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Autore: poisonous rose    12/02/2011    3 recensioni
Nel diario però diceva altro a quello che tutti affermavano nei riguardi di mia madre.
Parlava soprattutto di un ragazzo.
Ma, dannazione, non capivo chi diamine fosse stato questo fantomatico ragazzo che Hermione Granger, la mia ormai single madre, avesse frequentato dopo Victor Krum e prima del suo fidanzamento con papà. Quindi, facendo due conti, per ben due anni e mezzo era stata con questo tizio. Lei lo aveva più volte nominato nel diario, ma con un nome totalmente assurdo.
"Costellazione".
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Rose Weasley, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mum's personal Diary.'
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Mum's personal Diary.





-  Che coincidenza







"In quel momento.. avevo paura

Una paura sorda, cieca e assordante. Una paura che mi stava attanagliando lo stomaco, una paura che non avrei saputo descrivere a nessuno, perché nessuno poteva provare una simile paura, così dannatamente sciocca.
Onestamente parlando, non avevo mai avuto paura di niente in vita mia, forse ero stata leggermente aracnofobica fino all’età di quattordici anni ma nulla di più, e poi era arrivata. La cosa che mi avrebbe portato allo sfinimento, tanto che mi spaventava. Tutti si sarebbero chiesti “Hai paura? E di cosa? Sei una Weasley e per giunta Gryffindor! Come fa una paura simile a spaventarti?” e io, non avrei mai saputo rispondere a una domanda simile. Il motivo era più che normale, almeno per la sottoscritta, avevo paura di una cosa che non volevo ammettere nemmeno per tutti i galeoni del mondo. Era una cosa mia, personale, forse fin troppo. Che, in quel momento, mi stava contorcendo lo stomaco crudelmente con una presa più che ferrea. Lo prendeva, lo sollevava e lo contorceva a suo piacimento, come se quell’organo non fosse di mia proprietà ma sua, probabilmente era così, probabilmente era suo, quello stomaco, sicuramenteera era di proprietà della mia paura, ma, molto più probabilmente, era di proprietà della persona che aveva generato quella paura così folle e assurda che ormai mi tormentava anche in sogno.
Era comunque una paura sciocca, stupida, di una ragazzina illusa. Ma era pur sempre una paura, che per me, era la più grande paura di questo mondo. Tutto sommato, pensandoci su, ero una cretina a pensare che, per Merlino, una paura potesse impossessarsi del mio stomaco e gettarlo dove più gli piaceva quando gli pareva, eppure, sentii nuovamente le mani di quella dannata paura riafferrare il mio stomaco e lanciarlo contro lo sterno, o forse stava tentando di lanciarlo verso il mio cuore, il tutto quindi, mi diede la conferma non solo di essere diventata ufficialmente pazza, ma anche che la mia paura stava ritornando a galla e, diamine, non sarei riuscita a sopportarla molto facilmente, non in quel momento almeno.
Guardai la scena con una certa stizza, ero una semplice ragazzina che aveva paura di una cosa che per orgoglio non ammetteva, hai anche paura di ammetterla Rose, diciamoci la verità.
Alla fine andavo a parare sempre lì; Dominique una volta mi disse che se avessi detto qual’era la mia paura a una qualsiasi persona, questa sarebbe scomparsa e avrebbe finalmente lasciato il suo posto all’aracnofobia, paura decisamente più umana e che di certo non mi avrebbe fatto passare la notte insonne. Continuai a fissare quella scenetta dall’angolino in cui mi trovavo, Lurido pezzo di Gorgosprizzo.. Merlino fermami tu o lo uccido io prima che sia giunta la sua ora –pensai in quel momento, ma comunque non era difficile passare inosservati ai loro occhi, almeno non quando avevo addosso il mantello dell’invisibilità di mio cugino Albus, non avrei dovuto prenderlo questo era vero, Ma era stata soprattutto colpa sua che l’aveva lasciato incustodito, se non lo lasciava sotto il letto, io non l’avrei trovato e non l’avrei preso, semplice. Non ci vuole un genio per nascondere il mantello dell’invisibilità per Merlino!
Avanzai stando ben attenta a non sfiorarli nemmeno con lo sguardo, ma era impossibile, erano davanti a me, incollati uno all’altro, come se avessero organizzato il tutto solo per farmi stare male, per far riaffiorare quella paura bastarda dentro di me.

Io non sto male, io sono Rose. Io non sto male per nessuno. Io non ho paura, ben che meno di quello.

Quindi inspirai a fondo, stringendo al petto il libro sul Quidditch per evitare che il rimasuglio del mio cuore uscisse dal petto e iniziasse a camminargli dinnanzi facendogli capire quanto male mi stesse facendo, lo sentivo pulsare fin troppo forse. Probabilmente, se ne sarebbe accorto anche lui del battito del mio cuore, se non fosse stato troppo impegnato a incollarsi a quella.
Indietreggiai di un passo non appena lo vidi sfiorarle la guancia con due dita, le quali afferrarono poi una ciocca di capelli bionda e iniziarono a giocarci, mentre lui ghignava sornione alla vista della biondina sorridere.

Con me sorridevi.

Scossi il capo e una porta affianco a noi si aprì di scatto, era l’aula che possedeva un passaggio segreto per arrivare nei sotterranei, una delle tante per giunta che io e Albus avevamo scoperto in quei cinque anni di vita a Hogwarts, parlando del diavolo, erano appena spuntate le corna. Albus aveva il fiato corto e guardava il suo amico sconvolto, mentre si sorreggeva alla porta dalla quale era appena uscito, quasi come sapesse che io ero lì, a guardare la scena dall’esterno, come sempre d’altronde.
« Ha il mantello, Scorpius. » il biondino sgranò gli occhi lasciando di scatto la ciocca di capelli biondo seta della sorella di Nott, Bree, ed allontanandosi da lei come impressionato. Bree ebbe un brivido nel notare lo sguardo di Scorpius, era improvvisamente disgustato da quella situazione, come se si fosse reso conto che.. sorrisi impercettibilmente continuando a guardare i tre, era una scena esilarante sotto un certo punto di vista.

Allora non sono l’unica.

Indietreggiai maggiormente mentre sentivo il battito del mio cuore affievolirsi -probabilmente aveva capito che la mia paura poteva aspettare e che non mi avrebbe sopraffatto, non in quel momento almeno, ma andai ad urtare contro il piede di una armatura, la quale cadde rovinosamente a terra. Sgranai gli occhi arrossendo imbarazzata, Fortuna che ero invisibile, e feci un piccolo balzo per superare quell’armatura, così iniziai a correre velocemente per sfuggire a Scorpius, il quale, nonostante io dica l’esatto contrario, era abbastanza intelligente da capire che quel movimento sospetto non l’aveva causato un fantasma in vena di scherzi, ma un orgoglio nascosto perfettamente da un mantello rubato, preso in prestito. "







****





E mi ero svegliata, forse più fortunatamente che sfortunatamente, ma ormai non riuscivo nemmeno io a capire se fosse una fortuna o meno tutto quello. Avevo fatto il solito incubo, quello che ormai mi perseguitava da fin troppo tempo. Era il mio ricordo più bello e al contempo il mio ricordo più brutto, se avessi potuto, non l'avrei cancellato per tutti i Gorgosprizzi del mondo, ma, per evitare di soffrire in tal modo.. forse, e dico forse, un pensierino ce lo avrei fatto. Mi ero alzata con un diavolo per capello, e non solo perchè avevo ripensato alla faccia sorridente di Scorpius mentre mi rincorreva quel giorno di due anni fa, ma perchè i miei capelli non erano ben identificabili in quel momento, per giunta le mie compagne di stanza erano ancora nei loro letti a dormire beate, senza incubi. Mi alzai dal letto controvoglia e mi posizionai di fronte allo specchio con la solita espressione disgustata, non potevo fare altrimenti, ero uno spettacolo a dir poco orripilante di prima mattina, e non solo.
I miei capelli al posto di essere i soliti morbidi - tutto grazie a delle pozioni, dillo Rosie che le usi per far vedere che anche i tuoi capelli sono lisci come quelli di Lily- e con dei boccoli, erano diventati un cespuglio irriconoscibile e a stento riuscivo a distinguere la fila di lato che mi ero fatta la sera prima, sapendo quello che avrei sognato.

Era venerdì.

E come ogni Venerdì che si rispetti quello spettacolo ripugnante non potevo assolutamente risparmiarmelo. Ma, oltre ai capelli, c'era anche la maglietta all'incontrario e piena di buchi a fare la sua bella figura e poi ero in mutande. Il tutto assolutamente normale.
Mi stropicciai gli occhi sbadigliando e buttandomi di nuovo sul letto per assaporare gli ultimi momenti di libertà, che mi sarebbero stati tolti non appena avessi varcato quella dannata soglia. Mi diressi in bagno con passo lento e cadenzato, mi feci una doccia, mi acconciai i capelli in una coda alta e indossai la divisa, con quei centimetri di gonna che mancavano che facevano discutere sempre sul mio conto. Un filo di matita per accentuare i miei occhi celesti con delle striature castane. Sorrisi poggiandomi alla vasca del bagno guardandomi allo specchio.
I capelli di un rosso scuro, ero l'unica ad averceli così fra i Weasley e co., erano legati in una coda quasi perfetta per i miei canoni e la frangetta era ben acconciata, la matita non era sfumata e la divisa era okay. Una camicetta, un pulloverino rosso sopra, con uno scollo a V non molto profondo e la solita gonna rossa in bella vista, mentre le calze erano rigorosamente bianche rosse e gialle, con le mie solite Converse babbane bianche e rosse, ovviamente. Comodissime, a differenza di quelle cose che avrei dovuto indossare. Afferrai la bacchetta e la infilai nell'interno gonna per poi lavarmi i denti, uscire dal bagno e afferrare quella dannata borsa con tutti i libri all'interno e iniziare a salterellare, per niente felice, verso la Sala Grande, sarebbe stata una grande giornata.

Pessima, ma pur sempre grande, e io ero Rose Weasley, che non si dica che affronti tutto con finto ottimismo!



 


****






« Dici che ci beccano?»
« No, se ti stai zitta. »
Bacio.

Dolore.

« Oh.. e come posso stare zitta se.. »

Silenzio, ansia.

Bacio.
Due, tre, quattro.
Respiri affannati.

Fitta dopo fitta.
Dolore.


Mi appoggiai alla colonna vicino a quei due piccioncini che si sbaciucchiavano, avevo riconosciuto la voce maschile -soprattutto quella femminile- e adesso dovevo divertirmi un po’, giusto poco. E dovevo farlo, obbligatoriamente.
In fondo, è la solita rutine. Perchè non cambiare ogni tanto a mio favore?
Mi sistemai la frangetta e continuai a guardare quelle spalle possenti e quelle mani vagare sul viso della biondina tinta. Non sarei subentrata, non ora, insomma.. non gli avrei rovinato il gioco, per niente.

Forse non glielo rovinerai ora, Rose.

Bacio.
Sospiri.

Non ero gelosa, non lo ero mai stata. Tantomeno di lui.

Continuai a guardare la scena da lontano, dall'esterno, e un qualcosa di nuovo si mosse. Un qualcosa che non avrei voluto identificare, non ora, non domani, non più. Chiusi gli occhi inspirando a fondo portandomi la mano al cuore, sentendo quella fitta provocarmi dolori allucinanti. Dovevo essere coraggiosa, il coraggio ora mi serviva più di ogni altra cosa. Coraggio che veniva meno quando lui era nelle vicinanze.
Provai a mettere la mano nella tasca della gonna, ma sentendo di nuovo il rumore di un bacio, la riportai al suo posto fisso, al suo posto fisso del Venerdì. Sul cuore.

Temo si stia sgretolando, temo che presto saranno solo briciole. Saranno solo rimasugli di quel che era una volta il mio cuore.

« Caroline, smettila di fare rumore! Finisce che ci beccano e sono cazzi. »
Sorrisi appena nel sentire il suo solito linguaggio scurrile quando non otteneva tutto e subito. Era un bambino, un bambino fin troppo viziato. Un bambino tenero. Un bambino di quindici anni, di due mesi più grande di me, ma non me l'aveva mai rinfacciato, non questo almeno. Feci capolino dal mio angolino e vidi Scorpius sbiancare nel vedermi, ma ormai sapevo che sbiancava più che altro perchè temeva quel che avrei fatto, ogni volta che succedeva questo, ogni volta che mi ritrovavo a fare la parte del Prefetto Weasley –quasi caposcuola per ragioni a tutti assolutamente sconosciute, cambiavo le carte in tavola e lui non sapeva che aspettarsi, "Imprevedibile. Sarai sempre così Rose?".
« Schiamazzi in luogo pubblico. Atti osceni in luogo pubblico. Atteggiamenti fin troppo riservati in luogo pubblico. Che dice Prefetto Malfoy? Quanto devo togliere alla sua casa? Uhm.. » mi avvicinai a loro sorridendo tranquillamente per poi appoggiarmi al muro vicino a Caroline che era ancora lì, sembrava a dir poco traumatizzata.
La guardai un secondo, per vedere questa volta chi lui avesse scelto per farmi stare male.
Caroline aveva una silhouette perfetta, gambe lunghe delineate ancor di più dalla sua gonna -perchè quella era una gonna, giusto?- striminzita e una maglietta praticamente inesistente che le fasciava il busto. I capelli biondi assolutamente tinti e il seno in mostra, una escort fatta a dovere, ovviamente.
Potrebbe pure prendersi una racchia una volta tanto, mi sono scocciata di vedere queste tipe con tutto l'ambaradam da fuori!
« Weasley, potrei pure togliere punti alla tua casa per esserti intromessa in faccende che non ti riguardano. »
Sorrisi maggiormente e mi distaccai dal muro avvicinandomi a lui, fino ad arrivare ad un palmo dal suo naso. Ero sempre stata io quella bassa, era lui quello alto uno e settanta, dannazione aveva solo quindici anni ed era già un colosso! Io di certo non ero una nana, ero alta uno e sessantacinque. Miseriaccia a quindici anni era pure normale essere alti così, ma.. uno e settanta! Diamine, per baciarlo delle volte.. mi riscossi capendo dove stava andando a parare il mio cervello, sogghignai ripensando al fatto che lo stavo vedendo in leggera difficoltà.
« Ricordi? Siamo Prefetti. Cinquanta punti in meno a Serpeverde per atti osceni e indescrivibili in luogo pubblico, e altri dieci punti in meno perchè tu», mi voltai verso la bionda Slyttherine sconvolta dal mio comportamento per niente Gryffindor, Il cappello l'ha sempre detto, sarei stata un'ottima Serpeverde. Ma papà mi avrebbe diseredato se fossi capitata lì. « sembri una troietta fin troppo esperta. », mi voltai e afferrai la borsa per terra, mi girai un'ultima volta verso i due e sorrisi, sorridere poi, non sorrido da due anni.
« Altri dieci punti in meno per aver contestato la mia autorità da Prefetto, Malfoy. Buona giornata ragazzi! »





" « Da quanto tempo non sorridi realmente Rose? »
« Un'anno. »
« Rose.. »
« Da quel giorno, Albus. Ora torna in classe o tolgo venti punti alla tua casa perchè sei arrivato in ritardo.»
Sorrisi vedendo che Albus in quel momento aveva capito che continuare quel discorso con me, significava iniziare a supplicare i Gorgosprizzi nella mia testa di andarsene, tremendamente inutile e poi per niente facile, figurarsi se i Gorgosprizzi se ne andavano da casa loro così facilmente! "





Arrivai straordinariamente puntuale in classe quella mattina, e non era un caso. Mi ero messa a correre per evitare che Malfoy potesse raggiungermi e tirarmi da qualche parte scocciandomi più del dovuto, i miei capelli si erano gonfiati e le mie guancie si erano arrossate fin troppo, sembrava che fossi appena uscita da una tresca. Mi guardai intorno ed entrai in classe, felice che non fosse riuscito a prendermi. Il professore non era ancora arrivato e quei pochi studenti che erano in classe mi stavano guardando meravigliati, beh era pure normale. Vedere la sottoscritta in anticipo, e non in ritardo a lezione era un evento imperdibile. Iniziarono a bisbigliare e sorrisi leggermente a tutti loro, come a farli capire che era meglio che non commentassero il mio stato o avrei dato il meglio di me. Provai a dirigermi verso un banco, ma venni presa per un gomito e tirata fuori dall’aula a forza, mi lasciai trascinare controvoglia, sapendo perfettamente che era Albus a tirarmi dentro un cunicolo stretto e isolato da tutti.

Un secondo. Cunicolo.. Stretto.. Isolato da tutti..

« Malfoy mollami immediatamente!»
Lui rafforzò la presa schiantandomi delicatamente contro il muro di quel cunicolo polveroso. Lo guardai con un certo “astio” e con un sorrisetto stampato sul volto, sapevo benissimo che odiava quando evitavo i problemi e facevo di tutto per deviare il discorso, proprio per questo lo facevo. Per dargli fastidio.
« Non è come pensi. » replicò lui poggiando una mano al lato della mia testa imprigionandomi fra il suo corpo e il muro, sfiorai la sua gamba con il ginocchio e subito mi ritrassi come scottata, Mi sono scottata, è diverso.
« Che cosa dovrei pensare che non sia come penso? »
I miei giri di parole per farlo confondere, diamine quanto li amavo! Ma ormai conosceva questo trucchetto, per cui mi posò una mano sulla spalla e con un dito mi toccò la clavicola scoperta dalla camicetta, La prossima volta mi metto anche la sciarpa.
« Ritenta, sarai più fortunata. »
Lo squadrai dal basso all’alto, soffermandomi di più sulla maglietta stropicciata e infilata in malo modo nei pantaloni. Arricciai le labbra e il naso mentre socchiudevo gli occhi, non mi stavo ingelosendo, per niente.
« Che vuoi da me Malfoy? » sputai d’un tratto piena di orgoglio. Non mi sarei lasciata andare, non avrei commesso di nuovo lo stesso errore, ero Rose io, imparavo dai miei errori, oh si.
« Perché l'hai fatto? »
Rabbrividii appiattendomi contro il muro, sentivo che la situazione mi stava scivolando dalle mani e che stava diventando lui quello che dominava la situazione. Non potevo far sì che accadesse, altrimenti ero fregata definitivamente.
« Non ti devo spiegazioni. »

Brava Rose! Così si fa!

« Ro.. Weasley.» sospirò e mi si gelò il sangue nelle vene, mi stava per chiamare Rose!

Rose.. Rose.. Merlino, Rose!

Aprii la bocca e feci per parlare, per dirgli quello che pensavo, per cedere di nuovo alla mia tentazione più grande, ma riuscii solo a sfiorare il suo mento con il mio naso e sorrisi, realmente ed impercettibilmente.
« Buongiorno ragazzi! Oggi lavoreremo a coppie! »
Ma la voce del professore mi riportò improvvisamente alla realtà, veramente stavo per cedere?
Lo allontanai di scatto da me capendo quello che stava per avvenire, capendo che stavo per.. cedere, di nuovo.

Fallita. Non sai nemmeno dire di no a te stessa!

« Non farti togliere altri cinquanta punti per avermi molestato, e ora, fammi entrare in classe. » Dissi mentre una fitta al cuore mi colpiva, bastarda. Lo sorpassai e uscii dal cunicolo afferrando la mia borsa ai suoi piedi, socchiusi gli occhi deglutendo prima di alzarmi e fissare di nuovo i suoi occhi così grigi. Non avevo il coraggio necessario per dirgli che doveva finire, prima che ci facessimo male definitivamente. Feci per andarmene, però mi afferrò per il polso tirandomi verso di lui e così mi scontrai contro il suo petto e inconsapevolmente infilai il capo nell'incavo del suo collo inspirando a fondo il suo profumo dolciastro. Per l’ultima volta, promesso.

Foresta di Dean. Libri. Vento. Menta e cioccolato.

« Weasley, smettila di fare l'indifferente. Sappiamo entrambi che non è finita. » sparò lui, e allora decisi di combattere. Non potevo permettergli di annullarmi definitivamente, non potevo. Soprattutto non dovevo. Avrei deluso tutti se lo avessi fatto, di nuovo.
« Tu non sai niente di me, Malfoy.» esclamai allontanandomi di scatto da lui e prendendo più distanza possibile e inimmaginabile. Entrai in classe e mi sbattei la porta alle spalle, incurante del fatto che una classe di venticinque persone mi stava fissando sbigottita. Il professore, mi guardò sorpreso ma non disse niente. Mi fece accomodare in un banco, e poco dopo entrò anche Scorpius, che si dovette accomodare di fianco a me, dato che quello era l’unico posto libero.

Che coincidenza.





****





Mi stavo innervosendo da più di mezz'ora, Scorpius mi fissava e Johnson parlava. Parlava e parlava. Parlava più del solito oggi, dannazione gliel'avrei chiusa io la bocca se avesse continuato così. Aveva iniziato con il dire: "Dovete preparare l'Amortentia.. " e poi era partito con il fornirci indicazioni su come crearla e su come non usarla. Mi appoggiai al banco fissando il biondino esterrefatta. Aveva deciso che doveva preparare da solo la pozione, altrimenti avrebbe avuto un voto basso per colpa mia. E io ero partita con il dirgli più insulti possibili e inimmaginabili e inventandone anche altri, solo per lui. Continuai a fissarlo accigliata mentre mescolava gli ingredienti nel calderone, sta sbagliando senso, cretino.
« Weasley, smettila di fissarmi. So perfettamente di essere bellissimo. »
Mi accigliai maggiormente e scesi dal banco avvicinandomi a lui. Mi poggiai al calderone e guardai Scorpius con l'aria da sapientina che ogni tanto veniva a galla. Gene Granger. Guardai un secondo verso l'altro lato della classe, il professore era uscito lasciandoci da soli.
« Malfoy, tanto per informarti. Fai altri dieci giri nel senso antiorario e vedrai che ti scoppierà la pozione in faccia. Sarai anche più bello in quel momento, e sai perchè? Avrai la faccia ricoperta da una soluzione violacea, quindi vedrò un bambino viola. Interessante non credi? »
Mormorai sorridente per poi ritornare al mio posto, Scorpius si fermò di scatto e guardò il mestolo che teneva in mano, prese la bacchetta e sussurrò qualcosa in modo tale che questo potesse continuare a mescolare, nel senso giusto. Poi si allontanò dal calderone e posò i suoi occhi su di me, mi sentii scrutata. Perlustrata nell'anima e mi pentii anche di aver abbassato lo sguardo non appena i miei occhi incrociarono i suoi. Ma era stata una reazione incondizionata, anche quando .. si, due anni fa, eravamo quel che eravamo, abbassavo lo sguardo quando mi sentivo troppo toccata dal suo sguardo. Fottuto cretino.



" « Sai che abbassi sempre lo sguardo quando ti senti scrutata!? » urlò lui dall'altro lato del corridoio. Mi fermai di scatto, stavamo litigando per Lily. Lui diceva di non aver fatto niente con lei e io affermavo di aver sentito l'Ovetto parlare di loro due. Ne ero sicura di aver sentito i nomi "Scorpius e Lily" insieme. E sentirli vicini, Merlino, era una cosa rivoltante!
« Perchè me lo dici? » esclamai girandomi e notando che non era dall'altro lato del corridoio ma proprio dietro di me. Notai nuovamente il suo sguardo su di me a scrutarmi per carpire i pezzi della mia anima e chinai nuovamente lo sguardo. Gryffindor un corno, ero Slyttherine fino al midollo, codarda come nessuno mai!
« L'hai rifatto. » e in quel momento capii perchè me l'avesse detto. Nessuno si era mai accorto di questo particolare, nessuno tranne lui. E se l'aveva colto doveva essere solo perchè passava molto tempo a guardarmi, o forse era realmente innamorato e io non me ne rendevo conto, alzai il viso e mi avvicinai a lui, stringendomi contro il suo petto.
« Non dire niente. Dopo lo uccido io l'Ovetto. » e detto questo mi strinse a se. Non mi avrebbe mai lasciato, ne ero sicura."



Incrociai le gambe sul tavolino, il professore era uscito dall'aula e anche se fosse rientrato quel trentenne suonato aveva una predisposizione nei miei confronti. Ogni cosa che dicevo per lui era una mano santa. Per ragioni a me del tutto oscure, si intende, ero la sua preferita e quindi il tutto giovava a mio favore, ringraziando al cielo. Notai Scorpius avvicinarsi maggiormente a me e un brivido mi percorse. I tasselli del puzzle ogni tanto uscivano dalla loro scatola e si mettevano al loro posto, da soli. Senza che io ordinassi loro di far nulla. Di loro spontanea volontà.
« Ti saluta l'Ovetto. » mormorò fissandomi, per poi infilarsi le mani nelle tasche e riprendere le dovute distanze. Ne rimasi straordinariamente delusa da quel gesto, ma non diedi a vedere niente.
Da brava Gryffindor. 
Annuii fissandolo appena e poi guardai l'Amortentia un secondo per poi riportare lo sguardo su di lui. Si stava fissando i piedi, sorrisi appena.
Stupido bambinone. Il mio.. Merlino!
« Domani abbiamo la partita. » mormorò come per far nascere un discorso, scossi il capo sorprendendomi del fatto che stavo sorridendo. Non sapeva come interagire con me, era tenero così. Annuii a malapena e scesi dal banco aggiustandomi la gonna. 

"Sei una maniaca dell'ordine Rose. Come fanno i tuoi cugini a sopportarti?"

« Già. » dissi, guardai l'orologio babbano sul mio polso, dieci minuti e sarebbe finita la lezione. Ma il professore aveva richiesto a me e a Scorpius di mettere una ciocca di capelli nel calderone per vedere se la pozione fosse esatta o meno. Il colore però sembrava quello. Lilla.
« Su vieni. » mormorai avvicinandomi al calderone con fare sospetto, su una sedia bassa per vedere dall'alto se fosse tutto okay e non appena me ne accertai annuii per poi guardare Scorpius. In quel frangente, scoprii due cose.
Primo: non avrei mai dovuto sorprenderlo a fissarmi, come se mi avesse visto per la prima volta perchè questa situazione, mi aveva portato al secondo punto, e cioè: non avrei mai più dovuto guardare Scorpius mentre ero su una sedia, altrimenti sarei caduta nuovamente.
Chiusi gli occhi avvertendo già il contatto brusco con il pavimento sulla mia pelle, ma così non fu. Non caddi, nè il mio viso si spiaccicò al suolo. Nè Scorpius mi aveva preso e sorretto con le sue possenti, Merlino!, braccia ossute per evitare la caduta. Ero solo.. sospesa. In aria. Grazie a un Lievicorpus, lanciato dal furetto dinnanzi a me. Sorrisi guardando i miei piedi a pochi metri da terra, amavo non trovarmi con i piedi incollati al suolo, mi sentivo più libera, più sicura di me. Guardai Scorpius e poi sentii la porta dell'aula aprirsi. Sgranai gli occhi impercettibilmente, se il professore mi avesse visto sollevata da terra ci avrebbe fatto il terzo grado e messo in punizione insieme. E mi ci voleva solo quello con Scorpius. Mi alzai la maglietta e sentii Scorpius prendere fiato, sogghignai appena afferrando la bacchetta e mormorando il contro-incantesimo, ma questo non mi fece ritornare con i piedi incollati al suolo. Guardai Scorpius e socchiusi gli occhi furiosa, sentivo già la voce del signor Johnson chiederci per quale motivo io fossi sollevata in aria.
« Mettimi a terra, Malfoy! » esclamai irritata da quella situazione, dovevo avere io le redini della situazione in mano.
« No, perchè questo è l'unico sistema per parlare con te senza disguidi o battutine strane, siccome sono io, ad avere il comando adesso. » e sapevo benissimo a cosa si riferisse. O meglio, a quale situazione, si riferisse. Deglutii silenziosamente chiudendo gli occhi e cercai di convincermi del fatto che quella fosse solo una finzione, che era solo la mia immaginazione a creare cose troppo assurde perchè ormai viveva solo nel ricordo degli anni ormai passati. Così riaprii gli occhi, ma ritrovai ancora Scorpius dinnanzi a me e non potei fare a meno di guardarlo, studiarlo, come lui faceva con me.
I capelli erano portati all'indietro, stranamente senza gel, la divisa era solo un'optional per quel bel fisico che si ritrovava. Un metro e settanta di pura bellezza, la divisa, a parer di tutte le ragazze di Hogwarts e dintonrni, serviva solo ad evidenziare ancor di più il suo fisico scultoreo e la cravatta leggermente allentata serviva a conferirgli ancor di più l'aria sexy che aveva anche senza quel particolare. Ritornai a fissare il suo viso e rimasi, come al solito, sorpresa di quanta bellezza potesse mai essere quel benedetto ragazzo. Il viso aveva dei tratti quasi spigolosi ma non acuti, erano dolci e precisi per cui stupendi. Aveva le guancie arrossate e un po' ricurve, segno dolcissimo del sue essere ancora un bambino nonostante facesse di tutto per non darlo a vedere.
« Tagliami una ciocca di capelli e mettine anche una tua nel calderone. Almeno abbiamo finito la pozione e forse se Morgana è con noi non ci mette in punizione insieme. » mormorai incrociando le gambe per aria. Mi guardò un secondo mentre notava che non scherzavo e richiamò un paio di forbici tagliando a entrambi una ciocca di capelli, che poi mise nel calderone che assunse un colore quasi rossastro. Evidentemente il rosso scuro dei miei capelli prevaleva anche su quella dannata pozione. Il gene Weasley predomina sempre.
Sentimmo nuovamente il rumore di passi del prof. Johnson che esclamò dall'altro lato della classe: « Ragazzi, l'ora di dopo è libera per voi! Quindi rimarrete un'altra ora in mia compagnia. Suvvia! Finite le pozioni e provatele. »
Mi riscossi improvvisamente da quello stato tranquillo in cui mi trovavo per riformulare le parole del professore nella mia mente.

Un'ora con Scorpius e l'Amortentia. Sono ufficialmente fottuta. Però, che..
« Che strana coincidenza.»













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Note dell'autore:
So benissimo di essere in un ritardo sovraumano a postare. Ma ho dei problemi scolastici -che avrò in eterno finchè non imparerò che si studia i primi mesi e non gli ultimi, e quindi sono costretta -dalla mia coscienza, a studiare fino alle undici anche di controvoglia.
Spero che con questo capitolo io mi sia fatta perdonare, scusate se è così corto ma non posso scrivere di più siccome minacciano, come ogni sacrosanta volta, di togliermi il pc. Che cattivi.
Passando alle note:


  • Allora, ci sono delle parti virgolettate ( " ... " ) in pratica, quelle parti sono i momenti in cui Rose, o il suo inconscio, la costringono a ricordare dei determinati momenti anche se lei non vuole. Credo comunque che voi non siate scemi, ma da brava autrice -quale non sono dato il ritardo esagerato con cui posto, vorrei che la storia fosse abbastanza scorrevole e che tutti voi non vi scocciate mentre la leggete. Ne approfitto per dire che mi scuso per gli errori -orrori- di ortografia, ma come ho detto prima sono di fretta. Ritornando alle parti virgolettate, sempr nella prima parte vi sono delle frasi non in corsivo, quelli sono i pensieri di Rose mentre pensa -in quel caso sogna- quel determinato momento. Poi vi spiegherò per quale motivo ogni sacrosanto Venerdì lei sogna quel giorno, ma credo si capisca.
  • Caroline, è la sorella di Dereck Nott, personaggio di mia invenzione. Temo che prima o poi vi dovrò fare una scaletta di tutti i personaggi della Nuova Generazione per farvi capire a chi sono imparentati, so che i miei giri di parole delle volte sono incomprensibili, ma il carattere di Rose è confusionato -come il mio, per cui non posso evitare questo stile. Spero che a nessuno dia fastidio xD.
  • Rose e Scorpius sono Prefetti, per ragioni del tutto sconosciute persino alla sottoscritta. Rose è una scalmanata -e si è notato xD, Scorpius, beh no. Direi che a Scorpius è più che meritata la carica di Prefetto -se non fosse che la utilizza a suo piacere sarebbe anche più credibile come Prefetto v.v, Rose invece è bastarda solo nei riguardi dei Serpeverde e di qualcun altro che non vi dirò ora, je aime la suspance!
  • Credo si sia notato il fatto che molto spesso la 'coscienza' -credo- di Rose intervenga nella storia per dire la sua e di conseguenza per far sentire Rose meglio/peggio in base alla situazione. Poi vedrete che ci sarà anche un dibattito interiore con questa xD
  • Ritenta sarai più fortunata. E' la bruttissima frase che mi sentivo sempre dire da quella palla con il numero 8 che dava le risposte alle tue domande. Una volta chiesi pure "Posso rimanere piccola?" e mi rispose "Riprova più tardi" ci rimasi malissimo xD
  • Johnson è il professore di Pozioni, credo si sia capito. Ho voluto creare nuovi personaggi anche per le cariche dei professori, siccome non credevo consona alla situazione tenere gli stessi professori nella scuola. Eccetto la McGranitt e Neville che insegnano Erbologia, gli altri sono frutto della mia malata mente.
  • Non so che fare con quest'Amortentia. Non so se renderla il fulcro di questa storia o un piccolo punto interrogativo riguardo il passato dei due litigiosi, vorrei quindi sapere la vostra opinione.
  • L'Ovetto. Ahh l'Ovetto. L'Ovetto è una personcina molto fastidiosa, amica di Scorpius Rose e tutta la scuola. L'Ovetto mette zizzania -come si dice quì da noi, l'Ovetto è meglio non trovarselo nei paraggi quando succede un qualcosa di estremamente importante e segreto. Perchè L'Ovetto è l'Omino dei Gossip, nel prossimo capitolo -che spero arriverà presto, parlerò anche di lui.
  • Lilian Luna Potter. Senza nulla togliere alla zia Row. Ma poteva evitarsela una bambinetta simile nella famiglia dei Potter. Io ero pronta a tre maschietti e solo Rose come femminuccia fra le due famiglie -anche se io l'avrei chiamata Jane ma dettagli v.v- e infine Hugo il più piccolino, e lei mi ha rovinato tutto mettendomela fra i piedi. Cioè, se non si mette fra Rose e Scorpius per me può pure essere un personaggio stupendo e meraviglioso come tutti quelli della saga. Ma se si intromette fra quei due, perdonatemi ma sentirete parlare di "omicidio colposo di personaggio inventato da J.K. Rowling", perchè Lilian Luna Potter per me è un personaggio inutile quanto .. diamine non trovo le parole! E' il personaggio che rompe le palle semplice e coinciso. Mi dispiace per tutte le fan di Lilian e Scorpius, ma insieme non riesco nemmeno a vederli io. Suona pure male Lily e Scorpius! Lily secondo me dovrebbe stare con Teddy Lupin, o con il figlio di Nott, comunque sia nella mia storia avrà un ruolo prettamente scocciante, che bellezza -.-"
  • Nell'ultima parte Rose pensa una cosa e non ha il tempo di concludere il suo pensiero che Scorpius lo continua ad alta voce per lei. Il prossimo capitolo continuerà da questo punto. Poi, la scena di Rose per aria a mio parer era la scena migliore, anche perchè mi sarebbe sempre piaciuto volare e trovarmi sollevata da terra non mi sarebbe dispiaciuto per nulla al mondo, ma lei è Rose mica me.. per fortuna.
  • In questo capitolo non si è proprio parlato del diario di Hermione siccome ho incentrato il tutto su Scorpius e Rose e i problemi che hanno quei due in quel particolare giorno della settimana. E poi mi sono soffermata soprattutto su di loro perchè volevo farvi capire al meglio che carattere avessero. Sono pieni di orgoglio e risentimento per chiunque non l'avesse capito. Ma Rose non è Hermione, quindi non è una so-tutto-io -come diceva zia Row di Hermione- e Scorpius non è Draco, quindi non è il bambino che giudica tutti ma è solo un bambino innamorato e più studioso del padre. Poi spiegherò meglio tutto. Tornando a Hermione, parlerò del suo diario, credo, nel prossimo capitolo. Sono quasi più che sicura che nel prossimo capitolo ci sarà un discorso con il-diario-simile-a-quello-di-Tommy-ma-di-Hermione e Rose.
Comunque sia, ringrazio le persone che hanno visitato e messo fra preferiti/seguiti/da ricordare la mia storia e ringrazio le persone che mi hanno commentato la storia, mi scuso sopratutto con voi per il ritardo e per gli orrori di ortografia siccome siete -credo xD- le prime a leggere il capitolo quando lo posto.
Adesso vado seriamente o mi staccano la spina e addio capitolo.
Scusate ancora per il ritardo,
H.


   
 
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