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Autore: LaurieKey    31/01/2011    0 recensioni
E se tutto questo fosse paradossalmente possibile? E se i miei incubi stessero diventando di punto e in bianco una terribile realtà?
Più li guardavo e più stentavo a crederci. Quelle persone,così normali,così tranquille erano la stessa creatura che da anni mi perseguitava nei miei sogni. La stessa creatura,che oltre a spaventarmi mi affascinava.
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ripensai a quegli occhi tutto il pomeriggio dopo essere tornata a casa da scuola. Ripensai a quelle labbra sottili che si distesero in un bellissimo sorriso. Ripensai alla sua voce suadente che mi parlava,che si presentava per fare conoscenza, alla mia mano che stringeva la sua e quel tonfo al cuore quando la vidi andare via con un ragazzo. Era alto,magro,con i capelli biondi e gli occhi dorati,la sua pelle sembrava fosse stata presa da una statua di cera,era perfettamente bianca. La sua mano stringeva quella minuta e sottile che,un attimo prima,aveva avuto un contatto con la mia. Volevo chiederle se era fidanzata,quanti anni avesse,dove abitasse,se si era trasferita anche lei perchè vedevo che in classe quasi nessuno parlava con lei. Ero decisa a farle tutte le mie domande il giorno dopo a scuola,quindi andai presto a dormire anche se non riuscivo a prendere sonno,la pensavo e ripensavo,chissà cosa stava facendo. Tra mille pensieri e fantasticherie mi addormentai e mi sveglia la mattina presto alle 6 AM. Mi andai a lavare il viso e tornai in camera alla ricerca di un maglietta che non fosse troppo sgualcita o cupa. Trovai una dolcevita bianca con qualche schizzetto nero sopra,sotto ci abbinai dei jeans neri un po' scoloriti e le solite converse. Mi sistemai i capelli in una coda di lato e misi un po' di matita nera e mascara. Scesi di sotto e mi preparai la colazione e misi nella ciotola di Strange dei croccantini per gatti e ripresi a mangiare il mio latte e biscotti. Appena ebbi finito di nutrirmi uscì di casa e andai a scuola. Il tempo fuori era cupo,il solito cielo grigio e la solita e snervante pioggia. Arrivai a scuola molto presto così scesi dall'auto e decisi di aspettarla. Arrivavano auto su auto ma la sua non si vedeva,fino a quando,erano le 7:50 AM e vidi la sua bellissima mini rossa are capolino nel parcheggio. Vide che c'era un posto libero proprio accanto alla mia Ford e lo occupò. Scese e mi saluto con un sorriso ancora più bello di quello del giorno prima. Mi venne vicino e mi abbracciò,il mio cuore batteva ad una velocità smisurata,la testa mi vorticava e lo stomaco ormai aveva perso il controllo,tremavo,tremavo troppo,queste sensazioni sparirono subito quando lei si staccò da me e mi rivolse la prima e dolce parola della giornata.

< < Ciao Emi! > >

< < Hey Samantha > > sorrisi sentendo di essere appena arrossita.

< < Allora,che ne dici di entrare? Fa un po' freddino qua fuori > > sorrise.

< < Oh.. certo. Sìsì certamente! > > esclamai incamminandomi verso l'entrata della scuola.

< < Non così veloce però > > rise e rallentai il passo.

< < Oh scusa.. ieri ho visto che eri in compagnia di un ragazzo > > sorrisi < < per caso state insieme ? > > chiesi imbarazzata. Lei scoppiò a ridere e mi guardò dritta negli occhi.

< < No, è mio fratello maggiore insieme a Jared. Siamo in tre figli in famiglia. Io,Jared e Luke,il ragazzo con cui ero ieri > > stavo quasi per sospirare di sollievo ma non volevo farle capire quanto mi fossi tranquillizzata.

< < Pensavo fosse il tuo ragazzo. . . > > proferì a bassa voce,quasi impaurita.

< < Nono,tranquilla. A me non piacciono i ragazzi > > disse tranquilla. Spalancai gli occhi a quella sua affermazione. < < Cioè sì,mi piacciono ma adesso provo più interesse verso le donne > > continuava a sorridere guardandomi sempre fissa negli occhi.

< < Oh.. capisco.. quindi sei bisessuale ? > > chiesi balbettando.

< < Sì! E tu? > > “E io? E io cosa? Mi piaci tu cazzo. Sei così bella,perfetta,simpatica e i tuoi occhi mi mandano sulle nuvole,il tuo sorriso mi fa morire e le tue mani delicate che sfiorano le mie sono la goccia che fa traboccare il vaso.. “ pensai mentre lei aspettava una mia risposta.

< < Mi piace una persona ora. > > dissi solamente quello notando che eravamo già arrivate in aula e ormai il professore sarebbe dovuto arrivare a momenti. Prendemmo posto e chiudemmo lì la conversazione.. “ spero proprio di non riaprila”.

Le ore passarono tranquillamente e velocemente,la mia unica salvezza fu quando sentì la campanella che,segnava la fine delle lezioni del mattino, suonò e tutti andammo in mensa. Cercai con lo sguardo Sam ma non la vidi. Sospirai e presi una mela e un panino al prosciutto e andai a sedermi da sola in un tavolo infondo al grande stanzone che ospitava tutti gli alunni della scuola. Mangiai tranquillamente il mio pranzo speranzosa di vederla entrare da quella porta,con la sua camminata da modella e venire verso di me ma,l'unica cosa che i miei occhi scorsero era suo fratello Jared che mi sorrideva e mi salutava con la mano. Gli sorrisi a mia volta e lo invitai a sedersi accanto a me,in pochi secondi lui era già lì vicino a me che mangiava un piatto di pasta al pesto.

< < Hai conosciuto mia sorella > > sorrise

< < Sì,è molto simpatica. > >

< < Lo so,ma attenta,chi va con lo zoppo impara a zoppicare > >

< < Cosa intendi? > > chiesi non afferrando il concetto della sua frase.

< < Lo capirai presto. Ora devo andare > > mi saluto con soltanto un sorriso e se ne andò.

chi va con lo zoppo impara a zoppicare? Cosa diamine intendi Jar! “ continuai a pensare a quella frase tutto le ore successive senza trovare una spiegazione,mi concentrai talmente tanto che finirono le lezioni e me andai a casa. Lei non era tornata,non c'è stata il pomeriggio a scuola quindi,la giornata era finita abbastanza male. Sbuffai e salì in auto e mi diressi verso casa mia,dove mi aspettava una gatta da lavare,trentaduemila faccende da svolgere e i compiti di biologia,psicologia e letteratura da fare per il giorno successivo. Arrivai nel vialetto di casa,parcheggiai e mi preparai psicologicamente per l'inferno che avrei subito a breve. Mi feci coraggio ed entrai in casa e cominciai a lavorare. Finì giusto in tempo per cenare e subito dopo andai a buttarmi sul letto dove mi addormentai in davvero poco tempo. . E quella notte,la sognai. 

  
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