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Autore: UgaRuga    11/02/2011    0 recensioni
Terrificata Hermione stringe forte le chiavi e si volta tentennante verso la figura slanciata. Sorride con freddezza, mera e coincisa convenienza.
-Sa dirmi se la Signorina Grenger è già in casa? Sono un suo collega di lavoro..-
Hermione sta per svenire, prega di non sembrare preoccupata. Fa segno di no. Facendosi forza cerca di apparire disinteressata.
-La ragazza arriva tardi, f.. Forse è dai suoi genitori. Mi dice spesso che, che dovrebbe andare a trovarli..-
Nuove vite dopo la battaglia..
Genere: Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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cap 1 Mai prima il suo istinto predominava così sull’amata ragione

Gli occhi scorrono repentini da una riga alla seguente, con l’indice e il pollice giocherella con il labbro inferiore. Esamina ogni parola con minuzia dei particolare attenzioni. Ogni tanto poi posa il tomo, si riassume il discorso mentalmente, e torna a leggere altri pezzi di frase.

Se si stanca troppo allora lo riporta allo scaffale saluta, educatamente, la signora ossuta che mangia carote ed esce nell’autunno iniziato di Londra.

Costeggia il viale alberato, pieno di bambini corridori e genitori che li rincorrono. Le soffici foglie stanno diventando sempre più calde e accoglienti, passando dal verde brillante dell’afoso agosto a quelle infuocate e intricate dell’inverno. Da piccola lei era lì. Solitamente con la nonna perché lo studio dentistico impegnava mamma e papà fino alle sei. Non correva, si dondolava sull’altalena e immaginava un mondo popolato da lettere enormi, favolose poesie e colori arcobaleno che nascevano dal terreno come primule a marzo.

Svoltato l’angolo sorride a Dean e lui gli risponde cordialmente. Se possibile è ancora più cresciuto dall’anno scorso. Sembra abbastanza rilassato, quel tanto di una persona che riesce nuovamente a sentirsi sicuro di sé sempre con il costante senso di vuoto che può lasciare una battaglia.

-Ma sai.. Tutto sommato non mi lamento, sono andato via. Dall’Europa, come la chiamano i babbani..-

Anche se in modo impercettibile Dean sorride nel vuoto.

-Sto con una ragazza babbana, ora.. Sai sono in momenti come questi che rimpiango di non aver frequentato Babbanologia.-

Hermione sorride divertita, scambia ancora poche chiacchiere e si avvia verso casa. Abita in un monolocale sopra il negozio di dolciumi “stregha per te” e studia nella zona di Londra babbana. Sale le scale con le chiavi già in mano. È sempre più attenta e metodica, lo nota anche da se. Si scuote i capelli marroni e disordinati. Trattiene lo sbadiglio che la scuote tutta lungo la schiena, come un piccolo e lungo brivido che si dipana dalla schiena.

Solo arrivata sul pianerottolo nota i due uomini che attendono davanti alla sua porta. Uno è appoggiato contro la ringhiera, le da la schiena e il cappuccio della giacca in velluto copre completamente il viso. L’altro ragazzo è appoggiato alla sua porta. Il viso è tirato, pare quasi un modello. Bellissimo ma in qualche modo rendeva Hermione molto preoccupata. Gli occhi del ragazzo sono scuri e di quell’aspetto sgradevole che le ricordavano vagamente Peter Minus. Presa alla sprovvista, impaurita e spaesata Hermione tentenna. Si sistema la borsa e finge di aprire la porta della vicina di casa. Cerca disperatamente di pensare a come uscire da quella situazione. Fortunatamente entrambi non sembrano troppo attenti a lei. Finge di trafficare con le chiavi.

L’uomo dagli occhi da Peter si scosta dalla porta.

-Scusi, signorina.-

Terrificata Hermione stringe forte le chiavi e si volta tentennante verso la figura slanciata. Sorride con freddezza, mera e coincisa convenienza.

-Sa dirmi se la Signorina Grenger è già in casa? Sono un suo collega di lavoro..-

Hermione sta per svenire, prega di non sembrare preoccupata. Fa segno di no. Facendosi forza cerca di apparire disinteressata.

-L a ragazza arriva tardi, f.. Forse è dai suoi genitori. Mi dice spesso che, che dovrebbe andare a trovarli..-

-Sa dirmi dove si trovano i suoi?-

Hermione fa per rispondere ma si morde il labbro. Deve andarci cauta. Lo stomaco è chiuso in una morsa.

-Non saprei.. Le mandi un gufo magari.- sorride cordiale e si avvia verso le sacale. Non vuole illudersi. Deve correre velocemente via di lì, si accorgeranno della sua assenza. Appena sente dei rumori si smaterializza terrorizzata. Davanti a lei si staglia la figura irregolare della Tana. La luce della cucina è accesa ma è da più di un anno non vedeva nessun Weasley. Non poteva devvero essere tornata lì. Magari era in casa pure lui. Inaspettatamente sente uno schioppo poco lontano. Sonno veramente arrivati anche loro? Come? La conoscono meglio loro di quanto si comprenda lei stessa. Si smaterializza nuovamente

Questa volta è terrorizzata, che cosa sta succedendo? Corre fra i vicoli di Londra, cerca di raggiungere Soho. Ha fatto amicizia con una ragazza babbana, frequentano lo stesso corso universitario.

Arrivata all’angolo il fiato le viene a meno. Sente il calore che le percorre tutto il corpo. Ha brividi continui e si volta da qualsiasi parte. Si scontra con qualche babbano scontroso e burbero. Non ragiona razionalmente, come mai prima il suo istinto predomina così sull’amata ragione.

Sente ancora uno strattone forte e poi rivede il ragazzo con gli occhi di Peter che l’esamina con il fiatone e l’aria arrabbiata. La strattona con cattiveria e le dice di fare silenzio.

Le punta una bacchetta al fianco e sibila con poca pazienza.

-Zitta e cammina. Un fiato e raggiungerai Voldemort e Silente nello stesso istante.-

Hermione sente delle calde lacrime salate scivolare sulle sue guancie e camminare a passo svelto. Si smaterializzano e quando si ridesta è in un lungo corridoio oscurato ma dalle pareti bianche, porte in legno con targhette si susseguono alle pareti. Non riesce a leggere perché l’uomo la strattona con troppa violenza e corre verso la fine della corsia.

La porta si apre da se e lui la lancia quasi nella stanza, uno studio piuttosto essenziale, si potrebbe definire. Hermione è terrorizzata. Fulminea la giacca di velluto si scaglia contro l’uomo dagl’occhi di Peter Minus  e lo sbatte contro il muro.

-Razza di bradipo, ti pare il modo?-

A terra sul pavimento la ragazza cerca di orientarsi in qualche modo ma non capisce bene dove si trova. Si sente sollevare, questa volta con gentilezza. Solleva gli occhi e improvvisamente vede il volto dell’uomo incappucciato . Forse più di prima sente le gambe cederle. 

-T, tu?-

  
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