Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Kaimy_11    23/01/2011    1 recensioni
Draco Malfoy discendeva da due delle più importanti, e al tempo stesso temute, famiglie di maghi. Per loro la purezza del sangue era tutto, con il denaro si poteva comprare ogni cosa e i Babbani valevano meno degli insetti. Non si lasciavano spaventare dai matrimoni combinati, salvaguardare le loro idee e la loro purezza era tutto, d'altronde. Nessuna incertezza, niente ripensamenti o segni di debolezza, un Purosangue, per di più ricco, deve sempre distinguersi dagli altri e guadagnarsi il rispetto di chi gli sta intorno.
Draco Malfoy era cresciuto in quel mondo e il suo carattere era stato modellato apposta per diventare ciò che ci si aspetta da un Malfoy. Si circondava solo di gente che riteneva degna di lui, otteneva sempre tutto ciò che voleva, nessuno poteva intralciarlo o sfidarlo. A scuola era visto come il più bello e dannato dei ragazzi, ricco, potente, affascinante. Perfetto. Nessuna poteva occupare il suo fianco per più di qualche giorno e, l’unica che c’era riuscita, l’unica che l’erede dei Malfoy avesse scelto e amato, era stata uccisa dai Babbani.
Draco non mostra i suoi sentimenti, nulla può turbarlo.
Ma lui, dannazione, voleva la sua vendetta.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic
Revenge and the memories

Revenge and the memories

 

 

 

 

 

 

-Sappi che non ho intenzione di arrivare in ritardo alla nostra prima lezione di Cura delle Creature Magiche, e che se non ti sbrighi, ti lascio qui!-

Leila Morgan era una studentessa modello, eseguiva sempre i compiti, alzava la mano per prima alle domande dei professori e dava ripetizioni ai compagni in difficoltà. Discendeva da una famiglia discretamente ricca, suo padre lavorava al ministero e la madre era una vera e propria maniaca dell’ordine e dalla perfezione. Aveva cresciuto la figlia inculcandole l’idea che una donna deve essere bella e presentabile in ogni occasione e, proprio per questo, Leila teneva sempre i suoi lunghi e ricci capelli neri in ordine e non si lasciava vedere da nessuno senza un filo di matita sugli occhi e un po’ di lucidalabbra. Era stata smistata a Grifondoro ed era il lider perfetto di tutte la ragazzine del loro anno, facendo da rappresentante, da guida e da esempio.

-Calmati, dannazione!- imprecò la ragazza che correva dietro di lei, sforzandosi inutilmente di tenerle il passo. –Non siamo poi così in ritardo!-

Se già per Leila era un affronto mettersi a correre come un maschiaccio fuori dalla scuola, con i ricci al vento e la divisa tutta in disordine, sentirsi dire che aveva torto e che, magari, stava pure esagerando, era decisamente troppo.

-Non è colpa mia se ti sei alzata tardi, la puntualità è tutto. Facciamo che ci vediamo direttamente a lezione!-

E detto ciò Leila Morgan accelerò mettendosi a correre verso la sua meta, senza preoccuparsi della ragazza alle sue spalle.

Quest’ultima si fermò piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato, e i suoi capelli ramati le coprirono il viso per un istante, nascondendole la vista dall’amica, decisamente troppo lontana per essere raggiunta. Il cielo era privo di nuvole e la capanna di Hagrid era già visibile dal sentiero di gradini su cui si trovava. Stava ancora riprendendo fiato, quando, mentre si ravviava la liscia chioma fiammante, un rumore di passi alle sue spalle la costrinse a voltarsi.

-Scusami, ma hai perso questo-

Dietro di lei c’era un bel ragazzo, con il fiso slanciato e allenato, i capelli biondi che ricadevano in ciuffi ordinati sulla fronte, la pelle pallida e i lineamenti del viso taglienti e decisi. Gli occhi brillavano di un grigio tenue, quasi verde, le labbra erano sottili e piagate in un mezzo sorriso.

Tuttavia, per quanto attraente potesse essere, la Grifondoro notò con disappunto la divisa dei Serpeverde che indossava.

-Deve essere tuo- insistette lui, porgendole un libro.

La ragazza studiò ancora il ragazzo e il suo sorriso educato, rimanendo sulla difensiva. Abbassò in fine lo sguardo sul libro e lo prese fra le mani, dubbiosa. Riconobbe il fiore scarabocchiato sulla copertina e, aprendolo alla prima pagina, lesse il suo nome.

Samantha King.

-Ho visto che ti è caduto dalla borsa, così ti ho seguito per riconsegnartelo-

Alle parole del ragazzo la giovane Grifondoro non rispose, rimanendo concentrata sul libro. Dopo secondi interminabili alzò gli occhi di smeraldo e prese a fissare il biondo con insistenza, ma senza dire nulla.

-Che maleducato- disse il giovane, dandosi teatralmente un colpetto sulla fronte. –Sono Draco Malfoy-

Samantha King, adesso, si trovava davanti la mano pallida di Malfoy e, il sorriso con cui quest’ultimo rimaneva in attesa, non prometteva nulla di buono.

C’era qualcosa, nella sua voce e nel suo modo di porsi, capace di attrarre e stregare chiunque. Proprio come il fuoco: magnetico ma letale.

La ragazza, senza smettere di fissarlo negli occhi, accettò la sua stretta di mano.

-Piacere, sono Samantha King- disse brevemente, con un sopracciglio alzato.

Draco Malfoy chinò il capo per un istante, in un elegante sorriso, e ribelli ciuffi biondi gli solleticarono la fronte e lo sguardo. Quando i suoi occhi argento si posarono sulla ragazza, mostravano un particolare luccichio, sensuale e sinistro al tempo stesso. Osservò Samantha e la vide stringersi nelle spalle, timida, quasi avesse improvvisamente paura di lui.

E faceva bene.

Ad un tratto, però, la Grifondoro parve riscuotersi come se avesse lento nella mente di Draco e, sorprendendosi a fissarlo, abbassò subito il volto quando vide che lui se ne era accorto. 

-Certo che è strano- esclamò Samantha.

-Cosa?- chiese Draco, con un sorriso cordiale ma distaccato, che lo rendeva ancora più seducente di quanto non fosse già di suo.

-Oggi non ho incantesimi- spiegò lei, mentre sistemava il libro nella borsa che aveva a tracolla. –La guida agli incantesimi sarebbe dovuta essere in camera mia-

Quando Samantha lo guardò, risistemandosi i capelli color rame, Draco la stava fissando con gli occhi grigi ridotti a due fessure, le narici frementi e la mascella contratta. Era lo sguardo di un serpente davanti ad una preda e, proprio quello sguardo, la terrorizzò per un secondo.

-Devo averlo messo per sbaglio nella borsa, che sbadata!- si affrettò a dire.

Per un solo istante la ragazza guardò Draco negli occhi e lui vide quelle gemme verdi tremare appena, subito dopo scappò via.

-Buona giornata- gli augurò, affrettandosi verso la capanna di Hagrid.

Draco Malfoy rimase fermo dov’era, a fissare con odio crescente quella ragazzina e, le sue labbra, si curvarono in un sorriso crudele.

 

Una nebbiolina leggera avvolgeva il bagno e appannava lo specchio sul lavabo, mentre un silenzio tranquillo ed unicamente disturbato dai suoi respiri, permetteva a Draco Malfoy di rilassarsi e di analizzare i propri pensieri. La vasca era stata riempita con acqua calda e oli rigeneranti e lui vi si era immerso già da un po’, ma non era intenzionato a terminare il suo bagno, troppo stanco e pensieroso.

Un bagno caldo era l’unica cosa che riuscisse ad aiutarlo a pensare e, in quel momento, ne aveva davvero bisogno. Osservò la propria pelle, pallida, e si accorse di non essere in grado di concentrarsi né di provare a ragionare.

Era semplicemente troppo esausto.

I capelli biondi, appena umidi, aderivano contro la sua fronte e gli solleticavano la nuca. I muscoli appena delineati sull’addome erano coperti dalla schiuma e le sue mani affusolate sfioravano elegantemente i bordi della vasca. Lasciò ricadere la testa all’indietro e si lasciò scivolare appena un po’ di più nell’acqua, con il calore e il silenzio che lo accompagnavano in quel suo attimo di riposo.

-Vorrei ricordarti che qui ci sono anch’io, o sei troppo impegnato a pensare a te stesso come al solito?-

Il biondo aprì pigramente gli occhi e si accorse dell’angelica figura che occupava la vasca insieme a lui, seduta sul lato opposto. Era una ragazza bellissima, la pelle rosata, i capelli biondi raggruppati in un elegante chignon e le guance imporporate dal calore. I suoi occhi azzurri splendevano, maliziosi, e le sue labbra delicate si curvarono all’insù in un tenue sorriso.

Draco la vide mentre tentava di avvicinarsi la schiuma al petto, per coprirsi, e mostrò un sorrisino divertito e maligno.

-Guarda che ti ho già vita nuda, devo forse ricordartelo?-

Claire non arrossì neppure per un secondo, piegò il collo da un lato e alzò le sopracciglia. Ci fu un attimo di silenzio in cui i due si concessero un intenso scambio di sguardi, la giovane fece scivolare il suo piede lungo i pettorali del ragazzo, fino a puntarglielo sulla spalla, sensuale, silenziosa. Poi, nel momento in cui Draco stava per muoversi, lei lo colse di sorpresa facendo schizzare un po’ d’acqua sul suo viso e, quando lo vide lanciarle un’occhiataccia, scoppiò a ridere.

Il ragazzo rimase incantato da quella risata cristallina, dal modo in cui gettava la testa all’indietro e si toccava il collo con la punta delle dita, divertita.

L’attimo dopo Claire si era sollevata per avvicinarsi a lui, lo sovrastò e con le sue labbra di rosa gli sfiorò dolcemente un guancia, il collo, il naso, fino a ripercorrere ogni linea del suo viso e, solo in fine, scese sulle sue labbra.

Fu un bacio lento, profondo, un tenero susseguirsi di piccoli morsi e intrecciarsi di lingue. Le labbra di Claire era morbide, calde ed irresistibili, tanto che Draco avrebbero continuato a baciarla per sempre, ma…

-Draco è tutta la mattina che ti cerco, devo parlarti, vieni fuori da lì!-

Urlò qualcuno con ben poca gentilezza, mentre batteva i pugni contro la porta del bagno.

Draco si svegliò di soprassalto, si guardò in torno per qualche secondo, confuso, come se cercasse qualcuno. Poi, quando capì di essere appena stato sottratto ad un sogno, colpì l’acqua con la mano.

Era stato tutto magnifico, reale, travolgente ma niente a che fare con la realtà. Quella verità lo sconvolse e lo fece infuriare, si passò una mano sulla fronte portandosi indietro i capelli e prendendo un lungo respiro.

-Draco? Mi rispondi o no?-

Il biondo fece un smorfia, infastidito.

-Blaise, mio padre ha sborsato fior di galleoni perché avessi una camera tutta mia in questo dormitorio. Ciò significa, che se sono in bagno, nessuno deve venire a bussare alla mia porta mettendomi fretta. E, soprattutto, non saresti dovuto entrare nella mia stanza!-

-Poche aree, non sei l’unico studente del quinto anno ad avere una camera tutta tua. Io e Nott abbiamo pagato per avere il tuo stesso trattamento-

Draco Malfoy sbuffò, strinse i pugni e si decise ad uscire dalla vasca. Con Blaise non c’era poi tanto da discutere, poteva infuriarsi e ruggire quanto voleva tanto l’amico sarebbe sempre rimasto a guardarlo con la stessa espressione impassibile stampata in viso e avrebbe continuato i suoi discorsi come se nulla fosse.

Il biondo si asciugò con un asciugamano candido e rimase per qualche istante a guardarsi allo specchio, che dovette ripulire con la mano dato che si era tutto offuscato.

Studiando la sua immagine riflessa pensò di essere ridotto proprio uno straccio, aveva lividi scuri sotto gli occhi e la sua espressione era a dir poco minacciosa.

 

Quando Draco uscì dal bagno, con indosso la sua divisa scolastica e i capelli in ordine, Blaise Zabini era comodamente disteso sul suo letto, le scarpe ancora ai piedi e le mani dietro la nuca.

-Ci vuole così tanto per fare un bagno?- lo salutò il moro.

Draco lo ignorò, raggiungendo l’armadio e sistemando alcune cose.

-A cosa devo l’onore della tua visita? Non hai niente di meglio da fare?-

-Certo che sei gentile! Non potrei semplicemente essere venuto a fare un po’ di compagnia al mio vecchio amico?-

Draco lo guardò seriamente, ancora infastidito e per nulla intenzionato a scherzare. Blaise lo guardò e si trovò a pensare che, per quanto Draco fosse sempre stato un tipo irritabile e pronto ad accendersi per un non nulla, non era mai stato tanto tetro e di cattivo umore come lo era in quel periodo.

Fortuna che la scuola era ricominciata solo da due giorni.

-Frequenta il terzo anno- Disse unicamente Blaise.

Draco fece un ghignò avvicinandosi alla scrivania. –Lo so, ho preso il suo libro di incantesimi: guida del terzo livello-

Blaise alzò un sopracciglio. –Hai preso il suo libro?-

Draco si voltò rimanendo appoggiato con la schiena alla scrivania, per poter guardare l’amico. Fece un sorriso astuto.

-Si da il caso, che un sua compagna di stanza, sia stata con me ad inizio dello scorso anno. È stato un giochetto convincerla a portarmi quel libro, che mi ha anche permesso di scoprire il suo nome-

Blaise non disse nulla, per un attimo osservò con insistenza la parete alla sua sinistra, in cerca delle parole corrette.

-Pensi che ne valga davvero la pena?-

Draco udì perfettamente il sussurro dell’amico e lo guardò con letale freddezza.

-Mi chiedi se ne valga la pena? È una mezzosangue, una stupida Grifondoro e non è neanche lontanamente all’altezza di Claire, ma le ha rubato la faccia ed io non posso permettere che vada in giro ad umiliarla. È un’offesa alla sua memoria, quella King è l’opposto di Claire, non è degna di essere la sua sosia-

Blaise alzò gli occhi al cielo e si mise a sedere. –Come sai che è una mezzosangue?-

Draco ghignò furbo, incrociando le braccia al petto. –Ho indagato, ieri notte, per la precisione. I King sono maghi da secoli, ma suo padre sposò una strega dal padre mago ma con la madre babbana-

 -Wow! bhé con i tempi che corrono, e con tutti gli incroci con i Babbani, questa King potrebbe anche considerarsi una vera strega. Ormai i Purosangue non valgono quasi più nulla-

Il biondo lo fulminò con lo sguardo, serrando la mascella. –Non per me…- specificò in un rauco sussurro.

A quel punto, Blaise si alzò in piedi. –Sto solo dicendo, Draco, che non puoi accanirti contro una ragazzina solo perché somiglia a Claire-

-Somiglia, Blaise? Somiglia? È identica!-

-Oh, ma certo! Solo se non consideri gli almeno venti centimetri di altezza che questa King ha in meno di Claire, o il fatto che siano totalmente opposte, a partire dallo status di sangue per finire con la casa di appartenenza!-

-Tu non capisci Blaise, hai visto il suo volto? Io non posso perdonarglielo, voglio farla pagare a quello dannato scherzo della natura, Sanguesporco, nullità di una Grifondoro!- fece un pausa accompagnata da un mezzo sorriso. –Ti rendi conto? Non so neanche quale offesa usare per prima con lei!-  

-Maledizione Draco, ha quattordici anni! Non ha fatto nulla di male e, per quanto sgradevole possa essere o con tutti i difetti di questo mondo, non vale la pene finire nei guai per lei. Vuoi farti espellere? Perché l’ultima volta che hai usato i tuoi giochetti mentali su una ragazzina, ci sei andato molto vicino!-

-Non dire sciocchezze! Non ho alcuna intenzione di spaventarla o di torturarla psicologicamente. Niente magia nera o filtri strambi, promesso! Voglio solo…divertirmi!-

-Divertirti?- chiese Blaise, guardandolo di traverso.

Draco fece un sorriso sinistro e affascinante insieme. –Non ti ricordi cosa facevamo noi due, solo l’anno scorso, prima che trovassi Claire?-

Blaise parve pensarci, face un mezzo sorriso e, quando parlò, lo fece con disprezzo e repulsione. -Ma certo! Fare innamorare una qualsiasi ragazza di noi, usarla e divertirci con lei fino a quando non ci stancavamo, e poi gettarla via come un fazzoletto usato-

-Esatto!- esclamò Draco, esaltato. –Questo è proprio quello che voglio fare con lei. Te le ricordi tutte quelle ragazze, Blaise? Il modo in cui piangevano disperate? Ti divertivano queste cose, un tempo!-

-Sì, ma poi si cresce. Per quanto bello possa essere comportarsi da eterno bastardo, prendere di mira una ragazza, con il solo intento di farla soffrire, mi sembra alquanto scorretto-

-Risparmiami le tue moralità, non è una ragazza qualunque quella! Le ho parlato, dovevi vedere con che arroganza si rifiutava di sostenere il mio sguardo, quella Mezzosangue!-

Blaise scosse il capo, non c’era verso di far ragionare Draco Malfoy quando si metteva in testa una cosa, e non cambiava opinione finché non andava a sbattere la testa contro le sue dannate convinzioni.

-Dammi solo la tua parola che non supererai il limite-

Mentre Blaise appariva scocciato ed arrabbiato, Draco fece un ghignò malvagio.

 

-Sammi, davvero mi dispiace, sei sicura che non vuoi che ti aiuti?-

-Dacci un taglio!- sbottò la Grifondoro dai capelli rossi, sollevando finalmente la testa dal grosso libro che aveva sotto al naso.

-Non essere così aggressiva!- Protestò Leila Morgan.

Le due amiche erano sedute ad un tavolo della biblioteca, l’una di fronte all’altra.

-Non sono aggressiva, Leila, sei tu che mi ci fai diventare- Spiegò Samantha. –Da quando siamo usciti dall’aula di pozioni non fai che assillarmi con frasi tipo: mi dispiace, vedrai che andrà meglio la prossima volta, lascia che ti aiuti, non abbatterti, ci penso io… piantala adesso!-

-Volevo solo rendermi utile- si lamentò Leila, fingendosi offesa.

-Sono in grado di terminare i miei cinque rotoli di pergamena sulla pozione soporifera, assegnatami come punizione, anche da sola!-

Leila fece roteare gli occhi, giocò per qualche minuto con i suoi riccioli corvini e dopo di ché si alzò in piedi.

-Dato che sei così tanto di cattivo umore- Disse, facendo sbuffare l’amica. –Torno in sala comune, ho premesso a Meg di aiutarla con i compiti di trasfigurazione-

Detto ciò, la graziosa Leila Morgan, lasciò la biblioteca a passo di danza.

E Samantha King fu libera di respirare, o forse no.

Ebbe il tempo di sistemarsi un ciuffo di capelli ramati dietro l’orecchio, spolverarsi la divisa, che qualcuno alle sue spalle la fece sussultare.

-Eccolo dov’era! Sto cercando il manuale di pozioni livello intermedio da un po’. Ti serve ancora per molto?-

Sammi alzò gli occhi, trovandosi ad ammirare l’impeccabile figura di Draco Malfoy.

Era uno dei ragazzi più belli e chiacchierati della scuola, biondo e perfetto, ed era proprio al suo fianco. Le sorrise seducente indirizzandole uno sguardo ammaliatore.

-Mi dispiace, ma devo fare una relazione di cinque rotoli di pergamena- spiegò la ragazza, guardandolo mentre si stringeva nelle spalle.

Draco Malfoy parve non ascoltare quelle parole, sulle sue labbra si disegnò un sorriso ambio quanto temibile.

-Aspetti qualcuno?- le chiese indicando i posti liberi attorno al tavolo.

Lei fece di no con la testa.

-Ti dispiace se mi seggo qui con te, così possiamo usare il libro in due?-

Sammi lo guardò dubbiosa, poi, incapace di reggere il suo sguardo argentato, fece spallucce.

Il biondo prese posto di fronte a lei, le sorrise ancora con spacciata arroganza, e solo dopo tirò fuori carta e piuma.

-Oggi è la seconda volta che ci incontriamo, e c’è sempre di mezzo un libro - disse Samantha, quasi a sé stessa.

Draco alzò gli occhi su di lei e la osservò per un lungo istante. I capelli rossi erano lisci, con un ciuffo che ricadeva perfino dallo stesso lato di quello di Claire e, nascosto proprio da quel ciuffo ramato, c’era una minuscola cicatrice orizzontale sul suo zigomo pallido. Il viso sembrava quello delicato di una fata, con gli occhi caldi ed espressivi, color smeraldo, e le labbra rosee.

La ragazza lo guardava, eppure, sembrava voler fare tutt’altro. Forse se ne vergognava, ma riuscire a resistere a Draco Malfoy, d'altronde, non era cosa facile e lui ne era perfettamente consapevole.

Le rivolse l’ennesimo sorriso affascinante e lei abbassò gli occhi, rossa in viso. Lui si concesse un ghignò soddisfatto per quella reazione.

-Hai ragione, ma devo ripassare alcune vecchie pozioni e mi serve il manuale di un livello più basso-

Sammi non disse nulla, ma nella sua mente si stava chiedendo perché mai il ragazzo avesse fatto quella specificazione, quasi come se avesse bisogno di giustificarsi.

Scosse il capo e cacciò via quell’assurda idea.

Rimasero in silenzio per qualche secondo, poi Draco parlò:

-Di solito il professor Piton non lascia molti compiti…-

Sammi non si preoccupò neppure di alzare lo sguardo. –A quelli che gli hanno fatto esplodere una pozione contro, alla prima lezione dell’anno, sì-

Draco rise, una risata arrogante e sensuale, composta e rauca.

Da brivido.

-Io sono molto bravo in pozioni- disse, scivolando sulla sedia accanto alla ragazza. –Perché non lasci che ti aiuti-

Samantha King rimase ad occhi spalancati davanti a lui, come un topolino impaurito al cospetto del serpente. E, in effetti, Draco Malfoy sembrava proprio un serpente con quel suo sguardo ipnotico e il suo strisciare audacemente verso di lei. Le accarezzò una mano con la punta delle dita, fredde, e i suoi occhi color tempesta si fissarono in quelli smeraldo della ragazza.

Fece un sorriso. -E allora?-

Samantha abbassò di corsa lo sguardo, improvvisamente si sentiva il fiato corto. Lo guardò un altro solo istante e i suoi occhi verdi tremarono, si portò i capelli rossi dietro le orecchie e prese un profondo respiro abbassando il viso.

-Anch’io sono sempre stata brava in quella materia, quello di oggi è stato solo uno spiacevole incidente- Precisò, togliendo di scatto la propria mano dal tavolo, su cui il ragazzo era intendo a disegnare cerchi immaginare con la punta dell’indice.

-Credo di aver preso abbastanza informazioni dal libro, puoi usarlo tu. Finirò la mia relazione in sala comune-

Detto ciò la ragazza si alzò dalla sedia, raccolse le sue cose e, senza osare neppure per un istante incrociare lo sguardo di Draco, lasciò la biblioteca a grandi passi.

Draco Malfoy rimase a guardarla mentre usciva, senza dimenticare la sua fretta, il modo in cui teneva la testa incavate nelle spalle e neppure i suoi occhi bassi. In quel momento capì che quella di Samantha King non era arroganza.

Era Paura.  

Sogghignò.

 

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

Grazia a chi ha letto, spero che questo secondo capitolo sia piaciuto. So che è una storia un po’ strana, ma sarei felice se qualcuno lasciasse qualche commento, giusto per farmi capire cosa pensa. Ve ne sarei infinitamente grata ^^

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Kaimy_11