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Autore: Egle    29/12/2005    11 recensioni
Un nuovo anno. Il sesto ad Hogwarts. Forse il più difficile. Forse il migliore e il peggiore al tempo stesso. Fu l’anno che mi vide diventare uomo. Fu l’anno in cui fui costretto a prendere una posizione...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Capitolo 3

 

Quell’estate ero stato marchiato. Ero diventato un uomo agli occhi del mio Signore.

Mi avevano portato in una radura isolata senz’altra luce a parte quella della luna. Mia zia Bellatrix si era offerta di assumere le veci di mio padre nel rituale.

Fu tutto rapido e indolore, condito da quella teatralità che l’Oscuro Signore amava.

Quella notte rinacqui come Death Eater. Mi drappeggiarono il mantello nero sulle spalle e mi celarono le fattezze del viso con la maschera d’argento, dopo che il mio Signore ebbe apposto il suo marchio sul mio braccio.

E fu sempre quella notte che l’Oscuro Signore pronunciò le parole che segnarono la mia esistenza.

“Draco, ho un compito da affidarti” sibilò, avvolgendomi con il suo sguardo glaciale.

Mi disse quello che dovevo fare.

Non mi disse che era mio dovere obbedirgli. Non mi sarei mai sognato di non farlo.

Egli ordinava e io eseguivo, come ci si aspettava da me, senza far domande, senza aver altro desiderio se non quello di prendere il posto che spettava a un membro della famiglia Malfoy.

Il freddo dell’inverno anestetizzava i sensi, la quotidianità della vita scolastica mi impediva di pensare troppo, di pormi delle domande, le cui risposte forse non mi sarebbero piaciute.

Mia madre era dilaniata dalla preoccupazione. Mi scriveva spesso, pregandomi di stare attento, di non espormi troppo e di chiedere consiglio al professor Snape, il cui occhio vigile seguiva ogni mia mossa.

Ma dovevo essere all’altezza del nome che portavo, del mio parentado, importante agli occhi dell’Oscuro, dei colori della mia Casa.

A pensarci ora, dovevo essere all’altezza di un mucchio di cose, mentre io non desideravo che scomparire. Divenire … niente.

Cominciai a saltare le lezioni, a rinchiudermi in biblioteca ogni momento libero.

Solo lì, il silenzio ammorbidiva il flusso doloroso dei miei pensieri, rendendolo meno angosciante.

Ma il mio rifugio fu di nuovo violato. Capelli rossi sparsi sulla divisa scura. Il viso lentigginoso appoggiato sulle ginocchia, strette contro al petto. Due occhi azzurri puntati su di me.

“Che cosa vuoi ancora?” le chiesi, appoggiando i libri sul tavolo.

Lei si limitò a guardarmi fisso per qualche istante.

Si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore.

Seguii con lo sguardo le sue dita scostare una ciocca di capelli, per sistemarli dietro all’orecchio.

“Sei diventata sorda?” continuai con lo stesso tono di voce tagliente.

Non volevo che Ginny Weasley rimanesse lì. Volevo stare da solo.

Possibile che quella lurida stracciona non riuscisse a comprenderlo?

Era un concetto troppo complicato per essere capito dal suo cervello dalle dimensioni di una noce?

“Il professor Snape è preoccupato per te” disse lei dopo un po’.

Sbattei le palpebre, impreparato a sentire quella frase.

Atteggiai le labbra in una smorfia, deciso a non dar peso alle sue parole. Mi avvicinai alla finestra libera. Le mani sprofondate nelle tasche. Gli occhi inchiodati su un punto indistinto disegnato sull’orizzonte.

“L’ho sentito parlare con la McGonagall, mentre non potevano vedermi” continuò la Weasley.

La odiai. Così, semplicemente, provai un moto improvviso di odio nei suoi confronti.

Non volevo udire la sua voce.

Non volevo che stesse lì.

Con che diritto mi rivolgeva la parola?

Ma non feci niente. Rimasi fermo, mentre lei scendeva dal davanzale della finestra e si avvicinava.

“Dicono che non potranno far nulla per proteggerti”

“Non ho bisogno di protezione” ribattei, scoccandole un’occhiata irata.

Avrei voluto vederla indietreggiare impaurita. Avrei voluto perfino schiaffeggiarla, ma lei non mosse un muscolo.

Lo sguardo sempre fisso nel mio. I pugni stretti lungo i fianchi.

“Puoi scegliere. A tutti è data la facoltà di scegliere” continuò lei.

Se avesse detto quelle parole in modo diverso, forse l’avrei davvero colpita. Ma non c’era rimprovero in quelle poche parole. C’era solo…tristezza.

Mi girai di nuovo per fissare il paesaggio chiuso fuori dalla finestra.

Scegliere di non diventare un Death Eater, di non combattere, di non…uccidere, se necessario.

Scegliere un destino diverso, un destino solo mio.

Ci avevo pensato, ovviamente. Un breve, fuggevole pensiero prima di dire sì, prima di porgere il braccio per avere l’onore di essere marchiato dall’Oscuro Signore in persona.

Non dissi nulla, mentre lei si allontanava con passi leggeri.

Non dissi nulla, nemmeno quando lei si fermò in cima alle scale. Una mano sulla ringhiera. I capelli rossi sfiorati appena dai raggi del sole, che penetravano attraverso i vetri.

Solo quando si voltò per andarsene definitivamente, mi decisi a parlare.

“Non per me” mormorai con voce venata dall’amarezza.

Non c’era scelta. Non c’era altro destino per il figlio di Lucius Malfoy.

E mi andava bene così.

Ero nato Death Eater, nel sangue ancora prima che per vocazione.

Ginny Weasley tornò verso di me.

Mi afferrò un braccio e mi costrinse a voltarmi per guardarla.

“C’è sempre una scelta” sussurrò, continuando a tenere la mano posata sul mio braccio.

“Chi ti dice che io non abbia fatto la scelta che ho sempre voluto?” replicai.

Chi ti dice che io non volessi diventare un servo dell’Oscuro, come il resto della mia famiglia?

Amavo la mia famiglia.

Amavo mio padre.

E amavo il potere. E l’Oscuro Signore poteva farmi diventare potente, più potente di quanto osassi sperare.

Lei scosse piano la testa. Gli occhi invasi da un’emozione che non riuscivo a identificare.

Sollevai una mano e le accarezzai il viso con il dorso delle dita. La sua pelle era calda, delicata.

“Ci hai provato, Weasley” dissi in un soffio.

Mi chinai verso di lei e le sfiorai le labbra con le mie in un tocco leggero, appena accennato.

Lei ricambiò timidamente il mio bacio, chiudendo gli occhi.

Mi ritrassi, guardandola rimanere ancora immobile, con le palpebre abbassate.

Si ha sempre una scelta.

Quel giorno scelsi di baciarla e di non farlo mai più, qualunque cosa fosse accaduto.

Scelsi di baciarla perché volevo farlo.

Perché Ginny Weasley era bella, era dolce.

Ma Ginny Weasley era anche una Gryffindor, era ciò che non potevo permettermi.

Lei lo sapeva.

Per questo non disse altro, si voltò e se ne andò silenziosamente così com’era scivolata nella mia vita.

Non venne mai più a cercarmi in biblioteca e io smisi di aspettare di veder comparire il suo profilo. Smisi di immaginarla rannicchiata nel vano della finestra, con i lunghi capelli rossi illuminati dal sole.

Se i suoi occhi mi cercavano nella Sala Grande, i miei non cercavano lei.

Era sparita. Cancellata dai miei pensieri.

A volte, però, anche dopo tanti anni mi capita di ripensare a quel lieve bacio che ci siamo scambiati e mi sorprendo a chiedermi che cosa sarebbe accaduto se la mia scelta fosse stata diversa.

Se l’avessi afferrata per un braccio, mentre si stava allontanando, e l’avessi stretta a me, immergendo una mano tra quei capelli…

Se avessi cercato ancora una volta la sua bocca con la mia…

Se l’avessi…amata.

Ma forse in un modo che nemmeno io sono in grado di comprendere, l’ho fatto.

L’ho amata.

 

 

Fine

 

 

 

Ed eccoci arrivati alla fine.

Mi spiace che questa storia si stata così breve. A dir la verità a me non piace neppure molto, ma mi spiaceva davvero molto non finirla, perciò ho scritto questo capitolo, cercando di terminarla in modo … mmm… che no facesse venire i brividi dal ribrezzo.

A dir la verità no mi piace neppure molto questo Draco, troppo simile a tutte le altre fanfic che ho scritto e un po’ “inflazionato”.

Okay, okay, la smetto di lagnarmi!

Volevo dire un grandissimo grazie a tutti coloro che hanno letto e commentato la mia storia. Grazie per tutto l’affetto che mi dimostrate sempre e per l’entusiasmo con cui seguite sempre le mie storie. Grazie di cuore, davvero. Le vostre recensioni mi fanno sempre molto piacere e mi spingono a continuare a scrivere.

 

Grazie a Izumi (non preoccuparti, anche una recensione ogni tanto mi fa piacere!), Gin89, Gin92, Niphredil, Iago, Ellie e Stellina (grazie a tutte e tre per commentare sempre le mie storie, siete gentilissime! Grazie!), Terry, Minako-chan, Darthsteo, Kristel e Romen Evans

Grazie poi a Oryenh (o Harry! Mi fa senso non chiamarti Harry!) e a Trissie per leggersi sempre le mie storie in anteprima e dire immancabilmente: bene, vai avanti!

E infine un grandissimo grazie a Sara, per essere riuscita a compiere un miracolo: farmi amare di nuovo la coppia Draco/Ginny. Grazie bella!

 

Bene, siamo arrivati veramente alla fine.

Non posso far altro che augurarvi un buon anno nuovo.

Spero di scrivere presto un’altra storia, voi continuate a lasciarmi commenti, okay?

A presto!

Un bacione

Egle

 

 

p.s. sì, lo so che ho detto che avevo finito, ma non è vero!

Volevo solo avvisare che Elivi ed io siamo tornate a scrivere e abbiamo appena pubblicato un nuovo capitolo di The dark side of the moon (capitolo molto hot per la coppia Draco/Ginny…).

http://www.egoio.net/efp/viewstory.php?sid=64748

 

Forza, andate a leggerlo! Di corsa!

   
 
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