Tu, che non sei Lui
Per l'ennesima volta tentava di studiare, la nuova casa le piaceva perché
aveva un immenso terrazzo dove batteva il sole tutto il giorno, lei amava
cuocersi al sole, soprattutto mentre studiava, quel caldo tepore che sentiva
sulla pelle in qualche modo la faceva sentire viva e le richiamava alla memoria
bei ricordi, Harry sapeva tutto questo, a riprova di ciò, infatti, aveva
comprato un bel dondolo, dove lei si lasciava andare tentando di studiare e un
bel tavolino dove eventualmente fare dei bei pranzi all'aperto nelle giornate
più calde.
Harry...era così premuroso con lei, nelle ultime due settimane si era
dato un gran da fare per sistemare tutti gli scatoloni, sia quelli di lui sia
quelli di lei, non le aveva permesso di alzare un dito, diceva sempre che lei
era la sua principessa, ma Ginevra, in quell'insolito frangente della sua vita
non si sentiva affatto tale, perché nelle favole la principessa non inganna il
principe, nelle favole la bella principessa non s’innamora del gemello cattivo
per di più ammogliato con la strega e con un figlio in arrivo.
Ma infondo Draco non era il gemello cattivo di Harry e Astoria non era
la strega, almeno non in senso fiabesco, aveva provato a odiarla, a odiare
entrambi in realtà, ma proprio non le era riuscito; per quello che riguardava
Draco sapeva che ormai era una battaglia persa in partenza, non l'avrebbe
odiato neanche se avesse commesso il più nefasto dei crimini proprio verso di
lei, a riprova di ciò c'era il fatto che in quei dieci anni che si conoscevano
lui gli e ne aveva fatte tante e di tutti i colori e per un certo periodo aveva
anche creduto di odiarlo, ma era solo una bugia, non si può odiare chi hai
amato con tutta te stessa, sarebbe solo un altro modo per dire che lo ami da
morire e ti fa soffrire terribilmente.
Per quello che riguardava Astoria, non riusciva proprio a biasimarla,
conosceva abbastanza bene Draco da sapere che in tutti i casi lui aveva tenuto
all'oscuro la sua dolce mogliettina di tutto quello che era stato il loro
penoso triangolo, sapeva che lui era molto bravo a incantarti con le parole,
complice la sua strabiliante bellezza, era convinta che quando Astoria guardava
quelle pozze di ghiaccio si scioglieva e si beveva ogni cosa lui le dicesse, se
lui diceva di amarla, lei ci credeva, se lui le prometteva la luna, lei
aspettava con impazienza, perché lui era bravo a mentire a chi non lo conosceva
realmente, ma Ginevra sapeva, era stata nelle spire del serpente tante e troppe
volte, ci sarebbe voluto ben più di un ti amo sussurrato in un momento di
passione per convincerla che lui non era ancora il sadico bastardo di un tempo;
ma Astoria era ingenua e non lo conosceva come lo conosceva lei, in più era
innamorata di lui, lo vedeva da come lo guardava, Ginevra sapeva in prima
persona come poteva essere facile innamorarsi di lui, ma sapeva anche come il
sogno potesse trasformarsi in un incubo nel giro di pochi minuti ed era anche
per questo che lei non aveva ceduto, non solo per Harry che in ogni caso
l'amava e non meritava di essere ferito, non solo per se stessa, che teneva
particolarmente a mantenere la sanità mentale che inevitabilmente sarebbe
andata a farsi benedire con Draco, ma anche per Astoria, quella ragazza dai
capelli castani e gli occhietti dolci che non meritava di ritrovarsi sola con
il figlio del demonio, anche se stare con il demonio stesso non poteva essere
meglio.
Con un sospiro tornò allo studio; sperava davvero per quella ragazza che
non se ne avesse a pentire.
Sentì una mano accarezzarle il viso, aprendo gli occhi scoprì che il
sole era tramontato per lasciare il posto all'imbrunire, Harry la guardava con
un sorriso dolce.
"Tesoro si è fatto notte, dovresti rientrare o ti prenderai un
malanno, l'aria è tagliente sta sera!"
Lei lo fissava senza rispondere, lui continuava ad accarezzarla con fare
amorevole, la guardava come se fosse l'unica donna sulla faccia della terra, la
coccolava come fosse qualcosa di prezioso e fragile e in quei frangenti Ginevra
aveva come l'impressione che lui la guardasse con il forte timore che potesse
scomparire da un momento all'altro.
Era così stanca, così dannatamente a terra, soffriva nel vedere tutto
quell'amore di lui per lei che in ogni caso non lo meritava affatto, si sentiva
così sporca e fuori posto, avrebbe tanto voluto fuggire da tutto e tutti,
avrebbe tanto voluto cambiare per lui, che lo meritava sopra ogni altra cosa.
A dispetto di tutto comunque, quando si trovava con lui, in quelle
situazioni, si sentiva bene, protetta...
Con un colpo di reni si avvicinò a lui per baciarlo con foga.
Dapprima sorpreso, si riprese
subito rispondendo attivamente al bacio.
La mano le sfiorava la schiena in una dolce carezza, lei gli
scompigliava i capelli in modo quasi violento.
Si spostarono velocemente nella camera da letto.
Si buttò sopra di lui finendo entrambi distesi sul materasso.
A cavallo sopra di lui muoveva insistentemente il bacino verso il suo,
registrò immediatamente l'asta rigida monito della sua eccitazione.
Tornando eretta con la schiena si sfilò la maglietta e andò a fare lo
stesso con quella di lui.
Le mani di Harry arrivarono presto al gancetto del reggiseno viola e lo
tolse quasi fosse di troppo.
Con un colpo di reni il ragazzo si mise sopra e appoggiandosi con la
mano al materasso in modo da tenersi su, la contemplava come qualcosa di magnifico.
Dapprima con le mani poi con una scia di baci percorse il ventre fino ai
suoi seni pronunciati, con fare gentile le morse il capezzolo per poi
succhiarlo delicatamente.
Gli short di entrambi finirono sul pavimento insieme alla restante
biancheria, prima di buttarsi su quel corpo che gli apparteneva, Harry rimase
un momento, una frazione di secondo, ad ammirarlo, lei poté registrare in lui
un senso di completezza, una felicità impossibile da esprimere a parole ma
esprimibile semplicemente con gli occhi.
"Se bellissima Gin!"
Harry, così buono e dolce, Harry che la faceva sentire la donna più
speciale dell'universo, Harry che l'accarezzava con rispetto, Harry che la
baciava con amore, Harry che la prendeva con dolcezza, Harry che l'amava
incondizionatamente, Harry che si donava a lei interamente...Harry che era
l'uomo perfetto, l'amante dolce, il fidanzato accorto e il principe dalla
scintillante armatura, Harry che era tutto, ma non era lui...
Capitolo breve ma volevo dedicarlo interamente a descrivere questa scena, perché leggendo gli altri capitoli mi sono resa conto che questo "Harry" poteva apparire forse apatico e che trattasse questa "Ginny" come un bel trofeo e forse da un certo punto di vista può anche essere così, ma non esattamente, leggendo in qualche modo si può pensare che questa "Ginny" e questo "Draco" fossero le povere vittime della situazione ma come ha detto "Zabini" che conosce bene questi "Draco e Ginny", non lo sono affatto, e "Harry" non è il cattivo della situazione, anzi forse è più una vittima dei giochi infantili e perversi di quel triangolo apparentemente destinato a durare in eterno, volevo solo precisare questo perché questo "Harry" non merita davvero di essere considerato quello che non è, nonostante il personaggio di Harry Potter in generale non sia uno dei miei preferiti, anzi forse mi sta un tantino sulle balle con tutto quel fare da eroe!!!
In ogni caso voglio ringraziare coloro che hanno letto e invitarvi a lasciare un commentino se lo ritenute opportuno!!! Grazie a tutti
Kiss Gin90