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Autore: LadyMerendina    02/02/2011    3 recensioni
Rivisitazione della 10^ Episodio della Terza Stagione
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Fuori dalla finestra si potevano vedere un gruppo di soldati che, aiutati da alcuni popolani, costruivano il rogo per l’indomani mattina. Oramai mancavano una manciata di ore. A quattro diverse finestre, quattro differenti persone guardavano quella costruzione enorme quanto infida e spietata che veniva lentamente eretta : Lady Morgana, con un sorrisino sul volto; Gaius, dalla finestra della sua umile casa con espressione truce in volto; Merlino, dalla piccola finestrella della sua cella che, avvolto in una coperta per l’umido che gli entrava  nelle ossa, guardava il rogo col volto rosso e bagnato di lacrime; e alfine Artù, anche lui il volto bagnato e rosso, che dalla finestra della sua stanza fissava la  piazza con sguardo perso nel vuoto.

“Artù.”

Il suo volto si girò in modo quasi impercettibile, vedendo davanti a sé Gwen. Preoccupata e angosciata. Aveva  appena pianto.

“Io… Non posso guardarlo morire, Gwen. Non posso…

Lei annuì.

“Dobbiamo trovare un modo per farlo scappare da Camelot.”

“E come? Ci sono Guardie fuori dalla mia porta a sorvegliarmi. E” indicò fuori “La piazza ne é stracolma. Non c’è.. niente che”

Gwen gli mollò uno schiaffo. Poi si portò la mano alla bocca.

“Mi dispiace! Scusi Sire, non..” e s’inchinò “Chiedo umilmente  il vostro perdono, Sire. Non volevo. Però…”, lo guardò seria, “Merlino se fosse qui le direbbe di non perdere la fiducia. Di non mollare.”

Col solito tono irriverente che tanto amo..

“Voi amate Merlino, giusto?”

Lui la guardò serio.

“Più della mia stessa Vita, Ginevra. Non potrei amare mai nessun altro.”

“Lo so.”, sorrise lei, “E allora dobbiamo ideare un piano. Un buon piano. Avremo bisogno di tutto  l’aiuto possibile. Gaius sicuramente sarà disponibile.”

Lui annuì.

“Hai ragione. Stare qui a fissare il rogo  non aiuta Merlino. Lo dobbiamo tirare fuori di qui.”

“Andrete con lui?”, chiese

“Certo che sì.”, rispose, “ Non resterei qui senza di lui un secondo di più, Gwen.”

“Vi aiuterò ad uscire di qua.”, disse lei avviandosi alla porta, “Sono certa  che Sir Leon ci darà una mano volentieri. È molto amico con Merlino. Ed è fedele a Voi, e non a vostro padre.”

Quando Gwen uscì, il Principe si asciugò le lacrime e con passo deciso si avviò  verso la borsa lasciata sul tavolo poche ore prima, che non aveva più sfiorato da quando, ore prima, era rientrato in stanza. Prese dai piatti che aveva in stanza tutto ciò che c’era, poi lo chiuse e prese la sua cinta con la spada allacciata, se la mise, ed  indossò il mantello verde acqua regalatogli da Gaius. Prese I diari di sua madre. E si avviò alla porta in attesa.

 

“Gaius.”

“Gwen! Hai visto Merlino?”

La ragazza sospirò e scosse la testa.

“Non  mi fanno entrare. Ascolta. Io e Artù vogliamo farlo scappare da Camelot.”, disse con tono determinato, “E abbiamo bisogno del tuo aiuto. Hai già fatto fuggire Balinor in passato, giusto? Sir Leon è dei nostri.”

Gaius annuì, e si avviò  all’armadietto. Prese una fiala.

“Tu dovrai mettere questo sonnifero dentro il calice di Morgana. Per nessuna ragione deve sospettare  quello che abbiamo in mente.”, si avviò alla porta, “Io nel frattempo vado da Sir Leon.”

Gwen lo fermò.

“No, fermo. Non ancora. Sir Leon farà entrare te e Artù nelle segrete per portar  via Merlino. E ritarderà l’allarme. Prima però devi far uscire Artù.”

Gaius la guardò.

“Devo trovare un modo per farlo uscire dalla sua stanza, quindi? Bene.”, tornò all’armadietto e prese un’altra fiala, “Coraggio. So esattamente  che cosa dire e fare. Tu va da Morgana.”

 

“Nessuno può entrare.”

Gaius sbuffò.

“Andiamo, ragazzo! Non fare l’idiota, Artù ha bisogno del suo sonnifero oppure non si addormenterà. Il Re sa di questa  visita.”

La guardia lo scrutò.

“Chi mi dice che non mi stai ingannando?”

“Giovanotto! Come osi??”

Il giovane allora sorrise e gli diede  una pacca leggera  sulla  spalla.

“Scherzavo! Entra pure.”

“Gaius!”

“Abbiamo poco tempo.”, sussurrò chiudendo la porta, “Ingerisci questa. È un liquido che ti farà perdere i sensi per qualche minuto. Domanderò di portarti da me per poterti risvegliare.”

Artù aprì la fiala, poi lo fissò.

“Mio padre si chiederà come mai non mi hai rinvenuto qui..”

“Gli dirò  semplicemente che non ho il necessario dietro” rispose sicuro “e che, mentre vado e torno con le pozioni, potresti morire. Vedrai, ci cascherà. Dai, bevi non c’è più tempo.”

Il biondo annuì, e ingerì il contenuto tutto d’un fiato. Dopo pochi secondi, era già ko. Gaius sorrise, e aprì la porta di scatto.

“Il Principe ha perduto i sensi! Lo devo portare immediatamente da me. Su, presto!”

Le due guardie entrarono e, senza farsi domande, presero di peso il principe per portarlo fuori dalla stanza, in quel momento arrivò  di corsa Gwen.

“Artù? Cosa è successo?”

“E’ svenuto.”, disse Gaius uscendo, “O perlomeno credo sia solamente svenuto. Farò accertamenti nel mio studio.”, le fece un occhiolino.

Lei nascose un sorriso assumendo un’aria preoccupata.

“Vengo con voi.”

I cinque si recarono di corsa, o quasi, verso la casa umile del medico, che fece posare Artù sopra il solito consunto lettino, mentre Gwen prendeva una pezza bagnata e gliela posava  sulla fronte. E guardò le guardie mentre Gaius trafficava  con le fiale.

“Ragazzi. Vi chiedo di uscire.”

“Il Re non sarebbe d’accordo.”; disse una delle due, “Se la prenderà con noi …”

L’altra però alzò le spalle e lo prese  per un braccio.

“E dai. Tanto restiamo qua fuori.”

Le due guardie giovini uscirono, nel frattempo Gaius prese a colpo sicuro una fiala e Gwen si alzò e si avvicinò.

“Coraggio. Dagli questa.”

“Cos’è?”

“Lo farà rinvenire in pochi istanti.”, poi andò alla porta, “Vado ad avvertire Leon. Tu aspetta che si svegli,  lo farà quasi subito. Poi dagli il suo zaino. È accanto al tavolo.” E uscì

Gwen aprì la boccetta, gli tirò su la testa, e gli fece bere  tutto il suo contenuto.

 “Coraggio Artù..”

Merlino…

“G..Gwen?”

Lei sorrise e annuì.

“E’ ora di fuggire con Merlino, Sire. Coraggio, alzatevi.”

Artù non si fece pregare: si alzò, aspettò che passasse  il giramento di capo, dopodiché prese il suo zaino, lo aprì per mettersi il mantello, lo mise in spalla e seguì Gwen di fuori. Le due Guardie stavano ridendo tra loro.

“Per di qua..”, sussurrò lei.

I due appiattendosi sui muri si avviarono verso le porte del Castello, passando dalla piazza oramai buia, e quando videro il  Rogo già montato si sentirono spaventati e ansiosi, ma anche più risoluti  a salvare il loro amico ( e amante).

“Sire.”

“Leon. Ti ringrazio per ciò che stai facendo.”, gli disse Artù abbracciandolo  fraternamente “Non mi sdebiterò mai abbastanza,amico mio.”

Lui scosse la testa.

“Non ci pensate. E poi, merlino è anche un mio amico. Coraggio. Andate. Ecco la chiave.”

Artù seguito da Gaius scese le scale sino alle celle, cercando quella in cui era rinchiuso  il giovane.

“Merlino!”

Lui appena li vide sgranò gli occhi più che sorpreso,e  si alzò andando  alle sbarre.

“Gaius! Artù! Che cosa ci fate qua??”

“Ti liberiamo, mi pare ovvio.”, disse il primo, “Non avrai certo creduto che lasciassi  morire così il mio figliastro, vero?”

Ma Artù.. lui…

Mentre apriva la cella, guardò Artù dietro le spalle del medico di corte.

“Non dovresti farlo..”

“Ti amo, Merlino. Non lascerò che ti facciano del male, amore mio. MAI.”, rispose per poi entrare e stringerselo forte al petto, “Dovranno uccidermi prima di portarci via l’uno dall’ altro.”

Quando gli baciò i capelli, sorrise sentendo il cuore battere nuovamente.

Finalmente … Temevo di non sentire più il suo calore tra le mie braccia.

“Non puoi farlo.”

Artù si staccò dolcemente e carezzandogli il viso lo guardò serio.

“Sì che posso. Lo VOGLIO fare.”

Merlino  scosse la testa sospirando, e gli baciò il palmo.

“Non riguarda soltanto me e te, Artù. Non puoi  rinunciare al trono che ti spetta di diritto. Camelot ha BISOGNO di TE! é il tuo popolo.”

E non sono talmente egoista da anteporre la mia Felicità a quella di un intero Regno.

Artù lo guardò con le lacrime agli occhi.  Se potessi ti sposerei, Merlino! E un giorno lo farò.

“Io vengo con te. Un giorno ,quando sarà il momento… torneremo. Insieme. E non dovrai più nascondere ciò che sei, amore mio.”

Il cuore di Merlino diminuì di un battito.

“C..ciò che”

“Merlino. Forse sono un asino, reale, ma non un cieco né stupido. So che sei davvero un Mago.”, sorrise lui, “Da tempo penso che la Magia non è soltanto volta al Male. Ma che può fare  anche tanto bene.”

Ha… Ha appena detto ciò che ho sentito??

Ti aspettavi qualcosa di diverso da lui?, disse Gaius sorridendogli, Io te lo dissi che Artù è  differente.

“Riesci sempre a sorprendermi, Artù Pendragon”

“Come tu sorprendi  di continuo me, Merlino.”, rispose lui

“Ti amo, amore mio.”, E LO BACIò.

“Sire! Dovete sbrigarvi!”

La voce di Leon  li riportò alla realtà: Artù prese per mano Merlino e corse con Gaius fuori di là risalendo le scale, in cima alle quali c’erano Leon che salutò Merlino e poi Artù con un sorriso e un “a presto Sire”, e andò con passo lento verso l’allarme della città . Gwen salutò Artù con un piccolo abbraccio. Mentre Gaius strinse  forte il proprio pupillo.

“Fa attenzione. Proteggilo.”

“Certo. È ciò per cui sono nato, giusto?”; rispose lui, “  E nel frattempo faccio attenzione anche a  me stesso. Stavi per dirmelo, dì la verità!”

Gaius rise.

“Ovviamente. Ma son abituato, ormai. Attiri guai! Comunque, vacci cauto , con la Magia. Se hai bisogno..”

Merlino annuì. E si voltò in avanti.

“Gwen.”

 I due si  abbracciarono come sorella e fratello, e piansero tra la gioia e il dolore di non vedersi più per un po’ di tempo.

“Ti scriverò. O troverò comunque una maniera. Vedrai.”

Lei annuì

“Mi fido di te. Ti voglio bene.”

“Anche io te ne  voglio tanto, Ginevra.”, rispose lui.

 Gaius strinse forte Artù.

“Non dire mai chi sei. E proteggi Merlino.. Anche se è più facile che ti protegga lui.” gli sorrise, “E gli DEI vi proteggeranno. E tua madre.”

Artù assentì.

“A presto, Gaius. Grazie per tutto.”

Artù fischiò, facendo arrivare al galoppo Hengroen. Montò in sella e porse la mano a Merlino che salì in groppa davanti a lui.

“ Pronto?”

“Ovvio.”

I due sentirono la campana d’allarme, e seppero che  era giunto il momento di andarsene. Salutarono con un cenno i tre, anche Sir Leon corso  da loro per risalutarli, ed Artù spronò al galoppo.

 Assieme al suo  Mago Merlino.

 

 

 

HAPPY  ENDING!! <3 <3

Come  volevasi  dimostrare … LA Vostra  Lady KINDER é d’Indole  Romantica ^^

 GRAZIE  A TUTTE  E TUTTI  X AVER SEGUITO  QUESTA REVISIONE!!!! ^^

VI  VOGLIO BENE!

  
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