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Autore: elys    10/02/2011    3 recensioni
Siccome mi sono accorto che ci sono pochissime storie dove la new generation torna al tempo dei malandrini, mi è venuta la folgorazione! Così, a mezzanotte mi sono messa a scrivere questa storia! Spero vi piaccia!
dal primo capitolo: “tu hai detto di chiamarti Albus?” chiese divertito
“si signore, mio padre la reputava un grande mago, la aiutato spesso!” risposi rosso.
“proprio un bel nome!” mi disse facendomi l’occhiolino.
“da oggi dovrete prendere altre identità, almeno finché non tornerete al vostro tempo! Siete già stati smistati immagino” disse guardando Scorpius
“tutti Grifondoro signore!” rispose fiero il mio migliore amico facendo così allargare il sorriso dell’uomo.
“bene, allora bisogna trovare altre identità, il nome Albus non è molto normale, quindi non è il caso che ti si conosca con quel nome, e poi anche i cognomi Potter e Malfoy non è il caso!” disse il preside guardandoci negli occhi.
“bè, ai sarò Alexander così continueranno a chiamarmi Al!” dissi deciso.
“potremo usare i cognomi delle nostre madri!” propose Scorpius pensandoci.
“quali sarebbero?” chiese il preside.
“Greengrass e Weasley signore!” rispose Scorpius.
“Greenglass può andare ma non Weasley, è troppo comune!”rispose il preside.
“allora sia io che Rose useremo Granger come la zia!” dissi deciso.
“allora perfetto ragazzi! Benvenuti al due settembre 1977!” e con quelle parole del preside capì che stavolta eravamo in guai seri!
lasciatemi una recensione mi raccomando!
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, I Malandrini | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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 Questi personaggi sono della Rowling che ci ha fatto sognare con le sue storie! Il mio scritto non ha scopo di lucro!
 
 
 
 
Ormai il primo giorno era passato; Albus si ritrovò in camera con Scorpius, la fortuna fu che ai due fu assegnata una camera senza nessun altro, anche se non aveva il bagno, Albus ripeteva che una fregatura c’era sempre.
“Ti arrendi? Per il bagno chiederemo ai prefetti se possiamo usare il loro, a volte ti agiti troppo!” lo riprese Scorpius dopo l’ennesima lamentela dell’amico.
“Lasciamo perdere che è meglio!” si arrese l’altro gettandosi a peso morto sul letto.
In quell’istante si sentì bussare e dalla porta apparve Rose­: aveva i capelli legati in una coda alta, e indossava una tuta da ginnastica in perfetto stile da babbano
“Come accidenti ti sei conciata?” chiese Scorpius ghignando.
“Me l’ha prestata Sara, ricordi? Qui non abbiamo vestiti!” rispose lei offesa.
“A noi ha dato qualcosa Silente, lo stretto necessario, ha detto che entro domani avremo dei vestiti nuovi.” La avvisò il cugino.
“Speriamo non sia lui a sceglierli!” sospirò la rossa con tono preoccupato.
La ragazza si sedette sul primo letto che trovò.
“Allora? Come ce ne andiamo di qui?” chiese la ragazza seria.
“Non lo sa, non so neanche come ci siamo finiti qui!” rispose il cugino sedendosi nell’altro letto.
“Per le mutande di Merlino, è tutta colpa tua, perché accidenti ti ho seguito l’altra notte?” lo riprese la cugina sbuffando.
“La verità è che ti volevi abbuffare senza che nessuno ti scoprisse!” disse in tono sapiente Scorpius.
“Vuoi tapparti quella bocca? Sai, sei davvero insopportabile!” lo riprese la rossa
“Tu pensi di essere meglio?” l’aggredì il biondo.
“Questo è poco ma sicuro!” rispose.
Al li guardava rassegnato, quei due erano troppo orgogliosi e cocciuti, volevano a tutti i costi l’ultima parola. Ormai non li stava ascoltando più. Guardò l’orologio e si rese conto che si era perso ben dieci minuti di litigata, riprese a dare ascolto al litigio proprio mentre la cugina, rossa come un pomodoro, continuava ad urlargli contro.
“E TU SEI SOLO UN PICCOLO BORIOSO, PIENO DI TE, ARROGANTE E ORGOGLIOSO IDIOTA!”
“E TU SEI BELLISSIMA!” le ultime due parole urlate spiazzarono i presenti, compreso Scorpius che le aveva pronunciate.
Al si maledì mentalmente per essersi distratto, come accidenti ci erano finiti a quel punto?
Rose non controbatté più, e rossa in volto uscì correndo dalla camera.
“Non l’ho detto davvero! Dimmi che l’ho solo pensato!” lo pregò il giovane Malfoy con voce bassa e preoccupata.
Solo in quel momento il moro si riprese.
“Hai detto per caso a mia cugina che è bellissima?” chiese lui guardandolo come se fosse un alieno.
“Non sono un borioso arrogante e orgoglioso vero?” cercò di cambiare discorso l’altro.
“Si che lo sei, ma torniamo al punto principale del discorso. Hai detto a Rose che è bellissima?” riprese Albus
“Me lo rinfaccerai a vita?”
“Certo!” rispose con un ghigno l’altro per ricevere una cuscinata in piena faccia dall’amico.
 
 
Intanto Rose era scesa in sala comune dove trovò i malandrini intenti a chiacchierare.
“Cosa combinate voi quattro?” chiese lei raccogliendo un foglio da terra.
“E’ il piano di uno scherzo?” chiese appena finito di leggere il foglio.
Quattro paia di occhi la fissarono allarmati.
“Non funzionerà!” disse subito stufa del mutismo dei ragazzi.
“E perché mai sua grazia?” chiese un po’ alterato Sirius.
“Semplice, perché se il soggetto non passa per la strada designata, o qualcuno passa prima di lui tutto va a monte!” rispose la rossa sicura di se.
“E come dovremo fare?” chiese James scocciato prendendole il foglio dalla mano.
Un sorriso, o per meglio dire, un ghigno che non aveva niente di rassicurante si dipinse sul viso della ragazza.
“Fatemi posto ragazzi!” disse lei sedendosi tra James e Sirius.
Due ore dopo i quattro ragazzi erano per i corridoi del quarto piano in attesa di una persona.
Neanche un minuto dopo apparve Rose con in mano una fialetta con un liquido color verde acido un mano.
“Domani ha pozioni alla prima ora, e lui si siede sempre al primo posto a destra” disse James con un sorriso.
“Bene!” rispose la rossa allegra.
“Non capisco perché vi dò man forte ragazzi, è un po’ crudele da parte vostra!” disse Remus rendendosi immediatamente conto che parlava con il vento.
“Non preoccuparti Rem, è uno scherzo innocuo!” lo rassicurò la rossa “Per noi!” aggiunse sottovoce.
Entrarono e versarono il contenuto della boccetta sulla sedia per poi uscire alla svelta.
“Mi spieghi cosa è quella roba?” chiese Sirius curioso.
“E’ una mia invenzione!” spiegò lei dirigendosi con passo spedito al dormitorio.
“ E cosa fa con precisione?” le domandò ancora.
“Domani vedrete!” rispose lei con un sorriso inquietante oltrepassando il ritratto per salire in camera sua.
“Allora buona notte Rose!” la salutarono i ragazzi.
Giunta nella sua camera la ragazza iniziò di nuovo a pensare al guaio in qui si erano cacciati, e come un lampo le tornarono in mente le parole di Scorpius. Continuava a chiedersi il perché gliele avesse dette, e come mai lei non avesse risposto, lasciandogli così l’ultima parola.
Dopo più di un’ora tra pensieri contorti e sogni spezzati cadde in un sonno profondo.
 
La mattina successiva la rossa si svegliò di soprassalto, qualcosa nel sonno l’aveva spaventata, però il cosa era un incognita.
Si alzò di mala voglia e trovò ai piedi del suo letto un baule con un biglietto.
 
 -Spero che i vestiti siano adatti.
Buona giornata
A.S.
 
La ragazza aprì il baule e trovò tutto il necessario per le lezioni, pentoloni, provette, libri, divisa, e si accorse che cerano anche dei vestiti da strega.
Entrò nel bagno, si preparò e uscì di svelta, la puntualità non era il suo forte.
Corse verso la sala grande, ma prima di arrivare a destinazione sbatté contro qualcosa, o per meglio dire qualcuno. Alzò lo sguardo e rimase un attimo perplessa. Il ragazzo davanti a lei era molto simile a Sirius, non altrettanto bello, ma di certo non era male. Gli occhi grigi del ragazzo si posarono immediatamente su di lei. Rose per un attimo si rese conto che erano identici a quelli di Sirius e, per quanto non capì da dove l’idea fosse uscita, anche a quelli di Scorpius.
“Scusa, non volevo!” si riprese la ragazza alzandosi.
“Non è niente!” rispose l’altro per allontanarsi velocemente dalla ragazza quasi ne fosse rimasto scottato.
Rose non gli diede peso ed entrò nella sala grande.
Si sedette affianco al cugino e iniziò a trangugiare svelta tutto ciò che le arrivava a tiro.
“buon giorno!” la salutarono tutti.
Solo in quel momento si rese conto che quello affianco non era suo cugino, bensì James Potter.
“Giorno!” bofonchiò quella riprendendo a mangiare.
“Dove accidenti metti tutta quella roba?” chiese una voce femminile.
Rose si voltò per ritrovarsi davanti Meredith.
“Tutto nello stomaco, poi l’acido gastrico fa il suo dovere!” rispose quella dando un altro morso al panino come per darle la prova della sua affermazione.
“Sarà!” rispose l’altra disgustata sedendosi affianco ad un Remus che a colazione perdeva la sua facciata da ragazzo calmo e mangiava come Rose.
“Credo di aver sbattuto contro un tuo parente, Sirius!” disse la rossa guardando il Black che per un attimo si era immobilizzato.
Un silenzio innaturale  si sprigionò tra i malandrini.
“ E come fai a dirlo?” chiese quello con un tono disinteressato e freddo.
“Perché ti somigliava parecchio!” rispose lei. Sapeva chi era, l’aveva visto in alcune foto nella vecchia casa dello zio, non sapeva il perché, ma c’era qualcosa in quella storia che la intrigava, due fratelli non dovevano odiarsi! Lo sguardo di Sirius le fece pentire di aver affrontato l’argomento, ma il suo orgoglio le impediva di abbassare lo sguardo.
A interrompere la guerra silenziosa tra i due fu Albus che arrivò in quel momento.
“Buon dì!” disse allegramente sedendosi tra il nonno e la cugina.
Meredith alla sua vista si aprì in un sorriso allegro.
“Buon giorno Alex, come va?” chiese
Albus non abituato a quel nome la guardò stralunato.
“Oh, ciao! Bene grazie!” rispose impacciato ricordandosi di essere diventato Alex.
“Scorpius?” chiese Remus per aprire una conversazione.
Rose si voltò da un’altra parte e Albus sorrise enigmatico.
“Si è rifiutato di scendere, ci vedremo direttamente a lezione” rispose guardando la cugina che aveva le orecchie di un innaturale rosso.
La colazione finì svelta e  senza discorsi, se non qualche frase di cortesia scambiata tra Albus e Meredith.
Quest’ultima seguì Rose fuori.
“Tuo cugino ha già la ragazza?” chiese innocentemente facendo bloccare di colpo la rossa che la guardò sconvolta.
“Scherzi vero?” le chiese agitata.
“No, cioè… bè, è un ragazzo molto carino e mi chiedevo…” balbettò la ragazza.
“Lascialo perdere, è un consiglio!” le disse la Weasley riprendendo a camminare.
“Ma ha o no la ragazza?” continuò la ragazza.
“Ha un intero fan club!” rispose l’altra tranquilla.
“Un fan club?” chiese allarmata la Celler
“Si, nella vecchia scuola, se il fratello è popolare, lui l’ha di gran lunga superato!” rispose a sua volta.
“Ha un fratello?”
“Si, un fratello più grande di un anno e una sorella più piccola di due!” le rispose lei sperando di non continuare la conversazione. La ragazza non era antipatica, ma era una vera piattola.
“Accidenti!” rispose a sua volta.
La conversazione finì così, davanti alla classe di pozioni.
Rose prese posta tra gli ultimi posti mentre Meredith si avviò tra i primi.
Cinque secondi dopo iniziò ad entrare tanta gente. Primo della fila Severus Piton che andò a sedersi al solito posto senza immaginare minimamente cosa gli aspettava. La sua pozione non era pericolosa, ma assolutamente imbarazzante. Per un attimo si pentì, stava per fare uno scherzo ad un  eroe di guerra, ma si riprese quasi subito.
Affianco a lei prese posto Sirius, e nei banchi a sinistra Remus e James e a destra Albus e Scorpius.
Il professor Lumacorno entrò allegro nella classe.
“Salve ragazzi, oggi ripasseremo un po’ di vecchie lezioni degli anni precedenti.”
Detto ciò il professore fece apparire davanti a loro una serie di calderoni.
Quello davanti a loro era liquido, trasparente e non emanava nessun tipo di odore.
Davanti ad Albus invece c’era un pozione dall’aspetto madreperlaceo il cui fumo saliva a spirale.
Davanti a James invece c’era una pozione dalla consistenza fangosa.
“Sai cos’è?” chiese Sirius guardandosi attorno.
“Si, la nostra e Veritàserum quella di Al è Elisir d’amore e quella davanti James è polisucco.” Rispose lei strafottente, sicura che anche il ragazzo la conoscesse.
Di nascosto la rossa prese una boccetta abbastanza grande e la riempì con la pozione davanti a lei.
“Che fai?” chiese Sirius.
“Può sempre servire!” rispose lei facendo l’occhiolino.
Furono interrotti da Lumacorno.
“Chi mi sa dire cosa sono?”
 varie mani salirono per aria.
“Dimmi pure Severus” disse il professore voltandosi verso uno degli studenti più brillanti.
Rose si preparò mentalmente.
“Sono un idiota!” disse quello accorgendosi troppo tardi di cosa aveva fatto. Tutta la classe lo guardò stordita,
“Prego? Severus credo di non aver capito bene!” disse l’insegnante.
“Puzzo incredibilmente di ascella!” disse a sua  volta il ragazzo tappandosi immediatamente la bocca.
I ragazzi iniziarono a ridere ancora di più.
“Ti senti bene, ragazzo?” chiese preoccupato Lumacorno.
“I miei capelli hanno più olio di un’insalata!” rispose quello facendo scoppiare a ridere i ragazzi.
Albus e Scorpius guardarono stralunati Rose, mentre il povero Severus scappava dalla classe.
Ormai la situazione era fuori controllo, tutti ridevano a crepapelle.
“Ora basta ragazzi! Chi è stato?” si arrabbiò il professore rosso in volto.
“Potter centri qualcosa?” chiese guardando negli occhi il giovane ancora piegato in due dalle risate.
“No, non c’entro!” rispose quello tranquillizzandosi appena.
“Chissà perché non ci credo!” obbiettò l’uomo.
“E’ semplice scoprirlo, basta una sola goccia di questa pozione, è veritàserum, e dovrebbe dire la verità solo per qualche minuto, giusto il tempo di avere la risposta!” intervenne Rose sorridendo.
I malandrini la guardarono allarmati.
A sua volta lei diede una goccia della pozione al giovane facendogli l’occhiolino.
“dimmi, come ti chiami?” chiese giusto per far sapere che aveva ingerito la pozione.
“James Perfectus* Potter” rispose prontamente
A sentire il secondo nome del giovane la rossa iniziò a ridere piegandosi in due senza alcun ritegno.
“Per… Perfectus? Ahahah questa è comica!!!” rise la ragazza cercando di riprendersi poiché tutti la guardavano come se fosse pazza.
“Dimmi Perfectus, hai lanciato un  incantesimo a Severus Piton che lo costringesse a dire cattiverie sul suo conto?” chiese trovando un po’ di lucidità.
Immediatamente i malandrini si resero conto della genialità della giovane, perché non era stato un incantesimo a far dire quelle cose a Mocciosus, e non era stato James a versare la pozione sulla sedia!
“No!” fu la risposta tranquilla del ragazzo.
“Bè, ora non dire altro, potresti raccontare verità non consone” disse prontamente la rossa per far intendere che era il caso di stare zitto.
“Non c’è che dire signorina Granger, ha avuto una brillante idea, ora sappiamo che James non ha fatto niente, e che lei conosce bene la pozione che ha davanti!” la lodò il professore.
Rose sorrise tranquilla, i suoi amici s ritrovarono a pensare tutti la stessa cosa.
Rose era un diavolo travestito da angioletto!
 
 
*ho aggiunto io questo nome perché non ho trovato da nessuna parte il secondo nome di James e questo mi sembrava divertente adattarlo a James.
 
 
 
Note dell’autrice: salve a tutti, sono tornata con un nuovo capitolo, spero che vi piaccia…  
Lo dedico a tutte quelle persone che leggono e che aspettano il capitolo successivo, spero che ne valga la pena!
Un grazie soprattutto a chi mi recensisce e mi da l’input per continuare.
Mi scuso ancora per il ritardo, ma tra compleanno, studio per la patente, genitori stressanti ed un ragazzo che richiede la mia attenzione mi ritrovo con il cappio al collo!!!
Grazie della comprensione (e se non ne avete grazie perché mi sopportate!)
  kiss
Elys

 
 

  
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