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Autore: Julietts    07/02/2011    1 recensioni
Brandy ama il colore viola. E' il suo colore preferito. Da sempre. Sempre? Sempre. Brandy conosce il suo passato. O pensa di conoscerlo. Ma quando anche la sua più intima certezza viene spazzata via, capisce che la sua vita ha in serbo altro per lei. Che è ora di guardare al passato, per comprendere il futuro, per non ricadere negli stessi errori.
Per non dimenticare
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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    -Le ragazze non portano i pantaloni. È una cosa assurda. Non normale. Perché mai una ragazza sana di mente dovrebbe portare i pantaloni?  Una fanciulla deve avere l’aspetto di un angelo, non di un uomo. Questo è quello che penso. E ho ragione. Vero?-
-Non so, mio caro amico. Che c’è di male se una ragazza ha voglia di stare più comoda? Quelle belle vesti che sono costrette a portare sembrano davvero ingombranti.-
-Ma è una femmina, e che cavolo!-
Lauren pensò che era meglio non discutere oltre della faccenda. Sapeva che il suo amico Brad era di una testardaggine da far perdere la pazienza a un santo. Non sarebbe servito a niente parlarne ancora. Anche se lui non ci trovava nulla di male nel fatto che una ragazza volesse portare i pantaloni.
Ma questo non lo ripeté più.
I due amici camminavano, tranquilli, nella via principale della città.
Il vento soffiava forte da nord. Era freddo. Terribilmente freddo; mentre il cielo che lo ospitava aveva assunto da qualche ora un colore lattiginoso e neutro, come coperto da una coltre talmente spessa di nubi color crema da non permettere più di riconoscere quel bell’azzurro che lo decorava quella mattina.
La strada era piena di gente che stava tornando a casa. Si prevedeva infatti, da lì a poco, una bufera di neve, forse la più intensa della stagione, e nessuno voleva trovarsi fuori casa in quel momento.
Anche i due amici stavano tornando ognuno nelle proprie abitazioni.
A un certo punto, la pioggia cominciò a cadere, prima a goccioline, poi sempre più fitta.
-Porca miseria, Lauren, qui sta piovendo!!! Fra un po’ comincerà a scendere la neve, e noi saremo spacciati-
-Manca così tanto prima di arrivare a casa?-
-Almeno mezz’ora, forse anche di più-
-E che facciamo, Brad? Dove ci ripariamo? E poi, io devo avvertire la mia famiglia, starà molto in pensiero se non mi vede tornare-
-Già, anche io dovrei chiamare mia madre. Facciamo una cosa: qui vicino c’è una locanda, e probabilmente c’è anche un telefono. Noi ci andiamo, ci compriamo una bevanda calda, telefoniamo a casa e aspettiamo che la bufera sia finita. Poi ce ne torniamo a casa-
-Buona idea, Brad! Ora muoviamoci però, cominciò a congelarmi stando così fermo in mezzo alla pioggia-
Così, i due amici imboccarono una stradina stretta, perpendicolare a quella che stavano percorrendo. Aumentarono un po’ la velocità, arrivando quasi a correre. A un certo punto, l’insegna della Locanda “Hot & Cold Whise”  apparì tra la nebbia che stava lentamente scendendo. Si stagliava lì, nel cielo, come un miraggio tra la pioggia sempre più fitta e l’aria misteriosa di quella antica stradina.
I due ragazzi entrarono piano nel locale, facendo attenzione a non scivolare sul pavimento liscio e freddo. La signora Whise, proprietaria del locale insieme al marito, li vide e li riconobbe subito.
-Brad, Lauren, venite qui! Santo cielo, ma non avete sentito le previsioni del tempo? C’è l’allarme di una bufera di neve, forse la più violenta della stagione! Come mai non siete a casa?-
I due si avvicinarono al bancone.
Lauren cominciò a spiegare della loro visita al palazzo reale per incontrare il principe Steven, senza entrare troppo nei particolari, e poi di come si fossero seduti un po’ nel parco della piazza centrale, perdendo parecchio tempo e infine di come si erano resi conto che non ce l’avrebbero mai fatta a tornare a casa in tempo. Brad si guardava in giro: la locanda era piena. Evidentemente, non erano gli unici ad aver pensato di rifugiarsi lì. Mentre i suoi occhi percorrevano il locale, notò una ragazza seduta al bancone, intenta a sorseggiare una tazza di liquido fumante color miele. Lì per lì, vide soltanto una chioma ondulata di capelli color rame, poi notò un particolare che lo fece irritare. La ragazza portava i pantaloni.
    -Lauren, Lauren!!! Guarda lì!- e indicò la fanciulla.
-Oh, oh…. La nostra amica, suppongo-
-L’unica femmina della città che porta i pantaloni-
-Smettila con questa storia, Brad. Fatti i fatti tuoi.-
Il ragazzo distolse lo sguardo dalla chioma lunga ramata, e disse alla signora Whise:
-Mi scusi, ha un telefono?-
-Sì caro, ne hai bisogno?-
-Ehmm… sì, grazie.-
-Guarda, ora lo sta usando un signore. Quando ha finito c’è questa ragazza- e piegò la testa verso la fanciulla seduta al bancone (Brad sbuffò di irritazione)- e poi potete usarlo voi.-
-Grazie mille- si intromise Lauren –quanto le doviamo?-
-Oh, ragazzi, per voi è gratis. Vi conosco come se fossi vostra zia, la vostra vecchia zia effettivamente.-
I tre risero, e l’aria parve riscaldarsi un po’. Dopo qualche minuto, l’uomo uscì da una stanza  lì accanto e disse alla ragazza:
- Prego, ora il telefono è tutto tuo.-
- Grazie-
La ragazza si alzò e si voltò verso l’uomo… solo allora si accorse della presenza di Brad e Lauren, il primo con un aria di sfida negli occhi, il secondo imbarazzato.
-Buonasera- sbuffò la ragazza
-Buonasera Brandy- sussurrò il ragazzo.
-Brad, se sei venuto qui a rompere, vattene pure eh-
-Oh, ma sentitela! Questa non è casa tua, bella di papà-
-E neanche casa tua, cocco di mamma!-
-È casa mia, effettivamente!- disse la signora Whise, irritata.
-Ha ragione, signora, ma vede… certe persone pensano di possedere tutto il regno solo perché hanno una madre che è la consigliera della famiglia reale- disse piano la ragazza, quasi sibilando.
-Già- intervenne Brad –e altre pensano di essere le principessine dell’universo solo perché il loro paparino è il consigliere dei reali-.
-Calmatevi ora! Brad, sciallati un po’ per favore… e tu, Brandy… beh, non avevi bisogno del telefono?-
Lauren era sempre stato uno che sapeva tenere in mano l’autorità. Come in quel caso.
Brad e Brandy ammutolirono.
La ragazza si avvicinò all’uomo, che le porgeva ancora il telefono, prese in mano l’apparecchio e compose un numero. Poi si chiuse nella stanza lì accanto e fece molta attenzione a sbattere bene la porta.
-Che ragazza impertinente- sbuffò nuovamente Brad –e pensare che mia madre me l’aveva descritta come una “fanciulla dolce e amabile”-
I due si conoscevano praticamente da quando erano nati. O almeno così gli raccontava sua madre, anche se era da parecchio tempo che non si vedevano. I loro genitori (la madre di Brad e i genitori di Brandy) erano i tre Sommi Consiglieri della famiglia reale. Un lavoro prestigiosissimo. Ed erano molto amici, per giunta. La madre ogni tanto tornava a casa e diceva:
-Il caro Peter oggi ha portato qualche foto di sua figlia. Mamma mia, è bella, bella, bella, bella, bella, bella, bella, bella, bellissima, guarda.-
Poi un giorno, qualche settimana prima, si erano rivisti dopo forse 10 o 11 anni. E Brad pensò che sua madre su una cosa aveva ragione: Brandy era bella. Davvero. Ma solo su quello, perché a lui non sembrava né dolce né amabile. Anzi, aveva un carattere a parer suo insopportabile. E portava i pantaloni. Oh, rabbrividiva al solo pensiero. I pantaloni. Una ragazza che porta i pantaloni. Assurdo.
Mentre era assorto in questi pensieri, la porta della stanza si aprì e Brandy finalmente uscì.   
Lauren prese di slancio il telefono che la ragazza gli porgeva e prese per il polso Brad.
-Vieni, avvertiamo i nostri familiari- gli disse.
-Tu entra, io ti raggiungo tra un attimo-
Così, Lauren entrò nella stanzetta, socchiudendo la porta, come per voler ricordare a Brad che era aperta. Ma lui prima doveva fare una cosa importante.
- Emm…Brandy…hai telefonato a casa tua?-
La ragazza lo fissò negli occhi.
- E che ti frega?-
-Potresti degnarmi di una risposta educata, una volta tanto?-
-Non sopporto i ficcanaso-
-E io gli impertinenti. Comunque volevo saperlo perché mia madre ha detto che voleva fare un salto dai tuoi nel pomeriggio. Per bere un tè o qualcosa del genere. Sai per caso se è ancora lì?-
Lo sguardo di Brandy cambiò. Per un attimo il ragazzo scorse nei suoi occhi verdi un barlume di dolcezza, o forse gentilezza.
-Sì. Lo è-
-Beh, grazie per l’informazione. Così evito di chiamare a casa e parlare con la segreteria telefonica.-
-Di niente-
-Sei sincera? O mi stai prendendo in giro come il tuo solito?-
-Sono sincera-
-Strano. Per quel che so di te, tu non sei la tipica persona gentile-
I suoi occhi tornarono opachi, stretti come fessure, irritati o pieni di una sensazione che Brad non sapeva cogliere.
-Tu non sai niente di me-
E con questo Brandy si voltò, fiera, a testa alta, e tornò a sorseggiare il suo bicchiere di quel caldo liquido color miele.
 
 
  
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