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Autore: Vale11    23/01/2011    17 recensioni
La caposcuola Hermione Jane Granger aveva molto ascendente sugli studenti di Hogwarts, soprattutto da quando era finita la guerra. E Draco Lucius Malfoy stava cercando di sopravvivere al suo settimo anno. Non è mai stato da lui prenderle e non ridarle, non è mai stato da lui non reagire, non è mai stato da lui starsene buono e subire. Lo vide voltarsi un momento verso di lei, prima di affrontare le scale che portavano alla torre di astronomia. Lo vide reggersi al corrimano per costringere le gambe ad affrontare gli scalini, il braccio sinistro attaccato al petto. Non lo vide mai abbassare gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucius non poteva avere più di vent’anni in quella fotografia. Sorrideva. Ma non era il suo solito ghigno, quello che suo figlio aveva ereditato. Era un sorriso vero, di quelli che in fotografia escono bene solo se non sai di essere fotografato.

Altrimenti le smorfie si sprecano. Un classico.

Sua madre era bellissima.

La fotografia subito dopo doveva essere stata scattata pochi istanti prima della precedente, Lucius e Narcissa fissavano l’obiettivo con un’aria interrogativa.

A Draco veniva da ridere.

Mai. Mai aveva visto suo padre così umano. Così vero.

Mai.

Avrebbe potuto vederlo tutte le volte che voleva, ora. In quell’album di fotografie dei suoi genitori ce n’erano a centinaia.

E lui non le aveva mai viste.

Di nuovo, mai.

Sentiva il cuore battere nelle tempie, non si accorse di stringere l’album con fin troppa forza finchè non si ritrovò le nocche bianche.

Prese fiato, sotto lo sguardo di sua zia.

Nelle ultime foto dell’album Narcissa aveva in braccio un fagotto di coperte con gli occhi grigi.

Sulla coperta più esterna c’era scritto Draco.

E suo padre sorrideva come se avesse avuto tutto l’amore del mondo fra le mani.

Gli sembrò di essersi perso tutto quello che la sua famiglia avrebbe potuto dargli. Un po’ tardi per rendersene conto.

 

“Non ci sono più fotografie, dopo quella. Quando ho sposato Ted io e tua madre abbiamo interrotto i contatti. Più o meno”

Andromeda Black gli fece scivolare in mano una polaroid, dove una Nimphadora Tonks di nemmeno quindici anni sedeva vicina a un Draco di nemmeno cinque anni. La ragazzina coi capelli rosa guardava il cugino indecisa se piazzargli una mano fra i capelli o stare ferma per la fotografia. Almeno per cinque secondi.

A giudicare da come si muoveva, stare ferma doveva essere un’impresa per lei.

 

“Come avete fatto a fare questa foto?”

Draco Malfoy guardava quel quadratino animato come se nascondesse i misteri dell’universo mondo. Andromeda gli sorrise.

“Credi che un divieto avrebbe potuto davvero separarmi da mia sorella? Quando potevamo ci trovavamo di nascosto. Era raro, in ogni caso. E una volta ritenemmo opportuno presentarvi.”

Gli occhi spalancati di Draco erano la reazione più umana che avrebbe potuto avere.

Lui aveva conosciuto sua cugina. Forse per poche ore, ma l’aveva conosciuta. Gli aveva parlato. Magari avevano pure giocato insieme. Con quella ragazza che cambiava colore di capelli come lui cambiava umore. Ogni cinque secondi circa.

Il fatto che non se lo ricordasse non cambiava le cose. Lui aveva conosciuto sua cugina. Sul serio. Gli sembrò che il suo albero genealogico miseramente spoglio iniziasse a mettere su qualche foglia.

E la foglia più giovane entrò caracollando subito dopo, inseguito da una Molly Weasley sull’orlo di una crisi di nervi. Ted Lupin fece il suo trionfale ingresso nella vita di Draco Malfoy andando a sbattere contro la sua gamba accavallata, nel tentativo di raggiungere la nonna.

 

Andromeda Black vide suo nipote alzare gli occhi e fissare stupito quello strano ragazzo coi capelli quasi bianchi seduto sul divano della casa della nonna.

E lo sguardo che ricevette in cambio non fu meno stupito.

 

Molly Weasley fissò Draco Malfoy come se avesse davanti un alieno. Non pensava che sul viso di quel ragazzo potessero passare così tante cose tutte insieme. Era un mistero come le sue difese fossero crollate solo vedendo un bambino inciampargli addosso.

 

Ted Lupin. Cos’era, suo nipote? Suo cugino? Il figlio di sua cugina. Grado di parentela difficile da capire. Era sempre stato una frana con quelle definizioni.

Decisamente

Si chinò verso il bambino, rimettendolo in piedi, e sentì una manina non più grande di una mela sulla testa. Sui capelli. Ted diventò biondo. Non chiaro come Draco, ma probabilmente si stava sforzando.

“Questo ragazzino somiglia alla madre, direi”

Sorrise.

Andromeda Black non si stupì di vederlo effettivamente felice per la prima volta, da quando era arrivato.

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RITARDO PESSIMO. Lo so.
Ho avuto la febbre a 39 e passa, vedevo i mostri. Roba da chiodi. Ma non sono giustificabile, sono stata oltremodo lenta. E me ne scuso.

Detto ciò.

Vi amo.

  
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