti come una lepre.

Io ed Edward la seguimmo senza problemi, ma senza superarla per farla contenta. Però accidenti com'era veloce! Considerando quant'era piccola, e che non aveva la forza posseduta da una neonata come me, era davvero scattante. Le sue gambe si muovevano con la stessa velocità di quelle del padre nei suoi momenti migliori (non c'era dubbio che fosse una qualità ereditaria), e probabilmente da grande avrebbe potuto batterlo sul serio, senza che lui barasse.

In men che non si dica incrociammo il fiume e lo saltammo senza neanche fermarci.

Nessie arrivò per prima, atterrando sulla punta delle sue ballerine di seta rosa. Subito dopo si mise a saltellare e battere le mani urlando: “Ho vinto, ho vinto, ho vinto, ho vinto...”

La raggiunsi e le scompigliai i capelli.

Bravissima, amore mio” mi complimentai.

Poi mi rivolsi a mio marito: “Edward, tesoro, ti sei fatto battere da nostra figlia. Stai invecchiando, eh?” lo presi in giro.

Già, mi sa proprio di sì. Ormai i miei centodieci anni cominciano a farsi sentire” ribatté ironico.

Sei proprio antico!” esclamai ridendo.

Alzò gli occhi al cielo: “Nessie, non dare ascolto a tua madre, ha una fissa per l'età”.

Gli diedi un buffetto sulla spalla.

Eddino, Bellina! Finalmente siete arrivati. Avete iniziato a divertirvi con un giorno di anticipo?”

Emmett era appena uscito dalla porta sul retro, e ovviamente non era riuscito a resistere dal fare qualche commento inappropriato davanti alla bambina!

Trattenni a stento un ringhio.

Emm, sono appena le nove. Renesmee dormiva prima” si giustificò Edward prima che prendessi la decisione di mordere il mio fratello-orso.

Lui sbuffò: “Sì, come no. E io ci credo che è quello il motivo...”

Nessie guardò prima lo zio e poi me con aria interrogativa, dato che non capiva l'argomento della conversazione.

Io semplicemente scossi la testa e alzai gli occhi al cielo, come a dire che quello che diceva Emmett andava ignorato e basta.

Entrammo tutti quanti in casa, subito raggiunti da Esme e Rosalie.

Entrambe si fiondarono su mia figlia come se non la vedessero da mesi, invece che poche ore. Possibile che dovessero viziarla così tanto?

Ciao, nonna. Ciao zia Rose!”

Ciao, piccola... dormito bene?... come stai?... ma che bel vestitino che hai!... hai fame?... ma sei cresciuta ancora stanotte... vuoi che ti porti qualcosa?...” eccetera, eccetera, eccetera.

E chi le fermava più, adesso? Io ero tutto meno che una madre severa, ma queste continue attenzioni da parte delle zie e della nonna rischiavano davvero di farmi sembrare tale.

Dove sono gli altri?” chiesi ad Emmett.

Lui sembrava non avermi sentito neanche. Guardava sua moglie con uno sguardo adorante, estasiato di vederla così felice.

Emmett!” chiesi più forte.

Eh?” mi chiese come se si fosse appena svegliato.

Alice e Jasper?”

Oh, sono per i fatti loro. Sai, domani non è San Valentino solo per voi due” mi disse strizzando l'occhio a me ed Edward.
“A dire il vero anche io volevo appartarmi un po' con Rose” aggiunse “ma lei voleva vedere Nessie...”

Rosalie alzò la testa: “Sì, infatti. L'altro giorno io ed Esme abbiamo trovato un negozio che vendeva dei vestitini adorabili. Ci vorranno almeno due o tre giorni per farglieli provare tutti. Dobbiamo iniziare subito!”

Due o tre giorni? Ma avevano comprato il negozio intero?

Sta di fatto che mia cognata trascinò immediatamente di sopra Renesmee, seguita a ruota da Esme che si giustificò con una scrollata di spalle.

Edward andò al piano ed iniziò a suonare una melodia che aveva appena composto. In questo periodo suonava molto spesso, soprattutto perché Nessie glielo chiedeva in continuazione. La sua musica rallegrava tutti quanti grazie alla sua gioiosità.

Sentii delle risate provenienti da sopra. Non avevo voglia di raggiungerle per sorbirmi un'ulteriore sfilata di moda, perciò mi sedetti sul divano, accorgendomi che Emmett aveva uno sguardo vacuo del tutto inusuale per lui.

Ma che hai oggi?” gli chiesi.

Si voltò verso di me.

Niente, stavo solo pensando”

Oddio, ma allora è grave sul serio!” dissi fingendomi allarmata.

Edward rise mentre il diretto interessato della mia frecciatina faceva una smorfia.

Divertente” rispose sarcastico.

Rispose con tono più serio: “Stavo pensando a quanto sono felice di vedere Rosalie così appagata”

Oh”

Non sapevo cosa rispondere. In effetti era impossibile non notarlo: da quando era nata Renesmee era diventata completamente un'altra persona.

Sai, è incredibile quanto sia diversa adesso” proseguì seguendo il filo dei miei pensieri.

Beh, non diversa diversa. Solo che adesso tutti possono vedere la parte di lei che io avevo visto fin dall'inizio. Molta gente mi ha chiesto che cosa ci trovassi in lei a parte l'aspetto fisico e quando gli rispondevo che era la donna più straordinaria che sia mai esistita non mi credevano”

Si spostò vicino alla finestra guardando fuori.

Sai, all'inizio era molto peggio” riprese il suo monologo: “Non parlava mai con nessuno, a parte qualche chiacchiera con Esme. Non usciva mai dalla sua stanza. Odiava andare a caccia perché si sentiva un mostro. Era convinta che essere felice in questa esistenza fosse impossibile...”

Si voltò per sorridermi: “È stato molto duro, ma un po' per volta, giorno per giorno, sono riuscito a farla sorridere. E poi a farla ridere. È sempre stato il mio unico scopo, da quando quell'angelo mi ha salvato: io dovevo salvare lei” disse con decisione.

Passarono cinque anni prima che cominciasse a riprendersi e ritornasse a vivere. Solo quando fu davvero pronta le chiesi di sposarmi. Non avrei neanche osato sfiorarla con un dito prima di allora, non con il suo passato... Era il quattordici febbraio del millenovecentoquaranta, quando le feci la proposta. Eravamo a Boston e là, guardando l'oceano Atlantico brillare alla luce delle stelle, le diedi il primo bacio.”

Semplicemente restai a bocca aperta. Quello che aveva detto, e soprattutto come lo aveva detto, con tale trasporto e adorazione, tracciavano un'immagine di lui che non avevo mai visto prima. Non mi era mai capitato di sentire da quelle labbra niente di più dolce che non fosse contaminato da qualche riferimento inappropriato o da un tono ironico.

Che hai, sorellina? Sembri un pesce lesso!” mi risvegliò tornando al suo vecchio modo di fare.

Chiusi di scatto la bocca.

Non è niente, solo che quello che hai detto è così...”

Smielato?” concluse lui per me.

Veramente stavo per dire romantico, ma il senso è quello”

Rise. “In questo periodo dell'anno mi capita di sbroccare”

Ci riflettei un po' su. “Non pensavo che per voi due fosse un giorno così particolare. Forse avrei dovuto affidare Nessie a Charlie...” ma poi pensai che lui era impegnato con Sue “...oppure a Jacob”

Non pensarci neanche!” esclamò lui “Sono settanta San Valentini che siamo io e Rose da soli. Te l'ho detto: da quando è diventata zia è molto più felice. Ci stai facendo un favore!”

Sembrava davvero convinto così mi limitai a rispondergli un semplice “Va bene”.

Ritornò a guardare fuori sospirando: “Avrei tanto voluto darle un figlio. Credo che sarei potuto essere un buon padre...” poi tornò scherzoso “Edward, non sei sei geloso se rubo la tua per qualche giorno, vero?”

Se è per un tempo limitato e ti do il permesso può anche andarmi bene, ma non viziarmela, ok?” rispose lui nello stesso tono.

Sfiorai un braccio di Emm per confortarlo.

Lo saresti stato” dissi semplicemente “Per Renesmee sei uno zio straordinario... quando riesci a tenere la bocca chiusa” aggiunsi per alleggerire il tono.

Poi mi venne in mente un'altra cosa: “Emmett, ma davvero sei riuscito a sopravvivere a cinque anni di amore platonico?” gli chiesi.

Lui rise in modo tuonante. Quando si riprese rispose: “Sì, è stata una faticaccia, ma per Rosalie questo ed altro. Che credi, di esserti accaparrata l'unico gentiluomo della famiglia Cullen?”

Edward ed io ridemmo in coro. Gentiluomo era l'ultima parola che si poteva pensare di attribuire ad Emmett. Tuttavia non si poteva negare che poteva anche essere molto dolce quando si trattava della sua amata. Così era per Rosalie, sempre depressa e riservata, che si nascondeva continuamente dietro una maschera di cinismo, essendo in realtà molto più sensibile di quanto si potesse credere. Loro due avevano caratteri diametralmente opposti, eppure riuscivano a comprendersi completamente solo tra di loro, un'alchimia particolare che si riscontrava in tutte le coppie della famiglia Cullen, Edward ed io compresi.

In quel momento sentimmo un'auto imboccare a tre miglia di distanza il vialetto che conduceva alla casa.

Sta per arrivare...” iniziò a dire Edward.

Shh” lo bloccai prima che potesse dire il nome.

Lui mi guardò con aria interrogativa, probabilmente pensando che fossi pazza. Poco male: tanto lo sapeva già da un pezzo.

Voglio indovinare chi è” gli risposi.

Lui si voltò di nuovo verso il piano scuotendo la testa, sicuramente senza capire il senso della mia frase. Lo ignorai e cercai di spingere il mio scudo fuori dalla mia testa, tendendone la sottile pellicola immaginaria nella direzione nella quale proveniva il rumore. Mi fermai quando percepii una specie di fiammella che rappresentava la mente di chi stava arrivando. Appena fu interamente protetta sentii Edward borbottare: “Ah, ecco cosa intendeva” rivolto più a se stesso che ad altri.

Analizzai attentamente la luminosità, il colore e il tono della luce che sentivo sotto il mio scudo. Non che potesse appartenere a molte persone: fossero stati Alice o Jasper sarebbero sicuramente venuti insieme, quindi gli scartai. Poteva essere Charlie che veniva a trovarmi oppure Carlisle che tornava dal turno di notte. La mente che percepivo era molto brillante e la idealizzavo con un colore tendente all'alabastro.

È Carlisle!” esclamai.

Bravissima, amore” si congratulò con me mio marito, mentre Emmett borbottava: “E chi pensava che fosse, Babbo Natale?” ma lo ignorai.

Charlie aveva un'aura (così l'aveva chiamata Carlisle quando descrissi alla mia famiglia ciò che provavo usando il mio potere) più offuscata, quasi nebbiosa. Edward mi aveva spiegato che anche lui aveva notato che i suoi pensieri erano radicati più in profondità ed erano meno chiari rispetto a quelli che leggeva nelle altre persone e che per questo fatto avesse da sempre attribuito il mio potere ai geni che avevo ereditato da lui. Mi aveva detto poi che quasi tutti i talenti sono ereditari: infatti Renesmee aveva preso da noi due. Prese poi come esempio Jane e Alec così come Aro e sua sorella Didyme, morta ormai da tempo.

Inoltre l'aura di mio padre era di colore blu notte, simile al denim, quindi non potevo certo confonderlo con mio suocero.

Mi piaceva il fatto di poter riconoscere a distanza le varie menti, questa mia capacità mi permetteva di comprendere meglio il potere di Edward.

La Mercedes nera rallentò in prossimità del giardino e sterzò dietro la casa per entrare nel garage. Poco dopo aver sentito le portiere chiudersi, Carlisle entrò dalla porta-finestra sul retro. Con una mano sola si sfilò il camice e lo appese ad un appendiabiti, rivelando un abbigliamento semplice ma molto elegante. Nella mano sinistra teneva un enorme mazzo di rose rosse con al centro un'unica solitaria rosa bianca.

Buongiorno a tutti!” ci salutò allegramente “Esme è di sopra?”

Sono qui, caro” rispose l'interessata prima che potessimo farlo noi. Scese dalle scale con grazia raggiungendo il marito.

Un piccolo pensiero per te, anima mia” le disse lui porgendole i fiori con garbo.

Sono davvero stupendi! Non avresti dovuto...” lo ringraziò dandogli un leggero bacio sulle labbra.

Per educazione distolsi lo sguardo e mi sedetti sullo sgabello del piano accanto alla mia metà, lasciando loro un po' di spazio.

Ebbene, ho un annuncio da fare” continuò Carlisle “Da oggi sono ufficialmente in vacanza!”

Oh, è meraviglioso! Vuol dire che avremmo tutto San Valentino per noi?” esclamò Esme gioiosa.

Mi immaginai che non fosse proprio piacevole avere un medico per marito: sempre impegnato ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Non che Esme lo desse mai a vedere (era sempre così allegra), ma probabilmente le mancava passare un po' di tempo con il suo compagno.

No, non solo domani” annunciò “Mi sono preso un mese di ferie. Ti porto sulla tua isola!”

Lei restò letteralmente senza parole. Si portò una mano alla bocca mentre i suoi occhi sembravano voler piangere dalla gioia.

Oh mio Dio” esclamò con un filo di voce.

Oh mio Dio, mio Dio, mio Dio!” urlò cominciando a saltellare come una bambina. Poi, con un gesto che sorprese tutti, Carlisle compreso, saltò in braccio a suo marito, gettandogli le braccia al collo e allacciando le gambe dietro alla schiena per poi baciarlo con passione. Scese poco dopo e corse su per le scale gridando: “Vado a fare le valigie!”.

Carlisle ridacchiò. Chissà se si aspettava una reazione così esagerata che, sinceramente, sembrava più appartenere ad Alice piuttosto che ad Esme.

In quel momento mi erano sembrati due ragazzini appena innamorati, piuttosto che una coppia che aveva da poco festeggiato l'ottantacinquesimo anniversario. Apprezzavo molto il modo in cui i sentimenti dei vampiri si cristallizzassero e non mutassero nel tempo. Per noi il per sempre era inteso in senso letterale. Di conseguenza potevo avere la certezza che tra duecento, trecento, mille anni, l'amore che mi univa con mio marito sarebbe sicuramente rimasto costante, se non aumentato.

Allora, Papi” iniziò Emmett dando a Carlisle una pacca sulla spalla “tu e Mami andate a divertirvi per un mesetto in un bungalow su un'isola deserta, eh?”

Figliolo, quante volte ti ho detto di essere meno invadente?” ribatté lui senza troppo scomporsi.

Troppe volte, ma sai che tanto non ti ascolto” rispose impertinente.

A proposito” continuò rivolgendosi a me e ad Edward “lo troveranno ancora il bungalow, al loro arrivo, vero?”

Emmett! Che dici!?” esclamai imbarazzata.

Ah, già, è vero che all'epoca eri ancora umana. Edduccio ti avrebbe fatto a pezzettini... Peccato! Comunque qualcosina l'avrete pur fatta, dato che sei tornata con una pagnotta in forno. A meno che voi non crediate che sia stata un'immacolata concezione...”

Oddio. Per fortuna non potevo più arrossire. Cercai di non dar a vedere il mio imbarazzo, altrimenti non si sarebbe mai fermato.

Tuttavia mi fece venire in mente un dettaglio che non era poi così lontano da ciò che aveva detto. Non potendo esprimere ciò che volevo ad alta voce, liberai la mia mente dallo scudo in modo che solo Edward potesse sentirmi.

Edward?” lo chiamai con il pensiero.

Lui sussultò. Non si era ancora abituato a sentirmi.

Che c'è?” mi chiese a bassissima voce all'orecchio, senza smettere di suonare.

L'avevi poi comprata la testiera nuova per il letto della stanza blu?” domandai.

Per poco non si soffocò con le risate. Si tappò la bocca con le mani. Emmett e Carlisle, che nel frattempo si erano rispettivamente messi a guardare la partita e a leggere il giornale, per un momento lo guardarono con curiosità. Poi, troppo abituati alle sue stranezze, ritornarono ai propri passatempi.

Appena il mio amore si riprese rispose sottovoce: “Temo di essermene dimenticato, tesoro, a causa della nostra frettolosa partenza, ma non ti preoccupare: probabilmente si sistemeranno nella stanza bianca che è la più grande. E anche se lo scoprissero Esme non se la prenderebbe di certo.”

Ma sarebbe imbarazzante” pensai.

Ridacchiò di nuovo.

Di cosa state parlando voi due?” si intromise Emm.

Ma non potresti per una sola volta farti gli affaracci tuoi?” lo rimproverò Edward irritato.

Senti chi parla, leggipensieri!” lo prese in giro di rimando.

Ok, ok. Sono pronta!” trillò allegra Esme scendendo le scale con tre enormi valigie in mano.

Ecco qua” disse appoggiandole e rivolgendosi al marito “Carichiamo in macchina queste tre, la tua, il beauty, le due borse e poi partiamo!”

Santo cielo, mamma!” tuonò Emmett “non dovresti certo partire in queste condizioni! Anche se ti porti dietro un dottore, in Brasile non ci sono certo le infrastrutture necessarie a curarti!”

Di che parli?” chiese lei sbigottita.

Ti sei presa la Alice-ite!” e a quella risposta non potemmo fare a meno di ridere tutti, comprese Nessie e Rose al piano di sopra, ancora sommerse dai vestiti.

No no, sul serio. Finora pensavo che il folletto avesse contagiato solo la mia Rose, ma adesso che ti ci metti anche tu... Chi sarà la prossima? Bella? Non me la immagino proprio saltellare da un atelier a un altro e a portarsi in vacanza vestiti per un anno intero.”

Basta con queste frecciatine. Decisi di dargli una risposta che lo mettesse a tacere. Doveva essere sarcastica, allusiva e assolutamente imprevedibile. Mettendo da parte il mio imbarazzo esposi senza pensarci troppo quello che avevo pensato.

Hai proprio ragione, Emm” risposi leggermente maliziosa “appena mi ricapiterà di fare un viaggio sola con mio marito avrò bisogno solo di due completi: uno per il viaggio di andata e uno per il ritorno”

Edward mi fissò come se avesse preso una scossa elettrica. Anche se poteva ancora sentire i miei pensieri, non si aspettava di certo nulla di così sfacciato. Anche gli altri erano impietriti e fui contenta di vedere che il mio fratellone non sapeva cosa rispondere. Tuttavia riuscì dopo qualche secondo ad esclamare la frase: “E brava sorellina!”

Non sapevo se avevo fatto bene, cosi chiesi ad Edward: “Ho esagerato? Non volevo dire nulla di inappropriato

Sta tranquilla, non sono così sconvolti” rispose.

E tu?

Ci pensò su prima di dire: “Più che altro questa tua affermazione ha provocato ben altre emozioni in me” mi sussurrò all'orecchio leggermente sensuale.

Carlisle si schiarì la gola per spezzare il silenzio che si era creato.

Ma dove sono Alice e Jasper?” domandò Esme “Non possiamo partire senza averli prima salutati! Aly avrebbe dovuto prevedere che stiamo per partire, dovrebbe essere già qui! Rischiamo di perdere l'aereo!” urlò quasi isterica. Ma che le era successo?

Calma amore” la tranquillizzò Carlisle prendendole la mano “l'aereo parte fra tre ore”.

Già, non disturbiamo i piccioncini, per una volta che si danno da fare”. Ma lui stare zitto no? Trovai l'opportunità di prendere io in giro lui, per una volta, e non me la lasciai sfuggire.

Che c'è, Emmett, sei nervoso perché con Edward ed io che andiamo a casa nostra, Esme e Carlisle in Brasile e Alice e Jasper che non si fanno vedere, sarai l'unico a non battere chiodo perché dovrai badare a Renesmee?”

Lui sbatté le palpebre più volte, strabiliato. Gli altri ebbero la stessa reazione di prima per poi scoppiare a ridere con qualche secondo di ritardo.

Poco dopo si riprese e replicò minaccioso: “Guarda che potrei rifilartela in qualsiasi momento, se volessi”

Non credo che Rosalie sarebbe d'accordo. E comunque ricordati che ho sempre Jacob come babysitter di emergenza, e lui è sempre disponibile”

Colpito e affondato. E adesso come ne esci, scimmione?

Sbuffò. “Ti ho già detto che non ci dà alcun fastidio tenerla” si giustificò.

L'hai detto” terminai.

Finalmente ero riuscita a metterlo con le spalle al muro.

Bravissima” mi disse Edward all'orecchio.

Subito dopo mi diede un leggero bacio sul collo e il mio scudo si riposizionò subito mentre io fremevo per quel gesto così dolce quanto sensuale.

Mi appoggiai alla sua spalla mentre lui riprendeva a suonare. Ascoltando le meravigliose note prodotte dalle sue dita leggiadre, mi ritrovai a guardare fuori dalla vetrata sul retro. Notai con scarso interesse come il vento facesse tremolare le cime degli alberi.

Tuttavia, osservando con maggiore attenzione, si vedeva che solo poche dondolavano, mentre le altre erano totalmente immobili. Dopo un po' ne capii il motivo perché scorsi due figure seminascoste dalle fronde che si avvicinavano alla casa saltando da un ramo ad un altro. Quando raggiunsero uno dei cedri che circondavano la villa, di cui non potevo vedere la cima, li sentii balzare sul tetto con un leggero tonfo, simile al suono che avrebbe prodotto un gatto con lo stesso gesto. Dopo alcuni passi i due si lanciarono sulla terrazza del primo piano e poi si udì il rumore della parete in vetro scorrevole che si apriva e si richiudeva.

Al mio fianco Edward sghignazzò.

Che c'è?” gli chiesi.

Fu Emmett a rispondere per lui: “C'è che i due piccioncini la prossima volta dovrebbero ricordarsi di portare dei vestiti di riserva”

Ah” e risi anch'io.

Bella, non è che per favore potresti impedirmi di sentire i pensieri di Alice e Jazz? Sai, sono un po' troppo espliciti per i miei gusti. Credo che nessuno vorrebbe mai vedere la propria sorella e il proprio fratello in certi frangenti...”

Ma Eddino, se non gli ascolti non potrai mai imparare i trucchetti del mestiere! Poi Bellina inizia ad annoiarsi e ti pianta!”

Questa volta né io né mio marito riuscimmo a trattenere un ringhio. Tuttavia Emmett non sembrò impressionato. Imbecille.

Feci come mi aveva chiesto e ricoprii con lo scudo Alice e Jasper. Lei aveva un'aura color magenta chiaro. Tuttavia quella che mi aveva sorpreso di più la prima volta che la avevo analizzata era quella di Jazz. Non era un colore solo, ma era una sequenza di tonalità molto diverse tra loro che cambiavano a seconda della circostanze. Supposi che ciò fosse causato dal suo potere e poco dopo infatti ne ebbi la conferma: a seconda della persona di cui sentiva le emozioni, la sua aura prendeva un tono simile. Per l'appunto in questo momento, così concentrato su sua moglie, aveva preso anche lui il suo colore.

Grazie, amore” mi sussurrò riconoscente. Non volevo neanche immaginare cosa stavano pensando quei due.

Siamo arrivati!” trillò Alice raggiungendoci seguita a ruota dal compagno. Ovviamente era vestita più per una serata di gala piuttosto che per una normale giornata in famiglia.

Oh, finalmente!” gioì Esme “Cominciavo a temere che non saremmo riusciti a vedervi prima di partire”

Perché, dove andate?” chiese Jasper.

Ma come, Alice non te l'ha detto?” replicò lei sorpresa “Io e Carl andiamo in Brasile per un mese!”

Io non ero così sorpresa che Jazz fosse all'oscuro di tale evento: qualunque cosa avesse fatto con Alice ero sicura che non comprendesse assolutamente una tranquilla chiacchierata riguardo ai genitori adottivi.

Quello che ne seguì fu semplice da immaginare. Alice per un'oretta buona si mise a discutere con Esme riguardo a tutto ciò che aveva messo in valigia: cose secondo lei obbrobriose che avrebbe perfino voluto bruciare, altre che a me sembravano perfettamente inutili che per lei erano assolutamente indispensabili, altre che si era dimenticata, eccetera. Fu così che alla fine le valigie diventarono quattro più una di Carlisle.

Stavo scherzando prima con quella battuta a Emmett, ma così davvero era esagerato! Cosa serviva tutta quella roba su un'isola deserta?

Quando Alice ebbe finito rischiavano davvero di perdere l'aereo, per cui i saluti furono frettolosi, ma comunque molto affettuosi. Dopo che Esme ebbe stritolato tutti con i suoi abbracci e baciato sulla fronte Renesmee promettendole di non stare via per molto, salirono sulla Mercedes salutando dal finestrino.

Partirono così per la loro ennesima luna di miele.



ANGOLO AUTRICE

Eccomi qui con il continuo del primo capitolo. Non avrei voluto dividerlo in due parti ma era davvero troppo lungo. D'ora in poi cercerò di contenermi...

Allora, spero che questa aggiunta aiuti a capire un po' meglio in che direzione sta andando questa storia. Abbiamo ritrovato un po' anche gli altri personaggi, ma nel prossimo saranno di nuovo solo Edward e Bella. San Valentino! Finalmente riescono a festeggiarlo insieme...

Sono felice che il primo capitolo abbia già stimolato un po' di interesse, altrimenti non sarei qui e mi sarei data alla danza classica (tzè, proprio io che sono più goffa di Bella da umana e con tutte e due le gambe rotte...) e quindi passo a ringraziare TheMadHatter16 ed elvira910 per avere recensito e per aver inserito la storia nelle Seguite. E grazie mille a tutti quelli che hanno solo letto. Se siete arrivati fino a qui vuol dire che non è proprio un flop...

Vi prego, ditemi che cosa ne pensate di questo capitolo perché ogni vostra recensione mi dà una gioia immensa!

Ciao a tutti e alla prossima!


   
 
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