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Autore: _Giuls17_    14/02/2011    1 recensioni
storia scritta per il contest "what if e se il succhiasangue fosse morto??" storia basata sulla decisione di Ed di farsi ammazzare dai volturi, ovviamente il titolo parla da se e spero che vi piaccia....
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Jacob
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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cap4

Capitolo 4

Nel tardo pomeriggio venne Jake, e anche il giorno dopo, e per due giorni, non potetti chiamare Alice. Anche se ero felice di passare cosi tanto tempo con lui, avevo un bisogno straziante di parlare con lei e questo forse mi rese fredda nei suoi confronti, molte volte.

In quei due giorni, io e Jake, non ci allontanammo l’uno dall’altro, anche perchè Charlie mi aveva dato il permesso di vedere solo lui, durante la mia punizione, e per i miei gusti andava benissimo. 

Quel continuo contatto con lui mi avrebbe fatto bene per riuscire a superare la mia paura, perché solo con lui accanto avrei potuta superarla.

Il tempo accanto a lui passava velocemente, e anche troppo, e tutte le volte che lui era con me il mio cuore esultava di felicità e mi capitava di pensare che forse, potesse capitare anche a lui, e in quei momenti credevo di aver superato la mia paura, ma invece il suo atteggiamento era quello di una persona con un cuore freddo come il ghiaccio e mi faceva stare male.

E cosi ricadevo nell’abisso della mia stessa paura e in quei casi la salita si era fatta troppo ripida per poterla affrontare, e mi ritrovavo costretta a trovare un altro modo per salire.

 

Quando salutai Jake quel giorno corsi in camera mia a chiamare Alice, avevo bisogno di confidarmi con un’amica e lei era l’unica amica che mi era rimasta e quella sera gli parlai di me e Jake. Gli raccontai tutto partendo da quel giorno a Volterra, gli raccontai di Edward. 


Era la prima volta che ne parlavo con qualcuno, e questo mi fece sentire libera, libera da quel senso di oppressione che mi aveva provocato la sua morte, da quel senso di debolezza che si era radicato in me e gli raccontai della paura d’amare.

Gli spiegai come mi aveva salvato Jake, cercai di fargli capire o meglio sentire, il rapporto che si era creato fra noi, il fabbisogno di averlo sempre accanto, perché sennò sarei morta, e mentre parlavo di lui, delle lacrime mi fecero compagnia, lacrime nate dal dolore del comportamento di Jake e che Alice capì subito, e lei per tutta risposta mi disse che c’era speranza per me e lui, ma che tutto dipendeva da me, e dalla mia paura. Perché se l’avessi superata sarei potuta andare avanti con la mia vita.

Purtroppo la nostra conversazione si interruppe là perché lei fu costretta a chiudere e mi resi conto che non sapevo ancora dov’era e perché era stata costretta a chiudere la telefonata e mi dissi che lo avrei scoperto e che prima o poi avrei detto di Alice a Jake, non volevo più tenere questo segreto.

La sera a letto pensai a Jake e al motivo del suo cambiamento, si, perché Jake era cambiato, non era più il ragazzo ch mi aveva salvato da Volterra, il ragazzo che aveva detto di aver bisogno di me, ora era un altro, era semplicemente il lupo. 

E la sua assenza di sentimenti mi faceva stare male perché con la morte di Edward il mio cuore si era insinuato in quello di Jake, pensando che sarebbe stata la scelta giusta.

Ma non mi resi conto che nel momento in cuoi mi ero affidata totalmente a lui, il mio animo non era ancora pronto per affrontare le lotte che il mio cuore avrebbe preteso. 

Le lotte per la conquista del suo cuore, si perché il cuore di Jake aveva bisogno di essere conquistato dal mio, perché solo in quel modo sarebbero potuti dipendere gli uni dagli altri, ma non mi ero resa conto che il mio animo era ancora troppo debole.

Perché non ero riuscita ancora a raggiungere la vetta della mia montagna e molto probabilmente è proprio questa mia incapacità di raggiungerla, pensai, che Jake si stava allontanando da me. Perché ora che il mio cuore dipendeva da lui, lui si era come allontano, ed ora era quasi irraggiungibile.

Finalmente capì il motivo del suo cambiamento dopo tutta quella riflessione, ero io, io e il mio animo, perché se solo fossi stata davvero pronta lui sarebbe rimasto lo stesso di sempre. Cosa che invece non aveva fatto. 

Quella sera provai ad addormentarmi ma avevo troppi pensieri per la testa, cosi dopo un paio di ore richiamai Alice, ma stavolta ebbi una sorpresa mi rispose Jasper.

Fu una cosa del tutto inaspettata per me, e non potei parlare di Jake con lui, ma invece parlai di loro, mi raccontò che dopo la morte di Edward se n’erano andati di gran corsa, lasciando Forks dopo neanche un giorno, mi disse che inizialmente non sapevano dove sarebbe andati, ma di sicuro il più lontano possibile sia da Forks che da Volterra. 

E si ritrovarono in Alaska, nella loro vecchia città, e là avevano ripreso la loro vita, anche se con molta difficoltà.

Anche se eravamo al telefonò percepì il dolore di Jasper e di tutta la loro famiglia, un dolore che avevo condiviso anche io e in prima persona soprattutto, perché ero stata io la colpa della morte di Edward, questo non me lo sarei mai perdonato ma mi ero ripromessa di andare avanti, e cosi anche loro, ed entrambi in un modo o nell’altro lo stavamo facendo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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