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Autore: Kate_88    11/02/2011    7 recensioni
In secondo superiore nulla è facile, ancor meno se ci sono le prime difficoltà, gli amori e un nuovo nemico che non è per niente facile. Tutto cambia quando si cresce e sapere che un giorno si dovrà indossare una corona, grava ancora di più sulla schiena della povera Usagi.
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Minako/Marta, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo 10 – Dondolando al chiaro di luna

 

 

Il giorno dell'esame, tutti erano fuori ad attendere Usagi e Minako, tranne i Three Lights che non si erano fatti sentire.

Mamoru sembrava piuttosto agitato, buttando la maschera seria che sempre indossava e camminando avanti e indietro davanti al cancello mentre Makoto e Rei parlottavano ed Ami studiava.

Haruka e Michiru erano in macchina, parcheggiate lì vicino, con Hotaru che leggeva fumetti e rideva ogni tanto.

In classe, intanto, Usagi e Minako rispondevano alle domande, spesso con l'aiuto di Diamond che, passando tra i banchi, suggeriva le risposte.

Passò così il tempo e consegnarono il compito tirando un sospiro di sollievo.

Salutarono il professore e uscirono da quella scuola, mostrando una faccia buffa e una grande linguaccia.

Raggiunsero gli amici e sorrisero.

« Dovremo averlo passato, quindi, molto probabilmente saremo in terza! » esclamò Minako più che soddisfatta.

« Davvero? » Rei, stupita di quanto era stato detto, parlò incredula.

« Ha ragione Mina – chan. Però è strano... io avevo problemi e Diamond ci ha aiutate... »

« Per forza. Ha una cotta per te » esclamò Mamoru.

« Si ma è strano. Ci ha sempre trattato proprio da allieve e oggi non so, è come se il compito l'avesse fatto lui. Vabbè, l'importante è passarlo » Usagi fece spallucce raggiungendo Mamoru.

« Andate già via? » chiese Makoto affiancando Zakar.

« Si, abbiamo da fare ancora dei giri. Ragazze, ci sentiamo stasera o domani, sono certa che prima dell'inizio della scuola succederà qualcosa. Lo so che di solito sono poco affidabile ma dobbiamo impegnarci e lo farò anche io! » con un sorriso Usagi salì in moto, salutando Haruka e Michiru in macchina.

Zakar intanto afferò la mano di Makoto e la tirò un po', salutando gli altri e portando con se la sua bella, mentre Rei camminava al fianco di Jack ed Ami si allontanava da loro.

Solo Nevius non c'era, impegnato a raggiungere Haru in cerca del suo perdono.

 

Mamoru e Usagi erano fermi davanti ad una villetta al centro di Tokyo, piuttosto costosa con un muro che delimitava il giardino.

La casetta era tuttavia non del tutto lussuosa, bensì ricordava molto il calore e la struttura con delle parti in legno, creava un'atmosfera famigliare.

Mamoru stringeva la mano di Usagi che arrossì e sorrise.

« Senti Mamo – chan, ma a te non dispiacerà poi lasciare il tuo appartamento? »

« Un po' sì, in fin dei conti lì ho tanti ricordi con te, però secondo me stiamo facendo la cosa giusta, in fin dei conti, questa villetta dubito che tra un anno sarà ancora in vendita »

« È vero, solo che mi dispiace anche che io non abbia un lavoro. Prometto che dopo il diploma troverò qualcosa! »

« Tranquilla. Ho molti soldi da parte e poi a breve finirò il tirocinio e prenderò uno stipendio buono quindi stai tranquilla. Poi avremo un anno buono per arredarla. »

« Ancora non ci credo che lo stiamo facendo. Quando lo sapranno i miei gli prenderà un colpo »

« Tuo padre credo che potrebbe strozzarmi »

« Ormai ha accettato l'idea che stiamo insieme, tranquillo. »

« Entriamo? Ah e grazie Usagi per avermi accompagnato a firmare la vendita »

« Sarà casa nostra... è il minimo che posso fare. »

Usagi e Mamoru entrarono in quel giardino e all'interno della villetta firmarono il contratto, comprando quella casa da una vecchietta.

« Siete una bella coppia. È bello vedere giovani che pensano al futuro. »

« La ringrazio signora. » Mamoru, educato chinò il capo mentre Usagi con la mente era già sulla luna.

« Sono sicura che sarete felici e che i vostri figli saranno belli come voi »

« Sicuramente se sarà femmina sarà pestifera » rispose Mamoru ridendo mentre Usagi incrociava le braccia.

La signora si alzò e lasciò Mamoru e Usagi un po' soli, dopo averli invitati a cena, così, a fine pasto si ritrovarono sul balcone del primo piano ad osservare la luna.

« Si vede bene da qui »

« Si è vero. Comunque la signora è molto gentile, speriamo che dai figli poi si trovi bene »

« Credo di si Mamo – chan. Senti ma credi che dovremo dirlo agli altri di questo nostro acquisto? »

« Io direi di aspettare. Questo nemico mi preoccupa e vorrei che prima sia sconfitto. Un po' ho paura che ti faccia del male. Quel Tanos... era strano. »

Usagi annuì, stringendosi a Mamoru sorridendo.

« Sai, sono felice. È egoistico, lo so, ma combattere al tuo fianco è bellissimo, anche se spesso ho paura. Tu mi dai il coraggio, sei la mia forza Mamo – chan. Senza di te non potrei fare quel che poi faccio. Grazie. »

Quelle parole colpirono nel profondo Mamoru, sempre convinto di essere inutile alla donna che amava, tuttavia, felice strinse forte a se Usagi e sotto la luna piena la baciò, catturando l'essenza di quelle labbra.

 

Makoto era con Zakar, camminando con la mano nella sua, colta da un profondo imbarazzo mentre Zakar si guardava in giro, quasi incapace di parlare.

« Bella sera, vero? »

« Già. La luna oggi è piena. » Zakar allentò il colletto, deglutendo e tossendo un attimo.

« Stai male? »

« No no tranquilla. »

Passarono minuti di silenzio finchè, sotto quella luna candida, si fermarono davanti ad un laghetto.

« Che bello. La luna si riflette sull'acqua! » esclamò Makoto estasiata.

« È davvero bella! Mi mancano i tempi sulla luna. Il regno argentato era davvero bello. La principessa sono certo che lo ricostruirà »

« Usagi non ha questo come primo pensiero. Lei vuole soltanto il bene dell'umanità »

Per un attimo gli sguardi di Zakar e Makoto s'incontrarono e arrossirono finchè Makoto non poggiò la testa contro il petto del ragazzo.

« Che diavolo! Non so che fare! Questa battaglia, tu che torni! Sono egoista, lo so, ma ne sono felice perchè almeno sei tornato! Non sparirai, vero? Insomma, resterai? »

« Ehi! Ma non era il mio ruolo? Insomma, dovevo dirle io certe cose! Comunque ora siamo a tutti gli effetti in vita, quindi no, non sparirò a meno che non morirò. »

Makoto gli schiacciò un piede, con violenza, poi anche loro s'unirono in un bacio, sotto quella luna ammaliatrice.

 

Rei se ne stava seduta, fuori al tempio, accanto a Jack che l'abbracciava, stando in silenzio. La luna regava sovrana in quella notte che, preannunciando l'autunno, annunciava anche la battaglia.

Erano silenti, privi di parole, facendo mille discorsi con gli occhi, sorridendo ogni tanto.

Rei guardava la luna e sospirava finchè Jack non parlò, rompendo quel silenzio: « Sono felice di essere qui con te. »

« Jack, anche io. »

« Credi che sia egoistico essere felici per questa imminente battaglia? »

« No, non credo, perchè altrimenti lo sarei anche io. Se non fosse stato per questo nemico, non ti avrei più rivisto. »

Jack annuì poi anche lui fu stregato dalla luna e baciò quella ragazza che, in silenzio, sussurrava al suo cuore.

 

Ami stava davanti a Taiki e lo osservava piuttosto furente.

La luna non alleviava maggiormente il suo carattere bensì la rendeva stranamente nervosa davanti a quel ragazzo.

« Mizuno. Sai che questa battaglia non interferirà con i nostri esami, quindi cerca d'impegnarti. »

« Taiki, tu sei davvero uno scemo! E comunque, ti ricordo che non mi hai ancora superato! »

« Ma sentila! Sei troppo sicura di te, sai? »

Taiki stava quasi perdendo le staffe, davanti a quel volto così bello e deciso che, nel cuore lo faceva tremare.

« Certo che lo sono. Studio ed è giusto che abbia determinati risultati, anche per aiutare le mie amiche! »

« Io invece dico che sei solo egoista e che studi solo per sentirti elogiata »

S'avvicinò a lei, di qualche passo, mentre la provocava in quel modo, lasciando arrossire quella ragazza dai capelli blu.

« Dici idiozie e poi allontanati da me »

I pensieri di Ami erano molteplici. Per tanto tempo avevo voluto averlo così vicino e l'unica scusa erano quei maledetti esami.

Reggeva a stento lo sguardo del ragazzo rispondendo quasi tremando: « Allontanati. Dovresti andare a studiare! »

« Ora mi hai davvero stufato! »

Taiki sussurrò quelle parole, per poi afferrare il polso di Ami e tirarla a se, imprimendo un bacio su quelle labbra che mai ne avevano ricevuto uno.

Ami rimase sotto shock qualche secondo finchè non s'abbandonò a quel bacio.

Taiki, sulle labbra della ragazza sussurrava: « Preferisco perderti perchè rifiutato che vivere ogni giorno non sapendo che ti amo e rischiando la vita. Scusa. »

Ami quasi piangeva.

In tutti quegli anni di studio non s'era mai innamorata, così, imprimendo le labbra su quelle del ragazzo, sussurrò: « Si è vero. Sono egoista. Studio anche per me, perchè gareggiando contro di te ho la possibilità di starti accanto. Misa che ti amo anche io. »

E anche per loro la luna era un gioco di candore, facendo da cornice a quel bel quadro.

 

Minako si era fermata davanti alla sala giochi, chiusa, asciugando le lacrime e stringendo il petto.

La confusione era sovrana di quella ragazza, ora più che mai.

Sospirava e riprese a camminare, finchè non si fermò, stupita e impaurita allo stesso tempo.

« Yaten! »

Lo sguardo era fermo sul ragazzo che stranamente aveva gli occhi diversi dal solito.

   
 
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