What’s behind your Aristocratic Mask?
Part 3 of 5
“E scusami…. Gliel’hai servita su un piatto d’argento e lui
non solo ti ha paccato, ma non ha nemmeno voluto darti
il suo numero?”
Guardo male Lynn mentre sbuffo e mangio un pezzo di pizza “Si, esatto…. È passata una settimana ormai, possiamo anche
soprassedere no?”
Così suona
anche peggio di quello che è…
La rossa
davanti a me si scosta i riccioli lunghi da davanti poi mi guarda sbuffando “Se
non ti chiedevo nulla su quel tizio manco me la raccontavi questa storia…”
“Beh sai”
rilancio sarcastica “Non è proprio un ricordo felice…”
“Ma ti eri
già innamorata?”
“Ma sei
scema?!”
Le gote mi
si tingono di rosso immediatamente nonostante non vorrei. Non credo di essermi
innamorata, solo odio essere respinta. Dovrebbero essere le donne a dire di no
agli uomini, non viceversa…
O forse non
voglio ammettere di aver puntato a troppo stavolta?
“Quel che
non capisco è perché non ti ha nemmeno voluto lasciare un contatto”
Sbuffo in
modo plateale “Guarda che non è stato difficile da capire. Ha guardato il mio
cellulare come per dire ‘Dio questa è pazza se spera che ci risentiremo mai…’ poi guardava me senza sapere cosa dirmi esattamente
per liquidarmi….”
“No questo
lo capisco” conferma “Solo che dai…. Quando vuoi
liquidare qualcuno dai un numero falso o ti inventi una scusa. Non stai zitto a
guardare il cellulare..”
“Magari non
si aspettava che glielo chiedessi…”
“Ma dai, e
da dove viene? Da Strambolandia?” Sorrido, in effetti
ripensando a come si concia non è difficile che provenga da un luogo strano,
tipo il Paese delle Meraviglie “Hai provato a cercarlo su Facebook?”
Gli occhi mi
si illuminano, ci scommetto, mentre questa verità mi ricade sulle spalle. Dio
benedica la rete!
Pensandoci
bene, però, non so come potrei farci con la sua amicizia su Facebook….
Guardo le foto? Ma per favore. Allora perché sto cercando il suo profilo sull’Iphone “Non gli chiedo l’amicizia però…”
dico mentre digito con le dita tremolanti di aspettativa il suo nome: Theodore… Ehm… “Oddio non mi ricordo
il cognome…”
Lynn sospira
“Non posso crederci che tu non ti ricordi nemmeno come si chiama la persona per
la quale hai perso la testa…”
“Beh certo”
sbotto sarcasticamente “Theodore Nott
è un nome così comune, dopotutto! …. Oh ecco come si chiama!”
Nessun
risultato eccetto il profilo di un gatto di nome Theodore
Flopp….
“Chissà
perché le persone fanno i profili ai gatti” dice Lynn
sospirando “Cioè… Non ha senso! Perché non farlo
anche al vaso da fiori!”
Io cerco di
mascherare la delusione con un’alzata di spalle “Boh…”
In un certo
senso speravo di trovarlo, non per chiedergli l’amicizia o ammorbarlo….
Ma solo per verificare che non l’avessi solamente sognato….
“Forse ti ha dato un falso nome quando si è presentato?”
“Fantastico”
sbotto, questa mi mancava “In effetti Theodore è
davvero un nome assurdo…. Non mi stupirebbe scoprire
che non è il suo vero nome…. Ma che mi ha rifilato la
prima cagata che gli è venuta in mente”
Mi sembrava
sempre più irreale.
“Vieni a
berti una birra con me e Polly?”
Storco il
naso “Chi è Polly?”
“Una ragazza
del ufficio Trattamento Documenti Diplomatici”
Mi alzo,
buttando i cartoni vuoti nella pattumiera “No davvero, preferisco stare a casa
anche stasera”
Lei
ridacchia “Ah le pene d’amore!”
“Ma quali
pene d’amore! Semplicemente sono stanca…”
Lynn ride ancora
più forte, irritandomi davvero tantissimo, poi mi appoggia una mano sulla
spalla e con voce ovvia mi dice “Tu non sei mai stanca. Ma ok, stai pure a casa
a piangere sul latte versato e a pensare che se magari uscivi incontravi l’uomo
della tua vita”
“Ciao Lynn”
Prende la
giacca e la borsa, prima di lanciarmi un’altra occhiata ma io sono seriamente
irremovibile. Ciao Lynn, passa una bella serata e non
pensare a me che, sinceramente, sono così patetica ad essermela presa per un
banale rifiuto da una persona che non conosco nemmeno.
Cosa so di Theodore Nott? Che è un
diplomatico, ma che non rappresenta nessuna nazione. Che è inglese ma che sembrava
uscito da un film sul Dracula e la Transilvania visto il colore della sua pelle
e gli indumenti che indossava…
Eppure la
sola cosa che davvero mi dispiace, eccetto non aver avuto la possibilità di
conoscerlo meglio, è quella di non aver capito niente di lui, a partire da cosa
nascondevano quei suoi grandi occhi scuri….
Mi alzo e
dal nulla decido di uscire per una passeggiata. Non è il massimo, per una
ragazza, camminare per le strade di Londra di notte e da sola, ma onestamente
in televisione non c’è nulla e poi è come se qualcosa mi spingesse ad uscire,
una sorta di sesto senso…
Mi vesto rapidamente
e dopo essermi pettinata alla buona e una truccata alla cavolo di cane esco
avvolgendomi la sciarpa blu attorno al collo. La nebbia avvolge la città in
modo quasi inquietante e ad un certo punto mi chiedo chi cavolo me l’ha fatto fare… Ma infondo io sono sempre stata una di quelle persone
che normali non sanno proprio esserlo, così prendo un autobus a caso e con lo stesso criterio di scelta
scendo in una di quelle strade di Londra ampie che però non mi sembra di non
aver mai visitato.
Cammino guardando
le vetrine dei negozi ispirata da una
voglia improvvisa di shopping, peccato che siano quasi le undici di sera…. Mi avvicino ad un altro negozio di capi firmati e
mentre sono intenta a osservare un vestito bianco particolarmente bello sento
una specie di piccolo scoppio,un pop molto
basso, seguito poi da un altro e da un paio di voci. Resto immobile,
schiacciandomi contro la parete e, dal vicolo, spuntano un paio di ragazzi.
Non so cosa
mi fa catalizzare tutta la mia attenzione, se il fatto che indossano un paio di
mantelli neri simili a quelli di Theo o se è quello che uno di loro, quello
biondo platino, dice…
“Questi
maledetti Babbani…. Odio smaterializzarmi nei vicoli
puzzolenti per evitare che questo branco di luridi…”
Babbani…. Questa parola….
“Draco per favore, ti lamenti ogni dannatissima volta” lo
interrompe il ragazzo che è con lui, bello e alto, dalla pelle scura e il
portamento regale “Andiamo, faremo tardi… Theo ci
starà aspettando come sempre…”
Mi
irrigidisco osservandoli di sottecchi mentre camminano velocemente fanno una
decina di metri prima di fermarsi davanti ad un’ampia porta nera e sparirvi dietro….
Non so
precisamente cosa mi spinga a seguirli, se la voglia di rivedere lui o semplicemente
per la curiosità di capire il motivo per il quale questa ambigue persone si
vestono da carnevale e parlano in un linguaggio tutto loro, ma mi ritrovo
davanti a questa porta in quattro e quattr’otto.
Peccato che,
una volta arrivata lì, non ci sia la maniglia…. Come hanno
fatto ad entrare??
Sto ancora
pensando a come diavolo potrei fare quando la porta si spalanca per far uscire
un signore anziano che mi sorride “Mi scusi signorina” dice facendomi un
piccolo inchino prima di sfilarsi il cappello ed inchinarsi appena “Prego” mi
tiene la porta aperta ed io ringrazio prima di entrare velocemente.
Mi guardo
attorno un po’ spaesata nel ritrovarmi in un piccolo locale dall’aria antica
come il focolare che brucia nell’angolo. Una targhetta dorata appesa vicino
alla porta recita un ‘Benvenuti al Paiolo Magico’.
Non ho mai sentito
parlare di questo posto, forse è uno di quei piccoli pub inglesi sconosciuti ai
più…
Noto subito
il biondo , poco appariscente devo dire, sedersi assieme a quel bel ragazzo di
colore ad un piccolo tavolo rotondo, al quale sta anche una figura, di spalle,
che riconosco subito come il caro signor Nott.
Mi affretto
a sedermi in un tavolo li vicino, separato da una colonna di mattoni cotti da
quello dei ragazzi e mi misi in ascolto fingendo di leggere il menù con interesse…
“Allora
Theo, come mai sei sparito in questi giorni? Daphne ha
chiesto di te….” Una voce fastidiosa che nonostante ho sentito solo una volta
collego al ragazzo biondo, da il via alla conversazione “Sta sempre a casa mia…. Nemmeno Astoria ce la fa più….
E sai, mi scoccia avere la moglie irritata perché mi manda in bianco….”
La risata di
Nott mi fa sorridere lievemente, ha un bel modo di
ridere “Non è colpa mia se la sorella di tua moglie è una che non molla mai. Mi
pareva di essere stato chiaro quanto le ho detto che non mi interessa…”
“E come mai
hai cambiato idea in modo così radicale, scusa? Ti piaceva tanto scopartela
prima” rilancia il moro attirando ancora di più la mia attenzione.
Attendevo la
risposta con ansia…
“Scopare è
un conto, ma quella voleva mettere su famiglia con me….
Scherza? Non l’avrei mai sopportata tutta la vita. Senza contare che non mi
interessa più…”
“Buona sera,
cosa ti porto?” sussulto guardando l’oste e liquidandolo freddamente con la
richiesta di una birra “Perfetto una Burrobirra in
arrivo!” muove velocemente una mano e il mio menù si chiude prima di volargli
in mano.
“Ma come…?”
Si volta
verso di me guardandomi stranito “Hai detto qualcosa?”
“No nulla…” sto decisamente impazzendo….
Prima pedino sconosciuti, origlio conversazioni ed ora ho anche visioni…
Dovevo starmene
a casa a letto!
“Secondo me,
Blaise, ha conosciuto un’altra…”
No, non ho
fatto male!
Theo sbuffa “Draco dovresti seriamente imparare a farti un bel calderone
di cazzi tuoi sai?”
“Oh, ho
indovinato?”
“Vuoi che ti
Trasfiguri in un furetto? L’altra volta sembrava averti divertito parecchio!”
Io sto
continuando a non capire assolutamente niente ma la mia attenzione su di loro
inizia a sfumare gradualmente mentre mi accorgo di ciò che mi circonda… I quadri si muovono, letteralmente. Vedo un
vecchio cavaliere regalare un mazzo di fiori ad una dama, un gruppo di
vecchietti si sta sfidando a carte e due giovani soldati rinascimentali si
sfidano a scacchi.
Nel calderone
sulla brace il mestolo si gira da solo…
Senza contare
che è appena apparso un boccale davanti al mio naso senza che nessuno si sia avvicinato…. Ok forse sto davvero impazzendo. Forse…. Qualcuno si è fatto una canna nelle vicinanze e i
fumi mi stanno facendo impazzire!
Prendo un
sorso generoso di birra e mi accorgo che è dolce e, soprattutto, calda. Mi sento
meglio, come se la stanchezza fosse svanita del tutto. Che diavolo…
“Va bene lo
ammetto ho incontrato un’altra! Felici?”
Mi ero
dimenticata di Theodore…. Ma a quanto pare ci pensa
lui a riattirare la mia attenzione seguito a ruota
dal biondino “Lo sapevo! E chi è la fortunata ad aver conquistato il rampollo
di una delle famiglie Purosangue più nobili del mondo magico?”
Prego?
“Una delle
famiglia più Mangiamorte vorrai dire” rilancia Theodore “E comunque non penso sarà un amore possibile”
“Come mai?”
chiede il ragazzo di colore, Blaise credo. Lo stesso
nome di Pascal, affascinante…
“Perché è una Babbana….” Il cuore
prende a battermi prima che un certo fastidio mi colga. Ancora quell’assurdo
modo di definirmi? Ma che diavolo è un Babbano? Ma forse
non parla di me.
“Per
Salazar! Theo ma sei impazzito?”
“Una Babbana…. Santi numi! Come sporcare una linea di sangue
purissima insomma”
“Draco non ho detto che stiamo per sposarci, mi pare. Ho detto
che non è un amore possibile”
Draco, Blaise e Theodore…. Ma sono
davvero dei nomi esistenti?! E soprattutto vorrei sapere di chi diavolo sta
parlando!
Dannazione è
davvero buona questa birra….
“E dove l’avresti
conosciuta questa dea, scusa?”
“All’ambasciata
Americana. Lavora lì” strabuzzo gli occhi visto che ormai direi che è palese
che sta parlando di me… “L’ho vista quando ho portato
quelle raccomandate del Ministro fin al rappresentante del presidente Babbano degli Stati Uniti. Ragazzi non avete idea di quanto
è carina…”
“Personalmente
non mi interessa” continua il biondo “E poi scusa ma….
Una Babbana?
“Si, Malfoy, vuoi un disegnino? Babbana…”
Mi alzo di
scatto, visto che ho finito la birra e mi dirigo velocemente al bancone
calcando il cappello sulla testa. Il ragazzo mi sorride “Fanno due falci
signorina!”
Falci? E che
diavolo sarebbero??
Sarà un modo
bislacco per dire due sterline…
Apro il
portafoglio mentre il ragazzo da il giro del bancone avvicinandosi ad un
vecchio “Lascia Tom, faccio io…” poi con un movimento
della mano fa saltare tutte le sedie capovolte sul tavolo, non contento far
apparire uno straccio dal nulla e toglie un paio di ragnatele prima di tornare
da me “Eccomi qui! Scusa ma non volevo farlo affaticare….
Ma, queste…. Sono per caso sterline?” mi chiede
stranito mentre io non riesco a fare a meno di fissarlo come se fossi folle.
“Come hai
fatto?”
“A fare
cosa, scusa?”
“A sollevare
le sedie senza toccarle…. E tutte insieme….
Sembra quasi una magia”
Alle mie
parole lui si blocca, guardandomi come se avesse appena realizzato qualcosa poi
estrae dalla tasca un sottile pezzo di legno e me lo punta contro “Tom! Abbiamo
un problema!”
“Ovvero?”
“Una Babbana mi ha appena visto fare una magia! Che faccio?!” A quelle
parole tutto il locale si volta verso di me così io non posso far altro che
avvicinarmi alla porta più velocemente possibile e uscire “No aspetta! Dannazione!
Oblivius!”
Una luce blu
rischia di colpirmi ma io chiudo veloce la porta e prendo a correre veloce, sperando di raggiungere la
metropolitana. Sento qualcuno che corre dietro di me, non riesco a seminarlo…
Mi infilo in
un vicolo, lo stesso vicolo in cui mi sono apparsi i due ragazzi e qualcuno mi
afferra per un braccio sbattendomi contro il muro.
È un attimo
e di nuovo mi ritrovo a specchiarmi dentro due grandi occhi neri…
“Ciao Theodore…”
Continua…
Angolo della
Scrittrice.
Eccomi tornata
con l’aggiornamento^^
Scusate il
ritardo ma l’altra storia mi impegna molto!
Se vi va
passate a leggerla, c’è molto Theodore anche li^^ sopprattuto nei capitoli che sto postando ora!
Grazie mille
a Cofee per la recensione, spero di non averti
delusa^^
Un bacione a
presto
Nocticula